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Sommario del 15/04/2012

Il Papa e la Santa Sede

  • Pregate perché il Signore mi dia la forza: così il Papa al Regina Caeli, in vista del settimo anniversario di Pontificato
  • Domani il compleanno di Benedetto XVI: gli auguri affettuosi dei fedeli
  • Dopo la Pasqua, la Festa oggi della Divina Misericordia per il perdono di colpe e pene
  • Oggi in Primo Piano

  • Siria, ancora violenze ad Homs. Oggi nel Paese i primi osservatori Onu
  • Italia: polemica tra ministro Fornero e Confindustria sugli esodati. Intervista a Stefano Zamagni
  • Stasera, la celebrazione eucaristica del cardinale Bagnasco ad Aquileia chiude il Convegno delle Chiese del Triveneto
  • Messa nell’Università La Sapienza di mons. Lorenzo Leuzzi, nuovo vescovo ausiliare di Roma
  • Titanic, 100 anni fa il naufragio. La storia del gesuita "miracolato" da un atto di obbedienza
  • Settimana della cultura: aperti gratis in Italia musei, ville, monumenti, biblioteche statali
  • Nella Chiesa e nel mondo

  • Afghanistan: i talebani attaccano Kabul. Colpiti il Parlamento e il quartiere diplomatico
  • Pakistan, attacco dei Talebani ad una prigione, evasi 383 detenuti
  • Corea del Nord, primo discorso uifficiale per Kim Jong-Un
  • Conclusi i colloqui sul nucleare iraniano, reazioni positive di Teheran e 5+1
  • Cile: Assemblea dei vescovi su realtà ecclesiale e "Missione giovani"
  • Pakistan: scuole professionali e istruzione per migliorare lo status delle donne
  • Cambogia: fondazione salesiana in aiuto dei bambini orfani
  • Libano: seminario sulla Comunicazione in Medio Oriente per l'evangelizzazione, il dialogo e la pace
  • Messico: iniziative per i giovani per allontanarli dalle situazioni di pericolo
  • Bolivia: 850 mila bambini lavoratori maltrattati e in condizioni precarie
  • Il Papa e la Santa Sede



    Pregate perché il Signore mi dia la forza: così il Papa al Regina Caeli, in vista del settimo anniversario di Pontificato

    ◊   Nella festa della Divina Misericordia, l’augurio del Papa a tutti i fedeli - raccolti in piazza San Pietro per la recita del Regina Caeli – ad “essere testimoni dell’amore misericordioso di Cristo”. Benedetto XVI ha chiesto speciali preghiere in vista dell’anniversario della sua elezione alla Sede di Pietro. Il servizio di Roberta Gisotti:

    Celebrando la Pasqua riviviamo - ha ricordato il Papa - l’incontro dei discepoli con il Cristo nel Cenacolo la sera della Resurrezione, nel ‘primo giorno della settimana’, chiamato poi ‘domenica’, il giorno dell’assemblea, della comunità cristiana riunita per l’Eucarestia, quel culto nuovo, distinto dalla tradizione giudaica.

    “… la celebrazione del Giorno del Signore è una prova molto forte della Risurrezione di Cristo, perché solo un avvenimento straordinario e sconvolgente poteva indurre i primi cristiani a iniziare un culto diverso rispetto al sabato ebraico”.

    Ma “il culto cristiano” non è solo “commemorazione di eventi passati”, o “esperienza mistica, interiore”; è “incontro con il Signore risorto, che vive nella dimensione di Dio, al di là del tempo e dello spazio”, “realmente presente in mezzo alla comunità”: “ci parla nelle Sacre Scritture e spezza per noi il Pane di vita eterna”, ha spiegato Benedetto XVI.

    “Attraverso questi segni noi viviamo ciò che sperimentarono i discepoli, cioè il fatto di vedere Gesù e nello stesso tempo di non riconoscerlo; di toccare il suo corpo, un corpo vero, eppure libero dai legami terreni”.

    “Pace a voi!”, ripete più volte Gesù risorto agli apostoli. Il saluto tradizionale, Shalom, diventa “il dono di quella pace che solo Gesù può dare, perché il frutto della sua vittoria radicale sul male.”, grazie “all’amore di Dio che lo ha portato a morire sulla croce, a versare tutto il suo sangue.”

    “Ecco perché il beato Giovanni Paolo II ha voluto intitolare questa Domenica dopo la Pasqua alla Divina Misericordia, con un’icona ben precisa: quella del costato trafitto di Cristo …”.

    Un saluto particolare il Papa ha rivolto, dopo la preghiera del Regina Caeli, ai pellegrini giunti dalla vicina chiesa di Santo Spirito in Sassia, dove stamane si è celebrata la Santa Messa presieduta dal cardinale vicario Augusto Vallini, nel luogo privilegiato del culto della Divina Misericordia, dove si venerano in particolare santa Faustina Kowalska e il beato Giovanni Paolo II.

    “A tutti auguro di essere testimoni dell’amore misericordioso di Cristo. Grazie della vostra presenza!”.

    Poi un invito particolare, alla vigilia del suo 85mo compleanno.

    “Jeudi prochain, à l’occasion du septième anniversaire de mon élection au Siège de Pierre, je vous demande de prier pour moi, pour que le Seigneur me donne la force d’accomplir la mission qu’il m’a confiée!

    In occasione del settimo anniversario, giovedi prossimo, della sua elezione al soglio pontificio Benedetto XVI ha chiesto: “Pregate per me perché il Signore mi dia la forza di compiere la missione affidatami”.

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    Domani il compleanno di Benedetto XVI: gli auguri affettuosi dei fedeli

    ◊   Attesa per il compleanno Benedetto XVI che domani compirà 85 anni. Al termine del Regina Caeli, Michele Raviart ha raccolto in Piazza San Pietro gli affettuosi auguri dei fedeli al Papa:

    R. – Un augurio al Santo Padre … che possa ancora continuare a svolgere il suo ministero per altri anni, con la stessa lena e con la stessa voglia di fare; che continui a governare la Chiesa, che si occupi anche dei problemi della cristianità, che al momento non mancano, e che sia soprattutto un buon Pastore.

    R. – Auguri proprio con il cuore, che il Signore lo assista nella salute e che veramente ci dia una parola di pace, che è quello di cui tutti abbiamo bisogno.

    R. – Bon anniversaire, bon anniversaire pour pope Benedict the sixteenth …

    R. – Mi sento di fare un augurio speciale a questo Papa dal punto di vista spirituale, ma anche materiale: che dia un’impronta verso un mondo più equilibrato. Lui ha alle spalle la preparazione e la competenza per tentare, almeno, questa unificazione tra gli interessi spirituali e quelli economici-materiali.

    R. – Io auguro al Papa che viva ancora per tanto e che mantenga sempre la sua saggezza.

    R. – Noi siamo venuti apposta qui, a vederlo. Gli auguri più cari possibili …

    R. – Noi gli auguriamo tutto il bene possibile, perché lui ci ha guidati a ritornare ad avere fiducia nella nostra religione.

    R. – Auguri al Papa, veramente: una vita serena e che riesca a risolvere tutti i problemi che ci sono nella Chiesa.

    R. – Che ci illumini, che riesca a dare una buona spinta ai giovani ad avvicinarsi di nuovo alla Chiesa. Che sia sempre vicino a noi nelle Giornate della gioventù, come faceva Giovanni Paolo II. E’ difficile far credere a noi giovani che Dio è vicino a noi. Quindi, dobbiamo riuscire ad avere di nuovo una figura “potente” che ci faccia capire che ci ama.

    R. – Tanti auguri a Benedetto XVI, per un buon pontificato, comunque per andare avanti per tanto tempo e dare un insegnamento a tutti noi …

    R. – Auguriamo al Papa di insegnarci tante cose belle, a vivere bene nel rispetto di tutta l’umanità, e in pace. Tanti auguri, Papa! (gf)

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    Dopo la Pasqua, la Festa oggi della Divina Misericordia per il perdono di colpe e pene

    ◊   Istituita da Giovanni Paolo II nel 2000, durante la canonizzazione di suor Faustina Kowalska, la festa della Divina Misericordia, secondo la testimonianza della religiosa polacca, è stata voluta da Gesù per offrire alle anime una strada ulteriore verso la salvezza. In questo giorno chi si accosta alla Confessione e all’Eucaristia riceve, grazie alla Misericordia di Dio, il perdono totale delle colpe e delle pene. Ma perché questa festività dopo la domenica di Pasqua? Lo spiega al microfono di Tiziana Campisi, don Renato Tisot, assistente spirituale dell’Alleanza Dives in Misericordia.

    R. - La Pasqua dura otto giorni e attraverso Santa Faustina, la domenica in albis - la seconda di Pasqua - il Signore ha voluto assegnarla come il completamento del mistero pasquale, soprattutto riferendosi al Padre. Quindi la Divina Misericordia - ricordiamo quindi che il culto non è di Gesù misericordioso ma della Divina Misericordia - è riferito a tutta la Santissima Trinità. Gesù ha versato tutto il suo sangue perché arrivassimo a questo incontro con il Padre e potessimo ricevere lo Spirito Santo: Pentecoste, quindi. Qui l’icona mostra il cuore del padre che ci dà i due massimi doni: il sangue del Figlio, e l’acqua dello Spirito rappresentati adesso con i due raggi, rosso e bianco. E’ questa la lettura teologica. In sostanza, il mistero pasquale definisce che Dio è misericordia, amore misericordioso.

    D. - Cosa significa per un credente porsi di fronte alla Divina Misericordia?

    R. - Quello che il Signore vuole, attraverso questa icona, è che ci sia la scritta “Gesù confido in te”: bisogna scendere alla fiducia, alla confidenza. Quando dico “confido” mi butto dentro nel senso totale: non è solo la ragione ma i sentimenti, il cuore che batte, come corrispondenza. E allora è proprio una proposta che il Signore fa e tu la accetti con il cuore più che con la mente. Questa icona, quindi, mi richiama tutto il mistero pasquale, partito dal Cenacolo, passato attraverso il Calvario, arrivato alla Risurrezione. (bf)

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    Oggi in Primo Piano



    Siria, ancora violenze ad Homs. Oggi nel Paese i primi osservatori Onu

    ◊   In Siria, secondo l’opposizione, forze fedeli al presidente Bashar el-Assad avrebbero bombardato stamattina la città di Homs, roccaforte dei dissidenti, e scontri ci sarebbero stati anche ad Aleppo. Intanto, arriveranno questa sera nel Paese 6 dei 30 osservatori incaricati dall’Onu di vigilare sull’applicazione della tregua dichiarata il 12 aprile e del piano di pace dell’inviato speciale di Nazioni Unite e Lega Araba, Kofi Annan. La risoluzione Onu sull’invio degli osservatori è stata approvata ieri all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza. "Ciò che dobbiamo vedere è se avranno la possibilità di svolgere il loro lavoro": così l'ambasciatore inglese Mark Lyall Grant dopo il voto in Consiglio di Sicurezza. Il servizio di Marina Calculli:

    L'unanimità è stata raggiunta. La Russia, dunque, ha rotto gli indugi e non ha opposto il veto. I 30 funzionari, come previsto dal Consiglio di Sicurezza, dovrebbero arrivare a Damasco per sorvegliare il mantenimento del cessate-il-fuoco tra le forze del regime e quelle della resistenza. Secondo attivisti e alcune Ong, la tregua entrata in vigore il 12 aprile sotto l'egida del piano di pace proposto da Kofi Annan, sarebbe già stata violata nei primi due giorni. Anche ieri, secondo le forze governative, che tuttavia non sono verificabili, quattro civili sono stati uccisi ad Aleppo dai soldati di Assad mentre partecipavano ad un funerale. Un altro civile è morto a Homs e l'ultima vittima è stata registrata a Dmer, vicino alla capitale. Il bilancio, certo, è di gran lunga inferiore già rispetto ad una settimana fa, ma i segnali di fragilità della tregua sono ancora molti.

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    Italia: polemica tra ministro Fornero e Confindustria sugli esodati. Intervista a Stefano Zamagni

    ◊   In Italia, al centro dell’attenzione ancora la questione lavoro. In un comunicato, la Confindustria ha espresso “sorpresa e sgomento” per le parole del ministro del welfare Fornero sugli “esodati”, i lavoratori che, lasciato il posto di lavoro in cambio di incentivi, sono stati colpiti dall’innalzamento dell’età pensionabile. Il servizio di Davide Maggiore:

    “Gli esodati - aveva dichiarato il ministro – li creano le imprese che mandano fuori i dipendenti, a carico del sistema pensionistico pubblico e della collettività”. Su questo tema è necessario “trovare un equilibrio”, aveva aggiunto Fornero. Secondo la Confindustria, questa rappresentazione è “offensiva” e “priva di riscontro nella realtà”, mentre la riforma delle pensioni del dicembre scorso ha già “affrontato e risolto” la questione degli esodati: trovare le risorse sarebbe quindi ora compito del governo. Parlando a Reggio Calabria, il ministro Fornero aveva anche difeso la sua riforma del lavoro: se il Parlamento non dovesse approvare le norme - aveva specificato la responsabile del Welfare - il governo “andrà a casa”. In vista del vertice di martedì tra esecutivo e partiti di maggioranza, Fornero però non ha chiuso la porta a modifiche, ricevendo risposte collaborative da Partito democratico, Popolo delle Libertà e Terzo Polo. Negativo invece il giudizio di Nichi Vendola: “Auspico che la riforma non passi” ha dichiarato il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, mentre Giampaolo Galli, direttore generale di Confindustria, ha al contrario invitato il governo a varare una riforma più incisiva, che sia “un deciso passo avanti”.

    Sul tema degli esodati e della crisi economica, Luca Collodi ha raccolto l’opinione di Stefano Zamagni, docente di Economia all’Università di Bologna:

    R. – Bisogna smetterla con questa teoria sbagliata, secondo cui la crisi è qualcosa di venuto dal cielo, qualcosa che ci è piombato addosso, di fronte a cui non si può fare niente. Questo non è vero, perché la crisi è figlia di decisioni prese da autorità pubbliche, dalle persone, dagli speculatori. Quindi, siccome hanno sbagliato allora, bisogna adesso correggere e fermarci lì. Se invece noi ci intestardiamo, cercando di mettere le toppe agli errori commessi, è ovvio che non faremo altro che aumentare il senso di disperazione, soprattutto dei giovani, e non risolveremo il problema degli esodati, un problema quasi ridicolo. E’ ovvio che non si può dire alla gente: “andate in pensione anticipata” e poi, all’ultimo momento: “ti allungo e ti lascio senza la copertura”, perché questa non è un’operazione credibile. Una società civile non può permettersi atteggiamenti di questo tipo.

    D. – Si parla molto di crescita per cercare di sconfiggere la crisi, ma la sensazione è che, nei prossimi mesi, la pressione fiscale in Italia, che è già alta, rischi di aumentare ulteriormente, cioè pagheremo tutti più tasse...

    R. – Anche questo dal punto di vista della teoria economica è un errore, l’obiettivo dell’austerità di mettere a posto i conti è sacrosanto, ma il punto è: si può ottenere il pareggio di bilancio, mettere a posto i conti, in una situazione come quella attuale, caratterizzata dalla mancanza di crescita? La risposta è 'no'. Bisogna che austerità e crescita procedano al medesimo passo, con la stessa velocità, ed è quello che invece non si sta facendo. Si sta, infatti, privilegiando la logica dei due tempi: prima mettiamo a posto i conti e poi faremo partire la crescita. Questo è un errore fondamentale.

    D. – In questo momento di crisi economica, ma – aggiungerei – anche di crisi della politica in Italia, le famiglie sembrano l’unica realtà sociale, che sta portando avanti questo Paese, ma le istituzioni e lo stesso governo sembrano non rendersene conto...

    R. – Esatto, è proprio così. Fino a poco tempo fa c’era chi, anche tra gli intellettuali, dileggiava la famiglia. Quelle stesse persone adesso dovrebbero avere l’onestà intellettuale di ammettere che almeno avevano sbagliato. Perché se non ci fosse oggi la famiglia, cioè le reti familiari più che la singola famiglia, e l’insieme delle organizzazioni della società civile, che hanno messo al centro della propria attenzione la famiglia intesa in senso proprio, probabilmente sarebbe una situazione di gran lunga più disperata. Ecco perché, probabilmente, io mi aspetto che, più prossimamente, il raduno a Milano della fine di maggio possa servire a rimettere le cose a posto. Quando si diceva che la famiglia è il più potente creatore di capitale sociale, di coesione sociale, adesso cominciamo a capire che non si stava parlando di cose di altri tempi, ma di qualcosa di concreto e di reale. Questo governo, però, sembra che non veda la società civile organizzata: nessun provvedimento è stato preso, anzi ne sono stati presi, ma che vanno nella direzione di rendere ancora più difficile la vita al mondo del terzo settore, a cominciare dal volontariato. Io spero sempre, poiché credo nel ravvedimento, che nei prossimi mesi si possa invertire la direzione di marcia. (ap)

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    Stasera, la celebrazione eucaristica del cardinale Bagnasco ad Aquileia chiude il Convegno delle Chiese del Triveneto

    ◊   “Il Risorto è il vero evangelizzatore anche oggi delle nostre terre”. Così mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia, ai Vespri celebrati ieri sera nella Basilica di Grado. La riflessione è giunta nella seconda giornata del Convegno delle Chiese del Triveneto sul tema “Testimoni di Cristo, in ascolto”. Questa mattina, le sintesi dei lavori e le conclusioni provvisorie, mentre nel pomeriggio ad Aquileia la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, chiuderà il Convegno. Il servizio della nostra inviata, Adriana Masotti.

    Il modello di ogni evangelizzatore è Gesù Cristo, con la sua morte in croce e la sua resurrezione. Non c’è evangelizzazione che prescinda da questa realtà e cioè il dono totale di sé del discepolo e delle comunità. “L’amore di Cristo per l’uomo, infatti, storicamente si traduce nella Croce”, ha detto mons. Moraglia. E, ancora sull’esempio di Gesù che incontra al pozzo una donna samaritana, “non moralmente a posto”, il cristiano oggi deve avvicinare tutti con un doppio atteggiamento: carità e verità. “Carità e verità che – ha concluso – non sono alternative”. In linea con le sue parole, le proposizioni con le proposte concrete consegnate ai vescovi a cui spetta ora la valutazione. Tra queste, la richiesta che le Chiese del Triveneto continuino il cammino di comunione e di condivisione pastorale qui sperimentato mettendo in rete esperienze già avviate nelle singole diocesi per condividere ricchezze e risorse. Ricorrenti poi alcune parole chiave: comunità, formazione degli adulti, accompagnamento alle famiglie e alle coppie anche non regolari, essenzialità, ascolto dell’uomo senza pregiudizi, relazione, linguaggio semplice e diretto, riconoscimento e valorizzazione delle competenze dei laici e della loro corresponsabilità nella vita ecclesiale. E’ il volto di una Chiesa che vuol essere umile, ma non intimorita o rinunciataria, piuttosto missionaria, desiderosa di incontrare e ascoltare le persone nei luoghi di vita, manifestando affetto ed empatia. Il primo annuncio infatti – è stato detto – coincide con la testimonianza di un modo di vivere comune e quotidiano improntato al Vangelo, prima e al di là delle formule dottrinali. E alla trasparenza e alla legalità deve essere improntato l’uso dei beni personali e comunitari, così come sobrietà e eticità devono essere vissute nei consumi, nelle scelte economico-finanziarie personali e comunitarie e nella gestione dei beni delle Chiese. E ciò diventa elemento di credibilità anche presso i giovani. Infine, sul tema complesso dell’immigrazione, la sollecitazione ad un atteggiamento di maggiore benevolenza. L’appello che viene da Aquileia è chiaro: che le Chiese si distinguano da politiche che strumentalizzano il cristianesimo contro l’accoglienza alle persone immigrate.

    Le Chiese del Triveneto raccolgono dunque la sfida della nuova evangelizzazione, cosi come sottolinea Margherita De Bertol, dellegata della diocesi di Bolzano-Bressannone, al microfono di Adriana Masotti:

    R. – E’ importante dire anche la positività. C’è un desiderio grande di ascolto, di dialogo, di comunione; ci sono esperienze ricche e preziose, cristiani spiritualmente robusti, eticamente consapevoli, capaci di essere alternativi. C’è un grande desiderio di conversione personale e comunitaria permanente. Le esigenze che sono emerse sono l’urgenza di una rinnovata evangelizzazione, la formazione – in particolare – di adulti, dei formatori, di operatori pastorali; dialogo e collaborazione tra movimenti, aggregazioni, gruppi ecclesiali e di questi, con diocesi e parrocchie. Le proposte si possono riassumere in queste quattro parole: sinodalità, confronto, incontro e cammini comuni.

    D. – Quindi, una Chiesa viva. Una Chiesa che, però, vuole evangelizzare di più …

    R. – Sì, una Chiesa che si mette molto in ascolto, forse la novità è proprio questa: il desiderio grande di restare in ascolto del nuovo che ci viene richiesto da tutte le realtà, specie dal mondo giovanile, dal mondo economico e dal mondo politico. Una Chiesa che sappia accogliere tutti, tutte le realtà, anche quelle che fanno fatica ad accogliere la fede come dono. (gf)

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    Messa nell’Università La Sapienza di mons. Lorenzo Leuzzi, nuovo vescovo ausiliare di Roma

    ◊   Prima Messa questa mattina per il nuovo vescovo ausiliare di Roma mons. Lorenzo Leuzzi, che ieri pomeriggio insieme a mons. Matteo Zuppi, nominato anche lui ausiliare nella stessa diocesi, ha ricevuto l’ordinazione episcopale nella Basilica di San Giovanni in Laterano dalle mani del cardinale vicario Agostino Vallini. Il servizio di Marina Tomarro:

    “Ho scelto il motto vivere in ossequio di Gesù Cristo perché nessuno di noi può vivere senza il Risorto, perché solo la sua presenza dà alla nostra vita un significato decisivo e importante”. Così questa mattina mons. Lorenzo Leuzzi ha aperto l’omelia nella sua prima Messa presieduta nella chiesa dell’Università La Sapienza; una scelta non casuale dovuta al suo ruolo di oltre 20 anni di direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria. “Spesso – ha continuato il presule – durante i miei studi mi dicevano che non si poteva essere credenti e uomini di cultura. Io credo di avere dimostrato il contrario. Oggi più che mai il mondo ha bisogno di intellettuali che abbiano il dono della fede, perché solo così riusciremo a ripartire e a fare uscire la società da questa situazione di crisi economica e di valori”. Il nuovo vescovo si è poi rivolto alle nuove generazioni, invitando loro a cercare il vero volto del Risorto e a non fermarsi di fronte a false gioie, più facili ma effimere. “Preghiamo il Signore perché continui a fidarsi di noi”, ha concluso mons. Leuzzi, “perché solo Lui è il vero centro del cosmo e della storia”. (gf)

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    Titanic, 100 anni fa il naufragio. La storia del gesuita "miracolato" da un atto di obbedienza

    ◊   La notte tra il 14 e il 15 aprile di cento anni fa, l’urto con un iceberg avvistato troppo tardi causò uno dei peggiori disastri navali della storia. Il transatlantico “Titanic”, gioiello delle tecnologia nautica dell’epoca, colò a picco provocando la morte di oltre 1500 persone sulle 2223 a bordo. Il dramma – narrato da una miriade di opere di vario genere e celebrato in questo giorni in molte parti del mondo – ebbe le prime descrizioni dai sopravvissuti, tra i quali anche un religioso gesuita che deve la sua salvezza a un ordine perentorio. Lo ricorda in questo servizio Alessandro De Carolis:

    L’obbedienza può essere dura da mandar giù, anche se si indossa una tonaca che a ogni passo ricorda che obbedire lo si è scelto; ma qualche volta può salvare la vita. E anche rendere un impagabile servizio alla storia. Certo, sul momento non deve averlo pensato il 32.enne Frank Browne – da tre anni prete gesuita – quando quell’11 aprile 1912 fu costretto a scendere da quel gioiello di ingegneria navale e comfort di lusso, sul quale era salito grazie a uno zio che gli aveva regalato un biglietto per la prima tratta del viaggio, quella che andava da Southampton a Queenstown in Irlanda. Anzi, a bordo le cose per lui – appassionato e competente fotografo – si erano messe ancor meglio. A raccontarlo è un altro gesuita, padre Eddie O’Donnel, al microfono di Pat Coyle:

    “It was while they were at meal in the first class dining room, that he got …
    Era a cena, nella sala da pranzo di prima classe, quando si trovò a conversare con una coppia di americani. Erano rimasti molto colpiti da lui e così gli chiesero di rimanere con loro per tutta la traversata fino a New York: si sarebbero fatti carico loro di pagare il suo biglietto… Frank disse: ‘Il mio superiore, a Dublino, non mi darà mai il suo consenso…’. Ma l’americano replicò: ‘Andiamo nella sala telegrafo, gli inviamo un telegramma e gli spieghiamo tutto’. Quando il Titanic entrò in porto e uscì il tender con le grosse sacche di posta, il capitano Tobin aveva in tasca una piccola busta con il telegramma di risposta del ‘provinciale’. Erano cinque parole: ‘Scendi da quella nave. Provinciale’".

    Padre O’Donnel è il curatore della celebre collezione di fotografie scattate a bordo del Titanic da quel suo confratello imbarcatosi con lastre, cavalletto e tante aspettative: 79 istantanee, preziosissimi documenti in grado di restituire ancora oggi la bellezza di ciò che il mare ha inesorabilmente inghiottito. A quegli scatti di un secolo prima, James Cameron deve moltissimo della possibilità di aver potuto ricostruire fedelmente gli interni e gli esterni del Titanic per il suo film capolavoro. Foto smarrite e ritrovate anni dopo, nello scantinato di una casa della Compagnia di Gesù, in mezzo a 40 mila negativi, e pubblicate nel 1997 in un libro. A Queenstown, oggi Cobh, padre Frank scende mestamente dal Titanic con le sue lastre, il suo cavalletto e il messaggio del suo Provinciale. Non finirà mai di mostrare quel pezzo di carta a chiunque e di dire che nella vita l'obbedienza è un grande valore.

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    Settimana della cultura: aperti gratis in Italia musei, ville, monumenti, biblioteche statali

    ◊   Si è aperta ieri in Italia la XIV Settimana della Cultura, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali: fino a domenica 22 aprile, sarà possibile visitare gratuitamente musei, ville, monumenti, siti archeologici, archivi e biblioteche statali in tutta Italia. Per il secondo anno, inoltre, viene proposta l’iniziativa “Benvenuti al Museo”, che coinvolge 1.650 studenti italiani che accoglieranno, in 50 musei sul territorio nazionale, i visitatori provenienti da tutto il mondo. Il direttore generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale, Mario Resca, al microfono di Rosario Tronnolone:

    D. - In un momento di crisi economica, in che maniera aprire gratuitamente i musei, può rappresentare una mossa vincente?

    R. - È una mossa vincente perché promuoviamo il nostro patrimonio culturale che ha una grandissima importanza a livello mondiale. Lo promuoviamo perché così facendo, portiamo nuove fasce di fruitori, quindi di visitatori, che altrimenti non verrebbero. Grazie alla promozione, alla comunicazione che facciamo e quindi anche alla gratuità, si affacciano per la prima volta e poi ritornano. Quindi, abbiamo visto che la strategia che stiamo utilizzando da tra anni, cioè fare molte promozioni gratuite, serate gratuite ripetute, settimana della cultura con un week end in più, funziona. In realtà abbiamo rinunciato, per quel periodo, agli incassi. Però ad esempio sono stati venduti molti più libri, il settore della ristorazione, quindi i bar, hanno aumentato le vendite: peraltro, in questi casi c’è un ritorno diretto che va allo Stato. Ma in assoluto quella gente che conoscendo, riverificando e scoprendo le nuove esperienze che i nostri siti della cultura offrono, ritornano e pagano. Quindi abbiamo avuto un aumento totale, in questi tre anni di strategia che chiamiamo di “promozione mirata”, di otto milioni di visitatori. Eravamo in calo, e invece abbiamo avuto circa 15 milioni di euro di incassi in più - nonostante le promozioni.

    D. - I giovani verranno coinvolti non solo come ovvi visitatori a cui in qualche modo la settimana si rivolge, ma anche come padroni di casa …

    R. - Certo. Con il Ministero dell’Università e della Scuola abbiamo dato il via a questo programma. Inoltre, ci sono oltre 65 istituti scolastici che partecipano con 1.650 studenti e 65 insegnanti che vengono personalmente a gestire e a promuovere la cultura all’interno dei musei. Quindi in qualche modo si sentono i “padroni di casa”, si responsabilizzano e questo per loro è un grande esercizio di formazione. È altrettanto importante il rapporto che abbiamo instaurato con il Ministero dell’Istruzione e di conseguenza con i giovani. (bi)

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    Nella Chiesa e nel mondo



    Afghanistan: i talebani attaccano Kabul. Colpiti il Parlamento e il quartiere diplomatico

    ◊   Attacco dei Talebani questa mattina a Kabul, capitale dell’Afghanistan. Colpi da fuoco e almeno una dozzina di forti esplosioni hanno devastato la città. Gli attentati combinati sono cominciati nel quartiere diplomatico, con kamikaze e razzi verso le ambasciate di Usa, Iran, Russia e Germania. Preso d’assalto anche il Parlamento, dove le forze di sicurezza stanno resistendo insieme ad alcuni parlamentari. Presi di mira l’Accademia della polizia, mentre è in fiamme il Kabur Star Hotel, uno dei più recenti di Kabul. 16 finora le vittime, secondo la Tv indiana Cnn-Ibn. “E’ solo l’inizio dell’offensiva di primavera” ha affermato il portavoce dei Talebani, che ha specificato come l’operazione “sia stata pianificata da mesi”. Colpito anche l’aeroporto Nato di Jalalabad, nell’est del Paese, dove si sono fatti esplodere due kamikaze, e le provincie Logar, Paktita e Ghazni. (M.R.)

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    Pakistan, attacco dei Talebani ad una prigione, evasi 383 detenuti

    ◊   In Pakistan, oltre 380 detenuti sono evasi dalla prigione di Bannu, nel nordovest del Paese, dopo un attacco rivendicato dai Talebani locali. Le autorità pakistane hanno dichiarato che tra i detenuti fuggiti si trovavano 20 “prigionieri talebani di alto profilo”: tra loro un detenuto accusato di essere tra i capi di un complotto contro l’ex-presidente pakistano Pervez Musharraf. (D.M.)

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    Corea del Nord, primo discorso uifficiale per Kim Jong-Un

    ◊   Il nuovo leader della Corea del Nord, Kim Jong-Un, ha pronunciato oggi il suo primo discorso ufficiale, durante la parata militare organizzata per il centenario della nascita di suo nonno Kim Il Sung, fondatore dello Stato comunista. Due giorni dopo un fallito test missilistico, guardato con preoccupazione dalla comunità internazionale, il giovane generale ha rivendicato la fine “dell’imperialismo fondato sulle armi atomiche”, e ha chiesto ai nordcoreani di andare avanti “insieme verso la vittoria finale”. Infine Kim Jong-Un ha inviato i suoi “saluti” ai “compatrioti della Corea del Sud” e a quanti nel mondo cercano “la riunificazione e la prosperità delle nazioni”. (D.M.)

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    Conclusi i colloqui sul nucleare iraniano, reazioni positive di Teheran e 5+1

    ◊   Ad Istanbul, si sono conclusi ieri sera i colloqui sul programma nucleare iraniano tra l’Iran e le grandi potenze internazionali, rappresentate dal gruppo del 5+1, ovvero i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicuerezza dell'Onu e la Germania. Teheran ha ribadito il suo diritto ad un programma nucleare per scopi civili, osservando “progressi” rispetto ai precedenti colloqui. Negoziati “utili e costruttivi” anche per la rappresentante europea per la politica estera, Catherine Ashton. Infine, il ministro degli Esteri francese, Alain Juppé, ha invitato le autorità iraniane a gesti “urgenti e concreti” in vista della ripresa dei colloqui il 23 maggio a Baghdad. (D.M.)

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    Cile: Assemblea dei vescovi su realtà ecclesiale e "Missione giovani"

    ◊   Da domani a venerdì 20, si terrà a Punta de Tralca la 103 Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale Cilena. La nota inviata all’agenzia Fides sottolinea lo scopo principale: approfondire la realtà ecclesiale che vive il paese dell’America Latina. "Riflettendo sulla vita della Chiesa in questo momento storico, sociale e culturale, i Pastori cercano un discernimento sull'andamento della Chiesa in Cile, con le sue difficoltà, i suoi punti di forza e le sue sfide. I frutti di questo dialogo offriranno un primo contributo alla bozza degli Orientamenti Pastorali, in un processo che è già in corso e mira a celebrare le Assemblee diocesane ed una seconda Assemblea Ecclesiale Nazionale nel prossimo anno" si legge nella nota. La novità di questo 103° Incontro sarà alla fine, venerdì 20 aprile, perché si concluderà con l'Eucaristia di "Invio alla Missione Giovani": infatti questa celebrazione darà il via alle iniziative speciali di ascolto e di sostegno agli adolescenti e ai giovani del Paese che, per questo anno, la Chiesa del Cile ha scelto come obiettivo particolare. In questa Messa sarà anche consegnata la "Croce del Cile" che partirà in pellegrinaggio, portata dai giovani, raggiungendo le varie diocesi del Paese. (R.P.)

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    Pakistan: scuole professionali e istruzione per migliorare lo status delle donne

    ◊   Il Ministero federale per l’Armonia intende avviare programmi di istruzione e formazione professionale per migliorare la condizione delle donne della comunità cristiana in Pakistan. È quanto ha detto all’agenzia Fides Paul Bhatti, Consigliere speciale del Primo Ministro, per l’Armonia e le minoranze religiose, con il rango di Ministro federale. Bhatti, fratello del ministro cattolico Shahbaz Bhatti ucciso un anno fa a Islamabad, rimarca che “l’avviamento al lavoro, l’accesso all’istruzione, l’opportunità di imparare un professione, sono determinanti per dare dignità e sviluppare lo status delle donne appartenenti alle minoranze religiose in Pakistan”. In particolare nella stessa città di Islamabad, capitale del Pakistan, esistono almeno dodici quartieri-ghetto (le cosiddette “colonie”) in cui vivono comunità cristiane in condizioni di estrema povertà e mancanti di ogni sorta di servizi come elettricità, acqua, servizi igienici. Una delle più famose è la “France Colony” dove da oltre 30 anni vivono 600 famiglie cristiane. Il ministro Shahbaz, per migliorare la vita dei fedeli nella colonia, da loro occupata illegalmente 30 anni prima, era riuscito a far ottenere ai cristiani il titolo legale di proprietà delle abitazioni, costruite abusivamente. Oggi la soluzione definitiva sarebbe “spostarli in un'altra area attrezzata, provvedendo loro abitazioni più organizzate e dignitose”, nota Paul Bhatti, chiamato a continuare l’opera del fratello. Ma gli abitanti della France Colony rifiutano tale soluzione, in quanto l’area dove vivono ormai da decenni è dentro la città e molti non vogliono spostarsi. Il Consigliere speciale Bhatti esprime “tutto il suo impegno personale per migliorare le condizioni di vita dei cristiani, in particolare delle donne, costretti in situazioni di miseria ed emarginazione, proprio nel rispetto della memoria di mio fratello Shahbaz”. (R.P.)

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    Cambogia: fondazione salesiana in aiuto dei bambini orfani

    ◊   All’insegna dell’acronimo Help (Aiuto) si svolgono le attività promosse dal Don Bosco Children Fund (Dbcf) a Phnom Penh, Poipet, Battambang e Sihanoukville. Si tratta di un programma speciale della Fondazione Don Bosco della Cambogia, aperto nel 1992 per la cura dei bambini orfani o appartenenti a comunità svantaggiate. L’acronimo, si legge in una nota dell’Ans inviata all’agenzia Fides, sta per H-Health (Salute), E-Education (Educazione), L-Love (Amore), P-Protection (Protezione). L’obiettivo del Dbfc è educare i bambini e aiutarli a costruire il loro futuro. Attraverso il contributo di vari sponsor, esso garantisce che i bambini poveri possano frequentare la scuola. Dalla sua nascita, 20 anni fa, il Dbfc ha seguito 9.318 bambini poveri o emarginati. Attualmente 4.455 bambini sono ancora nel programma di accesso all’istruzione obbligatoria elementare e di alfabetizzazione di base, mentre altri 490 bambini affetti da Aids, oltre a godere di opportunità educative come tutti gli altri loro coetanei del paese, sono inseriti in programmi sanitari. (R.P.)

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    Libano: seminario sulla Comunicazione in Medio Oriente per l'evangelizzazione, il dialogo e la pace

    ◊   A seguito del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente tenutosi nell'ottobre del 2010 in Vaticano ed in vista del prossimo Sinodo sulla Nuova evangelizzazione, su invito del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ed in collaborazione con il Consiglio dei Patriarchi Cattolici d'Orioente, si terrà in Libano, (Betania - Harissa) dal 17 al 20 aprile, un seminario speciale sulla "Comunicazione" riservato ai vescovi del Medio Oriente e agli operatori del settore. Saranno quattro i temi principali che faranno da linea guida alle sedute giornaliere: Sinodo e Attualità - Cultura Digitale - Spiritualità e Pastorale e Comunicazione Pastorale. I lavori saranno introdotti nella mattinata del 17 da mons. Claudio Maria Celli, presidente del dicastero delle Comunicazioni sociali, promotore dell'iniziativa. Nella prima giornata sono previste relazioni su "Iniziative di comunicazione nei vari paesi mediorientali (Libano, Giordania, Siria, Iraq, Egitto)”, poi una "Analisi degli elementi culturali di pace presenti in Medio Oriente" per soffermarsi infine sulla "Comunicazione nel contesto del Sinodo dei vescovi del Medio Oriente”. Durante le sedute sono previsti momenti di dibattito e approfondimento nonché alcuni momenti di raccoglimento e preghiera. La seconda giornata sarà incentrata sulla "Cultura Digitale" durante la quale è previsto anche l'intervento di Padre Antonio Spadaro sul tema " Spiritualità e elementi per una teologia della comunicazione nella rete". In serata i partecipanti avranno l'occasione di visitare l'emittente televisiva "Tele Lumière". Nella terza giornata ci sarà l'intervento di mons. Celli sul tema " I nuovi modelli di Comunicazione Sociale e l'Evangelizzazione", mentre l'ultimo giorno sarà affrontata la questione della "Formazione alla comunicazione" sia nell'ambito universitario che nei seminari. L'obiettivo del seminario, ai quali parteciperanno una settantina di addetti, tra vescovi, sacerdoti e laici, è quello di riflettere e dialogare con gli esperti del settore per valutare insieme la situazione della "comunicazione" nelle Chiese in Medio Oriente e progettare un futuro più adatto alla situazione attuale. (A cura di Robert Attarian)

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    Messico: iniziative per i giovani per allontanarli dalle situazioni di pericolo

    ◊   Offrire attrattive culturali ai giovani e allontanarli dalle situazioni di pericolo molto diffuse a Ciudad Juárez, nello stato messicano del Chihuahua, è l’obiettivo del progetto “Corridoio Culturale Don Bosco”, che ha recentemente inaugurato il Bosco Cinema in uno dei tre oratori dell’opera salesiana della città, alla frontiera con gli Stati Uniti, dove i salesiani sono impegnati da oltre venti anni. Nata come associazione civile “Desarrollo Juvenil del Norte”, l’organismo ha finora sviluppato vari programmi per rafforzare le attività di fronte alla realtà di violenza e sgretolamento del tessuto sociale che riguardano direttamente molti adolescenti e giovani della città. Una nota dell’Ans, giunta all’agenzia Fides, evidenzia la gravità della mancanza di luoghi significativi e di alternative socio-culturali. Per questo motivo la comunità salesiana ha voluto avviare, tra le attività dell’oratorio, un servizio ulteriore a vantaggio dei giovani: un cinema dove si svolgono molteplici attività, tra queste il sostegno educativo per scuole vicine, spettacoli, festival cinematografici, e puro intrattenimento. Il Bosco Cinema si aggiunge alle altre iniziative offerte dal “Corridoio Culturale Don Bosco”, progetto che comprende una galleria d’arte, un forum aperto per concerti e attività artistiche, e una biblioteca; tutte attività organizzate e amministrate dagli stessi giovani dell’oratorio. In occasione della cerimonia d’inaugurazione e benedizione dei locali è stata realizzata anche la prima proiezione cinematografica, seguita da una mostra d’arte dove sono state esposte oltre 70 opere in acrilico, uno spettacolo teatrale, esibizioni di saltimbanchi e alcune danze popolari. (R.P.)

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    Bolivia: 850 mila bambini lavoratori maltrattati e in condizioni precarie

    ◊   La metà della popolazione boliviana, oltre 5 milioni di persone, ha 17 anni o meno e, tra questi, circa 850 mila bambini e adolescenti lavorano in attività pericolose o mal retribuite come raccolta di canna da zucchero e di castagne, lavoro nelle miniere, nel settore della pesca, dell’edilizia, vendita di bibite alcoliche, raccolta di spazzatura, pulizie negli ospedali, oltre ad occuparsi di sicurezza o lavorare come domestici. Da uno studio fatto dal Ministero del Lavoro ripreso dall'agenzia Fides - è emerso che la salute e l’integrità fisica dei minori è compromessa dall’ambiente lavorativo. Sono 76 mila i bambini e 58 mila le bambine, tra i 5 e i 13 anni di età, che lavorano nelle zone urbane, mentre in quelle rurali si registrarono 160 mila bambini e 143 mila bambine lavoratori impegnati principalmente nel campo dell’agricoltura. Per quanto riguarda la fascia di età che va da 14 a 17 anni, nell’area urbana, circa 99 mila lavoratori sono ragazzi e 73 mila ragazze, mentre in quella rurale i maschi sono 78 mila e le femmine 58 mila. Oltre alle difficoltà economiche familiari, questi bambini sono costretti a lavorare a causa della povertà, della migrazione, dell’irresponsabilità dei genitori e della separazione delle famiglie. (R.P.)

    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVI no. 106

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