2003-09-14 17:01:46

Referendum in Estonia sull'ingresso in Europa


Probabilmente saranno tre su quattro i cittadini dell’Estonia che voteranno favorevolmente all’ingresso in Europa del proprio Paese.

Queste le previsioni dei sondaggi per il referendum di oggi. Un risultato, dunque, scontato, grazie al quale l’Estonia entrerà nell’Unione europea nel maggio del 2004 insieme ad altri nove Paesi.

Ma quale apporto potrà dare all’Europa il Paese baltico, tra i primi a dichiarare la propria indipendenza dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Vittorio Strada, docente all’Università di Venezia, esperto dei Paesi dell’area ex sovietica:
Le Repubbliche Baltiche, tra cui l’Estonia naturalmente, sono quelle che più già erano in un certo senso vicine all’Europa Occidentale. Quindi, questo ritorno all’Europa, un ritorno che è avvenuto con l’emancipazione dall’Unione Sovietica e quindi con l’indipendenza raggiunta, viene in un certo senso rafforzato con la partecipazione alla Comunità Europea.

D. – Spesso sono state sollevate perplessità sull’allargamento dell’Unione a causa dell’economia debole dei nuovi Paesi è questo il caso anche dell’Estonia?

R. – Sì, questo ampliamento all’Est dell’Europa ha come sempre profitti e perdite, difficoltà economiche che si sobbarcherà in parte, ma non direi in modo catastrofico, la Comunità Europea però, in prospettiva naturalmente non immediata. L’Europa ne trarrà in un certo senso vantaggio, prima di tutto direi politico, e poi anche economico naturalmente.

D. – L’assetto politico ed istituzionale della nuova Estonia si concilia con quello dei paesi dell’Unione Europea?

R. – Certamente esistono dei problemi su cui insistono soprattutto in Russia, la Federazione Russa, per lo Status delle minoranze etnicamente e linguisticamente russe che, per la lunga partecipazione di questi paesi all’Unione Sovietica, vivono anche in Estonia, oltre che negli altri Paesi Baltici. Con le loro rivendicazioni di autonomia, di riconoscimento dei loro diritti di minoranze, a volte si incontrano con legislazioni che non soddisfano del tutto. Quindi, anche in questo senso, credo che la presenza di questi paesi nell’Europa migliorerà anche i problemi dei diritti umani proprio perché l’Europa vigilerà affinché vengano rispettati da tutti i suoi membri e quindi anche da questi nuovi membri che entrano, in questi ultimi mesi, a far parte dell’Europa.

D. – Si usa parlare dell’Estonia insieme alle altre due Repubbliche Baltiche, Lettonia e Lituania, ci sono invece delle particolarità da evidenziare per questo paese?

R. – Certamente l’Estonia, da un punto di vista linguistico, ha una sua autonomia maggiore, una sua singolarità, una sua specificità, anche culturale oltre che linguistica. Le tradizioni culturali di questi paesi, secondo me, dovrebbero essere messe in rilievo nella loro specificità.







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