2003-10-01 19:22:55

SUDAN: PACE


RUMBEK. - "L'ottimismo sul raggiungimento di un accordo di pace per il Sudan è fondato, ma i tempi saranno più lunghi del previsto e una firma non arriverà prima del prossimo anno. Ma è bene chiarire che dal momento della firma inizierà un cammino ancora più difficile". A parlare è mons. Cesare Mazzolari, comboniano, vescovo di Rumbek, nel Sudan meridionale, che oggi in un'intervista rilasciata alla agenzia Misna si è detto soddisfatto del buon esito verso cui sembrano ormai avviati i colloqui di pace organizzati dalla comunità internazionale per mettere termine al conflitto sudanese: una guerra che da oltre venti anni vede impegnati i ribelli dell'Esercito di liberazione popolare del Sudan (Spla) e il governo di Khartoum. "Il cammino verso la pace è ancora lungo - commenta mons. Mazzolari - c'è grande soddisfazione per l'accordo che le parti hanno raggiunto sulla sicurezza, ma restano ancora da chiarire definitivamente la divisione del controllo di tutte le aree petrolifere e dei relativi proventi". Non è questo, però, l'unico aspetto del processo di pace che sembra non convincere il vescovo di Rumbek e con lui tutta la Chiesa sudanese. "Secondo gli accordi presi finora dalle parti, - chiarisce il vescovo - il Sud Sudan si avvia a diventare una sorta di Stato militarizzato. La presenza fittissima, su vaste zone del territorio, di una imponente forza militare mista, migliaia di uomini dell'esercito sudanese ed altrettanti dei ribelli, rischia di non essere accettata dalla popolazione civile che è stanca di vedere combattenti dappertutto".
(Misna 1 ott. – MANCINI)







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