2004-08-18 19:29:06

Il 50 anniversario della morte di Alcide De Gasperi


“De Gasperi e Adenauer – padri fondatori dell’Europa”: una mostra a Berlino ha aperto lunedì scorso le celebrazioni in occasione del 50.mo anniversario della morte di Alcide De Gasperi, 19 agosto del 1954. Circa 600 documenti, decine di filmati d’archivio e fotografie tracciano il profilo dei due statisti che insieme con il francese Schuman vengono considerati i precursori dell’Europa moderna. In Italia De Gasperi contribuì alla ricostruzione politica ed economica che faceva seguito alla seconda guerra mondiale e fondò il partito “Democrazia Cristiana”, che ereditava le idee e l’esperienza del Partito Popolare di don Sturzo.

Massimiliano Menichetti ha chiesto allo storico Pietro Scoppola un profilo dello statista italiano per il quale si svolgerà domani la cerimonia di commemorazione ufficiale:
R. – De Gasperi era un uomo formato per metà della sua vita sotto l’Impero austro-ungarico e aveva capito che si poteva benissimo distinguere fra appartenenza nazionale etnica e appartenenza ad uno Stato, uno Stato multietnico. La premessa culturale del suo europeismo è tutta qui. Noi non facciamo l’Europa se non accettiamo questa distinzione, che ci possa essere una realtà giuridica, interetnica, internazionale in cui diverse realtà nazionali convivono.

D. – Si ricorda in questi giorni la figura di Adenauer vicino a quella di De Gasperi …

R. – L’accostamento è corretto perché avevano in comune gli ideali democratici cristiani e perché hanno contribuito alla ricostruzione di due Paesi, l’Italia e la Germania, devastati dalle due dittature e dalla guerra persa. Ma erano due personaggi molto diversi, basti ricordare che dal punto di vista di Adenauer la realtà comunista stava in un altro Stato. De Gasperi ha dovuto cercare gli spazi di un centro tra l’eredità del fascismo, pesante e presente da un lato, e la presenza comunista e degli alleati comunisti, legati a Mosca nel momento della ‘guerra fredda’, dall’altro. Sono condizioni diversissime quelle in cui hanno agito i due uomini.

D. – Schuman nel ’50 espone un piano a Parigi che sarà realizzato di fatto un anno dopo quando nasce la Ceca, la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio. De Gasperi tre anni dopo ne sarà presidente. Secondo lei, oggi abbiamo l’Europa voluta da questi tre statisti?

R. – Questi uomini hanno lavorato per un’Europa quale poteva essere dopo le due Guerre Mondiali. Il problema era quello di garantirsi contro il pericolo, l’ipotesi di un terzo conflitto mondiale. Questo era l’obiettivo da cui nasceva l’impegno europeistico. Oggi il problema dell’Europa è tutto diverso. Oggi siamo in una situazione in cui la globalizzazione impone sul piano economico un processo di unificazione. Oggi il rischio è quello di un imperialismo americano. L’Europa può rappresentare un elemento di riequilibrio internazionale.







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