2003-11-03 17:26:40

La chiesa cattolica fa il punto sull'ecumenismo


La Chiesa cattolica fa il punto sull’ecumenismo: si apre questo pomeriggio a Roma con la lettura di un messaggio del Papa l’assemblea plenaria del Pontificio Consiglio dell’Unità dei Cristiani, che – ricordiamo – è stato creato nel 1960 da Papa Giovanni XXIII. Il tema principale dei lavori sarà dedicato alla “spiritualità ecumenica”. Tiene la prolusione il cardinale Walter Kasper, presidente del Dicastero, che ascoltiamo nell'intervista realizzata da Giovanni Peduto:
R. - L’unità è un dono, un regalo dello Spirito Santo e noi dobbiamo radunarci come Maria e gli apostoli si sono radunati nel Cenacolo ed hanno pregato per la venuta dello Spirito Santo. Anche noi dobbiamo pregare per una nuova autentica “Pentecoste”. Sia il Papa che il Concilio hanno detto che l’ecumenismo spirituale è il cuore, il fulcro, dell’ecumenismo: la preghiera e la conversione.

D. – Eminenza, durante i lavori si farà il punto sull’ecumenismo. Lei come vede oggi la situazione?

R. – Abbiamo fatto grandi progressi sin dal Concilio Vaticano II, soprattutto durante questo Pontificato, che è veramente un Pontificato ecumenico. I cristiani separati si sentono oggi come fratelli e sorelle, non più come nemici. E’ un grande progresso. Ma dall’altra parte dobbiamo affrontare oggi nuovi problemi, perché in tutte queste famiglie confessionali – luterani, anglicani ed anche ortodossi – ci sono frammentazioni interne. Alcuni non vogliono avere niente a che fare con la Chiesa cattolica ed altri invece bussano alla nostra porta. Questa frammentazione interna è un grande problema e noi vogliamo discuterlo. Esiste anche un ecumenismo superficiale, selvaggio, che è controproducente e ha creato delle paure. Noi dobbiamo confermare i fondamenti dell’ecumenismo, la fede in Gesù Cristo e nella Trinità. Senza questa fede l’ecumenismo cade nel vuoto. Per me è importante proprio in questa situazione intermedia creare amicizie, perché ho l’impressione che i cristiani separati non si conoscano abbastanza. Non sono solo dottrine astratte a dividerci, è una maniera di vivere la fede. Dobbiamo conoscerci meglio l’un l’altro.

D. – Lei è già ormai da alcuni anni alla guida del Dicastero per l’unità dei cristiani. I suoi sentimenti nello svolgere questo lavoro, nel portare avanti la causa ecumenica?

R. – Provo non soltanto le difficoltà, provo anche una grande gioia, perché si fa l’esperienza del fatto che lo Spirito Santo opera anche fuori della Chiesa cattolica. Si incontrano molti cristiani seri che pregano, che hanno il desiderio dell’unità, e si vede che sono uomini spirituali. E’ una grande gioia vedere l’opera dello Spirito Santo fuori, e questo dà speranza.







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