Religioni e culture, il coraggio di un nuovo umanesimo
Milano crocevia del dialogo e della pace. Sarà il capoluogo lombardo ad ospitare la
18.ma edizione di “Uomini e religioni”, l’incontro internazionale di preghiera per
la pace, promosso dalla comunità di Sant’Egidio.
Dal 5 al 7 settembre prossimo,
oltre 400 personalità religiose, politiche, culturali di fama mondiale, provenienti
da 70 nazioni, si divideranno fra Duomo, Teatro degli Arcimboldi e Università Bicocca,
per un confronto aperto sul tema: “Religioni e culture. Il coraggio di un nuovo umanesimo”.
I eri la conferenza stampa per la presentazione dell’evento.
Il dialogo
religioso e culturale è la via maestra per la pace, perché – ha osservato il cardinale
Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano – la paura non si scaccia con la paura,
e il dialogo è l’unica strada per arrivare alla composizione dei conflitti e delle
contrapposizioni che caratterizzano questa fase storica: “Lo scopo è di mostrare
come i grandi problemi di oggi possano e debbano essere affrontati secondo una razionalità
profonda, che è quella che dice che le diversità religiose, culturali, economiche
e politiche dovrebbero dar vita ad una capacità di scambio di conoscenze, una capacità
di collaborazione nell’utilizzazione di tutti i mezzi che sono a disposizione per
realizzare, per il bene di tutti, una convivenza che possa essere qualificabile come
una convivenza umana e umanizzante”. Il cardinale Tettamanzi la settimana prossima
partirà per un cammino ecumenico di pace a Gerusalemme, una iniziativa condivisa con
i leader delle 16 confessioni cristiane presenti a Milano e che si situa, come del
resto lo stesso Meeting “Uomini e religioni”, nel solco di quello storico incontro
del 1986 ad Assisi, promosso da Giovanni Paolo II con i leader religiosi di tutto
il mondo. Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant’Egidio:
“Il dialogo
è la via stretta e necessaria che il mondo oggi ha davanti per uscire dal terrorismo
e dalla guerra. A Milano ci saranno leader religiosi, ci saranno uomini di cultura,
grandi personalità, da tante parti del mondo, che si porranno le grandi domande della
nostra vita quotidiana: ‘l’immigrazione è utile o dannosa per la nostra vita? Si può
convivere assieme tra diversi? C’è una globalizzazione capace di solidarietà oppure
esiste una globalizzazione che arricchisce solo alcuni ed impoverisce altri? C’è la
soluzione agli scontri tra le civiltà e tra le religioni?’ Si parlerà assieme con
grande serietà senza nascondere i problemi, ma anche dentro una scelta comune, che
è quella di dire che la violenza e lo scontro non sono mai la soluzione”.