2005-04-17 16:06:18

Giovanni Paolo II tra i poveri e i sofferenti


Una “testimonianza di carità evangelica” che avviene “sempre nel più rigoroso rispetto della libertà religiosa e delle convinzioni delle persone e delle istituzioni beneficiate”. E’ questo lo spirito che anima l’attività caritativa del pontificio consiglio Cor Unum . Un’istituzione che, in un certo modo, è stato l’orecchio di Giovanni Paolo II per ascoltare le richieste di aiuto provenienti da Paesi colpiti da ogni sorte di calamità. Per tracciare un bilancio sull’impegno profuso nel 2004 da Cor Unum , è stata pubblicata oggi una relazione, su cui ci riferisce Alessandro Gisotti:
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E’ il 27 dicembre 2004, il giorno dopo l’immane tragedia che ha scosso il sudest asiatico. Giovanni Paolo II vuole manifestare la sua vicinanza paterna e spirituale alle popolazioni colpite dallo tsunami . Dispone così l’invio immediato di aiuti nello Sri Lanka, in Indonesia, India, Thailandia e Somalia. Fondi che ammontano ad oltre 300 mila dollari. Un mese dopo, il Santo Padre affida il suo messaggio di solidarietà all’arcivescovo Cordes, presidente di Cor Unum , suo inviato speciale nelle zone devastate dal maremoto. Tra le ultime disposizioni di Giovanni Paolo II, prima del suo ritorno alla Casa del Padre, c’è l’invio di ulteriori aiuti per la ricostruzione di una scuola srilankese e 50 mila dollari per gli abitanti dell’isola indonesiana di Nias, colpita da un nuovo terremoto. Il 2004, sottolinea la relazione, è stato un anno caratterizzato da un impegno particolare di Cor Unum . A giugno, il Papa invia l’arcivescovo Cordes nella martoriata regione sudanese del Darfur. In quell’occasione, il Santo Padre destina alla Chiesa locale un contributo di 100 mila euro in favore dei più bisognosi. Aiuti vengono offerti anche alle popolazioni di Haiti e della Repubblica Dominicana, colpite dalle inondazioni. Il momento centrale di queste missioni è sempre la celebrazione Eucaristica, cuore di ogni azione caritativa della Chiesa universale.
Vero e proprio dicastero della Carità del Papa, Cor Unum nel 2004 eroga oltre 992 mila dollari e 519 mila euro per casi di urgenza come terremoti, guerre ed inondazioni. Ma l’attenzione di Papa Wojtyla non si limita a queste situazioni estreme. Nel corso del 2004, sostiene progetti in favore dell’infanzia, degli anziani, delle donne e dei disabili. Un impegno concretizzatosi in erogazioni per oltre 2 milioni di dollari e più di 600 mila euro. D’altro canto, la carità del Papa si dispiega anche attraverso altri due strumenti, che egli ha voluto affidare a Cor Unum : la Fondazione per il Sahel, istituita nel 1984, per aiutare le popolazioni di questa regione africana e la Fondazione Populorum Progressio , creata nel 1992, al servizio dei poveri dell’America Latina. Nel 2004, la Fondazione per il Sahel ha approvato 169 progetti per uno stanziamento di 1 milione e 771 mila euro. Sono invece 231 i progetti approvati dal consiglio di amministrazione della Populorum Progressio per un importo di quasi 1 milione e 900 mila euro. Le due Fondazioni furono istituite da Giovanni Paolo II come testimonianza permanente del suo amore per le popolazioni del Sahel e dell’America Latina, facendo appello a tutti i fedeli affinché ne sostenessero il prezioso servizio proteso alla promozione integrale di questi popoli tanto cari al Santo Padre. Va peraltro ricordato che i sussidi elargiti da Cor Unum non esauriscono la Carità del Papa, che si esprime anche attraverso altri canali, come le Pontificie Opere Missionarie.
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