2005-05-21 15:22:45

Un delitto contro i diritti dell'uomo, un indizio di decadimento che non fa onore alla scienza: il commento di mons. Elio Sgreccia alla clonazione di embrioni umani
 


 
(21 maggio 2005 - RV) Un delitto contro i diritti dell’uomo, un brutto indizio di decadimento morale che non fa onore alla scienza: il commento del presidente della Pontificia Accademia per la Vita alla clonazione di embrioni umani, annunciata in Gran Bretagna e Corea. Il servizio di Roberta Gisotti RealAudioMP3

Sconcerto, perplessità, disorientamento nell’opinione pubblica ma forse anche ignoranza, superficialità, indifferenza tra la gente comune e ancora dibattito, polemiche nella comunità scientifica di fronte alle notizie giunte in questi giorni dalla Gran Bretagna e dalla Corea dell’avvenuta clonazione di embrioni umani per la prima volta nella storia. Dai primi esperimenti sulla cellula uovo agli inizi del ‘900, ai primi tentativi di clonazione realizzati sulle rane nel dopoguerra, dalla nascita nel ’97 della pecora clonata Dolly ad oggi un lungo percorso disseminato di angosciosi dubbi e inquietanti interrogativi di natura etica e non solo. Dove può arrivare la scienza senza compromettere la vita stessa? Ne parliamo con il vescovo Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita.
D. - Come commentare questo ulteriore passo verso il tentativo dell’uomo di dominare la creazione?
R. – Sembra che dal punto di vista scientifico non sia altro che la ripetizione e moltiplicazione di un tipo di clonazione fatta sull’uomo, con in più la leggerezza e l’indifferenza. Non sembra che ci siano state motivazioni nuove. Leggo un titolo dove si dice: “E’ una speranza o una gonfiatura?”. Qualcuno dice anche che sotto ci sono incentivi in denaro. I laboratori che fanno più shock attirano più denaro per la ricerca, probabilmente. Dal punto di vista morale, sappiamo bene che questa, chiamata “clonazione terapeutica per nucleo transfert”, altro non è che un procedimento, il più artificiale di quanto si possa immaginare, per dare vita ad un essere umano sradicato anche dai gameti paterno e materno. Questa fecondazione è agamica e asessuale, ‘armata’ solo di un orgoglio di riprodurre un essere da strumentalizzare, perché poi viene ucciso e soppresso. Quindi, non c’è soltanto il delitto di riprodurre artificialmente, ma anche la soppressione e la strumentalizzazione, forse anche la commercializzazione del prodotto.

D. - Eccellenza sappiamo che a livello Europeo esiste la Convenzione di Oviedo, che vieta la clonazione anche per fini terapeutici, ma la Gran Bretagna non l’ha sottoscritta… ora questi paventati interessi economici dietro la ricerca scientifica non indurranno altri Stati a dissociarsi da quella Carta?

R. – Oltre alla convenzione c’è anche la Dichiarazione contraria delle Nazioni Unite, cui ha aderito anche l’Inghilterra. Va sottolineato che qui si trasgredisce il senso dei diritti dell’uomo e qui ci vuole una coscienza sempre più robusta sia negli organismi internazionali, sia nelle autorità politiche, perché si metta fine a questo che è un brutto indizio di decadimento morale nel campo scientifico, che, quindi, fa offesa anche alla scienza.




 







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