Seminare il vangelo nel mondo di oggi, l'invito del Papa agli slovacchi
“Siate il terreno fertile e buono che, con l'abbondanza dei suoi frutti, consola le
attese della Chiesa e del mondo”. E lo “stile” del vostro essere cristiani semini
il Vangelo nel mondo di oggi, che ha bisogno di società più giuste e fraterne.
Il
terzo giorno della visita in Slovacchia ha condotto Giovanni Paolo II in una nuova
località - Rozňava, antica città di 20 mila abitanti - a una nuova esortazione all’indirizzo
della Chiesa locale, impegnata a consolidare le proprie radici nel Paese.
Il
Papa ha parlato di unità ecclesiale in una città dove è forte la presenza di altre
popolazioni, come l’ungherese. Ma non si coglievano distinzioni, questa mattina, nel
grande Campo di Podrákoš, dove 150 mila fedeli si sono stretti attorno al grande e
simbolico palco – raffigurante un’ostia su una patena – per partecipare alla Santa
Messa presieduta dal Pontefice. A raccontarci l’evento di stamani è, come di consueto,
la nostra inviata a Bratislava, Giada Aquilino:
Contribuite con “lo stile
della vostra vita cristiana all’evangelizzazione del mondo contemporaneo e alla costruzione
di una società più giusta e fraterna”. Con questa esortazione, Giovanni Paolo II ha
inaugurato la sua terza giornata in Slovacchia, celebrando la Santa Messa al campo
di Podrákoš, distesa collinare alla periferia diRožňava, nella Slovacchia orientale,
dopo essere atterrato all’aeroporto della vicina Košice.
Nel giorno dedicato
alla memoria liturgica di San Giovanni Crisostomo, considerato ponte tra Oriente e
Occidente, e in una mattinata ventosa che non ha impedito a 150 mila persone di radunarsi
nella spianata, il pensiero del Santo Padre è andato ai fedeli ungheresi, “costante
arricchimento” per tutta la Slovacchia. E nella loro lingua li ha salutati: MOST
A MAGYAR NYELYU ... “Un particolare pensiero desidero rivolgere alla comunità di
lingua ungherese, così numerosa in questa regione e parte integrante di questa diocesi”. In
Slovacchia, vivono infatti 500 mila abitanti di origine ungherese e atri 15 mila sono
giunti stamani dalla terra magiara, assieme a 10 mila pellegrini provenienti dalla
Polonia. Ad assistere alla cerimonia, anche il capo dello Stato slovacco, Rudolf Schuster,
e il presidente del Parlamento di Bratislava, Pavol Hrusovsky. L’invito del Pontefice
agli ungheresi, consegnato alle parole di mons. Vladimir Filo, vescovo coadiutore
diRožňava, è stato quello a mantenere “salda la fede e viva la speranza, traendo forza
dall’attaccamento a Cristo e alla sua Chiesa”. “So - ha aggiunto - che i pastori di
questa Chiesa locale hanno cura di venire incontro alle vostre aspirazioni spirituali,
salvaguardando sempre l’unità ecclesiale, fattore di crescita umana e spirituale per
l’intera società slovacca”. Affidando poi la lettura del suo discorso al cardinale
Jozef Tomko, prefetto emerito della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli,
il Pontefice ha salutato quanti sono impegnati nell’agricoltura, in una zona - come
quella diRožňava- dalle vaste distese coltivate. Facendo cenno alla parabola evangelica
in cui Gesù è paragonato al seminatore che sparge il seme della sua Parola nel terreno
dei cuori umani, Giovanni Paolo II ha spiegato che “il frutto non dipende unicamente
dal seme, ma anche dalle diverse situazioni del terreno, e cioè da ognuno di noi”.
Esiste un seme senza radici, che “descrive la situazione nella quale la Parola viene
accettata solo esteriormente”, ed uno soffocato, che “rimanda alle preoccupazioni
della vita presente, all’attrazione esercitata dal potere, al benessere, all’orgoglio”.
Ma, in fondo, “il seme deposto nei diversi terreni è Gesù stesso”. Quindi il Papa,
definitosi “seminatore fiducioso”, ha affidato ai fedeli “il tesoro di questa Parola”.
Infine un ultimo pensiero alla Slovacchia e ai suoi figli, con l’invito a rimanere
fedeli a Dio e alla Chiesa:
BEZ BOZIEHO POZEHNANIA ... “'Inutili sono gli
sforzi degli uomini quando sono benedetti da Dio', recita un vostro saggio proverbio.
Invoco, perciò, su di voi e sul vostro impegno di vita cristiana le più copiose benedizioni
dell’Altissimo”. E l’impegno di vita cristiana sollecitato dal Papa è stato testimoniato
dagli slovacchi con un piccolo gesto, tanto spontaneo quanto toccante: due bambine,
gemelle siamesi separate con un’operazione all’anca nel Duemila, hanno regalato al
Pontefice le loro bambole in costume locale.
Al termine della celebrazione,
il Pontefice ha salutato i fedeli greco cattolici di lingua ungherese e i suoi connazionali
presenti alla Messa. Ed ha pure bene-detto gli oggetti devozionali, portati dai presenti,
e le prime pietre delle chiese che prossimamente si costruiranno. Infine, ultimo
appuntamento aRožňava, il pranzo all’episcopio con i vescovi locali, che alla celebrazione
di Podrákoš - con mons. Eduard Kojnok - hanno ringraziato il Pontefice per la visita
alla diocesi. Da Bratislava, Giada Aquilino, Radio Vaticana.