2004-02-06 17:07:39

SUDAFRICA: PLENARIA/AIDS


SUDAFRICA: PLENARIA/AIDS

PRETORIA - I vescovi del Sudafrica tornano ancora una volta a premere sul governo perché faciliti l’accesso ai farmaci antiretrovirali per l’Aids e garantisca una migliore assistenza alle persone colpite dalla malattia. In una nota diffusa al termine della loro plenaria conclusasi il 4 febbraio a Pretoria, i presuli chiedono alle autorità sudafricane di eliminare “tutti gli ostacoli burocratici che ostacolano la realizzazione delle iniziative promosse dalla società civile nel settore sanitario”. “A causa dell’inefficienza e dell’indifferenza della burocrazia”, infatti, molti malati e orfani di genitori vittime dell’Aids non possono accedere all’assistenza. La Chiesa sudafricana è oggi la principale erogatrice di servizi e programmi di assistenza e prevenzione contro l’Aids del paese, dove l’incidenza dell’epidemia è tra le più alte al mondo. “Una solida collaborazione tra lo Stato e la Chiesa in questo settore – rilevano i vescovi - è l’unico modo per fare in modo che i finanziamenti statali arrivino a chi ha più bisogno”. Durante l’assemblea, i presuli hanno anche espresso la loro preoccupazione per il dilagare della corruzione che, a dieci anni dalla fine dell’apartheid, minaccia oggi la giovane democrazia sudafricana. Una piaga contro la quale, ricordano, la Chiesa è impegnata in prima fila, insieme a altre organizzazioni della società civile. Di qui l’appello a tutte le persone oneste a “non cedere alla tentazione della corruzione” e a denunciarla ovunque essa si manifesti. Un altro importante punto all’esame dell’assemblea è stata l’approvazione del nuovo Protocollo per gli abusi sessuali sui minori nella Chiesa, che fissa le procedure da seguire in questi casi. A questo proposito i vescovi chiedono l’attiva collaborazione dei media per aiutarli a sradicare questo male.
(Cns 5 feb. – ZENGARINI)







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