2005-04-23 15:39:28

La Chiesa guarda con interesse ai mezzi di comunicazione sociale, che la spingono a modernizzare l’annuncio del Vangelo. Il Papa saluta gli operatori dei media impegnati in queste storiche giornate.
 


(23 aprile - RV) Al quinto giorno dalla sua elezione, Benedetto XVI ha voluto incontrare questa mattina, in Aula Paolo VI, i giornalisti e gli operatori dei media, che nelle ultime due settimane hanno raccontato al mondo avvenimenti cruciali ed emozioni legati alla morte di Giovanni Paolo II e alla scelta del suo successore. Un’udienza affollata, che ha permesso al nuovo Pontefice di esprimere la propria visione sull’attuale rapporto tra Chiesa e mass media:
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Un grazie suo personale e a nome di tutti i cattolici rivolto a coloro che, in questi giorni, sfidando stanchezza e disagi, hanno portato nelle case di milioni di telespettatori “gli eventi ecclesiali di storica importanza” che hanno riguardato la Chiesa negli ultimi venti giorni. E un impegno: quello di proseguire in un fruttuoso dialogo con i media, nel solco aperto da Giovanni Paolo II e nella consapevolezza che il fenomeno delle comunicazioni sociali spinge la Chiesa a riconsiderarne l’impatto, nell’ottica di un modo moderno di concepire lo stesso lavoro pastorale. Sono alcuni degli spunti che hanno caratterizzato l’intervento di Benedetto XVI in Aula Paolo VI, durante la breve ma apprezzata e applauditissima udienza concessa ai circa 5 mila tra giornalisti e operatori presenti:
“Si può dire che, grazie al vostro lavoro, per diverse settimane l’attenzione del mondo intero è rimasta fissa sulla Basilica, sulla Piazza San Pietro e sul Palazzo Apostolico, all’interno del quale il mio Predecessore, l’indimenticabile Papa Giovanni Paolo II ha chiuso serenamente la sua terrena esistenza, e dove in seguito, nella Cappella Sistina, i Signori Cardinali hanno eletto me come suo Successore”.
Nel ricordare come già il Concilio Vaticano II guardasse con interesse al “promettente sviluppo” dei mass media, ulteriormente seguito da Giovanni Paolo II in oltre 26 anni di “costanti e fecondi rapporti”, Benedetto XVI, che si è rivolto alla platea in italiano, inglese, francese e tedesco, ha nuovamente apprezzato i “prodigi e le straordinarie potenzialità” dei moderni mezzi di comunicazione sociale. Ed ha aggiunto, in francese:
JE SOUHAITE POURSUIVRE CE DIALOGUE FRUCTUEUX…
E’ mio desiderio proseguire questo fruttuoso dialogo e condivido, in proposito, quanto ha osservato Giovanni Paolo II che cioè “il fenomeno attuale delle comunicazioni sociali spinge la Chiesa ad una sorta di revisione pastorale e culturale così da essere in grado da affrontare in modo adeguato il passaggio epocale che stiamo vivendo”.
Dall’impegno della Chiesa, il Papa ha spostato l’attenzione al potere dei media e il loro impatto sulle coscienze, soffermandosi sul bisogno di “chiari riferimenti alla responsabilità etica” di chi lavora nel settore mediatico. “E’ necessaria - ha affermato in tedesco Benedetto XVI - una sempre migliore comprensione delle prospettive e delle responsabilità che il loro sviluppo comporta”, specialmente per ciò che attiene la ricerca della verità e il rispetto della dignità umana:
NUR UNTER DIESEN VORAUSSETZUNGEN …
Solo a queste condizioni i media possono rispondere al disegno di Dio che li ha posti a nostra disposizione “per scoprire, usare, far conoscere la verità, anche la verità sulla nostra dignità e sul nostro destino di figli suoi, eredi del suo Regno eterno”.
L’udienza si è conclusa con la recita del Padre Nostro e la lunga, affettuosa acclamazione dei giornalisti al nuovo Papa.**********







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