Nepal, Katmandu assediata dalla guerriglia maoista: Un milione e mezzo di persone
senza cibo
Una città sotto assedio, dove presto mancheranno anche i rifornimenti di cibo: Katmandu,
capitale del Nepal, città di un milione e mezzo di abitanti, è accerchiata dai ribelli
maoisti, impegnati in un’offensiva senza precedenti. I guerriglieri, che hanno costretto
alla chiusura numerosi alberghi ed aziende locali, minacciano di proseguire l’attacco
“a tempo indeterminato”, se il governo non accetterà di sedersi al tavolo delle trattative. Andrea
Sarubbi ne ha parlato con Aldo Daghetta, responsabile del Nepal per Amnesty Italia: R.
- C’erano già stati altri fatti, altri grossi scioperi, altre bombe, anche nella stessa
capitale, però, diciamo che un vero e proprio assedio, come sembra quello che c’è
in questo momento, non c’era mai stato. Questa nuova escalation sicuramente porterà
a nuove violenze sulla popolazione civile.
D. – I guerriglieri chiedono, in
particolare, la chiusura di alcuni alberghi molto famosi. Perché?
R. – Teniamo
presente che una delle fonti principali di reddito, proprio delle classi agiate del
Nepal, è il turismo. Vengono organizzati i tour per persone che vengono da tutto il
mondo per salire le montagne. E cercare di fermare questo flusso di stranieri è una
sorta di moneta di scambio che si chiede per raggiungere altri obiettivi. Gli obiettivi
sono sicuramente la liberazione di alcuni maoisti catturati: lo scorso mese c’è stata
una grossa azione, fatta nel Nepal Nord-Occidentale, in cui l’esercito è riuscito
a catturare alcuni centinaia di maoisti.
D. – E’ un conflitto, quello in Nepal,
che dura ormai da otto anni. Come si sta evolvendo nell’ultimo periodo?
R.
– Nell’ultimo anno e mezzo la novità riguarda il fenomeno dei desaparecidos. Qui in
Nepal, si sta rivedendo quello che è accaduto in Cile e in Argentina negli anni ’70:
tremila persone scomparse, che solo in parte appartenevano ufficialmente alla guerriglia
maoista, ma che per la maggior parte erano persone civili accusate di essere collaborazionisti.
Allo stesso tempo, però, si deve parlare di sparizioni o anche esecuzioni di massa
da parte dei maoisti, nelle province che occupano, ai danni della popolazione che
viene a sua volta accusata di non dare aiuti ai maoisti ma di sostenere, invece, il
governo.
D. – E in tutto questo la Comunità internazionale … ?
R. –
Continua a rimanere sorda e, anzi, abbiamo più volte visto interventi proprio faziosi,
nel senso che, per esempio, gli Stati Uniti hanno fornito qualcosa come 50mila M16
all’esercito nepalese, mentre la Cina e l’India continuano ad armare i maoisti. Diciamo
che è una situazione in cui l’interesse, anche dell’Occidente, sembra essere più che
altro un interesse di potere economico per cercare di avere un controllo, ma la popolazione
civile non viene tenuta in conto.