Ferma risposta dei vescovi spagnoli al disegno di legge sulla riproduzione assistita
proposto dal governo Zapatero
(7 maggio 2005 - RV) Dopo il divorzio rapido ed il matrimonio tra omosessuali, il
governo spagnolo ha approvato ieri un altro discusso progetto di legge, quello sulla
riproduzione assistita, che prevede la selezione genetica a fini terapeutici. Immediata
la risposta della Conferenza episcopale spagnola che in una nota afferma che la legge
che si pretende di approvare non ha propriamente il carattere di una vera norma, poiché
in contraddizione con la retta ragione e con la norma morale in quanto la legge civile
non può entrare in conflitto con la retta ragione senza perdere la forza di obbligare
in coscienza. I Vescovi, inoltre, affermano che i cattolici devono opporsi in modo
chiaro ed incisivo ed ognuno potrà rivendicare il diritto all’obiezione di coscienza.
L’ordinamento democratico dovrà rispettare questo diritto fondamentale della libertà
di coscienza e garantire il suo esercizio. I presuli spagnoli concludono, affermando
che opporsi a disposizioni immorali, contrarie alla ragione, non vuol dire andare
contro qualcuno, ma andare a beneficio dell’amore per la verità e del bene di ogni
persona.