2004-08-18 19:28:28

All'udienza generale il ringraziamento del Papa a Dio per il pellegrinaggio a Lourdes


Un Salmo “regale” e profetico, legato alla dinastia del re Davide, ma immagine del re consacrato per eccellenza, Cristo. Sta qui il significato e l’importanza del Salmo 109, spiegato questa mattina dal Papa ai circa 3500 pellegrini presenti all’udienza generale a Castel Gandolfo. Davanti ai fedeli che gremivano il cortile del Palazzo apostolico, Giovanni Paolo II ha anche ricordato momenti e sensazioni del suo pellegrinaggio a Lourdes, lo scorso fine settimana.
Sentiamo Alessandro De Carolis:

I malati in cerca di speranza e i giovani in attesa di una parola di luce per la loro vita, l’atmosfera spirituale e il calore della gente. I piccoli flash del suo soggiorno a Lourdes sono tornati ad illuminare questa mattina, a Castel Gandolfo, la catechesi di Giovanni Paolo II, dedicata al Salmo 109, uno tra i più riproposti nel ciclo vespertino della Liturgia delle Ore.

Distinto in due parti, in entrambe l’interpretazione dei versetti si presenta a due livelli. La prima parte fa riferimento - ha detto il Papa - al “rito di intronizzazione di un sovrano”. Se ricordare la “generazione” divina di un re faceva parte, nell’antichità, del protocollo di incoronazione, nella rilettura cristiana del Salmo – ha affermato il Pontefice – quella stessa generazione “diventa reale e presenta Gesù Cristo come vero Figlio di Dio”. La seconda parte ha invece un contenuto “sacerdotale” e anche in questo caso dietro l’immagine di Melkisedek, il sovrano-sacerdote di Salem, si coglie la figura del Messia come “modello di un sacerdote perfetto e supremo”.

Un Salmo profetico, dunque, ha proseguito il Papa. Cristo andava presentato: la sua venuta al mondo, la sua morte e risurrezione. Lo stesso Sant’Agostino, citato da Giovanni Paolo II, lo spiegò in un suo insegnamento: “Tutto questo doveva essere profetizzato, doveva essere preannunciato, doveva essere segnalato come destinato a venire, perché, sopravvenendo improvviso, non facesse spavento, ma fosse piuttosto accettato con fede ed atteso”:

“In questa luce il Salmo diventa un canto luminoso innalzato dalla Liturgia cristiana al Risorto nel giorno festivo, memoria della Pasqua del Signore”.

Nei saluti in lingua francese, il Papa è tornato con la memoria a Lourdes, ringraziando la “benevolenza di Dio” che gli ha consentito di recarsi in pellegrinaggio alla Grotta di Massabielle. E nell’esprimere la sua riconoscenza alle autorità francesi, ha soggiunto:
"JE REMERCIE LA VERGIE BÉNIE POUR LE CLIMAT…
Ringrazio la Vergine per il clima di profondo raccoglimento e di intensa preghiera di questo incontro, ricordo con emozione la folla numerosa dei pellegrini, con in prima fila i malati venuti a cercare conforto e speranza. Possano inoltre tutti i giovani presenti serbare il ricordo di questo pellegrinaggio e trovarvi la forza di diventare uomini e donne liberi in Cristo”.

Un grazie, il Pontefice lo ha rivolto anche ai suoi connazionali, per averlo sostenuto con la loro preghiera durante il soggiorno nella cittadella mariana. Infine, il Papa ha avuto parole di affetto per i futuri sacerdoti del Seminario minore di Verona e per un gruppo di scout provenienti dalla parrocchia di Santa Caterina in Betlemme, in questi giorni ospiti della diocesi di Montepulciano.







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