L'ultimo messaggio di Papa Giovanni Paolo II: l'umanità accolga il Mistero della Divina
Misericordia
Il mondo intero piange la scomparsa di Giovanni Paolo II, il “nostro indimenticabile
padre” che “ha varcato la soglia della speranza”, come ha ricordato il cardinale Angelo
Sodano, nell’omelia della Santa Messa di suffragio, concelebrata stamane in Piazza
San Pietro dai cardinali già presenti a Roma, davanti ad una folla commossa di decine
di migliaia di fedeli che hanno amato profondamente il Papa. E le lacrime sono scorse
sul viso di tante persone quando l’arcivescovo Leonardo Sandri, sostituto della segreteria
di Stato, ha dato lettura, prima della recita del Regina Coeli, di un testo preparato
su indicazioni del Santo Padre per la solennità odierna della Divina Misericordia.
Il servizio di Alessandro Gisotti: ********* (Cori) “Gesù,
confido in Te, abbi misericordia di noi e del mondo intero”: è l’ultimo messaggio
di Giovanni Paolo II ai fedeli. E’ l’invocazione del Pastore per il suo amato gregge.
La commozione è all’apice in Piazza San Pietro quando l’arcivescovo Leonardo Sandri
legge il messaggio, preparato nei giorni scorsi su esplicite indicazioni del Papa,
per il Regina Coeli, nella solennità della Divina Misericordia, tanto cara a Giovanni
Paolo II. Il Papa affida a Dio l’umanità segnata dalla sofferenza. Ascoltiamo mons.
Sandri: All’umanità, che talora sembra smarrita e dominata dal potere del male,
dell’egoismo e della paura, il Signore risorto offre in dono il suo amore che perdona,
riconcilia e riapre l’animo alla speranza. E’ amore che converte i cuori e dona la
pace. Quanto bisogno ha il mondo di comprendere e di accogliere la Divina Misericordia! Ricordando
come domani si celebri la solennità liturgica dell’Annunciazione, il Papa esorta dunque
“a contemplare con gli occhi di Maria l’immenso mistero di questo amore misericordioso
che scaturisce dal Cuore di Cristo”. (Canti) Prima della recita del Regina Coeli,
il cardinale Angelo Sodano ha concelebrato assieme a numerosi porporati, la Messa
in suffragio del Papa. Per ben 26 anni, ha detto il cardinal Sodano nell’omelia, Giovanni
Paolo II ci “ha sempre invitati a guardare a Cristo, unica ragione della nostra speranza”.
Ha così sottolineato il valore davvero straordinario del Pontificato di Giovanni Paolo
II per la Chiesa e per l’umanità tutta: Per più di un quarto di secolo, egli ha
portato in tutte le piazze del mondo il Vangelo della speranza cristiana insegnando
a tutti che la nostra morte non è che un passaggio verso la patria del cielo. Là è
il nostro eterno destino, ove ci attende Dio nostro padre. Anche se il nostro animo
è scosso nel momento del distacco dal nostro Padre e Pastore, ha proseguito il porporato,
“il dolore cristiano si trasforma subito in un atteggiamento di profonda serenità”.
Una serenità mostrata da Giovanni Paolo II nel momento ultimo della sua vita terrena: Di
tale serenità sono stato anch’io testimone sostando in preghiera di fronte al letto
del Santo Padre nell’ora dell’agonia. La serenità dei santi, la serenità che proviene
da colui che ci ha detto:‘Io sono la Risurrezione e la vita. Colui che crede in me
non morirà in eterno’. La gioia del cristiano sta dunque in questo: egli sa che
“per quanto peccatore, accanto a lui vi è sempre la misericordia di Dio Padre che
l’attende”. Proprio questo, ha aggiunto, è il senso dell’odierna festa della Divina
Misericordia, istituita proprio dal compianto Papa, che allaDives in Misericordiaha
dedicato una delle sue encicliche più belle, nel suo terzo anno di Pontificato. Un’enciclica,
che prima di tutto è un’esortazione alla Chiesa d’oggi, chiamata dal Papa ad “essere
la casa della misericordia, per accogliere tutti coloro che hanno bisogno di aiuto,
di perdono e di amore”: “Quante volte il Papa ha ripetuto in questi anni che i
mutui rapporti tra gli uomini e tra i popoli non si possono basare solo sulla giustizia.
Sovente la giustizia è cieca. I rapporti devono essere perfezionati dall’amore misericordioso
che è tipico del messaggio del cristiano”. Giovanni Paolo II, “anzi Giovanni Paolo
il Grande”, ha proseguito il cardinale Sodano, è stato il cantore della civiltà cristiana,
che è civiltà dell’amore, “a differenza radicale di quelle civiltà dell’odio che furono
proposte dal nazismo e dal comunismo”. Il Santo Padre, ha detto ancora, veglia ora
su di noi, dall’alto dei Cieli: Dal cielo, Egli vegli sempre su di noi e ci aiuti
a “varcare quella soglia della speranza” di cui tanto ci aveva parlato. Questo suo
messaggio rimanga per sempre scolpito nel cuore degli uomini d’oggi. “A tutti –
ha aggiunto – Giovanni Paolo II ripete ancora una volta le parole di Cristo: Il Figlio
dell’Uomo non è venuto al mondo per giudicarlo, ma per salvarlo”. Il Papa ha “diffuso
nel mondo questo Vangelo di salvezza invitando tutta la Chiesa a chinarsi sull’uomo
d’oggi per abbracciarlo e sollevarlo con amore redentivo. Sia nostro compito – ha
concluso il cardinal Sodano – raccogliere il messaggio di chi ci ha lasciato e farlo
fruttificare per la salvezza del mondo!”. (Canti) *********