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Sommario del 30/07/2011
◊ Questa sera, alle 18.00, in occasione del 60.mo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, Benedetto XVI assisterà nel cortile del Palazzo Apostolico a Castel Gandolfo ad un concerto offertogli da una delegazione di Traunstein, una cittadina della Baviera meridionale dove il Papa ha celebrato la Prima Messa l’8 luglio 1951. Al Pontefice sarà consegnato l’ “anello d’onore” del distretto di Traunstein, una speciale onorificenza istituita nel 1969 e conferita in precedenza a sole sette personalità per il loro operato a beneficio della comunità locale. L’anello è stato eseguito dal maestro orafo August Perchermeier e da suo figlio Philipp e si aggiunge agli altri riconoscimenti già conferiti a Papa Ratzinger dalla cittadina bavarese, quali la cittadinanza onoraria, nel febbraio 2006, e l’intitolazione di una piazza. Traunstein - lo ricordiamo – è particolarmente familiare al Papa, che vi ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza. Della delegazione bavarese, guidata dal presidente della giunta provinciale Hermann Steinmaßl, fanno parte circa 250 persone tra gruppi folkloristici, piccole cappelle musicali ed esponenti degli “schützen”, che eseguiranno per il Santo Padre musiche e balli tradizionali della Baviera. (M.V.)
Lettera di Benedetto XVI al cardinale Vallejo: nuova evangelizzazione in tutto il mondo
◊ Nel Continente americano bisogna proseguire con fervore l’opera di evangelizzazione facendo risplendere i frutti della fede e dell'apostolato. E’ quanto scrive Benedetto XVI nella lettera inviata al cardinale Carlos Amigo Vallejo, arcivescovo emerito di Siviglia, inviato speciale dal 7 al 9 agosto prossimi alle celebrazioni per la chiusura dell’anno giubilare nel 500.mo anniversario dell’erezione canonica delle prime circoscrizioni ecclesiastiche delle Americhe, Santo Domingo e La Vega nella Repubblica Domenicana e San Juan a Porto Rico. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Obbedienti al comando del Signore Gesù “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura; chi crederà e sarà battezzato sarà salvo” - afferma il Papa - si deve intraprendere una nuova evangelizzazione in tutte le città del mondo e ricordare gli eventi del passato per l’annuncio della Buona novella. In quegli eventi – spiega il Pontefice - possiamo contemplare l’abbondanza della grazia divina, che per secoli ha chiamato tanti uomini a raggiungere la salvezza in Cristo.
Ricordando il 500.mo anniversario della fondazione delle prime circoscrizioni ecclesiastiche nel Continente americano per volere di Papa Giulio II, Benedetto XVI rende grazie a Dio e manifesta la propria vicinanza spirituale ai pastori e ai fedeli. Il Papa, sottolineando come nel Continente americano siano maturati i frutti della fede e dell’apostolato, invoca lo Spirito Santo affinché venga incoraggiata l’opera di evangelizzazione, da proseguire con fervore per intercessione della Beata Vergine Maria, “Stella dell’evangelizzazione”, e di tutti i Santi, specialmente quelli che hanno annunciato il Vangelo nelle Americhe.
◊ Benedetto XVI ha accettato la rinuncia all’ufficio di ausiliare di Saint-Jérôme (Canada), presentata da mons. Donald Lapointe, per raggiunti limiti di età.
Il cardinale Koch in visita in Norvegia: "ho portato al Paese la solidarietà del Papa"
◊ Il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, è in visita in Norvegia per la festa di Sant’Olaf, patrono del Paese. Ieri mattina ha presieduto una Messa nel Duomo di Trondheim. Il porporato, che è accompagnato dal vescovo di Oslo, Bernt Ivar Eidsvig, e dal nunzio apostolico in Norvegia, Emil Paul Tscherrigh, ha assistito poi ad una celebrazione luterana. Domani il rientro a Roma. Il viaggio, già programmato da tempo, coincide con un momento difficile per il Paese, colpito dalle stragi del 22 luglio scorso: ma ascoltiamo il cardinale Kurt Koch, al microfono di Sergio Centofanti:
R. – Ho portato la solidarietà della Chiesa cattolica e soprattutto del Santo Padre per questa situazione tragica in Norvegia, e ancora i saluti per la grande festa di Sant’Olaf che si è celebrata ieri.
D. – Qual è il significato della festa di Sant’Olaf?
R. – C’è una grande venerazione per questo santo da parte della Chiesa cattolica, ma anche da parte della Chiesa luterana. Sant’Olaf, vissuto nell’XI secolo, si può considerare in realtà un patrono “ecumenico” perché è vissuto in un tempo in cui la Chiesa non era ancora divisa.
D. – Come stanno affrontando le Chiese cristiane questo momento difficile per la Norvegia?
R. – Vedo che c’è grande solidarietà tra le diverse comunità cristiane. Nelle chiese ci sono sempre candele accese, e le candele sono segno di preghiera; e devo dire che c’è un’autentica solidarietà ecumenica nella preghiera, in questa situazione così tragica. (gf)
“Gmg-Terza generazione”: editoriale di padre Lombardi
◊ Cresce l’attesa per l’ormai prossima Giornata mondiale della gioventù di Madrid che si svolgerà dal 16 al 21 agosto. Il Papa arriverà nella capitale spagnola il 18 agosto. Il tema della Giornata è tratto da una lettera di San Paolo ai Colossesi: «Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede». Si prevede la presenza di oltre un milione di giovani provenienti da tutto il mondo. Ascoltiamo in proposito la riflessione del nostro direttore, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per Octava Dies, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano:
Il cardinale Rouco Varela, che di Giornate mondiali della gioventù se ne intende, avendone organizzata una a Santiago de Compostela più di venti anni fa ed ospitando la prossima nella sua Diocesi di Madrid, ha parlato – con felice intuizione – di tre generazioni di giovani delle Gmg. La prima, quella del ’68, attraversata dalle aspirazioni rivoluzionarie e libertarie con le loro contraddizioni. La seconda, quella dell’89, della caduta dei muri e dei grandi orizzonti aperti da Giovanni Paolo II, più attenta alla dimensione spirituale. La terza, quella del duemila, “la generazione di internet e dei social network”, i giovani del continente digitale.
Naturalmente è una semplificazione, ma è vero che la situazione del mondo cambia rapidamente, e i giovani sono i primi a sentirlo e a riflettere i cambiamenti nella loro vita concreta, nella mentalità e nei comportamenti. Andiamo quindi a Madrid insieme al Papa con la coscienza di affrontare una nuova grande sfida: annunciare Cristo proprio a questa generazione, e chiederle di farsi essa stessa protagonista di questo annuncio nei nuovi spazi della sua vita. Nei continenti geografici, ma anche in quelli virtuali. La sfida è così impegnativa da intimorire, ma - come dice il tema delle Giornate – se siamo “radicati e fondati in Cristo” e quindi “saldi nella fede” possiamo guardare avanti con fiducia. Perché a partire dalla radice che è Cristo moltissime generazioni di giovani hanno saputo costruire e attraversare con speranza e con gioia il loro futuro. Può farlo anche questa.
Oggi su "L'Osservatore Romano"
◊ In prima pagina, un editoriale del direttore sulla responsabilità dei media.
Nell’informazione internazionale, intervento della Santa Sede, a New York, sui giovani e sul loro contributo alla pace e al bene comune.
Quando le divisioni inaridiscono anche la speranza: Pierluigi Natalia su guerra e carestia in Somalia.
Il primo agosto 1911 nasceva il cardinale Pericle Felici, uno dei protagonisti del Concilio Vaticano II, di cui fu segretario generale: in cultura, il ricordo di Vincenzo Carbone e l’articolo del 1966, dedicato all’assise ecumenica, che Felici firmò sul numero speciale de “L’Osservatore della Domenica”.
Abitare il presente: Giulia Galeotti recensisce il libro di Alessandro Barban “Il primato dell’amore” (i camaldolesi dalle origini alla celebrazione del millenario della fondazione dell’eremo).
Per giungere alla persona completa: a proposito del rapporto accidentato ma necessario tra psicologia e religione, l’articolo di Giovanni Cucci nell’ultimo numero de “La Civiltà Cattolica”.
A Benedetto XVI l’anello d’onore di Traunstein: nell’informazione vaticana, il conferimento da parte della cittadina bavarese per il sessantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale.
Mobilitazione per la Somalia. Dalla Chiesa aiuti immediati e colletta nazionale il 18 settembre
◊ E’ arrivato ieri a Mogadiscio un secondo volo del ponte aereo umanitario per la Somalia del Programma alimentare mondiale (Pam), per un carico di prodotti destinati ai bambini. E’ giunto a destinazione anche un primo volo nella regione occidentale di Gedo, ai confini tra Kenya ed Etiopia. Sinora il Pam ha ricevuto dai donatori oltre 250 milioni di dollari ma - scrive in una nota - ha bisogno di altrettanti fondi per sostenere le proprie operazioni nei prossimi sei mesi. L’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite Ocha avverte, infatti, che la crisi alimentare che ha colpito il sud della Somalia ''peggiorerà per tutto il 2011 e tutte le aree meridionali del Paese scivoleranno nella carestia''. La Conferenza Episcopale Italiana, che a metà luglio ha stanziato un milione di euro, ha annunciato ieri una colletta nazionale per domenica 18 settembre. La Cei interviene nell’emergenza cercando anche di proporre riflessioni a lungo termine, come emerge dall’intervista di Fausta Speranza con il segretario generale Cei mons. Mariano Crociata:
R. - Dopo aver stanziato le somme che sono note, sia come presidenza che come Caritas, abbiamo pensato di scegliere una domenica per la riflessione, la preghiera, la solidarietà e quindi anche una colletta di solidarietà e di aiuto. Questa urgenza ci impone un impegno il più possibile coinvolgente ed esteso al maggior numero di persone. Sentiamo interpellata la nostra coscienza umana e anche la nostra coscienza di credenti. Peraltro una coscienza resa ancora più avvertita dal senso missionario che anima la nostra fede e che è espresso dalla presenza nel territorio di operatori Caritas, di missionari, che da tempo sono all’opera e che adesso ci segnalano il dramma così ingente che queste popolazioni stanno vivendo. Ci sentiamo davvero interpellati e vogliamo renderci ancora più disponibili e sensibili e sollecitare la sensibilità di tutti i nostri fedeli e di tutti coloro che avvertono il richiamo di questo bisogno, di questo grido di aiuto che sale da queste popolazioni.
D. - Mons. Crociata, la colletta è per domenica 18 settembre. Dunque un tempo abbastanza vicino ma non immediato. Si è pensato a settembre anche per non dimenticare, per continuare, dopo i primissimi aiuti, a seguire la situazione nel Corno d’Africa?
R. - Certamente abbiamo considerato che purtroppo questa emergenza umanitaria è destinata a durare, come l’Onu stesso ha appena dichiarato. E poi la nostra aspirazione è quella di aiutare - come credo sia nell’intenzione di tutti i Paesi e dell’Onu con i suoi organismi - queste nazioni, queste masse di gente disperata a superare l’emergenza ma poi anche a trovare le condizioni per incominciare un piccolo percorso di sviluppo. In questo senso, vorrebbe essere l’inizio di un accompagnamento che per quanto ci è possibile non verrà meno, ma durerà sul lungo periodo anche da parte nostra. In questa maniera vorremmo testimoniare l’esigenza che l’emergenza diventi un richiamo ad un rapporto nuovo, da parte dei Paesi sviluppati, da parte del nostro Paese, con Paesi in via di sviluppo che sono esposti a drammi di questa gravità. Certamente sono in difficoltà per cause naturali come la carestia e fenomeni ambientali ma anche per ragioni di violenza, di conflitto, tra le nazioni, tra i Paesi, per corruzione e sopraffazioni veramente inenarrabili e poi anche per la responsabilità che i nostri Paesi hanno tante volte - troppo egoisti - nella difesa del proprio benessere. Il benessere di alcuni, che ora è pur messo alla prova in questo tempo, è indifferente, se non addirittura in grado di provocare questi livelli drammatici di sottosviluppo che si stanno vivendo in quelle regioni. (bf)
Il premier Stoltenberg: il male ha colpito la Norvegia. La riflessione di padre Bamonte
◊ La Norvegia ha commemorato ieri le 77 vittime delle stragi del 22 luglio, a una settimana esatta dagli attacchi che hanno sconvolto il Paese. Il premier, Jens Stoltenberg, ha detto che la nazione è stata colpita “dal male”. Proprio in questi giorni è stato sottolineato da alcuni osservatori il legame dell’attentatore, Anders Breivik, con alcune associazioni sataniche, molto diffuse in Scandinavia. E riferendosi agli eccidi da lui compiuti, c’è chi ha parlato di “atti diabolici”. Luca Collodi ne ha parlato con padre Francesco Bamonte, esorcista nella diocesi di Roma:
R. – Dobbiamo partire da un principio fondamentale, per avere le idee chiare: il demonio esiste e agisce nella storia personale e comunitaria degli uomini, propone sempre il male, facendo leva sulla natura ferita dell’uomo, conseguenza del peccato originale, ferita che rende l’uomo incline al male ma che – sia bene inteso! – non lo priva della libertà di scelta, per cui l’uomo è sempre il responsabile ultimo delle proprie azioni. Il male morale è effetto della libera volontà dell’uomo dietro l’istigazione e l’influsso del demonio. E quanto più l’azione commessa è malvagia, tanto più la paternità dell’atto è da attribuirsi al demonio, ferma restando la responsabilità della persona, il cui grado solo Dio può conoscere. Il Beato Giovanni Paolo II, in una sua catechesi, affermò molto bene che il demonio è un astuto incantatore, che sa insinuarsi nel gioco del nostro operare per introdurvi deviazioni tanto nocive quanto all’apparenza conformi alle nostre istintive aspirazioni. Ed è così che egli convince l’uomo a giustificare il male fino agli orrori più grandi. Sull’uomo che, con libero consenso, si abbandona al male, giustificato come un bene, il potere che il demonio acquista può condurlo a compiere gli atti più disumani.
D. – Padre Bamonte, il demonio come può portare l’uomo ad una simile crudeltà, a pianificare un’azione fino all'efferatezza di una strage così disumana?
R. – Noi diciamo, per l’appunto, “disumani” certi atti, proprio perché vanno al di là dell’umano; rivelano, cioè, qualcosa di tipicamente satanico: una cattiveria che è propria del diavolo e non dell’uomo. L’uomo, quando sceglie volontariamente il male, senza rendersene conto e sotto l’influsso del demonio, pensa di poter agire secondo il proprio desiderio; in realtà, sta concedendo al demonio l’utilizzo delle facoltà umane, le quali vengono sottomesse al suo dominio e così l’uomo è spinto ad una cattiveria che diventa espressione della ferocia demoniaca, che va al di là di qualsiasi immaginazione. Ferocia che non può essere razionalmente spiegabile se non con l’odio che il demonio prova nei confronti dell’umanità e che raggiunge quei livelli di efferatezza che l’uomo da solo non è in grado di raggiungere. Pertanto, certi gesti non si possono sempre ed esclusivamente attribuire a patologie psichiche, a carenze affettive o a provenienza da famiglie dissestate; certi gesti che si registrano nella storia, nella cronaca quotidiana non si possono compiere se non si è abbandonati a quell’odio che è proprio di colui che ha odiato l’umanità fin dall’inizio. E troviamo, proprio nel Vangelo di Giovanni, le parole di Gesù che dice: “Il diavolo è stato omicida fin dal principio e non ha perseverato nella verità”. Quindi, sin dall’inizio il diavolo portò nel mondo umano la morte spirituale e fisica, e la sua azione oggi nel mondo è sempre questa: portare tra gli uomini la morte spirituale e fisica.
D. – L’uomo può combattere la paternità demoniaca e allontanare da sé la tentazione diabolica?
R. – Uno dei limiti che Dio pone all’azione di Satana è la volontà dell’uomo. La potenza di seduzione di Satana può esercitarsi sulla mente ma non sulla volontà delle persone. Quindi, in Gesù e con Gesù ogni cristiano può fronteggiare il demonio e il male che lui ispira, e vincerlo. Non siamo noi a conseguire la vittoria, ma Cristo in noi. Il tentatore cerca sempre di rendere appetibile al nostro libero arbitrio ciò che presenta agli occhi della mente sotto forma di apparente bene, ma attraverso la preghiera, attraverso i Sacramenti, attraverso l’ascesi il cristiano sa che è vittorioso sulle forze del male. (gf)
◊ Il Pd chiede a Berlusconi di riferire in Parlamento sulla crisi economica prima della pausa estiva. Una richiesta condivisa anche da Futuro e Libertà. Confindustria oggi ha fatto sapere che nel 2010 c’è stata una diminuzione dei dipendenti delle aziende associate dell'1,1%. Nel 2011 comunque si vede qualche segnale di ripresa. Ma quali riforme possono essere concretamente realizzate? Alessandro Guarasci lo ha chiesto al presidente della Confartigianato, Giorgio Guerrini:
R. – Ridurre gli sprechi e i costi, e poi soprattutto un’azione di sfoltimento normativo e burocratico che opprime le imprese e che riduce notevolmente la capacità di crescita del Paese. Sono, a volte, riforme a costo zero che però hanno bisogno di essere messe in campo da subito, altrimenti le difficoltà che la finanza sta procurando all’economia reale in un Paese debole come il nostro potranno avere ripercussioni ancora più difficili.
D. – Secondo lei, si è intervenuto troppo sul fronte delle famiglie e delle imprese? Recentemente, per esempio, sono state tagliate alcune agevolazioni e sono aumentare le tariffe, mentre si è intervenuto troppo poco sul fronte degli sprechi della politica?
R. – Se noi andiamo a guardare le utenze e le tariffe da servizi di aziende spesso municipalizzate, sono aumentate a volte del doppio, del triplo della media europea. Allora, noi diciamo che senza liberalizzazioni vere, cioè aziende che svolgano servizi che si confrontino con il mercato, noi avremo sempre un parafulmine che scarica queste inefficienze sugli utenti.
D. – Da qualche tempo, si parla sempre più spesso di un rinnovato impegno dei cattolici nella società. In sostanza, come pensate vi possiate organizzare, e cosa pensate possiate dare in più rispetto ad altri soggetti?
R. – Noi abbiamo incominciato, da alcuni anni, un raccordo molto stretto che ha trovato un ambito di espressione nel Forum delle Associazioni di ispirazione cattolica che fanno riferimento alla dottrina sociale della Chiesa. Sono associazioni che raggruppano milioni di persone che hanno incominciato una riflessione su come regole sbagliate, soprattutto meccanismi elettorali, abbiano allontanato sempre di più i cittadini, la partecipazione diretta dalla politica. E abbiamo incominciato un percorso che non vuole portare alla costituzione di un partito, della nuova Democrazia Cristiana, ma che vuol far crescere una classe dirigente nuova per poter proporre a questo Paese una politica fatta di valori veri e praticati, e non lo scempio a cui assistono, purtroppo, ogni giorno i cittadini italiani.
D. – Finché un giovane su due al sud sarà senza lavoro, la ripresa sarà molto lontana …
R. – Dovrebbe essere la priorità del Paese, questa! Soprattutto ricollegando un sistema formativo che da troppo tempo si è allontanato dal mondo del lavoro e dalle richieste del mercato, altrimenti noi non solo non daremo prospettive ai nostri giovani ma avremo sicuramente un futuro molto più complicato di quello di oggi. (gf)
All'Aquila torna il Festival musicale "Le pietre che cantano"
◊ Concerti, opera, allestimenti tecnologici, rarità e workshop con i giovani: torna negli scenari artistici e incontaminati dei borghi aquilani il festival internazionale “Le pietre che cantano” dal 1 al 20 agosto. La musica e la cultura si impegnano a dare slancio progettuale alla ripresa del territorio disgregato dal sisma del 2009. Sono coinvolte istituzioni artistiche locali e musicisti internazionali tra cui Nicola Benedetti, Michele Campanella e il Quartetto di Cremona. Il servizio è di Gabriella Ceraso:
Il Chiostro di San Domenico all’Aquila, il Monastero di Santo Spirito a Ocre ma anche il Complesso monumentale di Bominaco e poi Fontecchio e Tione. Tutta abruzzese la 12.ma edizione delle Pietre che cantano, per contribuire ai restauri di questa terra, ma soprattutto per evidenziarne la storia come anche gli studi innovativi ed i giovani talenti. La direttrice artistica, Luisa Prayer:
“Se non si conosce l’importanza di questo patrimonio artistico non si sentirà la necessità di recuperarlo. L’altra azione che facciamo è quella di mettere in evidenza il tessuto culturale, un tessuto fitto, innervato di contributi importanti che abbiamo voluto sistemare in cartellone. Abbiamo anche voluto dare un’impronta ottimistica a questo nostro programma, presentando un cartellone così ricco ed importante com’era fino all’edizione precedente al sisma. Noi crediamo che la cultura sia alla base per la ripresa e lo sviluppo”.
A segnare il rapporto con il passato di questa terra, il Festival propone nove concerti, un’opera lirica ma soprattutto un’esclusiva: domenica 14 agosto, nella Chiesa di Santa Maria Assunta, a Bominaco, una Passione giullaresca su testo volgare del 1150, che per la prima volta porta in scena un Crocifisso dagli arti snodabili:
“Un esempio molto originale di oggetto scenico, perché questi Crocifissi vengono appunto usati per le rappresentazioni popolari. E’ realizzato dall’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila su modello di un Crocifisso che è stato trovato a Fontecchio. Oltre a questo, lo spettacolo è stato costruito con grande attenzione per la filologia e, nello stesso tempo, Lucilla Galeazzi e la Compagnia Hora decima ne danno una versione molto fresca, suonando peraltro molti strumenti medievali”.
I nomi di Michelangelo Lupone e di Enrico Blatti danno invece la cifra della modernità delle proposte del Festival, dedicate alla tecnologia contemporanea e alla pratica dell’improvvisazione, mentre un’intera sezione sarà dedicata ai giovani. Ancora Luisa Prayer:
“Un altro degli spunti importanti per progettare una ripresa è sicuramente quello di puntare sui giovani. Invito tutti a tornare in Abruzzo, per dare coraggio anche alle persone che sono qui, per far sì che non si sentano sole ma apprezzate in questa loro particolarità”.
Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica
◊ In questa 18.ma Domenica del Tempo ordinario la liturgia ci presenta il Vangelo della moltiplicazione dei pani. La grande folla che segue Gesù nel deserto per ascoltarlo non ha più cibo ed è spossata. Il Signore ne sente compassione. I discepoli gli consigliano di congedare la gente perché vada nei villaggi a procurarsi il cibo. Ma il Maestro dice:
«Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare».
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:
Sono molti i messaggi che possiamo rilevare dalla narrazione del miracolo della moltiplicazione dei pani, basta far caso ad alcune sottolineature. C’è una folla che lo segue per giornate intere, cercando dalla sua parola coraggio e speranza: sono tanto presi che trascurano anche di mangiare. Ci sono i discepoli, che con senso pratico suggeriscono di mandare la gente a comprare qualche cosa: è la logica del mercato e dell’ognuno per conto proprio. E poi c’è la compassione di Gesù: che non accetta la logica della dispersione, ma sollecita alla condivisione, a farsi carico della fame, mettendo in gioco le risorse disponibili. Risorse minime, certo, ma che la solidarietà renderà preziose e diventano abbondanti se passano per le mani del Signore. E di fatto su quei cinque pani e i due pesci scende la benedizione di Gesù e diventano cibo che sazia cinquemila uomini e forse altrettanti fra donne e bambini. Una sorpresa per tutti, ma anche un cammino di conversione per i discepoli: dalla paura di trovarsi a disagio alla compassione impegnata; dalla logica del mercato a quella della solidarietà; dallo scetticismo alla collaborazione attenta a distribuire a tutti e poi anche a raccogliere quanto avanzava. Cosa possiamo fare noi stessi perché ci sia un pane per tutti?
◊ Il Ministero per la tutela delle minoranze religiose torna in vita ma si chiamerà Ministero per l’armonia nazionale e sarà guidato da un politico cattolico, Akram Gill. Era guidato, in passato, dal ministro cattolico, Shahbaz Bhatti, assassinato lo scorso mese di marzo da estremisti islamici. Il dicastero recentemente era stato abolito nell’ambito della riforma costituzionale. Adesso il governo di Islamabad intende ricostituirlo. Akram Gill – riferisce AsiaNews - potrà disporre di un portafoglio e del rango federale. Incontrando un gruppo di giovani, il parlamentare ha chiesto alle nuove generazioni “maggiore impegno” per la costruzione della pace. Nei giorni scorsi, il governo pakistano ha approvato la creazione di tre diversi ministeri: quello per l’Armonia nazionale, il dicastero delle Risorse umane e sviluppo e il Ministero dell’Addestramento tecnico e professionale. La decisione, secondo diversi osservatori, sembra essere legata alle proteste dei titolari dei dicasteri, rimasti senza portafoglio in seguito alla recente riforma volta a favorire il decentramento. In particolare, il Ministero per l’Armonia potrà beneficiare di sei dipartimenti e avrà il compito di promuovere la pace, la tolleranza e una maggiore solidarietà all’interno della società, con particolare attenzione al dialogo interreligioso. Nei giorni scorsi Akram Gill, esponente del partito di centro “Pakistan Muslim League”, ha incontrato un gruppo di giovani a Khanspur, nello Stato del Punjab, ai quali ha chiesto impegno e un ruolo attivo per la creazione di una società migliore. Il neo ministro esorta, in particolare, i giovani ad essere promotori di pace e a lavorare nelle scuole per promuovere l’armonia e il dialogo interreligioso. “Il governo e la società civile – ha affermato Akram Gill – devono assumere un ruolo di primo piano nel promuovere l’armonia e il rispetto reciproco fra tutti”. (A.L.)
Kazakistan, annunciate misure restrittive sulla libertà religiosa
◊ “Una nazione, una religione”. E’ questa la posizione espressa in Kazakistan dall’Agenzia per gli affari religiosi (Ara) che sta predisponendo un programma che viene definito progetto di “Sviluppo dell’Islam moderato”. Il presidente kazako, Nursultan Nazarbaiev, ha dichiarato la scorsa settimana che “è necessario sopprimere con decisione la diffusione dell’ideologia di estremisti religiosi”, soprattutto le attività che mirano “a destabilizzare il sistema costituzionale”. Nel Paese – ricorda AsiaNews - sono state anche annunciate riforme per aumentare il controllo statale sui gruppi religiosi. Affermazioni che destano grande preoccupazione nelle minoranze anche perché già ad aprile Nazarbaiev aveva invocato un maggiore controllo contro una non meglio specificata “ideologia religiosa estremista”. Secondo fonti locali, l’Agenzia per gli affari religiosi, istituita lo scorso 18 maggio, sta anche richiedendo di apportare modifiche alla legge sulla libertà religiosa in senso ancora più restrittivo. La superficie del Kazakistan è nove volte più grande di quella dell'Italia. La popolazione è di quasi 16 milioni di abitanti. I musulmani sono oltre il 70%, i cristiani il 25% e i buddisti il 5%. (A.L.)
Caritas Europa chiede all’Ue di sostenere il volontariato
◊ L’Unione Europea e il Consiglio d'Europa sollecitino i responsabili delle politiche europee e nazionali a riconoscere e sostenere l'importanza del volontariato per una società più solidale ed umana e aiutino il volontariato a sviluppare e realizzare ulteriormente il suo potenziale. Questo, in sintesi, l’appello lanciato da Caritas Europa. Per la Caritas, il volontariato “è una parte dei suoi valori e della sua identità, è l'impegno personale dei cristiani e cittadini nei confronti del prossimo in situazioni di povertà o di esclusione, è un'azione di solidarietà. I volontari sono una parte essenziale delle azioni della Caritas”. Per questo, il Comitato esecutivo della Caritas Europa ha approvato una dichiarazione politica sul volontariato con tre obiettivi: prima di tutto,” riconoscere e rendere visibile il ruolo dei volontari e il loro contributo alla società”. Poi, Caritas Europa intende sottolineare che “in ogni paese dovrebbe esistere il riconoscimento giuridico e la tutela giuridica dei volontari, tenendo conto delle specificità del volontariato, evitando di imporre troppe restrizioni o troppi oneri amministrativi che potrebbero ostacolare il volontariato stesso invece di promuoverlo”. E ancora: secondo la Caritas europea, “è necessario rafforzare le strutture di supporto che offrono formazione e accompagnamento per i volontari. Perché la qualità e il valore aggiunto del volontariato dipendono anche dalla qualità del supporto che i volontari ricevono”. Attenzione particolare, poi, deve essere posta a quelle iniziative di volontariato che “favoriscono lo sviluppo dei poveri e degli emarginati, aiutandoli ad avere un ruolo nella società, offrendo loro anche l'opportunità di fare del volontariato, così come alle iniziative che introducono nuove forme di volontariato e i gemellaggi di volontari all'interno della Comunità europea e del contesto globale”. Infine, Caritas Europa chiede alle istituzioni europee e nazionali di “vigilare affinché il volontariato non sia strumentalizzato come una forma di manodopera a basso costo, in sostituzione del lavoro retribuito. Né dovrebbe essere strumentalizzato per sostituire le funzioni dei governi o delle autorità locali nei settori della sanità, dei servizi sociali o del lavoro sociale, o nella cooperazione internazionale”. Da segnalare, inoltre, che in occasione della Giornata internazionale del volontariato, che si celebra il 5 dicembre, le organizzazioni Caritas provenienti da tutta Europa si incontreranno a Strasburgo nei tre giorni precedenti. L'evento chiuderà solennemente quest'anno sul volontariato, celebrando l'impegno di centinaia di migliaia di volontari. Soprattutto, Caritas Europa coglierà l'occasione di questo Anno europeo per esprimere “un sentito ringraziamento a tutti coloro che, attraverso il loro impegno in uno spirito di gratuità, contribuiscono ad un mondo migliore per le tante persone che vivono ai margini della società, lavorando insieme alla realizzazione della Civiltà dell'Amore che costituisce la pietra angolare della visione e della missione della Caritas stessa”. (A cura di Isabella Piro)
Elezioni di novembre in Congo, i missionari sperano in consultazioni trasparenti
◊ Ferve il dibattito politico nella Repubblica Democratica del Congo in vista delle elezioni presidenziali e legislative del prossimo 28 novembre. In una nota, la Rete “Pace per il Congo”, promossa da missionari che operano nel Paese, afferma che dopo la promulgazione della legge elettorale e la formazione delle liste elettorali da parte della Commissione elettorale nazionale indipendente, “tutti sperano che tali elezioni possano svolgersi in un clima politico sereno e pacato”. “Ma le numerose irregolarità rilevate nel corso dell’iscrizione degli elettori alle liste elettorali - si legge nella nota ripresa dalla Fides - sembrano mettere a dura prova tale speranza”. “La Commissione elettorale - si sottolinea - dovrà porvi rimedio al momento del controllo finale delle liste elettorali, perché il successo delle elezioni e l’accettazione dei risultati dipenderanno in gran parte dal grado di trasparenza in cui si svolgerà tale operazione”. (A.L.)
Filippine. La Chiesa inaugura un portale internet sulla Gmg per chi non potrà partecipare all’evento
◊ I giovani filippini che non si recheranno a Madrid per la Giornata mondiale della gioventù potranno seguire l’evento attraverso uno speciale portale allestito dalla Commissione per la pastorale giovanile della Conferenza episcopale (Cbcp). Anche se le Filippine sono il Paese asiatico con più iscritti, sono relativamente pochi i giovani fortunati che possono permettersi di partecipare alla Giornata. Solo il viaggio costa infatti 78mila pesos (pari a 1.800 dollari), una somma inaccessibile per la stragrande maggioranza dei giovani filippini. Per questo – riferisce l’agenzia Ucan - il vescovo responsabile della pastorale giovanile mons. Joel Baylon ha esortato i partecipanti a usare lo speciale portale per condividere le loro foto, video e impressioni o link con altri social network. ”Usate Internet e Raccontate ai vostri amici quanto sta accadendo alla Gmg: avete la responsabilità di condividere la buona notizia di questo evento con altre persone che non saranno in Spagna”, ha esortato il presule. Mons. Baylon ha anche invitato tutte le organizzazioni impegnate nella pastorale giovanile nel Paese a promuovere iniziative per sensibilizzare tutti i giovani filippini sull’importanza di questo appuntamento: “Non è solo un evento che succede a Madrid, è una cosa che riguarda i giovani di tutto il mondo e ogni giovane è chiamato a parteciparvi spiritualmente come può”, ha detto il vescovo. Non tutti i Paesi asiatici avranno una delegazione ufficiale a Madrid. È il caso del Nepal che non aveva partecipato neanche alla Gmg di Sydney nel 2008. Il motivo non è solo di ordine finanziario. Secondo mons. Anthony Sharma, arcivescovo di Kathmandu, i giovani cattolici nepalesi non sono ancora pronti a partecipare a un evento di questa importanza: “Prima di prendere parte a eventi internazionali preferiamo puntare sulla formazione spirituale dei nostri giovani”, ha spiegato il presule gesuita. (L.Z.)
Gmg: una mostra ricorda le missioni dei Gesuiti nel Paraguay
◊ La giornata mondiale della Gioventù di Madrid ospiterà una mostra sulle Missioni gesuitiche del Paraguay. Come riferisce la Zenit, questa sarà intitolata “Las reducciones Jesuitas del Paraguay, una aventura fascinante que perdura en el tiempo”. L’esposizione spiegherà come la passione di trasmettere la buona notizia del Vangelo che ha mosso i missionari gesuiti del XVII e XVIII sia viva ancora oggi nella Compagnia di Gesù e in tutta la Chiesa. Sarà la parrocchia di San Francisco de Borja, tenuta dai Gesuiti, ad ospitare la mostra, arrivata a Madrid per iniziativa del cardinale arcivescovo della diocesi, Antonio Maria Rouco, colpito dall’esposizione realizzata da padre Carlo Trento, missionario in Paraguay, al Meeting di Rimini del 2009, organizzato da Comunione e Liberazione. Le missioni del Paraguay, note come “reducciones”, erano insediamenti che raggruppavano gli indios guaranì delle montagne, in comunità che potevano ospitare fino 5000 persone ognuna. Le reducciones del Paraguay arrivarono ad essere 30, e sorgevano nel territorio tra i fiumi Paranà e Uruguay.
Gmg: pronti a partire i giovani dello Sri Lanka
◊ Saranno 28 i ragazzi dello Sri Lanka che andranno a Madrid, dal 16 al 21 agosto, per la Giornata mondiale della gioventù, come riferisce AsiaNews. Secondo padre Reid Shelton Fernando, cappellano arcidiocesano dei Young Christian Workers (Ycw) e del Christian Workers Movement (Cwm), la partecipazione dei giovani all’evento non sarà solo un momento di festa, ma soprattutto “un impegno a condividere la propria esperienza spirituale, per sfidare la cultura secolarista del presente”. “Giovanni Paolo II ha istituito la Gmg perché i giovani iniziassero a far tesoro della loro fede – ha continuato padre Fernando – e anche se non tutti parlano la stessa lingua è un’occasione per sperimentare l’amore di Dio attraverso il linguaggio dell'amore. La speranza più grande per il sacerdote è che “i nostri ragazzi trovino nella Gmg terreno fertile da cui trarre ispirazione per il loro futuro, affinché possano trasmettere a tutti i giovani dello Sri Lanka ciò che hanno imparato” (D.M.)
Stati Uniti: nessun progresso per un accordo sul debito
◊ Il congresso americano ha bocciato il piano per la riduzione del debito dello speaker della camera, John Boehner. Il passaggio alla camera del piano Boehner era considerato essenziale per spianare la strada a un compromesso tra repubblicani e democratici entro il 2 agosto. “Ora è il momento di lavorare insieme” ha detto Obama, auspicando un imminente accordo per aiutare "l'ancora fragile economia" ed evitare il default, come dimostrano i dati ufficiali sulla ripresa resi noti ieri. Da New York, Elena Molinari:
La produzione e i consumi Usa non ingranano e gli effetti della grande recessione si rivelano più pesanti del previsto. Ieri si è appreso che nel secondo trimestre il prodotto interno lordo americano è cresciuto solo dell’1,3 per cento rispetto all’1,8 previsto e i consumi sono rimasti piatti in un Paese dove gli acquisti delle famiglie sono il motore trainante dell’economia. Non si vedeva un rallentamento così prolungato da oltre 40 anni. Riemergono quindi paure di una ricaduta nella recessione soprattutto se i repubblicani e i democratici non avvieranno per tempo il risanamento del bilancio senza demolire la già debole rete di protezione sociale nel Paese. Nel tumulto del conto alla rovescia per l’innalzamento del tetto del debito Barack Obama è invece apparso conciliatorio: “Le posizioni dei due partiti non sono lontane”, ha detto. “Ci sono molti modi ancora di risolvere questo problema”.
Libia, Cnt apre inchiesta sull'uccisione del comandante militare degli insorti
In Libia continuano i raid dell’Alleanza atlantica su Tripoli e i combattimenti tra le truppe di Gheddafi e i ribelli. Intanto restano ancora oscure le circostanze della morte di Abdel Fatah Younes, capo di stato maggiore degli insorti, ucciso giovedì sera. Il servizio è di Davide Maggiore:
Il Consiglio nazionale transitorio, organo di governo dell’opposizione, ha annunciato oggi l’apertura di un’inchiesta sulla morte del suo comandante militare, che prima di unirsi alla ribellione era stato ministro degli Interni di Gheddafi. Il capo delle milizie responsabili dell’omicidio, hanno detto le autorità di Bengasi, è già stato arrestato, ma si ignora chi abbia ordinato l’azione. In un primo momento gli insorti avevano denunciato un intervento “molto chiaro” di Gheddafi nell’accaduto: una seconda versione parla però di un’esecuzione dovuta a sospetti di tradimento, o a rivalità tra capi militari. Esecutori del regolamento di conti sarebbero stati gli stessi miliziani ribelli che stavano scortando Younes a Bengasi, dove avrebbe dovuto essere interrogato. Per il governo di Tripoli, invece, l’omicidio sarebbe da attribuire ad al Qaeda, che vorrebbe marcare la sua presenza in un territorio che, sostengono i fedelissimi del Rais, i ribelli non riescono a controllare. E secondo i lealisti sarebbero circa 190 gli insorti uccisi dall’esercito sul fronte occidentale negli ultimi giorni. Intanto tre ripetitori della televisione attraverso cui il Colonnello trasmette i suoi discorsi sono stati colpiti durante i bombardamenti della Nato. Raid a cui, da oggi, non parteciperà più la Norvegia, che ha ritirato, come già previsto da tempo, i sei aerei messi a disposizione dell’Alleanza.
Nel Paese, intanto ci si prepara, come nel resto del mondo musulmano, al Ramadan, il mese del digiuno islamico che verrà celebrato dal primo agosto. Sul significato del Ramadan in questo Paese martoriato dalla guerra, Cristiano Tinazzi ha raccolto la riflessione di mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli:
“La forza dell’esperienza del Ramadan, nel contesto della società arabo-musulmana, è un messaggio di speranza, e vedo attualmente nella società libica qualche segno di speranza, nonostante le lotte interne, nonostante le bombe, vedo questo messaggio che nasce proprio dalla fede di questa gente. La gente prega, ci sono persone che dicono: “padre, noi preghiamo, io so che lei prega, ma anche la nostra preghiera è ascoltata dal Signore”. Quindi, voglio dire che è la speranza quella che sostiene, nel cammino per poter risolvere questa situazione. Il libico ha sopportato troppo adesso, ha bisogno di riconciliarsi con i propri fratelli".
Siria, manifestazioni
Sarebbero almeno 19 le vittime siriane della repressione condotta ieri da Damasco contro migliaia di oppositori scesi in piazza per manifestare contro Basher al Assad. È quanto denunciano alcune organizzazioni per i diritti umani vicine all’opposizione. E in tutte le principali città le forze di sicurezza hanno blindato le moschee per il venerdì di preghiera, vietando l’ingresso a tutti gli uomini sotto i 50 anni.
Egitto
Ieri Al Cairo manifestazione per invocare l’unità dell’Egitto. In scena anche la spaccatura del fronte rivoluzionario egiziano, con più di 30 partiti e movimenti che si sono ritirati dopo che i Fratelli musulmani hanno esposto striscioni nei quali richiamavano l’applicazione della legge musulmana. Intanto nel Sinai 4 persone, fra le quali un ufficiale dell’esercito, sono morte e 12 agenti sono rimasti feriti nel raid di un commando di fondamentalisti islamici.
Turchia, dimessi i vertici delle forze armate in polemica con il governo
Terremoto nelle forze armate della Turchia dopo le dimissioni dei vertici militari per protestare contro la mancata promozione di 17 ufficiali dell'esercito detenuti per un presunto complotto golpista del 2003. Vuoto colmato nel giro di poche ore dal presidente turco Gül con la nomina ad interim a capo delle forze armate del comandante della Gendarmeria. Il servizio di Marco Guerra:
Con un’iniziativa senza precedenti nella storia del Paese, ieri il capo di Stato maggiore interforze della Turchia, il generale Isik Kosaner, ha annunciato le sue dimissioni, dicendosi “impotente ad assolvere le sue responsabilità nel difendere i diritti del suo personale”. Nelle stesse ore come lui hanno fatto il capo dell'esercito, quello della marina e il comandante dell'aeronautica militare. Tensione alle stelle dunque nei rapporti tra i vertici militari - tutori della laicità dello Stato turco voluta dal 'padre della patria' Ataturk – e il governo islamico moderato del primo ministro Tayyip Erdogan. Ultimo motivo di forte attrito la negata promozione a 17 ufficiali dell'esercito detenuti per un presunto complotto golpista del 2003, poco dopo l’ascesa al potere di Erdogan. Le dimissioni arrivano, infatti, alla vigilia del vertice del Consiglio militare supremo in programma per la prossima settimana, nel quale erano previste queste nuove nomine, sulle quali però il governo aveva già fatto sapere che avrebbe espresso la sua contrarietà. Intanto, il presidente turco Abdullah Gül ha subito colmato il vuoto con una duplice promozione a capo di Stato maggiore delle forze armate ad interim e a capo dell’esercito del generale Ozel, finora comandante della gendarmeria, l'unica arma a rimanere estranea all'ondata di dimissioni. Dal canto suo, l’esecutivo di Erdogan prova a gettare acqua sul fuoco con la diffusione di una nota ufficiale in cui si annuncia che i quattro dimissionari sarebbero invece stati semplicemente posti a riposo, senza peraltro illustrarne i motivi. Ulteriori sviluppi della situazione potrebbero esserci nel vertice del Consiglio Militare comunque in programma per lunedì.
Yemen
Nuove violenze in Yemen. Almeno 25 persone sono morte nei combattimenti di ieri fra l'esercito, Al Qaeda e alcune tribù, nella regione meridionale del Paese. Secondo fonti locali e militari, si contano anche decine di feriti.
Pakistan
Escalation di violenze a Karachi, in Pakistan, dove negli ultimi nove giorni almeno 91 persone hanno perso la vita in scontri tra diversi gruppi religiosi, di cui ancora non è stata precisata la natura. E stamani altre 13 persone sono state uccise a Quetta, dove uomini armati in sella a una moto hanno aperto il fuoco contro un pick up che trasportava musulmani sciiti.
Ucraina, si aggrava il bilancio degli incidenti in miniera
E' salito a 25 morti e 12 dispersi il bilancio della duplice sciagura avvenuta ieri in due distinte miniere di carbone nell'est dell'Ucraina. Nell'esplosione avvenuta nella miniera di Sukhodolskaya-Vostochnaya, nella regione di Lugansk, il bilancio è salito a 18 morti e otto dispersi, mentre due sono ricoverati con gravi ustioni. Nell'altro incidente, avvenuto nella miniera di Bajanova, nella regione di Donetsk, i morti al momento sono sette, mentre i soccorritori stanno cercando altri cinque minatori di cui si sono perse le tracce. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 211