TORONTO - “L’impegno nel processo politico è un dovere civico
costante e non limitato alle sole campagne elettorali”. In vista delle prossime elezioni
politiche in Canada, i vescovi del Paese esortano i cattolici a fare sentire la propria
voce non solo alle urne, ma in tutti i dibattiti politici nazionali in cui sono in
gioco valori morali fondamentali: dai matrimoni omosessuali alla politica militare
nazionale. L’esortazione è contenuta nel loro tradizionale messaggio preelettorale
preparato dalla Commissione episcopale per gli affari sociali e intitolato “Elezioni
2004: discernimento e responsabilità”. Come nelle precedenti dichiarazioni in materia,
i presuli non prendono posizione a favore di determinati partiti, ma richiamano piuttosto
l’attenzione dei fedeli su questioni importanti come la difesa della vita umana, la
lotta alla povertà o la difesa dei diritti dei rifugiati. “Dal momento che i principi
morali della Chiesa sono chiari e definiti – sottolineano – essi possono essere rispettati
e promossi in molti modi diversi nell’arena politica”. Sul diritto-dovere dei cattolici
di fare sentire la propria voce nelle questioni di rilevanza pubblica è intervenuto
recentemente il vescovo di Calgary, Mons. Fred Henry. “In Canada tutti hanno diritto
di intervenire su materie che interessano la comunità”, ha affermato il presule che,
replicando alle obiezioni di chi in nome della separazione tra Chiesa e Stato vorrebbe
relegare la religione alla sfera privata, ha evidenziato come la libertà religiosa
riconosciuta dall’ordinamento canadese implica “che le diverse Chiese e organizzazioni
religiose possono parlare liberamente dell’operato dei governi”. (Cns 24 mag. –
ZENGARINI)