ALGERI. - Il 13 settembre cristiani e musulmani si riuniscono ad Algeri, attorno
all’arcivescovo Henri Teissier, per commemorare la figura di don Ulisse Caglioni,
focolarino, uno dei pionieri del dialogo tra le due religioni in Algeria. Don Ulisse
è morto in Italia, il primo settembre scorso. L'incontro si ripeterà anche a Tlemcen
alla fine del Ramadan, e il 4 ottobre ad Orano, con il Vescovo Alphonse Georger. “E’
stata la fedeltà di Ulisse all’amore evangelico del prossimo, che ha permesso di scoprire
e di vivere profonde amicizie islamo-cristiane, ponendo su questo cammino un segno
di Dio” ha scritto l’arcivescovo di Algeri, Teissier, all'indomani della morte di
don Ulisse. Nel 1966 venne donata al movimento dei Focolari una piccola abbazia benedettina.
L'abbazia, in stile arabo, era in disuso e sorgeva a Tlemcen, nella regione occidentale
dell’Algeria. Insieme ad altri due compagni, Ulisse, a soli 24 anni, dà vita alla
prima comunità focolarina in un paese musulmano. Tlemcen diventerà “un luogo di incontro,
di dialogo e di spiritualità, un’oasi di pace”, come dice Sidi Ahmed Benchouk, musulmano,
già prefetto della regione di Tlemcen (Orano). Si rivolge a lui come in un colloquio
personale. “Eri - dice Sidi Ahmed - un esempio magnifico di coerenza tra ciò che si
dice, ciò che si fa e ciò che si è. Sei venuto verso di noi sciogliendo un mare di
ghiaccio e distruggendo i muri che ci separavano per costruire un ponte indistruttibile”.
Con gli anni nascerà una comunità composta da centinaia di
giovani, famiglie, persone di diverse categorie ed anche imam. “Ulisse è stato per
noi il legame tra cristianesimo e islam", hanno scritto gli amici musulmani a Chiara
Lubich. Don Ulisse Caglioni nel 1985 viene ordinato sacerdote dal vescovo di Orano,
mons. Claverie. Don Ulisse non si allontanò dall’Algeria nemmeno durante l’ondata
di violenza iniziata negli anni Settanta, rimanendovi per più di 30 anni, quando una
grave malattia lo costrinse a tornare in Italia.
(Fides 12 set. - MANCINI)