(23 aprile - RV) Cresce la tensione in Medio Oriente. La popolazione ebraica in Israele,
infatti, celebra la Pasqua in un clima di allerta, nel timore che la ricorrenza religiosa
sia funestata da attentati palestinesi. Per i prossimi giorni, dunque, su ordine delle
autorità militari, i valichi di transito con i territori palestinesi rimarranno chiusi.
In segno di apertura, intanto, il presidente palestinese Abu Mazen ha espresso i propri
auguri a tutto il popolo israeliano in una telefonata al capo di Stato Katzav. (23
aprile - RV) La Corea del Nord sta progettando un test nucleare. A lanciare l’allarme
sono gli Stati Uniti, che, secondo il Wall Street Journal, hanno chiesto alla Cina
di intervenire ed evitare il peggio. Le tornate di colloqui tra le due Coree, la Cina,
il Giappone, la Russia e gli Stati Uniti sulla crisi nucleare di Pyongyang, in corso
dal 2003 fino ad ora non hanno portato ad alcun risultato. (23 aprile - RV) All’indomani
del suo insediamento, il nuovo presidente dell’Ecuador, Alfredo Palacio, ha revocato
gli incarichi al capo di Stato maggiore delle Forze Armate e al capo della Polizia.
Il nuovo ministro degli Esteri, Antonio Parra Gil, intanto, ha dichiarato ieri che
il governo non intende creare un salvacondotto per l’ex presidente, Lucio Gutierrez,
rifugiatosi nell’ambasciata brasiliana a Quito. (23 aprile - RV) Il presidente
togolese ad interim, Abass Bonfoh, ha ufficialmente rimosso ieri dal suo incarico
il ministro dell’Interno, Francois Esso Boko. Quest’ultimo è responsabile di aver
improvvisato una conferenza stampa per annunciare che il Paese rischia una “guerra
civile” se le elezioni presidenziali di domenica non saranno rimandate. Le dichiarazioni
di Boko, figura politica molto vicina all’ex presidente Gnassingbe Eyadema e al figlio
Faure Gnassingbe, sono, invece, state accolte con soddisfazione dall’opposizione,
che da settimane chiede il rinvio della tornata elettorale, visti i gravi problemi
e le irregolarità segnalate durante la fase di registrazione al voto.