2004-08-14 14:48:56

Suggestiva cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici


Celebrare l’umanità al meglio: con questo spirito, lo spirito originario delle Olimpiadi è iniziata ieri sera ad Atene la 28.ma edizione dei Giochi olimpici dell’era moderna. Una cerimonia spettacolare, per alcuni aspetti straordinaria, ha fatto dello Stadio olimpico ateniese il centro del mondo, riunito nel segno della pace. Numerosi i leader politici presenti all’inaugurazione, ma i veri protagonisti, applauditissimi, sono stati gli atleti, che in migliaia hanno sfilato animando la suggestiva inaugurazione.

da Roberto Zichittella:

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Per la Grecia oggi è la giornata dell’orgoglio. La splendida cerimonia d’apertura, che ha dato il via ieri sera ai giochi della 28.ma Olimpiade, ha offerto uno spettacolo che tutto il mondo ha ammirato e oggi i greci possono dire veramente che le Olimpiadi sono tornate a casa. Nonostante i timori dei mesi scorsi sui ritardi dell’organizzazione, ieri sera tutto ha funzionato in modo perfetto. Per lo spettacolo di musiche e coreografie, che ha preceduto la sfilata degli atleti, l’interno dello Stadio era stato ricoperto da oltre due milioni di litri d’acqua. Molti greci si sono commossi quando una piccola barca ha solcato le acque con a bordo un bimbo che sventolava la bandiera greca. Lo show è stato ricco di richiami alla storia della Grecia antica e moderna, alla mitologia, alle Olimpiadi dell’antichità. Ad un certo punto è spuntata dall’acqua un’enorme testa scolpita secondo lo stile della civiltà cicladica. Uno spettacolo indimenticabile. La sfilata delle 202 squadre ha dato davvero un’idea della universalità di queste Olimpiadi. Tutto il mondo era qui: lo squadrone degli Stati Uniti e la sola portabandiera di Gibuti, le due Coree in fila dietro un’unica bandiera e gli atleti del Botswana, abbigliati nei loro costumi tradizionali armati di lance. Un boato formidabile ha accolto l’ingresso nello Stadio della squadra greca che ha chiuso la sfilata.

In tribuna d’onore applaudivano varie personalità: il presidente della Repubblica italiana Ciampi, il presidente tedesco Köhler, il polacco Kwasniewski, il re Alberto del Belgio, la regina di Spagna Sofia, il premier britannico Tony Blair. I Giochi sono stati dichiarati aperti ufficialmente dal presidente greco Stephanopulos, quando ad Atene mancavano 15 minuti alla mezzanotte. Jacques Rogge, presidente del Comitato olimpico internazionale si è rivolto agli atleti invitandoli a non ricorrere al doping e rispettare ilfair play. Il problema deldopinggetta un’ombra su queste Olimpiadi per il giallo che sta coinvolgendo i due campioni greci dell’atletica, Kostas Kenteres e Katerina Thanou. I due atleti sono sfuggiti ad un controlloantidopinged ora sono ricoverati in ospedale per un misterioso incidente stradale. Intanto, da questa mattina, sui diversi campi di gara è cominciata la caccia alle medaglie ed in queste ore il centro di Atene è attraversato dai corridori della prova di ciclismo su strada maschile. La prima medaglia d’oro, assegnata in queste Olimpiadi, ha cinto il collo della cinese Du Li, vincitrice nel tiro. Una vittoria di buon auspicio per la Cina, che ospiterà a Pechino le Olimpiadi del 2008.

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Le Olimpiadi sono così tornate finalmente nella loro terra d’origine. La cerimonia nello Stadio olimpico è stato proprio un tributo all’idea dei Giochi e alla sua storia. Tante le emozioni allo stadio, come per milioni di spettatori che attraverso i cinque continenti hanno seguito l’inizio delle Olimpiadi di Atene. Sul significato profondo di questo evento, Alessandro Gisotti ha raccolto la riflessione dello storico Giorgio Rumi, editorialista dell’Osservatore Romano.

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R. – E’ come una boccata d’aria. Abbiamo visto un’umanità che può stare insieme, a fianco. Abbiamo visto, in ordine alfabetico, questi singolari appaiamenti, per cui Israele ed Iraq sono vicini. E questa non è cosa da poco.

D. - Quindi, nel rispetto dello spirito più autentico delle Olimpiadi: la tregua olimpica, la pace …

R. - Sì, la tregua implica la pace come un fatto ovvio e naturale. Non è solo una complicatissima alchimia. Esistono inclinazioni dei popoli, delle nazioni a vivere insieme civilmente, ordinatamente e oserei dire anche con un certo affetto e una certa simpatia.

D. - Iraq, Afghanistan, Palestina: alla parata olimpica le nazioni che soffrono in questo momento storico hanno ricevuto gli applausi più fragorosi. Per gli Stati Uniti qualche fischio... Insomma, si può far politica anche con un battito di mani?

R. – Questo senz’altro. I fischi non mi preoccupano eccessivamente, perché sappiamo che la Grecia è un Paese di forti passioni politiche. E’ chiaro che la posizione degli Stati Uniti, di solitaria super potenza, attira non tante simpatie. Diciamo, però, che tutto sommato sono stati contenuti. E’ chiaro che non erano rivolti alle persone, erano semmai rivolti a quello che la bandiera per alcuni simbolizza. Io direi di non drammatizzare questo aspetto.

D. - Si può dire che il tempo dei boicottaggi alle Olimpiadi è finito…

R. - Sì, io ricordo quando ci fu la vicenda del Sudafrica. E’ stato pesante, perché escludendo il Sudafrica abbiamo escluso anche i neri del Sudafrica. E’ meglio adesso. Non dico che esista un progresso nella storia – questo è evidentemente troppo complesso – ma diciamo che alcune situazioni le abbiamo risolte. E per quelle che non sono risolte, l’episodio di ieri è stato di buon augurio per una possibilità di pace, soprattutto per le nuove generazioni, perché il mondo è loro.

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