L’ULTIMA LETTERA DEL PAPA, AL MONASTERO
DI JASNA GORA A CZESTOCHOWA
“Affido la nostra Patria, tutta la Chiesa e me stesso alla sua materna protezione.
Totus tuus!”. Questa affermazione, suggellata dal motto mariano di Giovanni Paolo
II, chiude un documento che le circostanze hanno reso a suo modo storico: si tratta
di una lettera, l’ultima firmata dal Pontefice scomparso. Il Papa l’aveva indirizzata
al Priore generale degli Eremiti Paolini, Izydor Matuszewski, nel monastero di Jasna
Gora a Czestochowa. La lettera accompagnava un dono del Papa – le corone per l’icona
della “Madonna nera”, immagine simbolo della Polonia cristiana e “cuore” spirituale
del Paese d’origine di Giovanni Paolo II.
Nella lettera, il Papa ricordava tutto ciò che Dio ha fatto nella sua grande misericordia
per la Polonia attraverso la Madonna negli ultimi 350 anni, trascorsi dalla vittoriosa
difesa del monastero e della Polonia dall’invasione svedese. “Che tutto ciò parli
anche alla nostra generazione - scriveva Giovanni Paolo II - Che tali eventi provvidenziali
siano una chiamata all’unità nella costruzione del bene comune per il futuro della
Polonia e di tutti i polacchi. Siano una chiamata a curare il tesoro dei valori eterni,
così da assicurare che l’esercizio della libertà porti all’edificazione, non alla
caduta”. Il Papa continuava affidando la sua Nazione all’“infallibile protezione”
della Madonna di Czestochowa dalle minacce contro la dignità umana. “Affido alla sua
materna protezione – aggiungeva - la Chiesa in terra polacca affinché tramite la testimonianza
della santità e di umiltà rafforzi sempre la speranza per un mondo migliore nei cuori
di tutti i credenti”. E concludeva: “Prego per i responsabili per il futuro della
Polonia affinché abbiano il coraggio di difendere ogni bene che serve per la Repubblica”.