Preoccupazione dei vescovi europei per la 'raccomandazione' del Parlamento europeo
sugli embrioni umani
STRASBURGO. = Forte preoccupazione esprime la Commissione delle Conferenze Episcopali
Europee (Comece) in seguito all’approvazione da parte del Parlamento dell’Unione di
una raccomandazione a favore del finanziamento di progetti di ricerca che prevedono
l’utilizzo di embrioni umani e di cellule staminali embrionali umane. Il voto al Parlamento
europeo c’è stato ieri pomeriggio con 298 sì, 214 no e 21 astenuti. Secondo i vescovi
europei, ricerche di questo tipo “sollevano fondamentali problemi morali” e proprio
per questo “la legislazione interna di molti Stati membri dell’Unione non le ammette”
e, inoltre, quegli stessi Stati “si sono opposti quando si è trattato di stanziare
fondi del budget europeo”. Il voto di ieri – spiegano i vescovi europei – contrasta
la condizione posta dalla Commissione, secondo la quale soltanto gli embrioni esistenti
prima della data limite del 27 giugno 2002 possono essere usati, e dunque distrutti,
allo scopo di ottenere cellule staminali embrionali. Inoltre – avvertono i vescovi
– si apre la strada alla possibilità di incentivare indirettamente la creazione di
embrioni umani al solo scopo di sfruttarli per le ricerche. Con la raccomandazione
rivolta al Consiglio dei Ministri dell’Unione perché non approvi il via libera allo
stanziamento di fondi, i vescovi ribadiscono di restare contrari, in linea di principio,
alla distruzione di qualsiasi embrione umano con l’obiettivo di ottenere cellule staminali.