In occasione della sua partenza per Lourdes, com’è consuetudine, Giovanni Paolo II
ha inviato un telegramma di saluti al Presidente della Repubblica italiana, Carlo
Azeglio Ciampi. “Mentre mi accingo ad incontrare pellegrini e specialmente malati
che da tutto il mondo accorrono” al Santuario di Lourdes - ha scritto il Papa - auspico
che l’Italia “continui a tutelare con impegno coloro che si trovano in precarie condizioni
di salute”. Nel messaggio di ringraziamento di Ciampi, il capo di Stato italiano ha
ricordato che “l’autorevole messaggio di pace e solidarietà” del Papa è accolto “con
speranza da tutti coloro che soffrono e che traggono dalla Sua parola la forza necessaria
per affrontare il futuro con fiducia e serenità”. Quando si nomina Lourdes, il
pensiero va subito ai malati, alle persone anziane. Tuttavia, anche tra i giovani
e il Santuario mariano francese c’è un rapporto speciale. Lo conferma, al microfono
del nostro inviato Alessandro De Carolis, padre Saverio Zampa, cappellano del servizio
giovani al Santuario di Lourdes: Audio :
********** R.
– Tra Lourdes e i giovani c’è veramente un feeling, una sintonia. Per alcuni giovani,
si tratta – non lo nascondo – anche di curiosità. Per altri si tratta di ricerca:
hanno sentito parlare e vogliono vedere. Qui a Lourdes passano ogni anno 400 mila
giovani; questi giovani vendono o per rendere un servizio, o semplicemente per vivere
un’esperienza, un’esperienza di fede. Lourdes, si può dire, diventa per i giovani
una sorgente, una sorgente di un qualcosa che cercano. Chi viene per la prima volta,
spesso ha il desiderio di tornare una seconda volta e poi continua. Un po’ come la
proposta di Maria a Bernadette: ‘Mi fai la grazia di venire qui per 15 giorni?’. I
ragazzi di oggi la sentono, questa cosa, e la rifanno.
D. – Qui a Lourdes si
vive l’esperienza della guarigione dei corpi e delle anime. E, dunque, qui a Lourdes
si fa anche l’esperienza del sacramento della riconciliazione, un sacramento con il
quale spesso i giovani hanno qualche difficoltà…
R. – Noi viviamo un’esperienza
bellissima. Io, nella mia vita, credo di non avere mai confessato così tanto e così
a fondo come qui a Lourdes. Assistiamo veramente a quello che chiamiamo ‘il miracolo
del cuore’: ragazzi che non riescono più a confessarsi, ma che qui trovano il coraggio
e anche la gioia di farlo. Poi sono contentissimi, perché si sentono liberi. Ecco:
liberi.
D. – Tu sei un missionario Oblato di Maria Immacolata, quindi Lourdes
è un po’ casa tua. Come spiegare il messaggio dell’Immacolata ai giovani?
R.
– Quando parlo dell’Immacolata ai giovani, sottolineo soprattutto un aspetto: credo
che nel cuore dei giovani ci sia, oggi, una nostalgia dell’innocenza, quell’innocenza
che avevamo quando eravamo piccoli e che il Vangelo richiama in quella famosa frase
di Gesù: “Se non diventerete come bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli”. Lì,
secondo me, c’è anche una chiave per comprendere il desiderio dell’uomo. Quando si
viene a Lourdes si pensa alle parole di Maria: “Io sono l’Immacolata Concezione”.
E subito c’è un richiamo a quell’innocenza perduta, come se Maria ridicesse al cuore
dei giovani che è possibile ritrovare l’innocenza perduta. ********** Oggi pomeriggio,
la nostra emittente seguirà – a partire dalle ore 17,15 – la recita del Santo Rosario
del Papa dalla Grotta di Massabielle. La radiocronaca dell’evento sarà in lingua italiana,
spagnola e tedesca sulle onde corte, le onde medie e la modulazione di frequenza e,
via satellite, in portoghese. Ancora, in lingua inglese in collegamento con altre
emittenti. Domani mattina, la nostra emittente seguirà in radiocronaca diretta la
Santa Messa presieduta dal Santo Padre sulla Prairie del Santuario, a partire dalle
9,45, con commento in lingua italiana, tedesca, francese e spagnola sulle onde corte,
le onde medie e la modulazione di frequenza e, via satellite, in portoghese. Ancora,
in lingua inglese in collegamento con altre emittenti.