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Sommario del 08/05/2010

Il Papa e la Santa Sede

  • Il Papa ai vescovi del Belgio: solo Cristo placa le tempeste di una Chiesa provata dal peccato. Servono sacerdoti capaci di santità
  • Testimone coraggioso del Vangelo: così il Papa alle esequie del cardinale Poggi. Senza fede, tutto appare perduto con la morte
  • Il Papa accetta la rinuncia di mons. Mixa
  • Mons. Kowalczyk nominato nuovo arcivescovo di Gniezno e primate di Polonia
  • Altre udienze e nomine
  • Il Papa ai medici cattolici riuniti a Lourdes: siate testimoni dell'amore infinito di Dio per chi soffre
  • Fatima nel nuovo millennio: l’editoriale di padre Lombardi
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • I leader europei approvano il piano per salvare l’Euro
  • Plenaria dei vescovi brasiliani. Il cardinale Scherer: trasformare le parrocchie in comunità di comunità
  • La Supplica di Pompei. Il cardinale Vallini: lasciamoci guidare dalla Parola di Dio accompagnati da Maria tra gioie e dolori della vita
  • Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica
  • Chiesa e Società

  • E' morto il padre amigoniano ferito in Colombia
  • Pakistan: ragazzi cristiani accusati di blasfemia costretti alla fuga
  • Iraq: gli studenti cristiani chiedono sicurezza e giustizia dopo la strage di Karakosh
  • La Chiesa in Congo: risolvere i problemi sociali ed economici per superare le tensioni
  • Crisi in Grecia: Chiesa ortodossa e Chiesa cattolica accanto alla popolazione
  • Elezioni nelle Filippine: le preoccupazioni dei missionari a Mindanao
  • Cina: fedeli di Yi Bin in visita nella diocesi di Nan Chong, dopo il sisma di due anni fa
  • Mondiali di Calcio: arrivano a Johannesburg le reliquie di Santa Teresa di Lisieux
  • Giornata mondiale del commercio equo e solidale
  • 24 Ore nel Mondo

  • Gran Bretagna: resta incerto il futuro del governo inglese
  • Il Papa e la Santa Sede



    Il Papa ai vescovi del Belgio: solo Cristo placa le tempeste di una Chiesa provata dal peccato. Servono sacerdoti capaci di santità

    ◊   La Chiesa non può fare a meno dell’“insostituibile” ruolo sacramentale dei sacerdoti. Per questo, al di là degli scandali, va attuata una “vasta e seria” pastorale vocazionale, per formare al sacerdozio uomini santi: è quanto ha affermato Benedetto XVI nel discorso ai vescovi del Belgio, ricevuti questa mattina in udienza a conclusione della loro visita ad Limina. Al gruppo di presuli che ha manifestato il proprio dolore al Papa per le recenti dimissioni di un vescovo coinvolto in una vicenda di abusi, Benedetto XVI ha indicato il modello dell’“apostolo dei lebbrosi”, il belga San Damiano de Veuster, la cui vita esemplare, ha detto, “parla alla coscienza dei belgi”. Il servizio di Alessandro De Carolis:

    Solo Cristo “placa ogni tempesta” e dà la forza e il coraggio di condurre una vita santa in piena fedeltà al proprio ministero alla propria consacrazione a Dio e alla testimonianza cristiana. E’ una consolazione che nasce dalle pagine del Vangelo di Matteo quella che Benedetto XVI vuole condividere con i vescovi del Belgio, che si presentano davanti a lui come una Chiesa non priva di ferite, in parte interne e in parte dovute alla difficoltà di annunciare Cristo a una società che tende a dimenticarlo. La prima ferita, quella più fresca e lancinante riguardante gli abusi sessuali commessi dal clero belga, la comunica al Papa l'arcivescovo di Bruxelles e primate della Chiesa nazionale, André-Joseph Leonard:

     
    "C'est une Eglise belge douloureuse qui s'addresse à vous après le grave scandale..."
     
    Quella che le si avvicina oggi, confida al Papa, è una Chiesa “addolorata” in particolare dal “grave scandalo provocato dalle dimissioni forzate” del vescovo di Bruges, Roger Vangheluwe. Addolorata ma anche “determinata – prosegue – ad affrontare questo tipo di problema con chiarezza”. La risposta del Pontefice è all’insegna di una consapevole serenità e dell’incoraggiamento. Atteggiamenti con i quali invita a contrastare tutte le attuali “tendenze” negative per la Chiesa, figlie della secolarizzazione che colpisce molti Paesi:

     
    “Je me rèfere à la diminution du nombre…
    Mi riferisco alla diminuzione del numero di battezzati che testimoniano apertamente la propria fede e la propria appartenenza alla Chiesa, all'aumento progressivo dell'età media dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose, all’insufficienza di persone ordinate o consacrate impegnate nella pastorale attiva o nei settori educativo e sociale, al numero esiguo di candidati al sacerdozio e alla vita consacrata”.
     
    Tuttavia, ha affermato a questo proposito, “la diminuzione del numero dei sacerdoti non deve essere vista come un processo inevitabile”:

     
    “Le Concile Vatican II a affirmé…
    Il Concilio Vaticano II ha insistito sul fatto che la Chiesa non può fare a meno del ministero dei sacerdoti. E' pertanto necessario e urgente conferigli il suo giusto posto e riconoscerne il carattere sacramentale insostituibile. Ne consegue, pertanto, la necessità di una vasta e seria pastorale vocazionale, basata sulla santità esemplare dei sacerdoti, l'attenzione ai germi di vocazione presenti in molti giovani e la preghiera assidua e fiduciosa, secondo il comando di Gesù”.
     
    E in tema di eccellenza sacerdotale, il Pontefice si è soffermato sulla figura di padre Damiano De Veuster, canonizzato l’11 ottobre scorso:

     
    “Ce nouveau saint parle à la con science des Belges…
    Il nuovo Santo parla alla coscienza dei belgi. Non è stato forse designato come il più illustre figlio della nazione di tutti i tempi? La sua grandezza, vissuta nel dono totale di sé ai suoi fratelli lebbrosi, al punto da rimanere anch’egli contagiato e morire, sta nella sua ricchezza interiore, nella sua costante preghiera, in unione con Cristo (…) In questo Anno Sacerdotale è bene offrire il suo esempio sacerdotale e missionario, specialmente ai sacerdoti e religiosi”.
     
    Altri “punti delicati”, ha soggiunto Benedetto XVI, riguardano la formazione cristiana dei laici, soprattutto delle giovani generazioni, e “le questioni relative al rispetto della vita e all'istituzione del matrimonio e della famiglia”. Tutti ambiti a loro volta condizionati, non si è nascosto il Papa, dalle “complesse e spesso inquietanti situazioni legate alla crisi economica, alla disoccupazione, all'integrazione sociale degli immigrati, alla coesistenza pacifica delle diverse comunità linguistiche e culturali della nazione”. Infine, il Pontefice ha difeso anche la corretta espressione e attuazione delle norme liturgiche. I sacerdoti, ha esortato, si prendano “cura” delle celebrazioni, soprattutto quelle eucaristiche, nelle quali – ha ripetuto – il mistero della Chiesa si manifesta “nella sua grandiosità e semplicità”.

     
    Al briefing che è seguito all’incontro con il Papa, nella Sala Stampa della Santa Sede, mons. Leonard ha riferito che Benedetto XVI si è soffermato brevemente sulla questione degli abusi sessuali, in quanto si tratta di un argomento ormai noto e sul quale c’è pieno intendimento con l’episcopato. Il presule ha aggiunto che le parole di Benedetto XVI sono state assai incoraggianti, soprattutto per i sacerdoti, che in questo momento stanno soffrendo a causa della generalizzazione del problema degli abusi. L’arcivescovo di Bruxelles ha inoltre detto che sul modo in cui affrontare i casi di abusi c’è stato un incontro con la Congregazione per la Dottrina della Fede e che sono proprio le norme poste da quest’ultima quelle che sono state seguite in Belgio. Il vescovo di Tournai, mons. Guy Harpigny, ha aggiunto che il Pontefice ha incoraggiato tutti gli sforzi di evangelizzazione che da qualche anno sono stati intrapresi in Belgio da parte dei vescovi e da molti loro collaboratori, ma che ha esortato ad un ascolto più attento della Parola di Dio per un contatto personale più intenso con Cristo. Circa la nomina del nuovo vescovo di Bruges i presuli hanno infine dichiarato che per la Chiesa belga si tratta di una scelta importante sulla quale c’è molta attesa. (A cura di Tiziana Campisi)

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    Testimone coraggioso del Vangelo: così il Papa alle esequie del cardinale Poggi. Senza fede, tutto appare perduto con la morte

    ◊   “Testimone di quella fede coraggiosa che sa fidarsi di Dio”: così ieri pomeriggio il Papa ha ricordato il cardinale Luigi Poggi, archivista e bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, scomparso martedì scorso all’età di 92 anni. Nella Basilica Vaticana, Benedetto XVI ha presieduto il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio del porporato, al termine delle esequie celebrate dal cardinale Angelo Sodano. Nella sua omelia, il Papa ha ripercorso la lunga vita del cardinale Poggi, “fedele servitore del Vangelo e della Chiesa” ed ha ribadito la speranza nella resurrezione. Il servizio di Isabella Piro.

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    Dinanzi al mistero della morte, “per l’uomo che non ha fede tutto sembrerebbe irrimediabilmente perduto. È la parola di Cristo, allora, a rischiarare il cammino della vita e a conferire valore ad ogni suo momento”. Parte da questo Benedetto XVI per ricordare il cardinale Poggi, ribadendo che “il dolore per la perdita della sua persona viene mitigato dalla speranza nella resurrezione, fondata sulla parola stessa di Gesù”:

    "Gesù Cristo è il Signore della vita, ed è venuto per risuscitare nell’ultimo giorno tutto quello che il Padre gli ha affidato (cfr Gv 6,39). Questo è anche il messaggio che Pietro annuncia con grande forza nel giorno di Pentecoste (cfr At 2,14.22b-28). Egli mostra che Gesù non poteva essere trattenuto dalla morte. Dio lo ha sciolto dalle sue angosce, perché non era possibile che essa lo tenesse in suo potere. Sulla croce Cristo ha riportato la vittoria, che si doveva manifestare con un superamento della morte, cioè con la sua risurrezione".

    Quindi, il Santo Padre ripercorre la vita del cardinale Poggi, ricordando la sua “missione sacerdotale” presso la Segreteria di Stato negli “anni difficili” del 1945, poi l’impegno in Africa e in Perù negli anni ’70, quindi l’operato di nunzio apostolico con incarichi speciali per i Paesi dell’Europa dell’Est, fino a diventare “un protagonista della ostpolitik vaticana nei Paesi del blocco comunista”, alla scuola del cardinale Casaroli. Negli anni ’80, il porporato diventa nunzio apostolico in Italia, e si occupa delle provviste vescovili e della “delicata fase di riordinamento delle diocesi italiane”.

    “Se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui”, continua Benedetto XVI citando San Paolo, ricordando che “chi è morto, è liberato dal peccato”:

    "L’unione sacramentale, ma reale, con il Mistero pasquale di Cristo apre al battezzato la prospettiva di partecipare alla sua stessa gloria. E questo ha una conseguenza già per la vita di quaggiù, perché, se in virtù del battesimo noi già partecipiamo alla risurrezione di Cristo, allora già adesso 'possiamo camminare in una vita nuova'".
     
    Ecco perché, conclude Benedetto XVI, la morte di un fratello in Cristo “è sempre motivo di intimo e riconoscente stupore per il disegno della divina paternità, che ci libera dal potere delle tenebre e ci trasferisce nel regno del suo Figlio diletto”.

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    Il Papa accetta la rinuncia di mons. Mixa

    ◊   Il Papa ha accettato la duplice rinuncia presentata da mons. Walter Mixa al governo pastorale della diocesi di Augusta, in Germania, in conformità al canone 401 §2 del Codice di Diritto Canonico, e all’ufficio di ordinario militare per la Repubblica federale tedesca. In un comunicato pubblicato sul sito della diocesi, il vicario generale Karlheinz Knebel ha affermato che il capitolo di Augusta si riunirà oggi pomeriggio per l’elezione dell’amministratore diocesano che prenderà la guida della diocesi durante la sede vacante. La settimana scorsa – prosegue il comunicato - la diocesi di Augusta ha portato le accuse sollevate nei riguardi di mons. Mixa davanti alla Procura della Repubblica di Monaco. In questo modo si è conformata alla richiesta di trasparenza e verità avanzata dai vescovi tedeschi con le linee-guida varate nel 2002 dalla Conferenza episcopale. Il vicario generale invita quindi i fedeli e il clero a tutelare, in questi tempi difficili, l’unità della Chiesa. Ci troviamo ad un nuovo inizio – ha affermato - che dobbiamo percorrere insieme. Fino alla fine delle indagini della Procura della Repubblica – sottolinea il comunicato - i vertici della diocesi non rilasceranno alcuna dichiarazione in merito a mons. Mixa. Il nuovo amministratore diocesano si presenterà alla stampa lunedì prossimo 10 maggio.

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    Mons. Kowalczyk nominato nuovo arcivescovo di Gniezno e primate di Polonia

    ◊   Il Papa ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Gniezno, in Polonia, presentata da mons. Henryk Józef Muszyński, primate della Polonia, per raggiunti limiti di età. Gli succede come nuovo arcivescovo metropolita di Gniezno e primate di Polonia mons. Józef Kowalczyk, finora arcivescovo titolare di Eraclea e nunzio apostolico a Varsavia. Mons. Kowalczyk è nato il 28 agosto 1938 a Jadowniki Mokre (diocesi di Tarnów). Terminati gli studi presso il Seminario Maggiore Hosianum a Olsztyn è stato ordinato sacerdote il 14 gennaio 1962 e incardinato alla diocesi di Warmia. Dopo l’ordinazione ha svolto il ministero pastorale come vicario parrocchiale a Kwidzyń nella parrocchia della Santissima Trinità. Ha completato la sua formazione teologica presso l’Università Cattolica di Lublino e la Pontificia Università Gregoriana in Roma, conseguendovi nel 1968 il Dottorato in Diritto Canonico. A Roma ha frequentato per tre anni lo Studio Rotale conseguendo il diploma di avvocato rotale. Inoltre, ha ottenuto il diploma di archivista presso la scuola di Archivistica Vaticana. Dal 1969 al 1978 è stato officiale della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Negli anni 1976-1978 ha accompagnato nei viaggi in Polonia mons. Luigi Poggi, nunzio apostolico con incarichi speciali. Negli anni 1978-1989 è stato organizzatore e poi responsabile della Sezione polacca della Segreteria di Stato. Il 26 agosto 1989 è stato nominato arcivescovo titolare di Eraclea e primo rappresentante pontificio in Polonia dopo la II Guerra mondiale. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 20 ottobre 1989 nella Basilica Vaticana da Giovanni Paolo II. È stato il negoziatore e firmatario del Concordato tra la Santa Sede e la Polonia, firmato il 28 luglio 1993 e ratificato dal Parlamento polacco il 23 febbraio 1998. Ha coordinato le visite in Polonia di Giovanni Paolo II e nel 2006 di Benedetto XVI.

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    Altre udienze e nomine

    ◊   Benedetto XVI riceve questo pomeriggio il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi.

    Il Papa ha nominato vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Santo Domingo (Repubblica Dominicana) il rev. Victor Emilio Masalles Pere, del clero della medesima arcidiocesi, parroco di "José da Calasanz" e docente di Sacra Scrittura, Retorica e Spiritualità nel Pontificio Seminario "San Tommaso d’Aquino" a Santo Domingo, assegnandogli la sede titolare vescovile di Girba. Il rev. Victor Emilio Masalles Pere è nato a Barcelona (Spagna) il 28 giugno 1961. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 7 giugno 1991 nell’arcidiocesi di Santo Domingo.

    Il Santo Padre ha nominato nunzio apostolico in India mons. Salvatore Pennacchio, arcivescovo titolare di Montemarano, finora nunzio apostolico in Thailandia, a Singapore ed in Cambogia e delegato apostolico in Myanmar, in Laos, in Malaysia e in Brunei.

    Il Papa ha nominato membro del Consiglio Speciale per l’Africa della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi mons. Kyrillos William, vescovo di Assiut, Lycopolis dei Copti (Egitto).

    Il Santo Padre ha nominato membri del Consiglio Speciale per l’America della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi mons. Iván Antonio Marín López, arcivescovo di Popayán (Colombia) e mons. José Horacio Gómez, arcivescovo coadiutore di Los Angeles (Usa).

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    Il Papa ai medici cattolici riuniti a Lourdes: siate testimoni dell'amore infinito di Dio per chi soffre

    ◊   Si conclude domani a Lourdes il 23.mo Congresso mondiale della Federazione internazionale delle associazioni dei medici cattolici (Fiamc). L’evento si svolge in occasione del 25.mo anniversario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute. Oggi al termine della Messa celebrata presso la Basilica del Rosario da mons. Jacques Perrier, vescovo di Tarbes e Lourdes, è stato letto il messaggio di Benedetto XVI. Ce ne parla Edoardo Caprino:

    Il Papa ha voluto sottolineare, in particolare, l’importanza del titolo scelto dal Congresso, “La nostra fede di medici”, ed ha voluto invitare i medici presenti ad approfondire la vera identità del loro essere medici cattolici, perché siano sempre più aderenti alla persona di Cristo che ha fatto propria la sofferenza dell’uomo e ha voluto manifestare la sua compassione per liberarli dal male. Sua Santità ha inoltre voluto testimoniare, nel messaggio inviato ai presenti, l’importanza in questi tempi del rispetto della vita umana. I medici cattolici si devono sentire ‘testimoni dell’amore senza limiti che Dio porta a tutti coloro che soffrono nel corpo, nell’anima e nello spirito’. Qui a Lourdes i medici cattolici provenienti da tutto il mondo hanno riflettuto – e stanno ancora riflettendo – sulle tematiche più importanti che trovano interesse ogni giorno nella loro professione di medici, sia nella fase della vita nascente che nella vita morente. E’ stato un momento non solo di riflessione ma anche di preghiera, in particolare oggi, cominciato con la celebrazione eucaristica e proseguito con la Via Crucis dei malati e con la tradizionale processione eucaristica delle ore 17. I medici hanno ricominciato poi i loro lavori approfondendo le tematiche legate alla medicina nel Terzo mondo.

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    Fatima nel nuovo millennio: l’editoriale di padre Lombardi

    ◊   Martedì prossimo, 11 maggio, Benedetto XVI partirà per il Portogallo per il suo 15.mo viaggio apostolico internazionale, all’insegna del motto “Con te camminiamo nella speranza. Sapienza e missione”. La visita, che durerà quattro giorni, si svolge nel 10.mo anniversario della Beatificazione dei Pastorelli di Fátima, Giacinta e Francesco. Ascoltiamo in proposito l’editoriale del nostro direttore, padre Federico Lombardi, per Octava Dies, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano:

    Giovanni Paolo II aveva voluto che il “terzo segreto” di Fatima venisse svelato in occasione della Beatificazione dei due pastorelli, Francesco e Giacinta, durante il Giubileo del 2000, al passaggio fra i due millenni. Si stava compiendo un secolo caratterizzato da grandi travagli, di cui appunto le visioni di Fatima davano una lettura spirituale drammatica e luminosa insieme: tempo di guerre e di martirio, in cui la Chiesa e il Papa stesso partecipavano fino in fondo alle sofferenze e alla sete di salvezza dell’umanità intera. A dei bimbi ignari, in un luogo insignificante – com’è caratteristico dei grandi eventi mariani -, era stato affidato un messaggio che, nella sua semplicità, sprigionava forza spirituale capace di superare confini e di trasmettersi attraverso gli sconvolgimenti più gravi della storia dell’umanità. Ora, svelato il “segreto” perché i fatti si sono compiuti, che cosa ci dirà ancora il messaggio di Fatima? Concludendo il suo commento alla pubblicazione del testo del “segreto”, l’allora cardinale Ratzinger diceva: “Azione di Dio, Signore della storia, e corresponsabilità dell’uomo, nella sua drammatica e feconda libertà, sono i due perni sui quali si costruisce la storia dell’umanità. La Madonna apparsa a Fatima ci richiama a questi valori dimenticati, a questo avvenire dell’uomo in Dio, di cui siamo parte attiva e responsabile”. Abbiamo bisogno di occhi limpidi e innocenti per leggere il cammino del nuovo millennio e comprendere dove stanno i suoi rischi e le sue speranze più vere. Il messaggio di Fatima conserva tutta la sua serietà di fronte alla storia.

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   La Chiesa non può fare a meno dei sacerdoti: nell'informazione vaticana, il discorso del Papa ai vescovi della Conferenza episcopale del Belgio.

    La resa dei conti tra finanza e politica: in prima pagina, Luca M. Possati sul crollo delle Borse mondiali e gli attacchi all'euro.

    Il rischio che il nucleare civile finisca in armamenti: nell'informazione internazionale, l'intervento della Santa Sede alle Nazioni Unite in occasione della conferenza di esame del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari.

    Oriente e Occidente verso una nuova civiltà: in cultura, il diario di viaggio in Asia della presidente dei Focolari, Maria Voce, sulle orme di Chiara Lubich tra religioni che si cercano e dialogano per un mondo di pace.

    Con il buon senso di un padre: Bernard Ardura su Robert Schuman e la Dichiarazione del 9 maggio 1950.

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    Oggi in Primo Piano



    I leader europei approvano il piano per salvare l’Euro

    ◊   I leader europei della zona Euro riuniti nella notte a Bruxelles hanno trovato un accordo per difendere la moneta unica da una crisi gravissima, che il presidente della Bce ha definito sistemica. L’obiettivo è quello di dare vita ad un “meccanismo” che dia stabilità ai Paesi che rischiano di farsi contagiare dalla crisi greca. E per dare seguito alle decisioni prese dal vertice dell’eurogruppo è stata convocata per domani a Bruxelles una riunione d'urgenza della Commissione europea. Il servizio di Marco Guerra:

     
    Pieno sostegno al governo greco con il versamento della prima tranche di aiuti, dotare l'unione monetaria di un vero e proprio ''governo economico'' che sorvegli le politiche di bilancio, riforma del patto di stabilità con un rafforzamento del sistema di sanzioni e creazione di un fondo di 'pronto intervento' per i Paesi in difficoltà con una dotazione iniziale di circa 70 miliardi di euro. Su questi punti si è ritrovato nella notte il vertice dei 16 Paesi dell’Eurogruppo con l’obiettivo di ridurre i deficit dei conti pubblici per quest'anno e il prossimo, accelerando il processo di risanamento. Forte determinazione è stata espressa anche per la regolamentazione dei mercati. Al termine della riunione, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha sottolineato che la messa a punto del piano salva-Stati rappresenta ''un segnale chiaro e forte agli speculatori''. La soddisfazione espressa dai principali leader europei è stata sottoscritta anche dal presidente della Commissione europeo José Manuel Durão Barroso, secondo il quale l'Europa può avere successo solo se agisce collettivamente. Lo stesso Barroso ha quindi convocato d’urgenza la Commissione Europea per domani per varare il piano salva-Stati che sarà poi discusso, nel pomeriggio, dai ministri delle Finanze dei 27. La Commissione, si legge nella dichiarazione congiunta dei leader dei 16 Stati dell'Eurozona, dovrà predisporre un meccanismo di stabilizzazione che sia in grado di assicurare la solidità e l'integrità finanziaria di Eurolandia.

     
    Bene il piano di aiuti alla Grecia approvato dall’Eurogruppo, ma questo non basta per uscire dalla crisi: così Giacomo Vaciago, docente di economia internazionale all’Università Cattolica di Milano. Paolo Ondarza lo ha intervistato:

    R. – Nei giorni scorsi la speculazione ha contagiato i mercati finanziari europei ed internazionali e quindi la Grecia, ormai, è la miccia che ha contagiato l’incendio ma l’incendio divampa in Europa e anche fuori. I governi devono fare qualcosa per spiegare ai mercati come, nei prossimi anni, questi Paesi usciranno dai guai. E questi Stati nel mirino della speculazione sono i Paesi dove più alto è il debito e più bassa è la crescita. I rimedi sono: riforme per tornare a crescere e manovre per ridurre il debito. Si devono fare tutte e due.
     
    D. – I leader hanno cercato di stabilire delle misure adeguate a difesa dell’euro. Ma la moneta unica è davvero a rischio in questo momento?

     
    R. – Ricordiamoci cos’è l’euro: è la moneta comune di 16 Paesi ancora sovrani. E’ una costruzione assai fragile. Si regge sulla capacità di 16 governi di fare giochi cooperativi. Spesso non ci si riesce. E’ una fondazione debole per una moneta. Tutte le unioni che sono state ferme a questo livello sono tutte finite male nella storia dell’umanità. La sua odierna crisi riflette una costruzione fragile che richiede la cura del “buon padre di famiglia” tutti i giorni. Ma il “buon padre” è uno solo, non 16 che remano in direzioni opposte.

     
    D. – Ma è verosimile pensare ad un passo indietro, cioè ad un ritorno alla situazione prima dell’euro?

     
    R. – Se la crisi non viene risolta, il problema che si è discusso nei mesi scorsi è capire come fa la Grecia ad uscire. E se comincia ad uscire uno quando ha problemi, che unione è quella? L’unione deve andar bene sia quando le cose vanno bene sia quando ci sono problemi. Se cominci a dire che quando c’è un problema si disfa tutto, allora addio. E’ il dubbio che gli americani hanno sempre manifestato nei nostri confronti: ricordatevi che la moneta è una cosa seria.

     
    D. – A proposito degli americani, il presidente Obama si è detto pronto a sostenere gli sforzi che l’Unione Europea sta mettendo in campo e ad aiutare durante questo periodo critico. Ma gli Stati Uniti hanno interesse a salvaguardare l’euro?

     
    R. – Attenzione: gli Stati Uniti, se sono lasciati soli, perdono molti giochi con la Cina. Se c’è un duopolio al mondo, Washington e Pechino, spesso Washington perde. Se il mondo è più equilibrato, se c’è un’Europa oltre gli Stati Uniti e Pechino, è meglio anche per gli Stati Uniti.

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    Plenaria dei vescovi brasiliani. Il cardinale Scherer: trasformare le parrocchie in comunità di comunità

    ◊   Continua a Brasilia la 48.ma assemblea generale dei vescovi del Brasile riuniti, dal 4 maggio, per riflettere sul tema “Discepoli e servitori della Parola di Dio: la missione della Chiesa nel mondo”. L’incontro, che si concluderà il 13 maggio prossimo, vede la presenza di oltre 300 vescovi e idealmente proseguirà con il Congresso eucaristico nazionale in programma nella capitale brasiliana fino al 16 maggio, alla presenza del Legato pontificio cardinale Claudio Hummes. Per un bilancio di questi primi giorni di riunione il nostro inviato nel Paese latinoamericano, Silvonei Protz, del programma brasiliano della nostra emittente, ha intervistato l’arcivescovo di San Paolo, cardinale Odilo Scherer.

    R. – Abbiamo lavorato sul tema principale, cioè la missione della Chiesa per portare la Parola di Dio nel mondo e la Chiesa come ancella della Parola di Dio. D’altra parte, abbiamo lavorato anche su un tema delle comunità ecclesiali di base, sulla loro importanza, rispetto anche a quello che ci dice la Conferenza di Aparecida, cioè l'invito a trasformare sempre di più le nostre parrocchie in comunità di comunità, e cioè che la grande comunità parrocchiale sia ricca di espressioni di vita comunitaria, di gruppi minori, che siano comunità ecclesiali di base, che siano movimenti, associazioni, nuove comunità o altre forme di associazione, che noi abbiamo in abbondanza qui in Brasile. Abbiamo, poi, di fronte a noi anche il tema delle direttrici per la formazione dei seminaristi.

     
    D. – La prossima settimana Benedetto XVI va in Portogallo. Un incontro con il mondo cattolico portoghese e in un certo senso anche con il mondo cattolico brasiliano, perché i brasiliani hanno una grande devozione per la Madonna di Fatima...

     
    R. – Credo ci sarà un richiamo bello del Papa per la devozione alla Madonna, ma anche per la santità. L’appello della Madonna è proprio alla penitenza, alla preghiera, alla conversione della vita, per vivere in sintonia con Dio la comunione con Dio. Questa è la santità di vita. In questi tempi, con tante forme di accuse a volte dolorose nei confronti delle autorità della Chiesa, il Santo Padre chiama tutta la Chiesa ad un nuovo sforzo di santità di vita e mostra al mondo quale sia la vera luce del Vangelo.(Montaggio a cura di Maria Brigini)

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    La Supplica di Pompei. Il cardinale Vallini: lasciamoci guidare dalla Parola di Dio accompagnati da Maria tra gioie e dolori della vita

    ◊   Decine di migliaia di fedeli hanno partecipato stamani a Pompei alla recita della Supplica scritta nel 1883 dall’avvocato Bartolo Longo, proclamato Beato il 24 ottobre del 1980. Prima della Supplica a Maria si è tenuta, presso il Santuario della Madonna del Rosario, la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Agostino Vallini, vicario generale di Benedetto XVI per la diocesi di Roma. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

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    A Pompei, cittadella di Maria e della carità, il cardinale Agostino Vallini ha esortato pellegrini e fedeli a mettersi in ascolto, come Maria, della Parola di Dio per seminare nel cuore il desiderio di diventare migliori:
     
    “Un popolo di credenti cammina nella storia tra gioie e dolori, tra vicende liete e tristi, tra fedeltà e tradimenti. Ma l’opera della potenza della Parola di Dio non viene meno. Mi pare che oggi la Madonna ci dica innanzitutto: sappiate ascoltare la Parola di Dio”.

    Anche nell’oscurità – ha aggiunto il porporato – c’è una luce, quella del Vangelo, che non smette di accompagnarci:
     
    “Chiudete le giornate faticose, molte volte difficili, talvolta drammatiche della nostra vita, le abbiamo tutti, con la luce della Parola perché diventi lampada ai nostri passi e luce al nostro cammino”.

    L’arcivescovo prelato di Pompei, mons. Carlo Liberati, ha ricordato che lo sguardo non dove volgersi verso le opere e le vicende terrene ma verso quelle celesti:
     
    “Gli scavi di Pompei finiranno perché si consumano nella misura di cinque centimetri l’anno. Ma la Chiesa cattolica resterà fino alla fine del mondo, fino al ritorno del Signore e questo Santuario sarà per noi e per il mondo un segno di consolazione e di sicura speranza”.

    Dopo la Santa Messa, il cardinale Agostino Vallini ha infine recitato la Supplica alla Regina del Santo Rosario di Pompei:

    “O Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie …”.

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    Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica

    ◊   In questa sesta Domenica del Tempo di Pasqua la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui Gesù rivolge ai discepoli queste parole:

    «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole”.

    Su questo brano evangelico, ascoltiamo il padre carmelitano Bruno Secondin, professore di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:

    Parole che stridono, se messe insieme: “amare” e “osservare”. L’amore non richiama forse spontaneità, passione, libertà? E osservanza non fa venire in mente obbligo, divieto, precetto? Eppure Gesù le fonde insieme, con insistenza, attraverso la fedeltà alla Parola: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola”. E chiama in soccorso anche lo Spirito Santo per rafforzare questo legame: “Egli vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto”. Perché questa connessione così stretta tra amare Gesù e osservare la Parola? Perché c’è una visione ebraica sullo sfondo: "Parola/dabar" è molto più che suono o vocabolo. È rivelazione, manifestazione interiore, è gesto e azione; anzi, nella mentalità biblica, "dabar" è Dio stesso in azione, con parole ed eventi. Aderire alla Parola, accoglierla con fiducia e conservarla, è quindi accogliere Colui che la pronuncia: osservarla è affidarsi, trovare in essa solidità, pienezza di vita, sapienza e valori. Ecco perché ci vuole lo Spirito Santo per accoglierla e viverla: la sua luce e il suo amore la rende in noi davvero efficace, amata e osservata.

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    Chiesa e Società



    E' morto il padre amigoniano ferito in Colombia

    ◊   In Colombia, padre Carlos González, 47 anni, che era stato ferito gravemente la sera del 4 maggio da due giovani che volevano impossessarsi della sua automobile a Manizales (circa 200 km da Bogotà), è morto ieri mattina nell’ospedale in cui era stato ricoverato. Lo riferisce la Fides. I funerali si svolgeranno a Medellin. Padre Carlos González, dei Religiosi Terziari Cappuccini di Nostra Signora Addolorata (detti Amigoniani), era il preside dell’Istituto Tecnico San Rafael a Manizales dal 2008. La sera del 4 maggio, uscendo dall’istituto, è stato avvicinato da 2 giovani. Al suo rifiuto di consegnare loro l’automobile, è stato colpito da una trentina di coltellate. Dopo essere stato rapito dagli aggressori e portato in una zona di campagna di Manizales, vicino alla strada che conduce a Bogotà, è stato infine abbandonato ferito gravemente. La polizia, dopo aver individuato l'auto del sacerdote e dopo un inseguimento di alcune ore per il centro di Manizales era infine riuscita ad arrestare i delinquenti in una zona del comune di Villamaria, nel quartiere di Cervantes. I medici della clinica "San Marcel" dove era stato portato il sacerdote, avevano considerato un miracolo il fatto che il sacerdote fosse ancora vivo dato l’alto numero di ferite. I Terziari Cappuccini di Nostra Signora Addolorata sono una comunità religiosa di origine francescana fondati da Fra Luis Amigò, vescovo cappuccino, il 12 aprile 1889 a Valencia, Spagna. Sono presenti in 4 continenti. In America, oltre che in Colombia, si trovano in Brasile, Ecuador, Costa Rica, Stati Uniti, Nicaragua, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Panamá, Venezuela, Bolivia, Cile e Argentina.

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    Pakistan: ragazzi cristiani accusati di blasfemia costretti alla fuga

    ◊   In Pakistan cinque ragazzi cristiani, accusati in base alla famigerata legge sulla blasfemia di aver ‘profanato’ uno striscione contenente versetti del Corano, hanno dovuto abbandonare le loro case per evitare violenze da parte di estremisti islamici. Lo riporta l’agenzia Asianews precisando che i fatti sono avvenuti a Lahore lo scorso 30 aprile. Per stemperare la tensione i ragazzi hanno accettato di allontanarsi dalle loro famiglie evitando così anche la possibilità di essere accusati di blasfemia, un reato che può essere punito con l’ergastolo e anche con la pena di morte. Intanto un tribunale di Lahore ha fissato al 26 maggio prossimo la sentenza del processo, sempre per blasfemia, a carico di Martha Bibi, una donna cristiana di 45 anni accusata di aver diffamato Maometto e che ora rischia la condanna a morte. Fonti cristiane spiegano che dietro il presunto caso di blasfemia, in realtà, vi sarebbero delle fatture non saldate da un musulmano alla donna e al marito per la fornitura di materiale edile. La donna ha preso parte al dibattimento in aula coperta da un velo nel timore di violenze. Da ambienti cristiani è arrivato l’invito a tutti i fedeli di pregare per il proscioglimento delle accuse. (E. B.)

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    Iraq: gli studenti cristiani chiedono sicurezza e giustizia dopo la strage di Karakosh

    ◊   A Karakosh, in Iraq, centinaia di studenti - tra cui un gruppo scampato all’attentato del 2 maggio nei pressi di Mossul, in cui sono rimasti uccisi 4 giovani e oltre 170 feriti - hanno partecipato giovedì ad un incontro del Consiglio dei capi religiosi, che ha riunito vescovi e leader cristiani nel Paese. “È compito dei vescovi difendere i fedeli” – riferiscono gli studenti cristiani di Mossul – e il governo è invitato sia a offrire un luogo sicuro, dove svolgere gli esami di fine anno accademico, sia a creare una commissione d’inchiesta sulla strage del 2 maggio. “Oltre a cure mediche per i feriti, gli studenti auspicano anche l’apertura di un’università a Karakosh” e negoziati con il governo del Kurdistan per consentire l’accoglienza degli studenti per un periodo di uno o due anni, in attesa che venga costruita la nuova struttura. Da parte loro, “i vescovi iracheni hanno promesso di sostenere le richieste degli universitari davanti al governo”, riferisce l’agenzia Asianews. I presuli parlano di “atto abominevole” riguardo all’attacco contro i due autobus che trasportavano studenti cristiani e “si appellano al governo perché metta in campo misure atte a proteggerli”. (C.F.)

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    La Chiesa in Congo: risolvere i problemi sociali ed economici per superare le tensioni

    ◊   Nella Repubblica Democratica del Congo bisogna lavorare ancora per risolvere i problemi sociali ed economici che sono alla base delle tensioni a Mbandaka, il capoluogo della Provincia Equatoriale nel nord-ovest del Paese. Lo ha detto all’agenzia Fides, mons. Joseph Kumuondala Mbimba, arcivescovo della città commentando la recente cattura di Ondjani Mangbama, un leader militare del gruppo che lo scorso 4 aprile, giorno di Pasqua, ha attaccato la zona costringendo alla fuga centinaia di migliaia di abitanti della zona, molti dei quali hanno trovato rifugio nel Congo Brazzaville. Il loro ritorno – come ha evidenziato mons. Mbimba - è tuttavia condizionato al ristabilimento non solo delle condizioni di sicurezza ma anche delle strutture economiche e sociali distrutte dalla guerriglia. Secondo quanto riferito dal ministro delle Comunicazioni la cattura è avvenuta lo scorso 5 maggio ad opera della popolazione che ha consegnato l’uomo alla polizia. Il suo gruppo è formato in gran parte da persone di etnia Enyele, che da tempo si contendono con un altro gruppo etnico, quello dei Monzaya, il controllo di alcuni stagni ricchi di pesce. Il governo congolese ritiene però che nell’attacco a Mbandaka gli uomini di Mangbama siano stati appoggiati da altre forze. In particolare le autorità di Kinshasa accusano alcuni ex appartenenti alle disciolte Forze Armare Zaires (l’esercito del vecchio dittatore Mobutu, rovesciato nel 1997) e alla Divisione Speciale Presidenziale (la guardia pretoriana di Mobutu), oltre ad elementi legati a Jean-Pierre Bemba, il principale sfidante alle ultime elezioni del Presidente Kabila, detenuto dalla Corte Penale Internazionale per crimini commessi nella Repubblica Centrafricana. (E. B.)

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    Crisi in Grecia: Chiesa ortodossa e Chiesa cattolica accanto alla popolazione

    ◊   In Grecia la Chiesa ortodossa è pronta a sostenere la popolazione duramente colpita dalla crisi economica. L’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, Hieronymos II, ha incontrato il primo ministro, George Papandreou, esprimendo la volontà della comunità ecclesiale di offrire pieno appoggio a tutti i cittadini. Soffermandosi sulle manifestazioni di protesta ad Atene contro le misure adottate dal governo, il primate Hieronymos II ha sottolineato che “i greci, ora più che mai, hanno bisogno di buon senso e di unità”. L’arcivescovo di Atene – rende noto l’Osservatore Romano - ha anche espresso “profondo dolore” per la morte di tre persone durante le manifestazioni. “La protesta legittima” – ha aggiunto - assume forme diverse da quelle segnate dalla violenza. Anche il primo ministro Papandreou ha condannato gli scontri nelle strade. “Le morti ingiuste – ha affermato – sono la conseguenza della violenza incontrollata e dell’irresponsabilità politica”. In seguito alla crisi economica, che secondo il presidente ellenico Karolos Papoulias ha condotto la nazione “a raggiungere l’orlo dell’abisso”, le autorità statali hanno predisposto un rigido piano di austerità. Tale piano prevede, tra l’altro, tagli alle retribuzioni e la riforma del sistema pensionistico. In questa difficile fase, la Chiesa ortodossa si mobilita impegnandosi a fornire cibo, vestiti e altri generi di necessità per i più poveri. La comunità ecclesiale assicura poi il proprio aiuto, a livello psicologico, per coloro che perderanno il posto di lavoro. Anche la Chiesa cattolica greca è impegnata nel sostenere la popolazione. Il prossimo 18 e 19 maggio si terrà a Syros l’incontro di tutti i sacerdoti del Paese, in occasione dell’Anno Sacerdotale. “Sarà il momento – ha detto mons. Francesco Papamanolis, presidente della Conferenza episcopale greca - per verificare la pastorale parrocchiale e diocesana e per delineare linee di impegno” in questa critica situazione. La crisi economica e finanziaria, che colpisce non solo la Grecia ma diversi Paesi del mondo, è stata infine al centro dell’incontro internazionale tenutosi recentemente presso l’istituto ecumenico di Bossey, centro di formazione per il dialogo del Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec). “L’Europa occidentale – ha detto durante questa riunione Rogate Mshana, direttore dell’Ufficio ‘Justice, Diakonia and Responsability for Creation’ – è stata considerata per decadi un modello di sviluppo economico, mentre gravi crisi colpivano Stati in Africa, Asia e America Latina”. In Grecia, come in altri Paesi, “esiste un problema strutturale che non può essere risolto soltanto con misure di austerità”. La prospettiva ecumenica – ha osservato Rogate Mshana – enfatizza soprattutto la giustizia: “Nuove regole devono prendere il posto di quelle attuali”. E’ necessaria “un’architettura finanziaria che si basi sull’equità e sulla sostenibilità” per connettere la finanza con l’economia reale. In Grecia gli ortodossi costituiscono il 90 per cento della popolazione. I cattolici sono circa 50 mila. (A.L.)

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    Elezioni nelle Filippine: le preoccupazioni dei missionari a Mindanao

    ◊   Nelle Filippine cresce l’attesa per l’esito delle presidenziali di domani. Alla vigilia della tornata la tensione è palpabile nell’isola di Mindanao, nel sud del Paese, sede di storici conflitti con i movimenti musulmani. Lo riporta l’agenzia Fides precisando che i risultati e l’andamento del voto saranno un test per misurare l’attendibilità, la trasparenza e le nuove prospettive nella vita politica del Paese. A Maguindanao – spiega padre Eliseo Mercado, Missionario degli Oblati di Maria Immacolata e profondo conoscitore dell’area – il clan degli Ampatuan è ancora ben radicato, nonostante il clamore per la strage di 57 civili avvenuta il 23 novembre 2009. “Vedremo dal voto – spiega – se la popolazione è pronta per un nuovo inizio o se vincerà ancora il tradizionale sistema del patronato politico”. Nella provincia vi è stato, infatti, il cambiamento completo degli apparati della polizia e dell’esercito, accusati di essere collusi con il clan e di aver coperto la strage. Con questa mossa il governo ha cercato di rimuovere ogni traccia del controllo degli Ampatuan nelle forze dell’ordine. Padre Mercado auspica che vi sia nella provincia “per la prima volta un reale esercizio del voto democratico e della coscienza dei cittadini, libera da obblighi e ricatti, e che la Commissione Elettorale (anch’essa rinnovata) valuti il processo di voto in modo libero e indipendente”. Tuttavia - dice ancora - “se vincerà ancora il candidato legato al clan Ampatuan, sapremo che la famiglia controlla ancora il territorio”. Secondo il missionario “una delle pre-condizioni perché vi sia una svolta è smantellare gli eserciti privati e frenare la proliferazione delle armi leggere”. Convinzione, questa, suffragata anche dall’International Crisis Group, think tank con sede a Bruxelles, che in un recente rapporto ha affermato che “il nuovo governo dovrà porre la questione di Mindanao fra le priorità, con attenzione al processo di pace e alla dissoluzione degli eserciti privati, mossa chiave e per ridurre il conflitto endemico nell’area”. (E. B.)

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    Cina: fedeli di Yi Bin in visita nella diocesi di Nan Chong, dopo il sisma di due anni fa

    ◊   Un pellegrinaggio “particolare”. L’agenzia Fides definisce così la visita compiuta da un gruppo di pellegrini della diocesi cinese di Yi Bin, della provincia del Si Chuan, guidati dal loro Vescovo diocesano, Mons. Chen Shi Zhong, e da don Luo Xue Gang, Vicario diocesano, nella vicina diocesi di Nan Chong colpita dal terremoto di due anni fa. Il pellegrinaggio si è svolto dal 3 al 5 maggio scorsi. Il gruppo, composto da una cinquantina di sacerdoti, religiose e fedeli laici, è stato accolto dai fedeli di Nan Chong nella Cattedrale. Dopo avere pregato insieme e partecipato ad una solenne Eucaristia, i presenti hanno condiviso il cammino di fede e di spiritualità proposto dall’Anno sacerdotale e soprattutto il difficile periodo seguito al terremoto. I pellegrini hanno anche visitato il famoso monastero benedettino di Xi Shan, la “Sala d’esposizione della cultura cattolica” e celebrato la Via Crucis. Secondo quanto ha sottolineato don Chen Gong Ao, della diocesi di Nan Chong, “Gesù è il tronco dell’albero, noi siamo tutti piccoli rami connessi a Lui e tra di noi. Questo tipo di scambio spirituale è come la linfa, che ci aiuta ad unirci sempre più strettamente”. (E. B.)

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    Mondiali di Calcio: arrivano a Johannesburg le reliquie di Santa Teresa di Lisieux

    ◊   La Conferenza dei vescovi cattolici dell'Africa del Sud ha annunciato che le reliquie di Santa Teresa di Lisieux saranno, per la prima volta, a Johannesburg dal 25 giugno al 12 luglio. La proposta è stata avanzata dai giovani della parrocchia di San Francesco d'Assisi a Yeovil - sobborgo di Johannesburg - e rientra tra le iniziative della Chiesa cattolica nella regione, per i Mondiali di Calcio che si svolgeranno in Sudafrica dall'11 giugno all'11 luglio 2010. Le reliquie – informa l’agenzia Zenit – gireranno per sei settimane tra le province sudafricane di Limpopo, Gauteng, Free State, Capo Orientale e Capo Occidentale. I presuli africani ripongono la speranza che le reliquie possano ispirare le persone e rafforzare la loro fede come pure essere un invito a seguire la vocazione religiosa come ha saputo fare la Santa. (C.F.)

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    Giornata mondiale del commercio equo e solidale

    ◊   Numerose iniziative in occasione dell’odierna giornata internazionale del commercio equo e solidale. Migliaia le organizzazioni che si sono date appuntamento per realizzare dibattiti e campagne al fine di sostenere un nuovo modello di sviluppo basato sulla dignità del lavoro, sul prezzo equo pagato a produttori e lavoratori e sulla trasparenza della filiera. L’associazione cooperativistica Fair, assieme ad Associazione Botteghe del Mondo Italia, ha promosso la campagna ‘Abiti Puliti’ che nel corso degli anni è stata capace di focalizzare l’attenzione sulle condizioni di lavoro nel settore tessile. Si guarda in particolare alla situazione in Bangladesh dove lo scorso mese di febbraio 21 lavoratori sono morti in un incendio sviluppatosi all’interno di una fabbrica che lavora per importanti marchi internazionale. Obiettivo della campagna, che si svolge anche attraverso la raccolta firme per sostenere le richieste dei sindacati locali, è proprio quello di chiedere al governo locale, al proprietario dell’azienda e alle aziende coinvolte di assumere impegni immediati per assicurare giustizia alle vittime per evitare il ripetersi in futuro di altre tragedie del genere. Dal 2000 è salito a 230 il numero di morti nel settore tessile bengalese. Molti osservatori parlano di negligenza criminale lamentando una scarsa attenzione alla prevenzione sul fronte del rispetto delle regole sulla sicurezza. Per perorare la causa un’esponente del Fair si trova a Città del Messico dove si sta svolgendo il Forum sociale tematico. Sempre con la stessa finalità l’organizzazione promuove un libro dal titolo ‘I vestiti nuovi del consumatore’, di Deborah Lucchetti, che, in vista del cambio di stagione, propone un vademecum per rinnovare il guardaroba, coniugando lo stile con il rispetto per l’ambiente e le persone. (E.B.)

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    24 Ore nel Mondo



    Gran Bretagna: resta incerto il futuro del governo inglese

    ◊   All’indomani dei risultati delle elezioni politiche britanniche, il partito conservatore di Cameron si conferma con la maggioranza relativa dei seggi, ma richiede il sostegno di altri partiti per formare un governo stabile. Nelle ultime ore, è in corso l’incontro del leader liberaldemocratico, Nick Clegg, con i suoi parlamentari per discutere la possibile alleanza di governo con i conservatori. I dettagli nel servizio di Carla Ferraro:

    Il futuro del governo inglese resta ancora incerto. Oggi, è giornata di colloqui per trovare nuovi equilibri politici per l’assenza di una maggioranza in grado di governare in autonomia. I risultati definitivi hanno confermato in testa i conservatori con 306 seggi, i laburisti al secondo posto con 258, seguiti dai liberaldemocratici di Nick Clegg con 57. Questo potrebbe significare la costituzione di una vera e propria coalizione, fatto raro nella politica inglese, tra il partito conservatore di Cameron e quello dei liberaldemocratici di Clegg, che al momento rappresenta l’ago della bilancia di queste elezioni. In queste ore, è in corso l’incontro di Clegg con i suoi parlamentari per discutere di questa probabile alleanza con i tories: avrà non poche difficoltà a convincerli, visto che i due partiti divergono su importanti questioni, come la politica fiscale, l'Unione Europea e l'euro. Mentre Cameron esclude l'entrata del Paese nella moneta unica, Clegg è favorevole a un referendum sull’ingresso britannico nell’euro. Dal canto suo, il premier britannico uscente, Gordon Brown, si dice pronto a discutere con Clegg per cercare un punto d'intesa. Intanto, i mercati finanziari, già colpiti dalla crisi greca, guardano con ansia alle sorti politiche del Regno Unito e sperano che presto venga formato un esecutivo che affronti con decisione il problema del deficit. Prevista per il prossimo 18 maggio la prima riunione del parlamento, mentre il 25 il nuovo governo dovrà presentare il programma.

     
    Elezioni Germania
    Test elettorale cruciale domani in Germania per la cancelliera, Angela Merkel, e per la sua Cdu. Si vota nel Land del Nord Reno-Westfalia, il più grande del Paese. Secondo i sondaggi, l’esito delle consultazioni non solo rischia di spazzare via conservatori e liberaldemocratici dal governo locale, ma potrebbe privare lo schieramento della Merkel della maggioranza alla Camera delle regioni. Dopo 39 anni di dominio socialdemocratico, la Cdu era riuscita nel 2005 a conquistare il governo del Land proprio assieme ai liberaldemocratici. Da allora, tuttavia, il partito della Merkel ha subito un autentico crollo.

    Thailandia
    E’ tornata la violenza ieri nel cuore della Thailandia, proprio mentre sembrava avviato il cammino di riconciliazione proposto nei giorni scorsi dal premier Vejjajiva con l’obiettivo, tra l’altro, di indire le elezioni anticipate nella seconda metà di settembre. Due i poliziotti morti e diversi i feriti come conferma al microfono di Gabriella Ceraso, Stefano Vecchia, raggiunto telefonicamente a Bangkok:

    R. – Un ritorno di violenza in qualche modo atteso, che si è verificato nella tarda serata. Era il primo attentato, si trattava cioè di colpi sparati da una motocicletta in corsa contro i poliziotti che sono di presidio a Silom Road e successivamente le granate contro un distaccamento di poliziotti che fronteggiano le barricate delle "camicie rosse", sempre nella stessa zona. Per il momento, sono confermati i due poliziotti morti, altri sette poliziotti feriti, tre soldati feriti e due civili.

     
    D. – Poco prima, le "camicie rosse" avevano ribadito la loro disponibilità ad aprire negoziati di riconciliazione proprio con il premier. Questi episodi cosa significano?

     
    R. – Significano che la tensione è tutt’altro che in calo. Un forte numero di "camicie rosse" si oppone a questi accordi, ai quali i leader della protesta hanno dato in qualche modo un avallo, seppure con molti dubbi. In realtà, possono anche indicare una crescente opposizione di altri gruppi della società: gli elementi nazionalisti e filomonarchici che, in queste ultime settimane, hanno preso anche loro la piazza per esprimere un sostegno incondizionato al governo e la necessità di una repressione, anche armata, contro le camicie rosse.

     
    D. – C’è qualcosa che manca al piano di riconciliazione del premier perché le proteste finiscano?

     
    R. – Questo è un Paese nel quale ci sono molti poteri forti in un bilanciamento estremamente difficile. Manca quindi la percezione che il premier esprima davvero le idee del governo e le idee del suo partito di maggioranza, quello dei democratici.

     
    Vulcano
    Di nuovo in fase eruttiva il vulcano islandese che ha fermato i voli in Europa le settimane scorse. Una grande nuvola di cenere sta causando la chiusura di 16 scali in Spagna almeno fino alle ore 18. In pericolo anche il traffico aereo portoghese. Eurocontrol annuncia per oggi la cancellazione di 5.000 voli, per lo più in Spagna, Francia e Portogallo. Si registrano inoltre ritardi sostanziali nelle rotte tra America ed Europa.

    Golfo del Messico, marea nera
    Dovrebbe diventare operativa domani la cupola in acciaio e cemento da 40 tonnellate realizzata dai tecnici della BP per contenere la perdita di petrolio dalla piattaforma affondata al largo della Louisiana. La struttura ha raggiunto oggi i fondali del Golfo del Messico per esservi fissata. Un grande passo in avanti secondo la compagnia petrolifera, mentre dagli inquirenti emerge che all’origine della disastrosa esplosione ci sarebbe stata una bolla di metano generatasi durante una trivellazione.

    Medio Oriente
    Riunione oggi dei vertici dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) per dare il via libera ai negoziati indiretti promossi dagli Usa nel tentativo di rianimare lo stallo del processo di pace con Israele. Secondo fonti ufficiose, l’Olp è indirizzata a conferire al presidente dell'Autorità nazionale palestinese , Abu Mazen, il mandato di gestire le trattative al fianco del mediatore Usa, Mitchell , ma non senza alcune condizioni imprescindibili sulla durata del negoziato, e sulle garanzie richieste agli americani. La dichiarazione ufficiale è attesa per il pomeriggio di oggi, o al più tardi per domani. Intanto, Hamas ammonisce l’Anp a non approvare la ripresa dei negoziati perché in questo modo legittimerebbe l'occupazione dei suoi Territori.

    Afghanistan
    I talebani hanno annunciato il lancio di una serie di attacchi contro le forze della Nato e più in generale contro tutti gli stranieri presenti in Afghanistan. Il proclama arriva dopo l’ennesima ondata di violenze: ieri sera, un soldato Isaf è morto in un attacco nell'Afghanistan meridionale. Vittime civili invece nella provincia centro-orientale di Logar. Si tratta di sei membri di due famiglie, morti quando il veicolo sul quale viaggiavano è saltato su una mina. Vittime si registrano anche tra gli insorti. Un raid aereo nella provincia settentrionale di Kunduz ha provocato quattro morti fra i militanti integralisti.

    Nucleare – Corea del Nord
    Al termine della sua visita in Cina, il leader nordcoreano, Kim Jong-il, si è detto favorevole a raggiungere il disarmo nucleare del suo Paese attraverso la ripresa del dialogo con la comunità internazionale. La posizione non convince però la Corea del Sud, che ha lamentato la mancanza di segnali chiari per il ritorno al tavolo della trattativa.

    Nubifragi in Asia
    Sono oltre un cento le vittime dei nubifragi che stanno flagellando l’Asia centrale. Particolarmente interessate le zone interne della Cina meridionale, dove oltre due milioni e mezzo di persone sono state colpite dal maltempo e sono state rase al suolo almeno 9000 abitazioni. Gravi danni anche in diversi Stati indiani, nel Tagikistan e nord dell’Afghanistan. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Carla Ferraro)

     
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 128

     
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