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Sommario del 19/06/2011
◊ Benedetto XVI oggi in visita nella diocesi di San Marino-Montefeltro. Per la seconda volta - a quasi 30 anni dallo storico viaggio di Giovanni Paolo II - un Papa è giunto nella più antica Repubblica del mondo, accolto dalle autorità ecclesiali e civili e con tanta gioia da migliaia di fedeli, 22 mila, arrivati anche dalle regioni vicine, raccolti nello Stadio di Serravalle per la Santa Messa e l’Angelus. 25 i cardinali e i vescovi e più di 200 i sacerdoti concelebranti. Tornate alla fede, la vostra vera ricchezza - ha detto il Santo Padre ai sanmarinesi - di fronte “a modelli edonistici che ottenebrano la mente e rischiano di annullare ogni moralità”. Il Papa ha poi chiesto all’Angelus di garantire in tutto il mondo “degne condizioni di vita ai rifugiati”. La parola al nostro inviato, Salvatore Sabatino:
(applausi e canti)
Un suono di campane diffuso da tutte le chiese della Repubblica. Così, in un clima di grande festa, è stato accolto Benedetto XVI questa mattina a San Marino. Era atteso davvero da tutti, da tanto tempo; ed oggi i fedeli di questa diocesi hanno voluto abbracciarlo attraverso una straordinaria partecipazione popolare: circa 22mila le persone presenti nello Stadio di Serravalle. E’ la più antica repubblica del mondo, San Marino; un piccolo Stato che affonda le sue gloriose radici nella cristianità. Lo ricorda lo stesso vescovo della diocesi di San Marino-Montefeltro, mons. Luigi Negri, che nell’indirizzo di saluto, all’inizio della Messa, parla di questa Chiesa particolare, che vive da oltre 1700 anni, nata dall'evangelizzazione che due Santi, Marino e Leone provenienti dalla Croazia, hanno iniziato fra questi monti. Proprio a questa evangelizzazione si deve, poi, la nascita anche di quella straordinaria esperienza di società, che caratterizza la storia della Repubblica del Titano.
(applausi)
Una Chiesa, questa, che ha vissuto una singolarissima predilezione verso la Madre del Signore, e la cui fede è stata, lungo i secoli, la grande ricchezza di questa popolazione. Fino a quando, però, non si è estesa su di essa l'ala fredda e nera della cultura del sospetto. E cosi – afferma mons. Negri – queste popolazioni hanno visto perduta o fortemente ridotta la forza della fede. Ecco, dunque, l’importanza dell’impegno della Chiesa, che sta cercando di recuperare l’identità di questo popolo cristiano:
Ella, Santità, saprà accogliere questo tentativo che stiamo vivendo, correggerne le eventuali difficoltà, saprà confermarci nella nostra identità e nell'impeto missionario che solo può dare un contributo alla ripresa della vita sociale. Santità attendiamo con gratitudine e commozione la sua parola chiarificatrice, correttiva e confortatrice. Ma soprattutto Santità ci aiuti a crescere nella fede. Abbia compassione di noi e ci benedica. (applausi)
Un appello al quale il Pontefice risponde durante l’omelia, assicurando la sua vicinanza a tutta la comunità, e a cui unisce l’incoraggiamento a perseverare nella testimonianza dei valori umani e cristiani, così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione.
Ricorda, il Pontefice, la Festa della Santissima Trinità, che si celebra oggi. La liturgia di oggi - spiega - attira la nostra attenzione sulla realtà di amore che è contenuta in questo primo e supremo mistero della nostra fede. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono uno, perché Dio è amore: il Padre dà tutto al Figlio; il Figlio riceve tutto dal Padre con riconoscenza; e lo Spirito Santo è come il frutto di questo amore reciproco del Padre e del Figlio.
I testi della Santa Messa di oggi parlano di Dio e perciò parlano di amore: non si soffermano tanto sul Mistero delle tre Persone, ma sull’amore che ne costituisce la sostanza e l’unità e trinità nello stesso momento.
E per evidenziare l’amore di Dio, Benedetto XVI ricorda, poi, il brano tratto dal Libro dell’Esodo, in cui si racconta che si è appena concluso il patto di alleanza presso il monte Sinai, e già il popolo manca di fedeltà a Dio. L’assenza di Mosè si prolunga e il popolo chiede ad Aronne di fare un Dio che sia visibile, accessibile, manovrabile, alla portata dell’uomo. Aronne acconsente e prepara un vitello d’oro. Scendendo dal Sinai, Mosè vede ciò che è accaduto e spezza le tavole dell’alleanza su cui erano scritte le “Dieci Parole”, il contenuto concreto del patto con Dio. Tutto sembra perduto, eppure, nonostante questo gravissimo peccato, Dio, per intercessione di Mosè, decide di perdonare; invita Mosè a risalire sul monte per ricevere di nuovo la sua legge, i Dieci Comandamenti. Mosè chiede allora a Dio di rivelarsi. Ma Dio non mostra il volto, rivela piuttosto il suo essere pieno di bontà, dicendo: «Il Signore, Il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà». Questa auto-definizione di Dio – sottolinea il Papa – manifesta il suo amore misericordioso: un amore che vince il peccato, lo copre, lo elimina.
Noi abbiamo un Dio che rinuncia a distruggere il peccatore e che vuole manifestare il suo amore in maniera ancora più profonda e sorprendente proprio davanti al peccatore per offrire sempre la possibilità della conversione e del perdono.
Il Vangelo completa questa rivelazione – sottolinea poi Benedetto XVI – perché indica fino a che punto Dio ha mostrato la sua misericordia. L’evangelista Giovanni riferisce l’espressione di Gesù: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna». Una frase dalla quale emerge che nel mondo c’è il male, c’è egoismo, c’è cattiveria e Dio potrebbe venire per giudicare questo mondo, per distruggere il male, per castigare coloro che operano nelle tenebre. Invece – afferma Benedetto XVI – egli mostra di amare il mondo, di amare l’uomo, nonostante il suo peccato, e invia ciò che ha di più prezioso: il suo Figlio unigenito, facendone dono al mondo. Ed è sulla croce che l’amore misericordioso di Dio giunge al culmine. Nel mistero della croce, sono presenti le tre Persone divine: il Padre, che dona il suo Figlio unigenito per la salvezza del mondo; il Figlio, che compie fino in fondo il disegno del Padre; lo Spirito Santo – effuso da Gesù al momento della morte – che viene a renderci partecipi della vita divina, a trasformare la nostra esistenza, perché sia animata dall’amore divino.
Benedetto XVI, quindi, torna poi a tracciare l’antico percorso di fede che caratterizza questa diocesi:
La ricchezza di questo popolo, la vostra ricchezza, cari Sammarinesi, è stata ed è la fede, e che questa fede ha creato una civiltà veramente unica. Accanto alla fede, occorre poi ricordare l’assoluta fedeltà al Vescovo di Roma, al quale questa Chiesa ha sempre guardato con devozione ed affetto; come pure l’attenzione dimostrata verso la grande tradizione della Chiesa orientale e la profonda devozione verso la Vergine Maria.
La vostra missione – aggiunge il Papa – si trova a dover confrontarsi con profonde e rapide trasformazioni culturali, sociali, economiche, politiche, che hanno determinato nuovi orientamenti e modificato mentalità, costumi e sensibilità.
Anche qui, infatti, come altrove, non mancano difficoltà e ostacoli, dovuti soprattutto a modelli edonistici che ottenebrano la mente e rischiano di annullare ogni moralità. Si è insinuata la tentazione di ritenere che la ricchezza dell’uomo non sia la fede, ma il suo potere personale e sociale, la sua intelligenza, la sua cultura e la sua capacità di manipolazione scientifica, tecnologica e sociale della realtà.
Fa poi cenno, il Pontefice, alla crisi di non poche famiglie, aggravata dalla diffusa fragilità psicologica e spirituale dei coniugi, come pure la fatica sperimentata da molti educatori nell’ottenere continuità formativa nei giovani, condizionati da molteplici precarietà, prima fra tutte quella del ruolo sociale e della possibilità lavorativa.
Esorto tutti i fedeli ad essere come fermento nel mondo, mostrandovi sia nel Montefeltro che a San Marino cristiani presenti, intraprendenti e coerenti.
Rivolgendosi, inoltre, ai sacerdoti, religiosi e religiose, il Papa auspica che vivano sempre nella più cordiale e fattiva comunione ecclesiale, aiutando ed ascoltando il pastore diocesano. Anche presso di voi – sottolinea il Santo Padre – si avverte l’urgenza di una ripresa delle vocazioni sacerdotali e di speciale consacrazione: faccio appello alle famiglie ed ai giovani, perché aprano l’animo ad una pronta risposta alla chiamata del Signore. Ai laici, invece, giunge l’appello del Papa, affinché si impegnino attivamente nella Comunità così che, accanto ai peculiari compiti civici, politici, sociali e culturali, possano trovare tempo e disponibilità per la vita pastorale. Ai Sammarinesi tutti, invece un appello importante:
Cari Sammarinesi, rimanete saldamente fedeli al patrimonio costruito nei secoli sull’impulso dei vostri grandi Patroni, Marino e Leone.
(applausi + canti)
All’Angelus, recitato sempre nello Stadio di Serravalle, Benedetto XVI ricorda la beatificazione, oggi a Dax, in Francia, di Suor Marguerite Rutan, Figlia della Carità, che nella seconda metà del diciottesimo secolo lavorò con grande impegno nell’Ospedale di Dax, ma che nelle tragiche persecuzioni seguite alla Rivoluzione, fu condannata a morte per la sua fede cattolica e la fedeltà alla Chiesa. Il Papa, infine, ricorda che domani ricorre la Giornata Mondiale del Rifugiato e che quest’anno si celebra il sessantesimo anniversario dell’adozione della Convenzione internazionale che tutela quanti sono perseguitati e costretti a fuggire dai propri Paesi.
Invito quindi le Autorità civili ed ogni persona di buona volontà a garantire accoglienza e degne condizioni di vita ai rifugiati, in attesa che possano ritornare in Patria liberamente e in sicurezza.
(canti + applausi)
Densa di appuntamenti proseguirà nel pomeriggio la visita di Benedetto XVI nella diocesi di San Marino-Montefeltro, che in parte versa in territorio italiano. Dopo il pranzo nella Casa San Giuseppe, a Valdragone, dove incontrerà gli organizzatori locali della visita e i membri della Fondazione internazionale Giovanni Paolo II, il Papa raggiungerà alle 16.30 la piazza della Repubblica di San Marino, dove sarà accolto dai Capitani reggenti, per poi entrare con loro nel Palazzo pubblico, dove lo attenderanno i membri del Governo, del Congresso ed una rappresentanza del Corpo diplomatico. Quindi alle 18 raggiungerà la Basilica di San Marino, per poi trasferirsi in elicottero a Pennabilli, dove visiterà la cattedrale e incontrerà i giovani della diocesi nella piazza Vittorio Emanuele. Infine il congedo e il rientro in Vaticano previsto alle 21.
Grande attesa, dunque, in particolare per l’incontro con i 4 mila giovani. Tra questi Marco Angeloni, descriverà al Papa i timori e le speranze di una generazione pressata da molte contraddizioni, come spiega al microfono di Salvatore Sabatino.
“Io ho chiesto al Signore di aiutarmi a presentare al Santo Padre, a fargli capire tutte le difficoltà che noi giovani viviamo oggi, e anche le aspettative. Abbiamo bisogno di questo dialogo con il Papa perché ci aiuti e ci sostenga nella fatica del vivere quotidiano. Siamo giovani che attendono le sue parole perché siamo giovani oggi purtroppo vittime di un messaggio e di un vivere che spesso ci porta lontano dalla fede, lontano degli insegnamenti della Chiesa, ma anche lontani dalla società e dai fondamenti che sia a San Marino ma anche nel Montefeltro, sono alla base dei nostri Paesi. Oggi, purtroppo, ci sentiamo in po’ ‘giovani antichi’, cioè persone che hanno tanta voglia di fare, tanta forza ma purtroppo la società non ci da gli strumenti per diventare persone adulte, persone mature, per migliorare la società locale, per tornare ad essere protagonisti e non semplici spettatori”.
Alcuni giovani di San Marino-Montefeltro hanno anche scritto una lettera a Benedetto XVI, di cui si farà latore Lorenzo Flenghi. Ascoltiamolo intervistato dal nostro inviato.
“Certamente, bisogna riscoprire quello che di bello e di vero ha dentro l’uomo e quindi tutto quello che può fare. Si dice che l’uomo faccia il male perché non conosce il bene: noi vogliamo fare un salto di qualità! Quello che scriviamo nella lettera è proprio questo: chiediamo al Santo Padre che ci aiuti a fare questo salto di qualità e cominciare a far sì che questo ‘regresso’ diventi di nuovo ‘progresso’. Io mi aspetto parole di fiducia verso i giovani. Noi siamo sempre criticati da tutti: i giovani che non sono concreti, che sono inconcludenti, riceviamo attacchi da tutte le parti … Qualcuno che veramente crede in noi, qualcuno di così importante che conosce l’uomo così bene e che crede in noi, come il Papa, le sue saranno parole veramente utili”.
Ed ascoltiamo ancora la testimonianza di don Simone Tintoni, giovane sacerdote sanmarinese. Salvatore Sabatino lo ha interpellato sulle possibili risposte della Chiesa in questo particolare momento di crisi socio-economica:
R. – Io credo che abbiamo bisogno di recuperare un senso autentico di solidarietà, di fraternità, perché indubbiamente questa crisi è figlia in qualche modo, anche di un desiderio, di una sete insaziabile di potere, di denaro … Io credo che la radice autentica sia quella di recuperare un vero umanesimo, una vera capacità di vivere in solidarietà, di vivere nella fraternità. Certamente, c’è un cammino che compete alle istituzioni: noi, come Chiesa, non abbiamo la ricetta di fronte anche alle gravi problematiche del mondo del lavoro, ma vogliamo essere una presenza significativa che riconosce certamente il diritto, la possibilità di una speranza – anche nell’ambito del lavoro, per i giovani – e dall’altra parte, promuovere questo senso autentico di attenzione e disponibilità agli altri.
D. – Don Simone, nel 1982 arrivò qui a San Marino Giovanni Paolo II. Il suo discorso fu incentrato tutto sulla parola “libertà”, che poi è alla base anche dell’istituzione di questo Stato, di quest’antichissima Repubblica. Quanto importante è ancora, oggi, la libertà, in questo Paese?
R. – Lo è da sempre anche se poi, ovviamente, in ogni circostanza, in ogni tempo si declina in modi diversi; ma credo che soprattutto oggi sia importante recuperare questa parola come senso vero di responsabilità, e sia una libertà di impegnarsi in prima persona proprio per sentire quanto ciascuno possa contribuire al bene comune di questa Repubblica, della nostra diocesi e certamente anche del cammino dell’umanità. (gf)
Telegramma del Papa, in volo verso San Marino, al capo di Stato italiano
◊ “Nel momento in cui mi accingo a compiere la mia visita pastorale nella Repubblica di San Marino – scrive Benedetto XVI a Giorgio Napolitano - per incontrare quella popolazione incoraggiandone la testimonianza cristiana e la costruzione del bene comune mi è caro rivolgere a lei signor presidente e all’intera nazione il mio cordiale saluto che accompagno con fervidi auspici per il progresso spirituale civile e sociale della diletta Italia".
"Carità senza confini": dai sammarinesi un aiuto ai più bisognosi nel mondo
◊ Esistono, nella diocesi di San Marino-Montefeltro, esperienze davvero molto importanti sul fronte della solidarietà. Su tutte spicca l’opera di “Carità senza confini”, una onlus nata nel 1978 dalla volontà di alcune donne sammarinesi. Il nostro inviato a San Marino, Salvatore Sabatino, ha intervistato Luisa Mazza, responsabile di “Carità senza confini”. Ascoltiamo:
R. – “Carità senza confini” è un’associazione con una presenza molto capillare nel nostro territorio: seppur piccola, comunque è diffusa in tutti i castelli della Repubblica. E’ un’associazione nata soprattutto da un gruppo di donne che hanno sentito la necessità di vivere la carità come uno stile di vita, prima di tutto in prima persona, rivolgendo l’attenzione alle persone bisognose, in primo luogo quelle dei Paesi poveri, ma anche a quelle presenti nella nostra realtà.
D. – Negli anni, sono stati molti i progetti che avete aperto e sui quali lavorate molto intensamente. Tutto questo, in vari Paesi del mondo, vero?
R. – Sì, esattamente. Noi abbiamo incominciato nello Zambia e la nostra collaborazione è iniziata con le Suore missionarie francescane di Assisi. Da oltre vent’anni, poi, man mano si è allargata e oggi operiamo in diversi Paesi come il Brasile, la Romania, la Repubblica democratica del Congo, l’Indonesia, le Filippine, la Federazione russa … Le principali attività sono orientate a tre settori: quello che consiste nel garantire ad un bambino un pasto al giorno; quello del sostegno a distanza, rivolta a dare aiuto ad un bambino non solo per il cibo ma anche per l’istruzione o nella malattia; il terzo settore, invece, è dedicato proprio all’istruzione e alla formazione, perché riteniamo molto importante – soprattutto nei Paesi in via di sviluppo – che si dia sostegno ai progetti scolastici, perché sono quelli che possono assicurare un futuro migliore non solo da un punto di vista materiale ma anche umano.
D. – La parola che più vi sta a cuore è certamente “accoglienza” in un momento particolarmente delicato, come quello che stiamo vivendo. Quanto è importante per voi accogliere, accogliere anche il “diverso”, accogliere l’idea di aiutare le persone che hanno bisogno?
R. – E’ proprio la base della nostra attività. Noi non siamo semplicemente un’associazione benefica, che raccoglie fondi e li distribuisce; siamo un’associazione di ispirazione cristiana e quindi per noi la carità deve essere un’esperienza vissuta, deve essere quindi la condivisione dei bisogni, delle fatiche, anche dei limiti della nostra umanità. Quindi, l’attenzione all’altro è il motivo che ci anima. (gf)
◊ Con una Celebrazione eucaristica a Dax, in Francia, oggi pomeriggio verrà proclamata Beata suor Marguerite Rutan, religiosa vissuta nel XVIII secolo, professa della Congregazione delle Suore Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli e Martire della fede. Presiederà la liturgia, a nome del Santo Padre, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il servizio di Marco Guerra:
Una pioniera dell’azione sociale. Così viene ricordata la Figlia della Carità di San Vincenzo de' Paoli, Marguerite Rutan, che operò per lungo tempo a Dax, nel sud-ovest della Francia, dove poté compiere con zelo e professionalità il servizio della carità per gli ammalati, i poveri e le consorelle, attraverso importanti attività come l’apertura di una scuola e l'accoglienza di bambine abbandonate. Ma chi era suor Marguerite Rutan? Lo spiega il cardinale Angelo Amato intervistato da Roberto Piermarini:
Ottava di quindici figli, 4 maschi e 11 femmine, Margherita nacque a Metz il 23 aprile 1736, in una famiglia operaia ma benestante. Il padre, avendo notato l’intelligenza della figlia, la iniziò ai principi di architettura, genere di cose che all’epoca non erano consuete per le donne. Ma la Provvidenza la preparava alle responsabilità future della sua vita religiosa. A 21 anni Margherita entra tra le Figlie della Carità nella Casa Madre di Parigi a Faubourg Saint-Denis. Per 37 anni, fino alla sua morte, fu al servizio dei poveri in diversi ospedali francesi.
L'instancabile impegno per gli “ultimi” non la mise a riparo negli anni tragici della Rivoluzione: a Dax le Figlie della Carità furono soppresse il 20 aprile 1792. Suor Margherita fu arrestata e incarcerata l’anno successivo. Messa in totale isolamento, dopo due processi sommari fu ghigliottinata il 9 aprile 1794. Le accuse erano quelle di sabotare la Rivoluzione. Questo, perché la Serva di Dio aveva rifiutato di sottoscrivere il giuramento civile al regime rivoluzionario ateo e anticattolico. Il perché di tanto accanimento ci viene spiegato dal cardinale Amato:
I rivoluzionari erano dichiaratamente avversi alle Figlie della Carità, perché con il loro servizio sacrificato ai poveri e agli ammalati contraddicevano alle accuse di parassite della società rivolte alla monache. Del resto la Rivoluzione francese sfociò non nel paradiso in terra ma in un periodo di terrore, dove le parole libertà, uguaglianza e fraternità furono dissacrate. In realtà, solo nel Vangelo quelle parole rispondono a verità, perché sorrette da una parola che dà loro il vero significato, la carità.
Ma di lì a poco il regime del terrore cessò. E passata la furia scatenata dalla dottrina materialista, il popolo della Francia fu in grado di riconosce i frutti di quanto fu seminato da suor Marguerite Rutan. Sentiamo ancora il cardinale Amato:
Un anno più tardi, il Direttorio del distretto di Dax esplicitamente dichiarava che il comune di Dax avrebbe rimpianto a lungo una donna virtuosa, creatrice del più bel edificio ospedaliero, disumanamente sacrificata con accuse immotivate.
La Chiesa tedesca a sostegno della comunità cristiana, in gravi difficoltà, in Iraq
◊ Si è conclusa ieri la visita in Iraq della delegazione della Conferenza episcopale tedesca volta a sostenere le comunità cristiane del Paese. Davanti alle perduranti difficoltà dei fedeli iracheni, la Chiesa in Germania ha voluto esprimere solidarietà ed incoraggiamento ed individuare modalità efficaci di aiuto mediante colloqui con responsabili ecclesiali e autorità politiche. A guidare la missione è stato mons. Ludwig Schick, arcivescovo di Bamberg e presidente della Commissione “Chiesa mondiale” dell’Episcopato tedesco. Anne Preckel della redazione tedesca, ha raccolto le sue impressioni.
R. – La situazione a Baghdad è molto diversa dalla situazione a Erbil, dove mi trovo ora; e la situazione a Kirkuk o a Mosul è ancora diversa. E’ necessario tenere in conto le differenze tra queste città. Nel Sud dell’Iraq, i cristiani sono perseguitati mentre qui, nel Nord, vivono in pace. Lo stesso governo del Kurdistan sostiene i cristiani: possono costruire case e trovare lavoro … Se noi vogliamo portare il nostro aiuto e la nostra solidarietà, dobbiamo fare una distinzione tra queste diverse situazioni.
D. – Tanti cristiani vanno via dall’Iraq: come si può evitare questo? I cristiani, tra gli altri, sono importanti per la costruzione del tessuto sociale …
R. – E’ molto importante, che i cristiani rimangano, perché i cristiani hanno la migliore formazione: tra loro ci sono medici, insegnanti, professori. I cristiani hanno un umanesimo che aiuta anche i musulmani – sciiti, sunniti – e possono unire i diversi gruppi a formare una comunità: per questo sono necessari.
D. – Ci sono stati progressi, ultimamente?
R. – Il governo del Kurdistan ha formato una polizia cristiana; nelle città del Nord che ho nominato c’è sicurezza. Però, è necessario continuare nella costruzione della sicurezza, si devono creare posti di lavoro, si devono creare le condizioni di vita. E noi tedeschi dobbiamo aiutare la Chiesa caldea in Iraq, affinché possa instaurare scuole professionali e dare una prospettiva ai cristiani. (gf)
Stasera a Genzano l'Infiorata per accogliere la processione del Corpus Domini
◊ Genzano, alle porte di Roma, è in festa per il tradizionale appuntamento dell’infiorata: un immenso tappeto floreale, che si estende per le vie del centro cittadino per accogliere, questa sera alle 19, la processione del Corpus Domini guidata dal vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro. Questo sarà il momento clou di una manifestazione antichissima che si compone di varie fasi, richiamando numerosi fedeli e turisti. Ma qual è il valore dell’iniziativa? Luca Collodi lo ha chiesto al sindaco di Genzano, Flavio Gabbarini:
R. - Viene proprio dall’animo dei genzanesi, dalla fede che i genzanesi hanno sempre messo a disposizione della cultura genzanese. L’Infiorata nasce nel 1778, anche se già prima venivano fatte delle infiorate: si mettevano dei fiori sulla strada, sui marciapiedi al passaggio della processione del Corpus Domini. Ma è nel 1778 che si iniziano a fare questi grandi quadri, lunghi anche 12 metri, in questa strada che è già di per sé tutta una scenografia essendo una strada in salita. E’ la prima volta passa la processione del Corpus Domini su questa strada; poi è negli anni Trenta che vi è partecipazione dei genzanesi come artisti, perché i primi maestri infioratori erano anche grande artisti, perché esperti degli affreschi delle chiese o degli edifici pubblici: trasferiscono la loro arte sul selciato e realizzano soprattutto quadri a sfondo religioso e questo proprio in onore della Processione del Corpus Domini. E’ chiaro che poi negli anni è subentrato anche l’aspetto più civile e più laico: nel 1911 si fa un quadro di Garibaldi, perché è il 50.mo dell’Unità d’Italia; così come quest’anno si ricorda il 150.mo dell’Unità d’Italia.
D. - Quindi una tradizione religiosa che coinvolge un intero paese - laici e cattolici - e che rappresenta per il paese stesso anche una memoria storica e artistica…
R. - Che va al di là anche delle divisioni politiche. Ci siamo sempre uniti e riconosciuti nell’Infiorato. Noi abbiamo la fortuna di avere una comunità ancora unita e che riesce ad essere accogliente anche nei confronti di quelle persone che, negli anni passati, hanno scelto la residenza qui a Genzano: tant’è che da tanti anni ormai l’Infiorata viene realizzata anche da persone che risiedono a Genzano da 5, da 10 o da 15 anni. Questo avviene proprio perché c’è l’Accademia dei Maestri Infioratori che svolge corsi durante tutto l’anno presso le scuole di ogni ordine e grado: questi ragazzi iniziano così a partecipare come aiutanti alla nostra Infiorato e poi - un domani - qualcuno di questi diventerà anche maestro infioratore. (mg)
Hong Kong: l’impegno della Chiesa per sensibilizzare i giovani sul tema dei rifugiati
◊ La diocesi di Hong Kong vuole sensibilizzare i giovani sul tema dei rifugiati. Come scrive la Fides, numerose iniziative saranno organizzate sul territorio della regione cinese in vista della giornata del rifugiato promossa dall’Onu, che si celebra domani 20 giugno. Tra queste, una mostra fotografica sui 60 anni dell’Alto commissariato per i rifugiati (Acnur) delle Nazioni Unite, ma soprattutto un viaggio degli studenti universitari nei campi che, in Thailandia, ospitano i rifugiati dal Myanmar. Saranno l’Associazione cattolica degli Universitari di Hong Kong e la commissione diocesana Giustizia e pace a portare, dal 21 al 29 giugno, una ventina di studenti cattolici nel nord della Thailandia, perché “possano conoscere la realtà dei rifugiati e sensibilizzare a loro volta circa il diritto allo sviluppo di tutti”. Oltre alla Caritas e agli enti diocesani, anche le associazioni cattoliche locali si impegnano in questo campo: è il caso della società San Vincenzo de Paoli di Hong Kong, che nell’ottobre 2009, attraverso la mobilitazione dei suoi aderenti in 8 parrocchie, ha dato vita al Gruppo di supporto dei rifugiati. Anche l’International Catholic Migration Commission (Icmc), il Centro di servizio ai Rifugiati dei Gesuiti e diversi altri organismi cattolici sono da tempo al servizio delle necessità morali, materiali, spirituali e anche legali degli oltre 7 mila rifugiati che ad Hong Kong aspettano ancora il riconoscimento ufficiale del loro status. Nelle stesse condizioni, all’inizio del 2011 erano state censite in tutto il mondo 10 milioni e 400 mila persone, che fino alla concessione della protezione non possono lavorare né studiare in istituzioni regolari. (D.M.)
Bruxelles, iniziativa a tutela dell’importanza della domenica festiva
◊ La “European Sunday Alliance” (Alleanza europea per la domenica - Esa) promuoverà lunedì prossimo a Bruxelles una conferenza sulla protezione della domenica come giornata non lavorativa, dal titolo: «Il valore aggiunto della sincronizzazione del tempo libero». La salute e la sicurezza dei lavoratori, l’equilibrio tra vita e lavoro e la conciliazione tra vita professionale e familiare, l’importanza del fine settimana per la vita comunitaria sono alcuni dei temi che verranno affrontati nel corso della conferenza che riunisce esperti provenienti da diversi background accademici e professionali. “L’incontro”, spiegano i promotori all’Osservatore Romano, “intende informare i responsabili politici europei sull’importanza di un tempo di qualità sincronizzato non solo come aspetto culturale del patrimonio europeo, ma anche come importante fattore di costruzione dell’Europa sociale: una Ue consapevole delle esigenze dei suoi cittadini”. L’Esa è una rete di alleanze nazionali formata da sindacati, organizzazioni della società civile e comunità religiose, tra cui la Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) e la Conferenza delle Chiese europee (Kek) (M.R.)
Le ‘Settimane bibliche’ della Comunità di Bose al via dal 27 giugno
◊ Prenderanno il via il 27 giugno, riferisce il Sir, le ‘Settimane Bibliche’ della comunità monastica di Bose, presso Magnano (Bi). Gli incontri, che scandiranno “il tempo della riflessione con l’orario della giornata del monastero”, saranno due al giorno (uno alla mattina, uno al pomeriggio) e proseguiranno fino al 27 agosto. Le Settimane, precisa la Comunità, “sono un’occasione offerta a chiunque voglia approfondire l’esperienza di fede nel confronto assiduo con la Parola di Dio”. Il primo corso sarà tenuto da Ludwig Monti, e approfondirà il tema “Gli incontri di Gesù”. “La Bibbia: racconti di esodo” sarà invece il titolo della sessione condotta da Giancarlo Bruni, dal 4 luglio in poi. Dall’11 al 16 luglio, spazio all’ “Evangelo secondo Marco”, a cura di Daniel Attinger. Sabino Chialà analizzerà invece l’ “Evangelo secondo Giovanni” dal 18 luglio. “Bibbia e liturgia” saranno al centro degli incontri tenuti da Goffredo Boselli dal 25 al 30 luglio. Ad agosto, Luciano Manicardi animerà il corso “Diventare umani” e sono previsti due appuntamenti con il Priore della comunità di Bose, Enzo Bianchi. Per i giovani 18-30 anni), previsto infine l’appuntamento su “Il cammino del giovane”, con Armando Matteo e Luciano Manicardi. (D.M.)
“Fraternità e gioventù” è il tema scelto dai vescovi del Brasile per la campagna 2013
◊ Sarà “Fraternità e gioventù” il tema della Campagna di fraternità della Chiesa brasiliana per il 2013. Come avviene normalmente, riferisce la Zenit, il tema è stato scelto con un anticipo di due anni dal Consiglio episcopale pastorale (Consep), che riunisce i tre membri della presidenza della Conferenza nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) e i presidenti delle 12 Commissioni episcopali pastorali della stessa CNBB. Durante la prossima riunione verrà fatta anche la scelta del motto della campagna. Il titolo è stato proposto dal settore gioventù della CNBB che insieme ai giovani brasiliani ha raccolto circa 300 mila firme. Quella del 2013 sarà la seconda campagna sulla gioventù, dopo quella del 1992, intitolata “Gioventù, cammino aperto”. Il Consep ha approvato anche, nel corso dello stesso incontro, il testo base per la campagna di fraternità del prossimo anno, dedicata a “Fraternità e salute pubblica”, che ha come motto “La salute si diffonda sulla terra”. Il testo verrà lanciato ufficialmente il 7 luglio a San Paolo. (D.M.)
Settimana europea di Storia religiosa sul Cristianesimo ad est dell'Impero Romano
◊ La diffusione del Cristianesimo ad est dell’Impero romano, fino al mar della Cina: sarà questo, come riporta il Sir, il tema della 33ma Settimana europea di Storia religiosa promossa dalla fondazione ambrosiana Paolo VI. L’evento, organizzato insieme all’Università cattolica e alla regione Lombardia, si svolgerà dal 6 al 10 settembre a villa Cagnola di Gazzada (Varese), e le iscrizioni sono già aperte. “La diffusione del Vangelo a oriente dell’Impero romano - spiegano i promotori – ha fatto nascere in Asia fin dall’antichità varie forme di Cristianesimo autoctono, in un confronto diretto con molteplici tradizioni religiose”. La settimana dunque, proseguono, “si configura ricca di contenuti, preziosi in vista della formazione di una sensibilità aperta al dialogo tra realtà antropologiche e religiose diverse, richiesta oggi a chi voglia vivere nella complessità di un mondo globalizzato”. Nel programma, consultabile sul sito web, sono previste relazioni sul cristianesimo antiocheno, siro-maronita e sul loro confronto con la religione islamica. Verranno anche affrontati i temi delle persecuzioni dei cristiani in Kurdistan e in Armenia. Tra i relatori, da segnalare la presenza di Christian Hannick, dell’Università di Wurzburg in Germania, di mons. Louis Sako, arcivescovo di Kerkuk dei Caldei in Iraq, del libanese Samir Kahlil Samir, da Beirut, e di Jose Kochuparampil, dallo stato indiano del Kerala. (D.M.)
Stati Uniti: nasce a Philadelphia la Holy Family House per immigrati latinoamericani
◊ Una casa d’accoglienza per gli immigrati latinoamericani sarà inaugurata il 24 giugno prossimo a Philadelphia, negli Stati Uniti. Come riferisce l'agenzia Fides, il vescovo ausiliare di quella diocesi, mons. John McIntyre, benedirà i locali della Holy Family House, che sorgerà nelle stanze di un’ex scuola parrocchiale, gestita in passato da alcune suore polacche. Sarà l’Opera don Guanella a occuparsi del nuovo centro, che sorge in una zona degradata dal punto di vista morale ed economico, in particolare dopo l’abbandono delle suore. “ I ‘latinos’ censiti – spiega il responsabile del progetto, don Paolo Oggioni, sono 3700 in una città di 30 mila abitanti”. “In realtà – prosegue – non si sa bene quanti vivano nella zona. Vi arrivano spesso illegalmente, attratti dal miraggio del denaro. Quello che trovano è il rifiuto e la precarietà, insieme alla paura di essere sfruttati”. Un altro elemento di difficoltà è dato dal fatto che molti immigrati subiscono processi in seguito ai quali sono obbligati a tornare nei loro Paesi, lasciando il coniuge negli Stati Uniti insieme ai figli nati nel frattempo. Per la numerosa comunità sudamericana, spiega padre Oggioni, la Holy Family House diventerà “un centro di ascolto, aperto all’accoglienza, alla catechesi, al servizio dei bisogni più immediati a livello spirituale e materiale, all’assistenza di persone in situazioni di emergenza”. Il centro però funzionerà anche come “luogo d’incontro per i giovani, per vivere momenti di distensione e di allegria al termine della giornata o della settimana di lavoro”, spiega il sacerdote guanelliano. Che conclude spiegando come la nuova struttura “sarà anche una casa aperta, sotto la protezione della Sacra Famiglia, e centro di collegamento con le famiglie rimaste nelle terre d’origine, per conservare i legami di comunione e d’affetto” (D.M.)
‘Guide per il domani’: a Soriano l’incontro della sezione femminile degli Scout d’Europa
◊ Un incontro nazionale per riflettere sulle prossime sfide educative per lo scautismo: lo ha organizzato la sezione femminile degli Scout d’Europa (Fse). L’evento intitolato ‘Da cento anni guide: guide per il domani’, si svolgerà nella base nazionale Fse a Soriano (Vt) dal 1 al 3 luglio, in occasione del centenario del Guidismo (settore femminile dello scautismo). “Il motto scelto – ha fatto notare la commissaria generale Maria Luisa Faotto – esprime il significato della vocazione delle nostre ragazze, e i principali ambiti d’impegno ai quali come donne esse sono oggi chiamate”. I temi principali della tre giorni saranno identità, progettualità, educazione, famiglia e cittadinanza. “L’incontro, aperto anche ai Capi del settore maschile – fa notare Maria Sanchez, vicepresidente della Fse – assume un particolare valore per la nostra associazione che fa della specificità maschile e femminile eredità preziosa e tratto caratteristico e qualificante della propria educazione ad un’umanità integrale”. Tra i relatori che daranno vita a seminari e laboratori saranno presenti mons. Domenico Pompili, direttore dell’ufficio nazionale delle comunicazioni sociali della Cei, Emma Ciccarelli, presidente del Forum delle associazioni familiari del Lazio e Maria Tomarchio, docente di Pedagogia all’Università di Catania. Una particolare attenzione sarà dedicata al tema dei rischi e delle opportunità dei social network, e ampio spazio avranno anche laboratori di specializzazione tecnica e momenti di spiritualità scout. A margine dell’evento, si svolgerà anche la mostra fotografica “Guide nella storia e guide oggi”. (D.M.)
Ungheria: con Evangelium365 il Vangelo è online ogni giorno
◊ Evangelizzare ogni giorno attraverso Internet. E’ lo scopo del sito ungherese ‘Evangelium365’, che, come racconta l’Osservatore romano, è stato lanciato da Istvan Sandor Horvath, sacerdote cattolico della diocesi occidentale di Szombathely. Sono circa 28 mila ogni giorno le persone che si collegano all’indirizzo web di Evengelium365 o ricevono dal sito un messaggio di posta elettronica con il testo del Vangelo quotidiano e un commento dedicato. Tra loro, anche il presidente della Repubblica ungherese, Pal Schmitt, che ha dichiarato pubblicamente di iniziare ogni sua giornata con la lettura del testo spedito da Evangelium365. Il sito è aperto anche ai contributi degli utenti, che possono mettere online le loro riflessioni, che in alcuni casi danno inizio a un dibattito, o suggerire intenzioni particolari di preghiera. L’iniziativa di padre Horvath è stata apprezzata anche dagli ungheresi all’estero, che si collegano quotidianamente da 80 Paesi per avere la possibilità di leggere il Vangelo nella loro lingua madre. Quella di Evangelium365 non è la prima iniziativa online che padre Horvath lancia per l’evangelizzazione del Paese (in cui poco più del 50 per cento della popolazione si dichiara ufficialmente cattolico): dal 2005 ha inviato, attraverso una mailing list, circa 30 milioni di messaggi email con commenti e meditazioni spirituali. E’ questo il modo che ha scelto, dichiara, per rispondere alla chiamata di Gesù a predicare il Vangelo. “L’evangelizzazione – spiega – è la risposta a tale richiesta, che è anche la missione della Chiesa”. Evangelium365, conclude padre Horvath “è la mia risposta personale”. (D.M.)
Gmg 2011: il 23 giugno a Madrid l’ultimo dei concerti solidali
◊ Si concluderà il 23 giugno il ciclo di concerti solidali Gmg-Fundaciòn Excelentia. L’iniziativa, scrive il Sir, è partita nello scorso settembre, con lo scopo di far conoscere la Giornata mondiale della Gioventù di Madrid 2011, e di contribuire a finanziare il Fondo di solidarietà, nato per dare ai giovani dei Paesi meno ricchi i mezzi per partecipare alla Giornata. Il concerto conclusivo, che si svolgerà all’Auditorium nazionale di Madrid, prevede un repertorio di musica sacra di Mozart, Bach e Haendel: a interpretare le opere sarà l’orchestra European Royal Ensemble, con la partecipazione dell’Excelentia Choral Academy – coro di 50 voci creato dalla Fundacion Excelentia – e del coro della Jorcam, Giovane orchestra e coro della Comunità di Madrid. A dirigere l’esecuzione dei brani sarà Stephen Layton, direttore della City of London Sinfonia. “Il pubblico – ha detto il presidente della Fundacion Excelentia, Javier Martì, - deve assistere a questo concerto perché a poche settimane dalla celebrazione della Gmg di Madrid, serva come preludio a questa grande festa”. Per quanto riguarda i risultati dell’iniziativa, Martì ha dichiarato che “l’esperienza del ciclo è stata straordinaria. La Fundacion Excelentia ha fatto conoscere la Gmg attraverso la musica classica, che è considerata un linguaggio universale”. (D.M.)
Il cardinale Robert Sarah presiede la Messa per i 20 anni della metropolia di Minsk-Mohilev
◊ Oggi è stato festeggiato a Minsk il XX anniversario di fondazione della metropolia di Minsk-Mohilev. L’evento si è svolto nella chiesa di San Simone e Sant’Elena nella capitale bielorussa. Proprio qui 20 anni fa, nel 1991, il cardinale Kazimierz Świątek ricevette il pallio, inviato da Giovanni Paolo II. La Santa Messa commemorativa è stata celebrata davanti alla chiesa, nella piazza dell’Indipendenza. Ha presieduto la celebrazione eucaristica il cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, che ieri aveva partecipato all’inaugurazione della nuova cattedrale a Vitebsk, in Bielorussia. L’odierna liturgia si è svolta alla presenza della gerarchia bielorussa, di esponenti della Chiesa ortodossa russa, autorità civili e numerosi ospiti, tra cui vescovi e sacerdoti di Russia, Ucraina, Lettonia e Polonia. La metropolia di Minsk-Mohilev inizia la sua storia nel 1783. L’arcidiocesi di Mohilev fu eretta il 15 aprile 1783 con il breve “Onerosa pastoralis officii” di Pio VI. La sede di fatto dell’arcidiocesi era la città di San Pietroburgo. La diocesi di Minsk fu eretta il 9 agosto 1798, ed originariamente era suffraganea dell’arcidiocesi di Mohilev. Le due sedi, che erano unite
in persona episcopi dal 1869 al 1917, sono state unite plena unione il 13 aprile 1991 con la bolla “Ex quadam” di Giovanni Paolo, II acquisendo il nome attuale. “La Fondazione della metropolia di Minsk-Mohilev è stato un evento simbolico dal quale è cominciato il rinnovamento di tutta la vita religiosa dopo il periodo comunista in Bielorussia”, ha osservato oggi il metropolita di Minsk-Mohilev, l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz. (A cura di Aliaksandr Panchanka)
◊ Sempre in primo piano la situazione in Siria. Per far fronte alla massiccia ondata di profughi verso la Turchia, Ankara ha deciso di fornire aiuti oltre il suo confine installando alcuni centri di primo soccorso. Oggi a Damasco arriva il presidente della Croce Rossa Internazionale, Kellenberger, per reclamare l’accesso alle vittime delle violenze in corso nel Paese. Intanto anche la Lega Araba ha espresso preoccupazione per la sanguinosa repressione delle proteste, mentre l’Europa è al lavoro per nuove sanzioni economiche contro la Siria.
Libia
Proseguono i raid aerei degli alleati in Libia. Tripoli ha accusato la Nato di aver ucciso almeno 9 civili negli ultimi bombardamenti sulla capitale. I vertici dell’Alleanza hanno aperto un’inchiesta, confermando, inoltre, con rammarico, di aver colpito nei giorni scorsi una colonna di miliziani antigovernativi nei pressi di Brega. I ministri degli Esteri dell’Unione Europea, infine, domani si incontreranno a Lussemburgo per discutere della soluzione politica del conflitto chiesta ieri dal vertice che si è volto al Cairo con Lega Araba, Unione Africana e Onu.
Marocco
In Marocco sono attese manifestazioni pacifiche indette per oggi dai giovani aderenti al movimento ’20 febraio’ che rivendicano cambiamenti democratici reali nel Paese giudicando insufficiente la riforma costituzionale annunciata due giorni fa dal Re Mohammed VI. Il movimento di opposizione chiede in particolare l’istituzione di una monarchia parlamentare che garantisca un’autentica separazione dei poteri.
Tunisia
Ha contestato tutte le accuse a suo carico l’ex presidente tunisino Ben Ali che a partire da domani sarà processato in contumacia. Sono oltre novanta i capi di imputazione: è accusato, assieme alla moglie, di aver spogliato il Paese delle sue ricchezze accumulando un ricchissimo tesoro personale. Per questo rischia fino a 20 anni di prigione. Dall’Arabia Saudita, dove si trova in esilio dallo scorso mese di gennaio, Ben Ali, ha espresso l’auspicio che il suo Paese “superi il caos in cui è piombato”.
Yemen
Nel sud dello Yemen prosegue la lotta dell’esercito regolare contro presunte postazioni di Al Qaeda. Nel corso degli ultimi scontri, avvenuti nell’area di Zinjibar, sono morte almeno 14 persone: due militari e 12 miliziani della rete terroristica che punta alla mantenere il controllo di alcune zone meridionali. Lo ha annunciato una fonte militare yemenita.
Afghanistan
In Afghanistan attacco suicida dei Talebani nei pressi dell’aeroporto di Kunduz City, nel nord del Paese. Un kamikaze a bordo di un veicolo ha cercato di scagliarsi contro un convoglio tedesco dell’Isaf. Si contano almeno tre civili morti e due feriti. Intanto la guerriglia continua a colpire anche a sud, dove, in vari episodi di violenza avvenuti nelle ultime 24 ore, quattro soldati della coalizione internazionale hanno perso la vita.
Grecia
Ore cruciali per il futuro della Grecia. Oggi a Lussemburgo si riunisce in via straordinaria l’Eurogruppo per definire il piano di salvataggio, mentre martedì il nuovo governo greco chiederà la fiducia al parlamento di Atene. In queste ore, aprendo il dibattito in Aula, il premier Papandreu ha invocato un “accordo nazionale” tra tutti i partiti per far fronte alla crisi. Per un’analisi della situazione Paolo Ondarza ha sentito Luigi Paganetto, presidente della Fondazione Economia dell’Università di Roma Tor Vergata:
R. - C’è da augurarsi che venga trovata una soluzione per la Grecia. Penso anche che quella che è stata data alla Grecia sia una cura un po’ troppo drastica, perché non è vendendo le spiagge o vendendo porti ed aeroporti che si riesce a rimediare ad una situazione come quella greca. Credo quindi che questa situazione vada accompagnata con provvedimenti che consentano prima di tutto al Paese di andare avanti: i debiti, poi, non si pagano solo attraverso la chiave fiscale.
D. – Intervistato dalla “Süddeutsche Zeitung”, il presidente uscente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Trichet, ha detto che un’eventuale bancarotta della Grecia potrebbe contagiare anche l’Italia, prima di estendersi alla Spagna …
R. – Credo che sia indubbiamente vero che c’è un rischio contagio, ed è questa la ragione per cui occorre evitare una crisi in Grecia; ma ho l’impressione che ci siano molti strumenti a disposizione per evitare che questo accada, a cominciare da una considerazione: quella che questa crisi riguarda la responsabilità pure del sistema bancario. Perché è vero che c’è stata una spesa pubblica molto forte, oltre le possibilità della Grecia, che naturalmente va stigmatizzata; ma c’è anche stato chi ha fatto prestiti a rischio.
D. – L’Agenzia di rating “Moody’s” ha collocato il rating “Aa2” dell’Italia sotto revisione, in vista di un possibile downgrade. Pesa la crisi greca? Oppure come leggere questa previsione negativa?
R. – Ho l’impressione che ci sia un po’ di eccesso, di ansia e di preoccupazione da parte dell’agenzia di rating per quanto riguarda l’Italia. Credo che non ci sia motivo di temere che il nostro Paese possa avere un downgrading; credo, viceversa, che occorra guardare alla governance europea come ad un criterio fondamentale per evitare che un problema che pure c’è, ma che si può risolvere - quello della Grecia, come quello di qualche altro Paese - diventi un problema generale per tutti. Ma non per questo l’Italia è in discussione, visto che è vero che è alto il debito pubblico, ma tutti gli altri parametri sono in ordine. (ma)
Spagna
In Spagna tornano in piazza gli “indignados” contro il modello economico che regola il Paese. In migliaia hanno aderito alle manifestazioni organizzate dal movimento di protesta oggi a Madrid, dove diversi cortei hanno sfilato nei pressi del Parlamento presidiato da numerosi agenti di polizia. In giornata dimostrazioni sono in programma anche in diverse altre città del Paese, dopo che la settimana scorsa sono stati smantellati tutti gli accampamenti allestiti in numerose piazze.
Italia- politica
Politica Italiana. Attenzione puntata su Pontida per il tradizionale raduno della Lega davanti a migliaia di sostenitori. Sul palco ha preso la parola il leader del Carroccio Umberto Bossi che ha dettato le sue condizioni al Pdl. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
“Non c’è nulla di scontato, sulla leadership di Berlusconi può darsi che la Lega dica stop”. Bossi ha formalizzato le sue richieste, ampiamente attese, in quello che sembra un chiaro aut aut. La decisione si prenderà assieme – ha precisato - perché il Carroccio non vuole la responsabilità di mandare il Paese in malora e di consegnarlo alle sinistre, anche se – ha detto – si illude chi pensa che la Lega non possa correre da sola, forte del suo 10 per cento. Quindi il premier Berlsuconi è avvertito: o ascolta le richieste o non arriverà al timone del centrodestra alle prossime elezioni. Rilanciato il decentramento dei 4 ministeri al nord, ci sarà posto anche per Maroni e per Tremonti ha affermato Bossi che ha anche ribadito le necessità di abbassare le tasse riducendo gli sprechi – quindi, in primis, i costi della politica con le auto blu e gli stipendi dei parlamentari - senza toccare gli artigiani e le piccole imprese. I soldi – ha spiegato – si trovano anche rivedendo le missioni militari all’estero a cominciare da quella in Libia. I sostenitori sul prato - 80 mila secondo gli organizzatori – hanno invocato la secessione. Bossi ha risposto: preparatevi. Anche il ministro dell’Interno Maroni ha appoggiato su tutta la linea la posizione del capo del partito. Tra le reazioni immediate quella del sindaco di Roma, Alemanno, secondo il quale lo scontro è inevitabile. Il Pdl non chini la testa: il premier e il partito devono avviare un chiarimento netto e definitivo, perché – ha concluso - per mantenere in vita un governo non si può sacrificare la Capitale.
Immigrazione Lampedusa
L’Alto commissario Onu per i rifugiati, Antonio Guterres, oggi a Lampedusa per visitare il centro di accoglienza dell’isola ed incontrare gli operatori e le autorità locali. In attesa dell’arrivo della star di Hollywood e ambasciatrice delle Nazioni Unita, Angelina Jolie, Guterres ha ringraziato la Guardia di Finanza per l’assistenza in mare e gli isolani per l’accoglienza degli immigrati.
Russia
La dissidente russa e attivista per i diritti umani Yelena Bonner, moglie del premio Nobel per la fisica, Andrei Sacharov, si è spenta ieri in un ospedale di Boston, negli Stati Uniti, dopo una lunga malattia. La donna, che fin dagli anni sessanta si era apertamente schierata contro il regime sovietico, aveva 88 anni ed era stata ricoverata lo scorso mese di febbraio. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 170