2004-10-25 12:12:01

L'Iraq devastato dagli attentati: nel mirino della guerriglia, convogli militari ed obiettivi politici.


Diplomazia al lavoro, in Iraq, per liberare i due giornalisti francesi rapiti il 20 agosto. Il ministro degli Esteri di Parigi, Barnier, ha parlato stamattina di un rilascio“possibile”, che – secondo il rappresentante degli intellettuali iracheni – sarebbe “questione di ore”. Ma sul terreno, intanto, non si placano le violenze. Ce ne parla Andrea Sarubbi: RealAudioMP3
È una lunga sequenza di bombe a scandire il passare delle ore. Dinamiche ormai collaudate, con bersagli noti: i convogli militari, sia della coalizione che del nuovo esercito iracheno. Nella città orientale di Khaldilya ed in un quartiere di Baghdad, i kamikaze hanno colpito i mezzi americani; a Mosul, nel nord, il corteo di automobili che scortava un generale iracheno. Ma non mancano i bersagli politici, come l’ambasciata australiana nella capitale – sfiorata da un’esplosione che ha provocato 3 morti – ed il governatorato di Mosul: un’autobomba esplosa nel suo parcheggio ha ucciso almeno una persona. Il conto delle vittime è difficile da tenere, visto il ritmo serrato delle violenze, e si temono nei prossimi giorni ulteriori attacchi in grande stile: l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha infatti annunciato, stamattina, la sparizione di circa 400 tonnellate di esplosivo da un arsenale lasciato senza sorveglianza.







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