2003-10-10 19:12:58

IRAQ: ATTENTATO


MOSUL. – C’è allarme nella comunità cattolica di rito caldeo in Iraq: si susseguono atti di intimidazione contro cristiani da parte di gruppi di fondamentalisti islamici e la comunità teme la risorgenza dell’estremismo violento in questa fase di ricostruzione del paese. L’ultimo episodio che ha seminato scompiglio e preoccupazione è avvenuto all’inizio di ottobre a Mosul, nel Nord Iraq, dove un fedele caldeo è stato ucciso nel suo negozio, attaccato da una granata. Si chiamava Safa Sabah Khoshi, ed era proprietario di un negozio di generi alimentari e alcolici. Nell'esplosione è rimasto ucciso, mentre suo cugino Meyaser karim Khoshi è gravemente ferito.
Commentando il grave episodio, padre Nizar Seeman, sacerdote caldeo di
Karakosh, villaggio nei pressi di Mosul, ha dichiarato all’Agenzia Fides:
“Noi cristiani siamo preoccupati per la crescita del fondamentalismo
islamico, specialmente nella zona di Mosul. E’ un fenomeno presente fra i
musulmani sciiti ma anche fra i sunniti, dove si fa strada la corrente
wahabita finanziata dall’Arabia Saudita, che fa presa soprattutto sui
giovani disoccupati, che diventano facile preda di questi movimenti
estremisti”.
“E’ una situazione inaccettabile. Finche il governo provvisorio tollererà
questi atti, i caldei saranno oggetto di attacchi e moriranno molti
innocenti. Mentre i gruppi musulmani intendono imporre con la forza la loro
visione fondamentalista dell’Islam, noi cristiani vogliamo costruire un
nuovo Iraq laico e secolare, in cui ci sia spazio per tutti e nessuno sia
discriminato o perseguitato a causa della sua fede”, afferma all’Agenzia
Fides un’altra fonte della Chiesa caldea in Iraq.
Il fondamentalismo, spiegano le fonti, è cresciuto all’indomani della
caduta del regime dispotico di Saddam Hussein, prendendo, ad esempio, di
mira i venditori di liquori, con intimidazioni e minacce. Bere o vendere
alcol infatti è proibito dalla fede islamica ma no è vietato dalla legge
civile irachena.
La comunità caldea è molto attiva e laboriosa e, dopo la caduta del regime,
ha avviato negozi di artigianato, attività commerciali, piccoli alberghi:
questa laboriosità viene malsopportata da molti musulmani. Per questo nei
mesi scorsi i cattolici caldei sono stati vittime di diversi attacchi: nel
maggio 2003 a Bassora due venditori di alcolici sono stati uccisi nei loro
esercizi commerciali, e pochi giorni dopo altri due cristiani hanno perso
la vita a Baghdad, dove alcun depositi di alcolici sono stati distrutti.
Eppure la comunità caldea non viola le leggi vigenti nel paese, e inoltre
aiuta molta gente attraverso le parrocchie caldee a cui i fedeli versano
regolari contributi. Le chiese cristiane infatti, con la loro rete Caritas,
assistono molte famiglie musulmane nei quartieri poveri delle città
irachene, in tutto il paese.
(Fides 9 ott.- MANCINI)







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