2004-06-04 13:15:45

Dal Papa il Sinodo della Chiesa ucraina greco-cattolica


La Chiesa ucraina greco-cattolica sta svolgendo “un’efficace opera di evangelizzazione” grazie anche al “clima di libertà” che si respira oggi nel Paese ex sovietico. Ed è una Chiesa alla quale Giovanni Paolo II guarda affetto e “ammirazione profonda”, nella speranza che possa presto ottenere ciò a cui aspira: una piena configurazione giuridico-ecclesiale.

Il Papa ha accolto con queste parole in udienza, questa mattina, i membri del Sinodo permanente della Chiesa greco-cattolica ucraina, che da martedì scorso sono riuniti a Roma sotto la guida del cardinale Lubomyr Husar.

Il Pontefice, che ha parlato in ucraino, ha sottolineato “la profonda vitalità” e la fedeltà che l’ha distinta nel corso dei secoli. Una fedeltà pagata a caro prezzo, in particolare durante l’ultimo secolo quando il regime comunista di Stalin tentò letteralmente di liquidare i greco-cattolici, con l’arresto di massa dei vescovi nell’aprile del ’45 e il tentativo, fallito, di far passare con la forza un’intera comunità all’ortodossia. Ma già un decennio prima, la pulizia etnica attuata del regime aveva innescato una spirale di morte con la drammatica pagina dell’Holodomor, il genocidio per fame dell’Ucraina, che portò alla morte sette milioni di persone.

Il Papa, che già lo scorso anno aveva ricordato in un discorso il 70.mo anniversario di quell’abominio, ha lodato ancora una volta il coraggio della Chiesa Ucraina, che oggi conta 5 milioni di cattolici di rito bizantino e mezzo milione di rito latino.
“Ricca delle eroiche testimonianze, rese anche nel recente passato – ha affermato - essa si sta impegnando in programmi pastorali che vedono la collaborazione generosa e concorde del clero e dei laici per un’efficace opera di evangelizzazione, favorita dal clima di libertà che oggi si respira anche nel vostro Paese”.
Giovanni Paolo II ha detto di condividere, “nella preghiera e anche nella sofferenza”, l’aspirazione ad un riconoscimento pieno della struttura giuridico-ecclesiale dei greco-cattolici d’Ucraina. Attendo “il giorno stabilito da Dio - ha aggiunto - nel quale potrò confermare, quale Successore dell'apostolo Pietro, il frutto maturo del vostro sviluppo ecclesiale”.
Assicurando che tale richiesta è oggetto di un serio studio, “anche alla luce delle valutazioni di altre Chiese cristiane”, il Papa ha concluso con queste parole di incoraggiamento: “Questa attesa – ha detto ai membri del Sinodo ucraino - non sia freno al vostro coraggio apostolico né motivo di spegnere od attenuare la gioia dello Spirito Santo che anima e sprona (…) a un più intenso impegno nell'annuncio del Vangelo e nel consolidamento della vostra tradizione ecclesiale”.







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