2004-02-06 17:06:58

LIBANO: VESCOVI


LIBANO: VESCOVI

BEIRUT - “Salutiamo il successo dei negoziati che hanno portato alla liberazione di un certo numero di libanesi dalle carceri israeliane, nella speranza che un giorno siano tutti liberati”. Con queste parole, contenute nel comunicato finale della loro riunione mensile il 4 febbraio a Bkerké, i vescovi maroniti hanno espresso la loro approvazione per lo scambio dei prigionieri fra Israele e Hezbollah avvenuto nei giorni scorsi. Nella nota, i presuli esprimono altresì la speranza che un simile passo venga compiuto anche dalla Siria con la liberazione dei centinaia di cittadini libanesi detenuti nelle sue prigioni: “Auspichiamo che lo Stato libanese e lo Stato siriano tengano conto delle richieste dei genitori dei libanesi ritenuti dispersi”. La Siria, forza occupante del Libano, ha sempre negato la presenza di detenuti politici libanesi sul proprio territorio. Fatto confermato invece anche da Amnesty International che afferma di essere in possesso di una lista completa di nominativi di cittadini libanesi scomparsi in Siria e detenuti per motivi politici. Secondo fonti delle Forze libanesi, la maggior parte dei prigionieri politici sono di religione cristiana, fra i quali anche dei sacerdoti cattolici. Nella lista compaiono sia membri delle milizie libanesi cristiane, sia civili. Fra gli altri punti trattati dai vescovi alla riunione presieduta dal Patriarca maronita il Cardinale Nasrallah Sfeir, vi è stata la crisi economica e la disoccupazione che attanagliano il Libano. I vescovi hanno concluso con  l’augurio che l’imminente Festa di San Marone, il 9 febbraio, “ispiri i maroniti a cooperare con i loro fratelli libanesi” per risollevare il Paese.
(Apic/AsiaNews 6 feb. – ZENGARINI)







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