2003-12-02 15:31:03

Dal Papa una delegazione del Centro ebraico "Simon Wiesenthal"


“In questi tempi difficili preghiamo perché tutti i popoli si rafforzino nel loro impegno di reciproca comprensione, di riconciliazione e di pace”.

Con queste parole, Giovanni Paolo II ha salutato questa mattina una delegazione del Simon Wiesenthal Centre, celebre organizzazione non governativa ebraica consacrata alla preservazione della memoria dell’Olocausto sul piano sociale, educativo e politico.

Il Papa ha ringraziato la delegazione accolta in Vaticano per il premio umanitario consegnatogli dal Centro: un premio annuale, la cui edizione per il 2003 è stata attribuita al Pontefice come segno di riconoscimento, recita la motivazione, per “la sua amicizia verso il popolo ebraico”.

Negli anni scorsi, il premio era stato assegnato tra gli altri al Dalai Lama e all'allora re di Giordania, Hussein. Secondo quanto riferito dalle agenzie, inoltre, il rabbino Marvin Hier, decano del Centro, ha chiesto sostegno al Papa per l’avvio di una campagna internazionale che giunga a dichiarare gli attacchi suicidi dei terroristi un “crimine contro l’umanità”.

L’organizzazione ebraica, fondata nel 1977, ha sedi in tutto il mondo e conta 400 mila membri sparsi negli Stati Uniti, in Canada, in Europa e in America Latina. Il Centro porta il nome dell’architetto viennese che, sopravvissuto ai tredici campi di sterminio nazisti, ha speso la vita nell’assicurare alla giustizia quanti si sono macchiati di crimini contro l’umanità durante la Seconda guerra mondiale, facendo processare e condannare oltre 1.100 nazisti.

Il Simon Wiesenthal Center è una organizzazione non governativa accreditata presso l’Onu e l’Unesco, e combatte ovunque la discriminazione razziale, il proliferare di gruppi estremisti neonazisti e il terrorismo. Ultimamente il Centro si occupa anche dell’istigazione all’odio razziale su Internet.







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