2003-04-23 14:08:04

Duro confronto in atto tra Stati Uniti e Siria


Il duro confronto in atto tra Stati Uniti e Siria, legato al conflitto in Iraq, ha avuto influenza sul Libano. Dopo le dimissioni del premier Hariri, il presidente Lahoud ha iniziato oggi le consultazioni per la formazione di un nuovo esecutivo, ancora più di sostegno a Damasco e che sarà probabilmente ancora guidato da Hariri. Ma quale significato ha questo rimpasto di governo per l’intera regione mediorientale? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Camille Eid, editorialista di Avvenire:

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R. - La necessità di cambiare il governo in Libano andava già avanti da tre, quattro mesi a questa parte, anche se il primo ministro Hariri era restio a cambiare il suo governo. Si vede che adesso con le minacce degli americani alla Siria le cose sono andate in porto.

D. – Quindi, sarà un governo che, presumibilmente, guarderà in modo più stretto alla Siria?

R. – Sì, anzitutto la decisione di cambiare il governo è stata presa a Damasco. Adesso è nel nodo della rappresentanza che si gioca il cambiamento, perché se Hariri tornasse con una squadra uguale, o quasi, allora vorrebbe dire che non si è arrivati a nessun risultato concreto. Invece il nodo della rappresentanza riguarda proprio la componente cristiana, perchè viene richiesto ai libanesi un governo di unità nazionale, in cui i cristiani possano essere veramente rappresentati da leader non assoggettati al volere e ai desideri siriani.






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