Si discute di droga a vienna, dove sono riunti dall’8 aprile
Delegati di 116 paesi per i lavori della Commissione Onu
per gli stupefacenti.
VIENNA. = Da ieri riuniti a Vienna i ministri di tutto il mondo competenti in materia
di droga, nell’ambito della 46 ma riunione della Commissione Onu per gli stupefacenti
(Cnd) in corso a Vienna dall’8 aprile, con la partecipazione di 116 Paesi. All’ordine
del giorno una dichiarazione per fare il punto sulla strategia mondiale nella lotta
contro la droga, lanciata nel 1998 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Come
ha spiegato oggi in una conferenza stampa a Vienna il direttore generale dell’ufficio
dell’Onu per il controllo degli stupefacenti e la prevenzione del crimine (Undcp),
Antonio Maria Costa, l’obiettivo principale dell'incontro ministeriale è convincere
i singoli Paesi ad attenersi agli impegni presi e raggiungere un'armonizzazione delle
politiche antidroga. Nel Summit sulla droga del 1998 a New York i singoli Stati si
erano impegnati a modificare fino al 2008 la propria legislazione per renderla compatibile
con il Piano d'azione contro la diffusione delle anfetamine, a rafforzare le norme
per combattere contro il riciclaggio del denaro sporco, ad aumentare la collaborazione
nel campo della giustizia, oltre a sviluppare strategie per ridurre la domanda di
droghe. Il calendario della Commissione ha previsto l’esame di varie questioni: il
problema del riciclaggio del denaro sporco, le posizioni pro e contro la liberalizzazione
della cannabis, ma anche i legami tra il terrorismo e il mercato delle droghe. “E’
ovvio che esiste un legame diretto tra il mercato degli stupefacenti e la criminalità
organizzata”, ha detto Costa, citando come esempi Perú, Colombia, Afghanistan. Un'altro
tema importante le rotte del contrabbando di stupefacenti. “La chiave per lo sviluppo
di tali rotte è la corruzione”, ha detto Costa. Come ha sottolineato la presidente
della Cnd, Patricia Olamendi, si dovrà anche discutere sulla riforma dell’agricoltura
nei Paesi produttori di oppio e coca per trovare alternative per i contadini. “La
cosa più importante è che i Paesi industrializzati aprano i loro mercati”, ha detto
Olamendi. A pochi passi di distanza dalla conferenza dell'Onu, si sono aperti martedì
scorso all'Austria Center i lavori delle organizzazioni non governative dell'European
Drug Policy Fund che criticano fortemente la strategia proibizionista adottata dalle
Nazioni Unite. - A cura di Roberta Gisotti