2003-12-05 12:28:52

Intervista con ilPatriarca Emmanuel III Delly e il cardinale Moussa I Daoud, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali


Nato nel 1927 a Telkaif, nell’arcieparchia di Mossul, il nuovo Patriarca di Babilonia dei Caldei, è stato ordinato sacerdote nel 1952 ed elevato alla dignità vescovile nel 1962. Dal 1967 è arcivescovo di Kaskar.

Ma quali sono le principali difficoltà per la Chiesa caldea nell’Iraq del dopo Saddam Hussein?
Ascoltiamo il Patriarca Emmanuel III Delly, al microfono di Giovanni Peduto:

R. – Tante difficoltà ci aspettano; le difficoltà sono di carattere ecclesiastico, sociale, politico. Per quanto riguarda le difficoltà ecclesiastiche, abbiamo una forte carenza di sacerdoti: è vero, abbiamo la libertà, ma la nostra libertà è limitata. Abbiamo la libertà della devozione, ma finora non ci è stata ancora riconosciuta la libertà religiosa. E questa libertà la chiediamo adesso, al nuovo regime. Viviamo insieme ai nostri cari fratelli musulmani, abbiamo tanti amici musulmani come tanti musulmani hanno tra di noi tanti che collaborano con loro. Speriamo di continuare questa vita insieme.

D. – Quali sono le vostre speranze?

R. – La mia speranza è di trattare con il nostro governo con prudenza, con carità e con amore; essere uniti, musulmani e cristiani, per glorificare il Signore Iddio.

D. – Cosa chiedete alla comunità internazionale?

R. – Preghiamo la comunità internazionale di aiutarci moralmente in ogni cosa, e di non agire da egoisti. Chiediamo di fare di tutto affinché il nostro governo ci riconosca la libertà religiosa, la libertà di essere veramente Figli di Dio. Oggi stiamo relativamente bene, nonostante la tragica situazione nella quale ci troviamo. Nel vecchio regime di Saddam eravamo – è vero – liberi, però dovevamo seguire, obbligati moralmente, il regime per sopravvivere.

Per una testimonianza sullo spirito che ha animato il Sinodo dei vescovi della Chiesa caldea, ecco la testimonianza – raccolta ancora da Giovanni Peduto - del cardinale Moussa I Daoud, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, che ha presieduto i lavori sinodali:


R. - I lavori si sono svolti in un clima sereno e concorde. Abbiamo evocato lo Spirito Santo e ci siamo affidati alla Madonna, pregando i misteri della luce. Al patriarca Emmanuel rivolgo ancora un caldo incoraggiamento, con l’assicurazione della preghiera, e gli auguri natalizi che estendo alla cara Chiesa caldea.
D. – Eminenza, come aiutare questa Chiesa in un momento così difficile?

R. – Bisogna aiutare questa Chiesa, in questa situazione così difficile, con la preghiera, con la vicinanza. Bisogna preoccuparsi della loro situazione e, materialmente, aiutare con doni che è possibile mandare in questo Paese molto provato.







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