2004-01-13 19:12:09

Democrazia, diritti umani e ruolo della corte penale internazionale


Sono certo diritti ancora sulla carta e sarà bene aspettare i fatti per valutare l’importanza di questa Dichiarazione di Sana’a, approvata ieri nella capitale dello Yemen, al termine della Conferenza intergovernativa su “Democrazia, diritti umani e ruolo della Corte penale internazionale”, presenti massima parte dei paesi arabi.
Il documento apre comunque la speranza di una reale presa di coscienza nel mondo arabo dei principi fondanti la vita democratica di un Paese, garantiti a tutta la popolazione, senza distinzione di razza, religione, ceto sociale e discriminazione di alcun genere, in particolare tra uomini e donne.

E cosi ieri dopo tre giorni di intenso dibattito ed anche accese polemiche, cui hanno partecipato oltre 800 delegati di 52 Stati, africani, asiatici, europei, tra cui una trentina di Paesi arabi, si è conclusa la Conferenza internazionale, promossa su iniziativa del governo yemenita, con il sostegno - tra altri soggetti - dell’Unione europea.

Dieci i principi della Dichiarazione per affrontare i problemi concreti del Pianeta: tra questi spiccano la povertà, le indebite occupazioni straniere, la questione palestinese, gli squilibri del sistema giudiziario internazionale, la concentrazione e gli abusi di potere, le lesioni ai diritti e al ruolo della donna nella vita pubblica, l’insufficiente istruzione, la libertà e l’indipendenza dei mezzi di informazione e la pratica della corruzione. Poi le indicazioni operative e l’impegno “a lavorare con serietà”.

Niente di nuovo sotto il sole se alle parole non seguiranno politiche adeguate soprattutto nei Paesi arabi su temi senza dubbio scottanti, come i pari diritti delle donne, il ruolo della legge per la tutela dei diritti civili, politici, sociali e la rappresentanza democratica negli apparati pubblici.

La Dichiarazione raccomanda di creare un “Forum arabo di dialogo” per rafforzare “la democrazia, i diritti umani, e le libertà pubbliche”, specie “di opinione ed espressione”.

Solo retorica? Forse questa volta no. Il rispetto dei diritti umani – ha osservato, segretario della Lega araba, l’egiziano Mussa, è arrivato in Occidente attraverso “un duro e faticoso lavoro che noi ora stiamo cominciando”.







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