8 settembre 1943: per il Presidente Ciampi da quel dramma la rigenerazione dell'Italia
L’8 settembre 1943 fu trasmesso alla radio questo messaggio del maresciallo Badoglio:
“Il governo italiano, riconosciuta l’impossibilità di continuare l’impari lotta contro
la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi
sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante
in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta”. Quella
densa pagina di storia italiana, che sancì il cessate-il-fuoco con Inghilterra e Stati
Uniti e che diede inizio dell’occupazione tedesca, è stata ricordata con numerose
manifestazioni. Ce ne parla Giampiero Guadagni:
********* Passa da Porta
San Paolo, luogo simbolo della lotta di liberazione a Roma, quel percorso della memoria
intrapreso da tempo dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, per ricomporre
le lacerazioni della società italiana anche attraverso una rivisitazione della storia,
a partire da una data assai discussa, quella dell’armistizio con gli angloamericani.
L’8 settembre - ha detto Ciampi - non fu la morte della patria, ma la sua rigenerazione.
Gli italiani seppero sentirsi nazione e alcuni statisti democratici garantirono, in
quel periodo, la continuità dello Stato, i cui vertici di allora – ricorda Ciampi
– furono drammaticamente assenti. Dall’8 settembre del 1943 – ha aggiunto Ciampi –
iniziò quella catarsi che ebbe il suo sbocco nella Costituzione del 1948 che – ha
concluso il capo dello Stato scandendo le parole – ha proclamato l’Italia una e indivisibile
nella libertà e nella democrazia.