Superare le molteplici ambiguità della globalizzazione
Superare le molteplici ambiguità della globalizzazione per una sua più decisa funzione
al servizio di tutti gli uomini.
E’ l’esortazione del presidente del Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Renato Raffaele Martino, che stamani
è intervenuto sul “magistero della Chiesa nella globalizzazione” alla giornata centrale
del convegno internazionale su Leone XIII, nel centenario della morte, in corso a
Palazzo Altieri in Roma.
Secondo il porporato, la Chiesa può far molto per
promuovere il concetto di globalizzazione come condivisione, valorizzando le differenze
in un quadro unitario e di collaborazione. Per questo, ha proseguito, la Chiesa è
sempre stata in prima linea nel sostenere le identità culturali e nazionali dei popoli,
senza mai assolutizzarle, bensì ponendole in relazione con un’identità più vasta,
l’appartenenza all’intero genere umano.
Il cardinale Martino, riecheggiando
le parole del Papa, ha sottolineato come la Chiesa non si stanchi di chiedere una
globalizzazione della solidarietà, trovando convergenze progressive verso un “codice
etico comune”. Ha quindi ribadito che è “nell’umanità universale scaturita dalle mani
di Dio, che bisogna ricercare le norme di vita sociale” evitando la “relativizzazione
assoluta dei valori” e “l’omogeneizzazione degli stili di vita e delle culture”.
La
Chiesa, ha detto ancora il presidente di Giustizia e Pace, “accompagna l’umanità nella
scoperta del volto umano della globalizzazione” affinché “sempre di più, dietro al
problema dei brevetti sugli organismi geneticamente modificati si veda il volto dei
contadini africani”. Questa, ha concluso, “è la prospettiva cristiana per la governabilità
della globalizzazione”.