2005-04-06 17:29:28

Giovanni Paolo II e le udienze generali del mercoledì, il Papa e la catechesi dei fedeli


Lungo tutto il Pontificato di Giovanni Paolo II, il giorno del mercoledì è stato dedicato all’incontro con i fedeli nell’udienza generale. Papa Wojtyla ha sempre prestato grande cura alla catechesi, tanto da dedicargli la sua prima Lettera Apostolica. Alle quasi 1200 udienze del mercoledì, hanno partecipato almeno 17 milioni e mezzo di persone. Sull’udienza quale momento privilegiato della catechesi per Giovanni Paolo II, ascoltiamo il servizio di Alessandro Gisotti: RealAudioMP3
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Il Pastore che fa partecipe della Parola la comunità dei fedeli: con questo spirito, Giovanni Paolo II anima ognuna delle sue udienze generali del mercoledì, fin dalla prima il 25 ottobre del 1978. Quel giorno, in Aula Paolo VI, intraprende un dialogo con i fedeli, che si è rafforzato e vivificato udienza, dopo udienza. Il Pontefice riprende il cammino catechetico iniziato da Giovanni Paolo I. Papa Luciani, scomparso prematuramente, voleva parlare delle 7 lampade della vita cristiana, delle virtù cardinali e teologali. E Papa Wojtyla parte proprio da qui.
Fin dai primi passi del Pontificato, la catechesi è uno degli aspetti caratterizzanti del magistero di Giovanni Paolo II. La prima Esortazione Apostolica firmata dal Santo Padre, la Catechesi Tradendae – il giorno del primo anniversario della sua elezione al Pontificato – afferma con forza che la catechesi è uno dei “fondamentali doveri” della Chiesa ed “esperienza antica” quanto la Chiesa stessa. Essa nasce dal volere di Gesù Cristo, come sua ultima consegna agli apostoli, prima di tornare al Padre. “Lo scopo definitivo della catechesi – scrive ancora il Papa – è di mettere qualcuno non solo in contatto, ma in comunione, in intimità con Gesù Cristo”. E nel dicembre del 2000, il “Papa catechista” si rivolge ai sacerdoti e ai docenti di religione, ribadendo che nell’insegnamento catechetico bisogna sempre fissare lo sguardo su Gesù:
“Come il Precursore, il catechista non deve porre risalto se stesso ma Cristo. Tutto va orientato a Lui: alla sua venuta, alla sua presenza, al suo mistero. Il catechista deve essere voce che rimanda alla Parola, amico che conduce allo Sposo”.
Impossibile ricapitolare anche solo i temi su cui Giovanni Paolo II si è soffermato nelle quasi 1200 udienze generali. Dall’ “unità originaria dell’uomo e della donna” nel Libro della Genesi al “Discorso sulla montagna” alla “Teologia del Corpo Mistico di Cristo”, le riflessioni del Papa arricchiscono i fedeli, rendendo viva la Parola.
Negli ultimi mesi del suo Pontificato, il Papa si sofferma sul Libro dei Salmi e consacra la sua catechesi al Mistero Eucaristico. Proprio all’Eucaristia, infatti, il Pontefice ha dedicato la sua ultima enciclica e il 17 ottobre del 2004 apre l’Anno sull’Eucaristia, preceduto dalla pubblicazione della Lettera Apostolica Mane Nobiscum Domine. All’udienza generale del 13 ottobre scorso, il Papa parla del dono salvifico di Cristo all’umanità:
“Attraverso la redenzione operata da Cristo, il Padre opera in noi una radicale trasformazione: una piena liberazione dal male”.
E sul tema della redenzione il Pontefice torna in uno dei suoi ultimi incontri del mercoledì. E’ il 12 gennaio del 2005. La catechesi è dedicata ad un Cantico dell’Apocalisse di Giovanni. Il Papa, ancora una volta, ribadisce con forza che, nonostante il flusso spesso sconcertante della storia, il bene alla fine trionferà sul male:
“Nella Risurrezione di Gesù, il Padre ci ha offerto la certezza che, alla fine del mondo, il bene trionferà”. (Applausi)
Messaggio che riecheggia il 26 gennaio in Aula Paolo VI, quando il Pontefice, svolgendo la catechesi sul Salmo 114, descrive l’uomo nell’ora della prova più dura:
“La fede autentica sente sempre Dio come amore, anche se in qualche momento è difficile intuire il percorso del suo agire”.
E’ l’ultima volta che Giovanni Paolo II parla ai fedeli ad un’udienza generale. Il primo febbraio, il Papa viene ricoverato al Policlinico Gemelli: è l’inizio della sua ultima, sofferta, fase di vita terrena. I fedeli, soprattutto i suoi amati giovani, lo potranno incontrare ancora mercoledì 30 marzo. In migliaia sono in piazza San Pietro. Il Santo Padre, pur provato, si affaccia dalla finestra del suo appartamento, Tenta, ma non riesce a parlare. Tuttavia, dalla Cattedra della Sofferenza, l’ultima silenziosa catechesi di Giovanni Paolo II non ha bisogno di parole pronunciate. Il messaggio è forte: “Aprite le porte a Cristo”.
(musica)
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