Il Papa all'ambasciatore della Bolivia:dialogo e riconciliazione
“Il futuro di una nazione deve basarsi sulla pace sociale”, che vuol dire stabilità
politica, responsabilità amministrativa, perseguimento dei valori morali fondamentali,
lotta alla povertà. E’ quanto, in sintesi, Giovanni Paolo II ha detto questa mattina
al nuovo ambasciatore della Bolivia presso la Santa Sede, Valentín Abecia Baldivieso,
ricevuto a Castel Gandolfo per la presentazione delle Lettere credenziali. Il Papa
ha subito riconosciuto, all’inizio del suo discorso, i “momenti difficili” vissuti
dalla Bolivia “a causa della sua delicata e conflittuale situazione sociale”. Ed ha
dato merito alla Chiesa locale di aver collaborato con le autorità civili e di aver
intrapreso “iniziative pacificatrici”, favorendo “l’intesa e la riconciliazione”.
Da queste forme di dialogo, ha affermato il Pontefice, deve essere esclusa “ogni forma
di violenza”: al contrario, ha ribadito con chiarezza, il dialogo deve “aiutare a
costruire un futuro più umano con la collaborazione di tutti, evitando l’impoverimento
della società”. A questo proposito, ha osservato Giovanni Paolo II, per ottenere il
progresso sociale non è sufficiente applicare “solo i mezzi tecnici necessari, ma
anche promuovendo riforme con una base umana e morale”, che abbiano un rispetto di
tipo etico “della persona, della famiglia e della società”. Il Papa ha quindi auspicato
che la Bolivia - puntando su una “stabilità politica” che permetta “a tutti di partecipare
alla vita pubblica” - riesca a “superare la grave e profonda crisi finanziaria che
colpisce principalmente le classi più deboli della società”. Penso, ha detto il Pontefice,
“ai contadini, ai minatori, agli abitanti dei quartieri periferici delle città”: tutti
“vittime di un materialismo che esclude l’uomo e che agisce unicamente per interesse
di arricchimento o di potere”. “E’ doloroso e vasto il problema della povertà”, ha
concluso Giovanni Paolo II, giacché porta con sé “gravi conseguenze nel campo dell’educazione,
della salute, della casa”. Il risolverlo, ha aggiunto, “richiede una seria presa di
coscienza per affrontare con decisione la situazione attuale a tutti i livelli, cooperando
a un reale impegno per il bene comune”.