2005-05-14 15:56:15

Benedetto XVI ordina domani mattina in San Pietro 21 nuovi sacerdoti


(14 maggio 2005 - RV) La diocesi di Roma avrà da domani 21 nuovi sacerdoti e sarà lo stesso Benedetto XVI a presiedere domani mattina, alle 9.30, la cerimonia di ordinazione che la nostra emittente seguirà in radiocronaca diretta, dalle 9.20, con commenti in italiano, tedesco, francese, spagnolo e, su satellite, in lingua inglese e portoghese. Sei dei futuri sacerdoti appartengono al Seminario Romano Maggiore, nove al Seminario Redemptoris Mater, mentre gli altri sono membri di Istituti religiosi di diritto diocesano, presenti a Roma. Sette sono di nazionalità italiana, gli altri provengono invece da Irlanda, Uruguay, Nigeria, Costa Rica, Romania, Bolivia, Perù, Kenya, Angola. Al rettore del Seminario Romano Maggiore, mons. Giovanni Tani, Giovanni Peduto ha chiesto anzitutto di tratteggiare un profilo dei prossimi ordinandi, tutti legati da un’età media piuttosto alta, che va da poco meno di 30 anni a oltre 50:

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R. - Maurizio, il 55.enne, lavorava ai Beni Culturali presso la Presidenza del Consiglio e, in particolare, si occupava di musica. Il suo percorso vocazionale è stato abbastanza lungo: è iniziato dopo i 40 anni ed è approdato al Seminario Romano cinque anni fa. Enzo lavorava nel Centro Meccanografico delle Poste, aveva un posto sicuro, come si dice, e qui a Roma la vocazione lo ha portato in Seminario per questa nuova avventura. Giovanni, laureato in lingue, compreso il russo, ha lavorato anche lui prima di entrare in seminario. Gli altri tre hanno percorsi vocazionali più tradizionali, legati alla vita parrocchiale.

D. – Verrebbe da chiedere perché si sono fatti sacerdoti e, più in generale, perché farsi sacerdoti oggi…

R. – Questa è una domanda molto impegnativa, che sconfina nel mistero di Dio e nel mistero dell’uomo e nella loro libertà. Certo è che accanto all’essere attirati fortemente da Dio, tutti questi riportano dentro anche la consapevolezza che non si tratta di qualche cosa per sé ma per gli altri, per far sì che la vita di tutti raggiunga lo scopo, il suo scopo nell’amore di Dio e nell’amore degli altri. Avvertiamo sempre più diffuso, oggi più che mai, il bisogno di trovare un senso profondo al vivere. I sacerdoti e coloro che lo diventano sentono di essere qui al centro di un impegno molto forte e molto bello.

D. – Lei, certamente, a questi novelli sacerdoti, avrà spiegato quali sfide li attendono…

R. – Credo che la sfida principale sia la sfida della fede: procedere nella fede in un ambiente dove essa non è più così immediata, così facile, giacché viviamo prevalentemente in un clima di indifferenza. L’altro aspetto, la grande sfida di oggi, è quello del trasmettere la fede. E’ sempre più evidente che la trasmissione della fede ha bisogno di una grande esperienza ed ha bisogno di rivestirsi di bellezza: una trasmissione che sappia cioè attirare, che sappia affascinare.

D. – Monsignore, cosa direbbe ad un giovane che le dicesse invece di sentire la vocazione?

R. – Gli raccomanderei, immediatamente, di affidarsi molto alla Chiesa, ad un’esperienza di Chiesa, di comunità, e quindi di rivolgersi subito alla parrocchia, di intensificare la sua vita di partecipazione alla comunità, di affidarsi ad un direttore spirituale esperto, in grado di aiutarlo a “leggersi” in questo suo orientamento vocazionale, di pregare molto e di compiere opere di carità, cioè di aiuto agli altri e di verificarsi in tutto questo per vedere se questo richiamo alla vocazione sacerdotale regge e si irrobustisce nel tempo o meno.

D. – Circa la curva vocazionale?

R. – Direi che in questi ultimi anni l’andamento delle vocazioni nel mondo tiene abbastanza. E’ certo che c’è stato un grosso calo negli anni precedenti e negli ultimi anni c’è una sostanziale tenuta. Se guardiamo le grandi aree del mondo, dobbiamo dire che l’area principale, la prima per numero di vocazioni, è l’America. Certamente l’America del Sud, in primo luogo, ma il dato riguarda tutta l’America con 37.191 unità, poi c’è l’Asia con uno scarto abbastanza notevole, con 27.931; per l’Europa con 24 mila, l’Africa con 21 mila e l’Oceania con 955 seminaristi. Penso che questi numeri possano dare una certa idea. Certo noi stiamo in Europa e sappiamo che l’Europa Occidentale soffre ancora, in questo momento, di una crisi che attende una risposta ancora forte per quanto riguarda questo problema.

D. – La diocesi di Roma, specificamente?

R. – La diocesi di Roma diciamo che per le vocazioni ha anche una tenuta sostanziale. Quest’anno il numero dei sacerdoti ordinati sono sei. L’anno prossimo ancora un numero abbastanza basso, poi ci saranno degli anni con numeri più elevati e diciamo che l’ingresso in seminario, in questi ultimi anni, è abbastanza soddisfacente con un numero per la diocesi di Roma che supera le dieci unità all’anno.
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