2003-09-22 19:28:29

IRAQ: SACERDOTE


MOSUL. - "Ho accettato questo incarico per dare un contributo per preparare un futuro di pace e di serenità, di cui potranno beneficiare anche i cristiani iracheni". E' il commento di don Louis Sako, primo sacerdote chiamato a far parte dell'amministrazione della città irachena di Mosul, l'antica Ninive. Don Sako, caldeo, è anche consultore del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Il Consiglio provinciale di Mosul, l'organo di governo civile della città, conta 24 consiglieri. Di essi 16 sono arabi, 3 cristiani, 3 curdi ed un turcmeno. Il sacerdote ha aggiunto che lavorerà nel Consiglio anche per tutelare i diritti dei cristiani. "Oggi - spiega il sacerdote - i cristiani possono pubblicare giornali (a Mosul vene sono già cinque) e stanno cercando di avere una rete Tv e radio. Stiamo inoltre - dice ancora don Sako - cercando di recuperare tutti i terreni che avevano i Monaci Caldei attorno al Monastero di San Giorgio a Mosul, che il regime di Saddam aveva espropriato con la forza, e di far rientrare tutti coloro che erano stati cacciati dalle loro case o dai villaggi".
(Fides 22 set. - MANCINI)







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