Un piccolo esercito dai grandi ideali: così Benedetto XVI nell'udienza alle Guardie
Svizzere nel giorno del Giuramento delle nuove reclute
(06 maggio 2005 - RV) Sempre al fianco del Pontefice per garantirne la sicurezza nell’adempimento
del suo ministero petrino. Benedetto XVI ha ringraziato stamani le Guardie Svizzere
Pontificie per il loro prezioso servizio. L’udienza ha un significato particolare,
giacché avviene nel giorno del giuramento di 30 nuove reclute, che si terrà oggi pomeriggio
nel Cortile di San Damaso del Palazzo Apostolico. Nel suo discorso pronunciato nelle
tre lingue della confederazione elvetica, il Santo Padre ha lodato lo slancio giovanile
delle Guardie Svizzere, segno che la Chiesa “è giovane”. Il servizio di Alessandro
Gisotti:
La cerimonia
per il tradizionale giuramento delle 30 nuove Guardie Svizzere, si terrà alla presenza
dell’arcivescovo Leonardo Sandri, di Cardinali e Vescovi, membri del Corpo Diplomatico
accreditato presso la Santa Sede, autorità civili e militari elvetiche. Le celebrazioni
sono iniziate stamane alle 7.30 nella Basilica Vaticana con la Santa Messa per le
guardie e i loro familiari. Ha avuto quindi luogo l’atto commemorativo, nel Cortile
d’Onore del quartiere svizzero, durante il quale il Comandante della Guardia, colonnello
Elmar Mäder, ha deposto un corona di alloro davanti al monumento ai caduti, mentre
il Sostituto della Segreteria di Stato, arcivescovo Leonardo Sandri, ha conferito
le decorazioni militari agli appartenenti al Corpo. Ma sull’importanza di questo giuramento
con un rito antico e pregno di significati spirituali sentiamo il commento di mons.
Alois Jele, cappellano della Guardia Svizzera, intervistato da Stefano Leszczynski.