Il Papa e le radici cristiane dell'Europa, nel commento dell'arcivescovo di Vienna
L’Europa e le sue radici cristiane: il soggiorno in Slovacchia appena concluso è stata
un’ideale prosecuzione degli interventi e dei richiami che hanno cadenzato su questo
tema l’estate di Giovanni Paolo II.
Anche il presidente della Repubblica italiana,
Carlo Azeglio Ciampi, al Papa che nel telegramma di saluto al rientro in Roma auspicava
per il Paese di mantenersi saldo “nella concordia e nella fraterna convivenza fra
tutti i suoi abitanti”, il capo dello Stato ha mostrato un rinnovato apprezzamento
per l’attenzione mostrata dal Pontefice per l’ingresso della Slovacchia nelle strutture
comunitarie: attenzione, scrive Ciampi, che “conferma l’impegno di Sua Santità a favore
di un’Europa unita capace di far valere nel mondo i valori spirituali e culturali
che costituiscono il patrimonio di civiltà”.
Una lettura analoga dell’ultimo
viaggio papale giunge anche dal cardinale arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn,
presente a Bratislava: R. - E’ un gesto molto significativo che il Santo Padre
abbia fatto questi ultimi viaggio in Europa centrale: in Croazia il 100.mo, in Bosnia
il 101.mo ed ora in Slovacchia il 1002. Penso che il centro dell’Europa, così ferito
dalle ideologie del ventesimo secolo - quelle nazionaliste, il comunismo, il nazismo
- stia ora entrando in una nuova realtà che è l’Europa unita. Ci chiediamo chi darà
vita a questa nuova realtà. Siamo convinti che sarà la fede a dare coesione, forza
interiore, pazienza, sostegno a questa realtà. Non c’è uomo più convinto di questa
necessità come lo è il Santo Padre. Egli ne è il testimone e la sua è una testimonianza
che porta -per così dire - nella sua carne: per la sua origine, per la sua storia
e ora come Vicario di Cristo. Io vedo questo nel senso di una grande chiamata all’Europa:
nel non dimenticare da dove veniamo e nel non perdere l’anima, in questa Europa. Sia
per la Slovacchia - che sta ora vivendo la propria libertà, indipendenza, autonomia
- ma per ciò che riguarda tutte le sfide attuali. La visita del Santo Padre che ha
dedicato così tanto tempo al Paese nonostante la sua debolezza, è un segno forte,
che vedo con tanta ammirazione.