Alcide De Gasperi, un esempio anche per il presente dell'Italia e dell'Europa
Cinquant’anni fa, il 19 agosto 1954, moriva Alcide De Gasperi, artefice della ricostruzione
in Italia dopo la seconda guerra mondiale, fondatore, nel ’42, della Democrazia cristiana
e convinto europeista. Molte le iniziative, durante la settimana, per ricordare
la sua figura. Oggi Helmut Kohl, l’ex cancelliere tedesco che ha legato il suo nome
alla riunificazione delle due Germanie, dopo il crollo del muro di Berlino, ritirando
a Trento il Premio internazionale intitolato allo statista del dopoguerra, ha detto
che “la vita di Alcide De Gasperi è un grande esempio anche per il presente”.
Nell’occasione,
il presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, ha sottolineato l’importanza
dell’azione congiunta di Italia e Germania per l’Europa. “L’impegno dei nostri due
Paesi per far progredire l’Unione Europea – ha detto Ciampi - sollecita oggi più che
mai una intensificata collaborazione fra Italia e Germania nel promuovere politiche
comuni necessarie al rafforzamento di quanto già realizzato”.
Presenti alla
cerimonia rappresentanti delle istituzioni italiane, europee e le figlie, Paola e
Maria Romana De Gasperi. Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha ribadito
apprezzamento per il lavoro svolto da Kohl ed il presidente della Commissione europea,
Romano Prodi, ha sottolineato che De Gasperi ha sempre pensato che l'interesse nazionale
italiano coincidesse con l’interesse europeo. Il servizio di Massimiliano Menichetti
Nato
il 3 aprile del 1881 a Pieve Tesino, un paesino vicino Trento, che ancora apparteneva
all’impero austro-ungarico, Alcide De Gasperi viene considerato un protagonista essenziale
della ricostruzione politica ed economica italiana dopo la seconda guerra mondiale.
Fondò il partito della Democrazia cristiana, fu a capo di otto coalizioni di governo,
tra il 1945 ed il ’53, e insieme con il leader del Partito cattolico tedesco, Konrad
Adenauer, e al francese Robert Schuman, è considerato uno dei fondatori dell’unità
europea. Ma qual era la particolarità della sua politica? Il senatore a vita Giulio
Andreotti:
R. – L’avere impostato la politica interna in un quadro di politica
internazionale. Questo era talmente caratteristico della sua impostazione che all’inizio
era isolato.
D. – Sì, ma più tardi nascerà la Comunità europea del carbone
e dell’acciaio e nel ’53 De Gasperi ne sarà presidente ..
R. – Era stata un’altra
delle intuizioni che questo gruppo di tre cattolici, Schuman, Adenauer e De Gasperi,
avevano avuto e sul quale cercavano di impostare tutta una politica comune …
De
Gasperi si confronta con le difficoltà della ricostruzione, la fame e la necessità
di sviluppo, e cerca di rompere l’isolamento nazionale. Lotta instancabilmente per
l’affermazione e la concretizzazione di principi come la libertà e la democrazia.
Propone, senza compromessi, una politica al servizio del popolo, mai disgiunta dai
valori cristiani. Maria Romana De Gasperi traccia un ricordo di suo padre:
R.
- Un uomo onesto che è passato attraverso tante difficoltà politiche: un uomo aperto,
diciamo, anche ad altre idee e quindi capace di sopportare, di convivere anche con
gente che aveva idee completamente differenti ed ottenere da questi il rispetto che
poteva ottenere, pur mantenendo i suoi principi di uomo cristiano.
D. – Cosa
resta, oggi, secondo lei, dell’insegnamento, del lavoro di Alcide De Gasperi?
R.
– Diciamo che resta, intanto, la nostra libertà, la libertà di tutti, perché se non
fosse stato capace di difenderla allora, subito dopo la guerra, nei momenti così difficili,
non avremmo questa libertà della quale oggi tutti noi possiamo godere. Poi, resta
una specie di nostalgia verso qualche cosa che dava sicurezza e nello stesso tempo
dava anche serenità, quindi, il senso di poter fare politica onestamente, con chiarezza,
senza dividere sempre il mondo in destra o sinistra, ma cercando, dove era possibile,
di collaborare senza perdere i propri principi.