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Sommario del 02/05/2010
Benedetto XVI a Torino per la Sindone: amare come Gesù, senza limiti, per porre un argine al male. La fede non è mai contro la libertà
◊ Una Torino in festa, sotto un cielo di nuvole, ha accolto il Papa, stamani, in visita nel capoluogo piemontese per l'Ostensione della Sindone. Oltre 50 mila fedeli hanno assistito, in Piazza San Carlo e attraverso i maxischermi in Via Roma e Piazza Castello, alla Messa presieduta da Benedetto XVI, che nell'omelia ha invitato ad amare come Gesù, senza limiti, per porre un argine al male e dare speranza a chi è nella sofferenza. Questo pomeriggio gli incontri con i giovani, sempre in Piazza San Carlo, e con i malati al Cottolengo. E c'è grande attesa per la meditazione del Papa davanti alla Sindone. In serata il rientro a Roma. Il servizio del nostro inviato, Massimiliano Menichetti:
(musica)
Fin dalle prime luci dell’alba la città di Torino ha cominciato a dispiegarsi lungo le transenne che tracciano il percorso al corteo Papale per le vie del centro. La speranza di tutti è vedere Benedetto XVI, stringersi a lui nella preghiera, ascoltare le sue parole. Cinque i momenti di questa visita pastorale: la Santa Messa in Piazza San Carlo, il pranzo con vescovi piemontesi in arcivescovado, l’incontro con i giovani, la meditazione davanti alla Sindone, la visita alla Piccola Casa della Divina Provvidenza, fondata da San Giuseppe Cottolengo.
(applausi - coro ‘viva il Papa’)
L’affetto della città si è riflesso nelle tante bandiere gialle e bianche, i colori vaticani, negli applausi accompagnati dai cori di benvenuto che hanno accolto la papa-mobile al suo arrivo in Piazza San Carlo quindi il saluto del sindaco, Sergio Chiamparino:
Questa città oggi l’accoglie in un momento nel quale tutti, credenti e non, sono chiamati a riflettere sul senso profondo che l’immagine della Sindone rappresenta, testimonianza storica o mistero del dolore che riscatta.
Nel suo saluto, il cardinale arcivescovo di Torino Severino Poletto ha ricordato la vocazione alla carità della città esprimendo il sostegno dell’intera Chiesa piemontese al Papa:
E’ Gesù stesso che noi vediamo presente e visibile in Lei, suo Vicario, e che viene ad incontrarci. (Applausi) Ed è con questo spirito di fede e comunione che ci stringiamo intorno a Lei per esprimere il nostro affetto di figli, la nostra totale comunione di intenti e per contribuire con la nostra preghiera a chiedere al Signore forza e consolazione per il suo ministero che Lei svolge con grande autorevolezza di dottrina, offerta con la chiarezza di un vero Maestro della fede e con la delicatezza di un padre che ama la Chiesa e l’umanità intera. (Applausi)
Sulla stessa linea anche il sindaco, Sergio Chiamparino, che parlando anche del volto laico della città ha sottolineato come la Sindone conduca comunque tutti ad una riflessione attenta sulla sofferenza ed il bisogno dell’altro.
Il Papa ha ricambiato questo abbraccio e parlando al cuore dell’intera città è entrato nei problemi sociali, del lavoro, dell’integrazione, esortando alla testimonianza cristiana, alla preghiera e a confidare nell’amore salvifico di Cristo. Punto fondante della sua omelia in Piazza San Carlo la passione, morte e risurrezione del Signore presenti nell’attuale tempo pasquale, “che è il tempo - ha detto - della glorificazione di Gesù”.
Egli ha amato il Padre, compiendo la sua volontà fino in fondo, con una donazione perfetta; ha amato l’umanità dando la sua vita per noi. Così già nella sua passione viene glorificato, e Dio viene glorificato in lui. Ma la passione come espressione realissima e profonda del suo amore, è soltanto un inizio. Per questo Gesù afferma che la sua glorificazione sarà anche futura.
"Gesù ci ha dato se stesso come modello e fonte di amore", ha detto il Papa. Si tratta di un amore senza limiti, universale, in grado di trasformare anche tutte le circostanze negative e tutti gli ostacoli in occasioni per progredire nell’amore. E guardando alla ricca tradizione di santità che, nei secoli passati, la Chiesa torinese ha conosciuto, ha ricordato che “Gesù” chiede “di vivere il suo stesso amore” per vincere le “tante difficoltà che provocano divisioni, risentimenti e rancori”.
Se siamo uniti a Cristo, possiamo amare veramente in questo modo. Amare gli altri come Gesù ci ha amati è possibile solo con quella forza che ci viene comunicata nel rapporto con Lui, specialmente nell’Eucaristia, in cui si rende presente in modo reale il suo Sacrificio di amore che genera amore. E' la vera novità, nel mondo, e la forza di una permanente glorificazione di Dio che si glorifica nella continuità dell'amore di Gesù nel nostro amore.
“A volte”, anche per gli impegni che si moltiplicano, “essere operai nella vigna del Signore può essere faticoso”, ha detto il Papa rivolgendosi ai sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose. Ha indicato la preghiera quale forza dalla quale attingere per portare l’annuncio cristiano ed ha invitato a “ri-centrare l’esistenza sull’essenziale del Vangelo”, “coltivando una reale dimensione di comunione e di fraternità”. Poi guardando alle tante sfide che la città della Sindone vive, ha aggiunto:
Penso, in particolare, a quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza del lavoro, dell’incertezza per il futuro, della sofferenza fisica e morale; penso alle famiglie, ai giovani, alle persone anziane che spesso vivono in solitudine, agli emarginati, agli immigrati. Sì, la vita porta ad affrontare molte difficoltà, molti problemi, ma è proprio la certezza che ci viene dalla fede, la certezza che non siamo soli, che Dio ama ciascuno senza distinzione ed è vicino a ciascuno con il suo amore, che rende possibile affrontare, vivere e superare la fatica dei problemi quotidiani.
Quindi ha ribadito la necessità della testimonianza cristiana, in ogni ambito: lavorativo, culturale, universitario e familiare, in cui ha esortato “a vivere la dimensione cristiana dell’amore nelle semplici azioni quotidiane, superando divisioni e incomprensioni”, coltivando “la fede che rende - ha detto - ancora più salda la comunione”. E parlando a chi è “chiamato ad amministrare la cosa pubblica”. ha aggiunto:
La collaborazione per perseguire il bene comune e rendere la Città sempre più umana e vivibile è un segno che il pensiero cristiano sull’uomo non è mai contro la sua libertà, ma in favore di una maggiore pienezza che solo in una “civiltà dell’amore” trova la sua realizzazione.
Rivolgendosi ai giovani che lo aspetteranno nel pomeriggio, sempre in Piazza San Carlo, ha detto di “non perdere mai la speranza”, quella” che viene da Cristo. “Colui che è stato crocifisso, che ha condiviso la nostra sofferenza, come ci ricorda anche in maniera eloquente la Sacra Sindone – ha precisato – è colui che è risorto e ci vuole riunire tutti nel suo amore”.
In essa vediamo, come specchiati, i nostri patimenti nelle sofferenze di Cristo: “Passio Christi. Passio hominis”. Proprio per questo essa è un segno di speranza: Cristo ha affrontato la croce per mettere un argine al male; per farci intravvedere, nella sua Pasqua, l’anticipo di quel momento in cui anche per noi ogni lacrima sarà asciugata e non ci sarà più morte, né lutto, né lamento, né affanno.
(canto)
Infine, l’esortazione alla Chiesa torinese “a restare salda” nella fede e “a non perdere mai la luce della speranza nel Cristo Risorto, che è capace di trasformare la realtà e rendere nuove tutte le cose”. Poi, nella ricorrenza del mese mariano, prima della preghiera del Regina Coeli Benedetto XVI ha affidato alla Vergine tutti coloro che abitano nella città di Torino:
Veglia, o Maria, sulle famiglie e sul mondo del lavoro; veglia su quanti hanno smarrito la fede e la speranza; conforta i malati, i carcerati e tutti i sofferenti; sostieni, o Aiuto dei Cristiani, i giovani, gli anziani e le persone in difficoltà. Veglia, o Madre della Chiesa, sui Pastori e sull’intera Comunità dei credenti, perché siano “sale e luce” in mezzo alla società.
L'incontro del Papa con i giovani in Piazza San Carlo
◊ Il Papa questo pomeriggio alle 16.30 incontra i giovani in Piazza San Carlo. Sullo svolgimento dell’evento Massimiliano Menichetti ha intervistato don Maurizio De Angeli, responsabile della pastorale giovanile della diocesi, e alcuni giovani:
R. – La prima parte, che segnerà l’accoglienza dei giovani che arriveranno in Piazza San Carlo, provenienti anche dalle altre diocesi del Piemonte, sarà proprio un momento di accoglienza, di preparazione, di attesa, attraverso quello che per eccellenza è il linguaggio giovanile: quello della musica. Avremo tra noi, oltre al grande coro “Hope” di 270 giovani, alcuni artisti internazionali provenienti dagli Stati Uniti, dalla Guadalupa, dalla Gran Bretagna … Sarà quindi un momento musicale legato però anche ad interventi di testimonianza di fede, e anche di testi della Sacra Scrittura che verranno cantati: sarà perciò un momento non solo di preparazione, ma anche un grande momento di preghiera che preparerà l’incontro con il Santo Padre.
D. – Che cosa significa questa visita del Papa per i giovani di Torino e, più in generale, per i giovani del Piemonte?
R. – Penso che sia, ancora una volta, il segno grande di una Chiesa che pone l’attenzione sui giovani, una Chiesa che crede nei giovani ed una Chiesa, anche, che investe nei giovani.
D. – Abbiamo con noi alcuni giovani. Canterete per il Papa: un coro di 270 persone. Che cosa significa per te questo evento?
R. – E’ bello perché comunque l’idea di non essere da sola ma in tanti, tanti per cantare insieme, tanti per pregare insieme – perché il canto è anche preghiera – è tanta gioia, allegria, forza, speranza … bello! Soprattutto in questo periodo …
D. – Se potessi dire qualcosa al Papa, cosa gli diresti?
R. – Gli direi che gli siamo vicini, che noi giovani siamo vicini al Papa. Da lui mi aspetto soprattutto parole di speranza: speranza e fiducia.
D. – La città di Torino custodisce la Sindone. Che cos’è la Sindone per voi ragazzi che abitate a Torino?
R. – Per me è sempre stata una reliquia alla quale sono molto affezionata, perché veramente è rappresentativa di un uomo che ha sofferto. Per me, quell’uomo che ha sofferto è Gesù Cristo perché più di Lui nessuno ha sofferto per noi. Credo che però abbia un significato molto importante anche per quelle persone che non credono, quelle persone che si avvicinano un po’ per curiosità, un po’ per scetticismo … anche per loro la Sindone è rappresentativa di una persona che ha sofferto, e può essere sicuramente di conforto e di consolazione per le persone che soffrono …
La visita ai malati del Cottolengo
◊ L’ultimo appuntamento del Papa a Torino è l’incontro, alle 18,30, con i malati nella Chiesa della Piccola Casa della Divina Provvidenza, fondata da San Giuseppe Cottolengo. Su questa istituzione del Cottolengo, Massimiliano Menichetti ha sentito il superiore generale, don Aldo Sarotto:
R. – La novità del Cottolengo è legata a lui, in questa esperienza forte del Cristo che lui ha fatto, il Cristo che lui ha visto nei poveri e nei sofferenti: questa è la novità che anche noi dobbiamo ricercare, altrimenti saremmo come una delle tante altre istituzioni che si limitano a fare assistenza. Il Cottolengo a noi ha insegnato altro!
D. – E che cosa dà, oggi, alla città?
R. – E’ un seme ed è un segno.
D. – Una testimonianza?
R. – Sì, certamente. La testimonianza consiste nel dare dignità alla persona, e dare dignità alla persona soprattutto quando viene meno, questa dignità. Lui, ai suoi tempi, ha dato dignità a persone che, probabilmente, non sapevano neanche di averne: gli handicappati, ad esempio, venivano regolarmente nascosti … Quindi, dare dignità ha significato non solamente dare una casa, un vitto ma dare una famiglia. E’ significativo che lui abbia voluto dare una famiglia ed abbia ricercato chi potesse essere il padre, chi potesse essere la madre per cui queste persone si sentissero figli con una propria dignità. Questo è significativo anche oggi quando questo non dovrebbe più succedere, ma senza che ce ne accorgiamo, questo continua a succedere.
D. – Don Aldo, il Papa verrà a farvi visita. Qual è l’attesa?
R. – Il Cottolengo è sempre stato l’emblema della presenza di un’umanità che soffre. La Sindone la si può vedere ed è molto significativa; la Sindone vivente è in quei malati che maggiormente soffrono e soffrono accettando la Croce, perché quello che colpisce in questi malati è la serenità con la quale affrontano la Croce. Non sempre si può essere così sereni; molte volte, a noi basta poco per abbatterci. Invece, noi abbiamo esempi di persone che da tanti anni sono nella nostra casa e che sono maestre nell’insegnarci come si porti la Croce. Mi aspetto che il Papa, attraverso la sua parola, dia ulteriore forza su questo cammino che non è facile, perché la Croce sempre pesa!
D. – In questa città ci sono carismi forti: penso a don Bosco, Cottolengo, Leonardo Murialdo … figure rilevanti all’interno del panorama della Chiesa, concrete … Dall’altra parte, c’è una Torino fortemente laica. Come si compongono queste diversità?
R. – Intanto, Torino è stata fortunata per avere dei santi sociali; ma bisogna essere attenti: prima sono ‘santi’, poi sono ‘sociali’. Nella nostra società siamo portati a dimenticare la prima espressione e quindi ricordiamo soprattutto il ‘sociale’. Le due cose vanno di comune accordo: per noi è molto significativo come il Cottolengo, aprendo questa sua esperienza che diventa concreta, ad un certo punto la completa attraverso la creazione dei monasteri di clausura, quasi a voler dire che serve l’una e l’altra cosa. La contemplazione non è fuori dall’azione. E quindi, questi due elementi fanno sì che la Piccola Casa sia della Divina Provvidenza e non semplicemente una casa in cui si presti un’assistenza. La nostra società, che è portata a dimenticare Dio perché pensa di poter fare a meno di Dio, è una società del benessere, ma in realtà fa fatica ad accorgersi di quello che le manca o di quello che sta perdendo. E allora, la speranza di un Papa che ha il coraggio della fede e soprattutto è maestro di fede, oltre che testimone di fede, è un’aspettativa grande perché la strada la traccia prima lui!
Le testimonianze dei pellegrini che hanno venerato la Sacra Sindone
◊ Centinaia di migliaia di pellegrini in questi giorni si stanno recando in visita alla Sindone - esposta nel Duomo di Torino fino al 23 maggio - per rendere omaggio al Sacro Lino che secondo la tradizione avvolse il corpo di Gesù crocifisso. Claudia Di Lorenzi ha raccolto le loro testimonianze:
D. – Perché vieni a vedere la Sindone?
R. – Perché vorrei sapere la verità; vorrei sapere com’è la Sindone di Gesù, se veramente rappresenta il volto di Gesù.
R. – E’ una cosa molto importante, perché c’era un santo che disse che è l’unica reliquia vera che esista al mondo di Dio: quindi, è emozionante!
R. – Essendo il segno di un uomo che ha sofferto un determinato tipo di tortura, perché quelle furono torture, uno riflette comunque anche sul fatto che Gesù Cristo soffrì le medesime sofferenze … Anche chi è scettico è obbligato a farsi qualche domanda. L’uomo viene qui davanti per interrogarsi, mette alla prova la propria razionalità a confronto con la fede e con i dubbi, anche, che la fede può sollevare nell’animo umano.
R. – L’emozione è forte! Comunque, sono venuta abbastanza preparata perché avevo visto anche programmi sulla Sindone … A volte non ci si crede che si sia conservato così bene dopo tanti anni … Il corpo si vede benissimo, è comunque un corpo che sembra aver raggiunto una pace interiore …
R. – Io sono rimasto impressionato perché molti hanno ipotizzato il fatto che potesse essere una pittura. Però, mi sembra proprio palese che sia più che una raffigurazione … Ho avuto proprio l’idea dell’irradiazione, una sorta – per chi ci crede – di risurrezione.
D. – Quale messaggio viene da questo lenzuolo, per lei?
R. – Che è giusto credere. A volte viene un po’ di dubbio: sarà veramente? E lì davanti, c’è la risposta, secondo me …
R. – Eccezionale! E’ la prima volta che la vedo. Veniamo dalla Sicilia …
R. – Sì, veniamo dalla Sicilia. Io non mi vorrei spostare da là davanti: trasmette molta serenità, tanta!
D. – Lei è un volontario…
R. – Sono uno dei responsabili del servizio d’ordine; siamo praticamente impegnati a tempo pieno. Il fatto di aver visto tanti pellegrini uscire estasiati dalla visione della Sindone e di esserlo stato anch’io mi dà la gioia di poter aiutare i pellegrini a provare ancora questa sensazione.
R. – Anche io sono un volontario. E’ sempre una sensazione che ti rimanda al mistero della Passione di Gesù Cristo. Cerco di portarmelo dietro, il messaggio … Ci sono tante cose brutte, tante sofferenze nel mondo e quando vediamo che comunque Gesù ha sofferto per noi, pensiamo anche che abbia un senso soffrire.
R. – Sono un volontario e sono contento di farlo. Un particolare che mi ha impressionato è il volto. Il volto è di una persona che ha sofferto ma esprime una certa tranquillità, una certa pace. Ho visto tantissima gente uscire con le lacrime agli occhi. Sono commosso ora, perché questo volto parla, in tanti modi … Bisogna soltanto stare attenti, guardare ed ascoltare …
Mons. Rosa Chavez: prevenzione, non repressione per contrastare la violenza in Salvador
◊ Emergenza sicurezza nel Salvador: il ministro della Difesa ha dispiegato migliaia di soldati nelle strade della capitale per contrastare il fenomeno della violenza. Nel Paese vengono commessi oltre 400 omicidi al mese. La Chiesa salvadoregna, da parte sua, sta cercando di contrastare la povertà crescente della popolazione, soprattutto quella dei giovani costretti a vivere sulla strada. Antonella Palermo ha intervistato a questo proposito mons. Gregorio Rosa Chavez, vescovo ausiliare di San Salvador:
R. – Papa Benedetto XVI, quando ha visitato il Brasile ha detto: “Questa Chiesa è la Chiesa della speranza, ma deve diventare anche la Chiesa dell’amore, cioè la Chiesa dove regna la giustizia”. Ecco la sfida globale. La globalizzazione è una cosa terribile per noi, perché la differenza, la distanza tra i poveri e i ricchi si è fatta più ampia. La nostra risposta è quella di globalizzare la solidarietà.
D. – Quali sono gli orientamenti che la Chiesa locale sta attuando per strappare i giovani alla strada, a queste situazioni di disagio e di marginalità?
R. – Da noi la violenza regna ovunque. Siamo, più o meno, sei milioni di persone, ma ogni giorno dodici persone vengono ammazzate, e sono soprattutto giovani. Ecco perché la questione della violenza diventa per noi fondamentale: come affrontare questa realtà? I giovani hanno diritto ad un’opportunità. Si pensa che la repressione sia la soluzione e noi pensiamo di no.
D. – La repressione in che senso?
R. – Affrontare la violenza con la violenza: per esempio, con la polizia, con il carcere, con leggi dure. Ma se lei guarda come vive la famiglia, quanto sia divisa nelle situazioni di povertà, di mancanza di lavoro, di sicurezza e così via, lei capisce che la soluzione passa per la prevenzione e per l’inserimento nella società, soprattutto nell’offrire alla gioventù delle opportunità per studiare, per lavorare e così via.
D. – Sono molti gli emigrati, coloro che lasciano il Salvador per condizioni di vita migliori...
R. – La settimana scorsa abbiamo ricevuto un ultimo dato, che dice che negli Stati Uniti vive il 20 per cento circa della popolazione del Salvador ma penso che la cifra sia anche maggiore.
D. – Nei confronti di queste persone che lasciano il vostro Paese che tipo di politica lei auspica?
R. – Noi diciamo due cose ai nostri compatrioti. Prima di tutto che il tesoro più grande che viaggia con loro è la fede. Seconda cosa, bisogna guardare i valori della cultura latino-americana, una cultura dove la famiglia è molto importante, dove la solidarietà è una cosa normale. Quando ci si reca in un Paese come gli Stati Uniti, è grande il pericolo di diventare individualisti, egoisti. Ecco perché noi tentiamo di inviare dei preti nelle nostre comunità. Nella Chiesa è una cosa nuova: il futuro della Chiesa degli Stati Uniti - va ricordato - dipende dal contributo degli immigrati latino-americani. Questa è una cosa interessantissima, molto impegnativa e – per così dire - consolante.
Chiusa a Rimini la Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo
◊ Si è conclusa oggi a Rimini la Convocazione Nazionale del movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), sul tema “E’ lo Spirito che dà testimonianza, perché è la verità (1 Gv 5,6b)”. A questo importante incontro, sono intervenuti i cardinali Dias, Sandri, Herranz e Gracias. Nella relazione finale, il presidente Martinez ha anche dato appuntamento per il 16 maggio in Piazza San Pietro. Il servizio di Luciano Castro:
Il tema della testimonianza nella verità è stato al centro di questo grande appuntamento annuale del Rinnovamento nello Spirito Santo a Rimini. Un tema che ha attraversato interventi, relazioni, tavole rotonde, intensi momenti di lode e di adorazione. Per quattro giorni, in 20mila hanno partecipato alla Convocazione Nazionale di questo Movimento, cui sono anche giunte le affettuose parole del Papa: questo è “un grande raduno ecclesiale”, si legge infatti nel messaggio a firma del segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, “che vede ben rappresentato il Popolo di Dio nella varietà dei suoi doni e dei suoi ministeri, e che si fonda prima di tutto sulla preghiera”. E il tema della testimonianza nella verità è stato ripreso ieri sera anche dal prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, cardinale Ivan Dias, giunto a Rimini con il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay: “In questa Convocazione”, ha detto il cardinale Dias, durante la concelebrazione eucaristica, “il Signore interpella ciascuno di noi e desidera sapere quale testimonianza diamo della nostra identità cristiana e che frutti abbiamo raccolto. È una domanda seria a cui dobbiamo rispondere”, ha sottolineato ancora il cardinale Dias, “perché un’effusione che non produce frutti spirituali è sterile e se produce opere che non sono consone con la nostra fede è un fallimento”. Riprendendo queste parole, oggi il presidente del Rinnovamento, Salvatore Martinez, ha detto che “lo Spirito non è mai statico, egoistico, ma dinamico e ci mette in cammino”. Martinez ha poi invitato tutto il Movimento a “chiedere allo Spirito Santo di fare di noi la verità autenticata di Cristo nella storia. La nostra vita – ha detto – vuole essere la Sua verità autenticata, la Sua verità verificabile”. Infine, il presidente Martinez ha rinnovato l’invito a tutto il popolo del Rinnovamento a ritrovarsi il prossimo 16 maggio in Piazza San Pietro, “per pregare con il Papa”, ha detto, “e per esprimergli tutta la nostra solidarietà e riconoscenza in questo tempo di grande prova”. La Convocazione si è poi conclusa oggi con la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi: “Infondendoci l’amore di Dio”, ha detto nell’omelia, “lo Spirito Santo ci libera dall’amor proprio e ci fa passare dall’egoismo alla carità; non ci fa vivere più per noi stessi, ma per la gloria del Signore e per la salvezza dei fratelli”.
Attentato contro studenti cristiani a Mosul: morto un giovane
◊ Nuove violenze anticristiane a Mosul, in Iraq. Oggi, due diversi attentati sono stati realizzati contro autobus che portavano studenti dalla cittadina a maggioranza cristiana di al Hamdaniya all'Università di Mosul: un ragazzo di fede cristiana è morto e altri 80 suoi compagni sono rimasti feriti. Mosul è ormai una città pericolosa per i cristiani. Gli attacchi contro questa minoranza si susseguono da molto tempo. Cresce così la diaspora e la città – secondo alcuni – potrebbe diventare completamente musulmana se non saranno prese misure per arginare le violenze.
Mons. Crociata al Meic: i cattolici coniughino l'identità nella pluralità
◊ "Il mestiere del cattolico è coniugare la propria identità nella pluralità". Lo ha detto mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, al Congresso nazionale del Meic, l'associazione che ha raccolto l'eredità dei Laureati Cattolici. Agli oltre duecento intellettuali riuniti a Padova – riferisce l’Agi – mons. Crociata ha portato "la stima e l'amicizia di tutti i vescovi a voi che animate con lo spirito della fede il mondo della cultura". "In questi giorni – ha affermato il segretario Cei - avete riflettuto sulla rilevanza pubblica del cristianesimo. In che modo lo stile di vita cristiano puoò animare un tessuto culturale plurale? L'estraneità e l'indifferenza non hanno giustificazioni. Dio ci guardi - ha concluso- dalle fughe in avanti ideologiche e sulle pigrizie che ci fanno adagiare sulle nostre mediocrità". Anche il presidente nazionale del Meic, prof. Carlo Cirotto, ha richiamato nelle sue conclusioni l'importanza di una presenza cristiana nella dimensione pubblica improntata all'incontro con l'altro e al dialogo. "Esiste una via attraverso la quale la Chiesa può contribuire al miglioramento dell'umanità: la relazione interpersonale. E' questa la strada insostituibile della testimonianza". I lavori del congresso "hanno individuato una pluralità di vie, tutte però confluenti in un'unica rotatoria: la crescita dell'uomo nella libera adesione alla verità. Il mondo del lavoro, dell'economia, della finanza, del volontariato, della politica, della pubblica amministrazione hanno anche individuato nella Dottrina Sociale della Chiesa un valido supporto in questo cammino". Secondo Cirotto, "anche l'attuale, triste situazione economica può essere trasformata dal nostro impegno in occasione preziosa di ripensamento e di fondazione nuova di strutture più giuste nelle quali possa affondare le radici l'atteggiamento di dono, gratuita apertura all'altro, che rende possibile il superamento delle crisi e il fiorire di un nuovo mondo più giusto".
L'Onu celebra la Giornata mondiale per la libertà di stampa
◊ Si celebrerà questo lunedì 3 maggio, la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, un’occasione per promuovere azioni concrete e iniziative finalizzate a difendere il diritto fondamentale di ognuno di noi alla consocenza, ma anche un’opportunità per valutare la situazione della libertà di stampa nel mondo. L’evento, istituito dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1993, è destinato a richiamare l’attenzione, allertare e sensibilizzare il pubblico, stimolare dibattiti tra i professionisti dei media, oltre a essere una giornata commemorativa, per ricordare i giornalisti che hanno perso la vita nell’esercizio della professione. Lo scorso anno, l'Unesco aveva condannato l'uccisione di 77 giornalisti nel mondo, vittime per la maggior parte non di guerra ma reporter di cronaca locale. L'invito, quest'anno, a tutti coloro che intendono commemorare la Giornata per la Libertà di Stampa, è ad osservare un minuto di silenzio per ricordare e onorare i giornalisti che hanno pagato con la loro vita il nostro diritto alla conoscenza. (R.R.)
Giornata Nazionale di sensibilizzazione dell'8xmille alla Chiesa Cattolica
◊ In Italia ricorre oggi la Giornata Nazionale di sensibilizzazione dell'8xmille alla Chiesa cattolica. Un’occasione speciale - sottolinea un comunicato della Cei - per invitare alla firma i fedeli e per ringraziarli della loro partecipazione che ogni anno contribuisce a sostenere migliaia di attività pastorali, caritative e 38.000 sacerdoti. Ma soprattutto un momento per ricordare che ogni firma è un gesto d'aiuto e sostegno per molti. Grazie all’86,05% dei contribuenti che ha scelto di firmare per la Chiesa cattolica, nel 2009 è stato possibile contribuire alla missione della Chiesa: per il culto e la pastorale nelle diocesi e nelle parrocchie (156 milioni di euro); per le nuove chiese parrocchiali, per le iniziative nazionali e il restauro del patrimonio artistico (267 milioni); per i progetti di carità in Italia e nel Terzo Mondo (205 milioni); infine per sostenere circa 38 mila sacerdoti diocesani, compresi 550 fidei donum in missione nei Paesi in via di sviluppo (381 milioni di euro). Una semplice firma - prosegue il comunicato - racchiude un significato profondo: un modo di vivere in modo aperto e generoso, davvero evangelico, la comunione ecclesiale; ma anche la capacità di pensare agli altri, soprattutto a chi è lontano. Questa scelta va confermata tutti gli anni: la firma sulla propria dichiarazione dei redditi non costa nulla in più delle tasse già versate, ma non può essere un gesto abituale fatto senza pensare. Piuttosto deve essere un segno della propria partecipazione attiva e consapevole alla vita e alla missione della Chiesa in Italia e nei Paesi più poveri del mondo. (R.R.)
Napoli: si ripete l'evento della liquefazione del sangue di San Gennaro
◊ Anche quest’anno, nel sabato che precede la prima domenica di maggio, si è ripetuto a Napoli, l’evento della liquefazione del sangue di San Gennaro. L'annuncio, dato con lo sventolio del tradizionale fazzoletto bianco, è stato accolto da un lungo applauso dalle numerose persone presenti nella Basilica di Santa Chiara, tra le quali il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, e il neogovernatore della Regione Campania, Stefano Caldoro. Le ampolle con il sangue del Santo sono state portate in processione, guidata dall'arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, dal Duomo alla Basilica di Santa Chiara insieme alle statue dei compatroni di Napoli. «San Gennaro ci vuole bene», ha detto il cardinale Sepe, dopo la liquefazione del sangue. L’evento è avvenuto dopo una lunga attesa. Quest'anno, l'appuntamento è avvenuto in coincidenza con la festa del primo maggio. Il cardinale Sepe ha così ricordato anche il dramma della disoccupazione: tutti i problemi di Napoli e della Campania – ha affermato – hanno una causa comune: la mancanza di lavoro. (R.R.)
La Chiesa argentina si prepara al Bicentenario della Patria nel nome di Maria
◊ L’Ufficio per i Laici della Conferenza Episcopale Argentina ha promosso un incontro cittadino l'8 maggio, Giorno della Vergine di Luján, patrona dell'Argentina: questo evento darà l'avvio alle celebrazioni per il Bicentenario del Patria. Lo slogan scelto, riferisce l'agenzia Fides, è “Con Maria costruiamo una Patria per tutti”. Il gesto è quello di accendere una candela e di recitare la Preghiera per la Patria, un Padre Nostro e l'Ave Maria. L’evento centrale si terrà a Luján, ma l'invito è di portare le celebrazioni in tutte le strade, piazze e case del Paese. Nell'arcidiocesi di Rosario, il punto d'incontro per il Bicentenario sarà il Monumento Nazionale alla Bandiera: l'arcivescovo di Rosario, mons. Josè Luis Mollaghan, porterà l'omaggio nazionale alla Vergine. A Cordoba, infine, presso la Basilica di Santo Domingo, si pregherà la Madonna del Rosario perché benedica tutti gli argentini affinché in Gesù diventino fratelli. (R.R.)
Haiti: progetto di sostegno a distanza a favore dei bambini
◊ L'associazione Vides Internazionale, insieme alla Fondazione Volontariato Giovani e Solidarietà Onlus, ha promosso ad Haiti un progetto di sostegno a distanza, rivolto a 150 bambini e bambine tra i 3 e i 16 anni in condizioni di estrema povertà, per offrire loro la possibilità concreta di andare a scuola, avere un'alimentazione equilibrata e un'assistenza sanitaria di base. Lo riferisce l'agenzia Fides. Haiti - si ricorda - è un Paese afflitto da una povertà estrema che si è ulteriormente aggravata dopo il devastante terremoto di gennaio scorso. Il 53% degli 8 milioni di abitanti dell'isola è costituito da bambini e adolescenti. Tra di essi, oltre un milione è particolarmente vulnerabile a causa della precarietà in cui vive. Inoltre, Haiti è il Paese con il più elevato tasso di mortalità infantile dell'America Latina. Raro per le famiglie delle zone rurali l'accesso all'acqua potabile a ai servizi igienico-sanitari. La metà dei piccoli non ha le possibilità economiche di frequentare la scuola. L'80% degli istituti dediti all'istruzione sono privati e i costi sono inaffrontabili per la maggior parte delle famiglie. (R.R.)
Al via l'Estate missionaria dei Saveriani
◊ Tantissimi gli appuntamenti organizzati quest’anno dai Saveriani per l'“Estate missionaria” che consentirà ai giovani di ascoltare voci e testimonianze di quanti sono impegnati “sul campo” nei diversi territori di missione del Sud del Mondo. Un’occasione per avvicinare i giovani delle regioni d’Italia a quelli di altri continenti e confrontarsi sul dialogo, la pace, il servizio. A Foligno, dal 29 Agosto al 2 Settembre, si terrà il Convegno giovanile saveriano: padre Giovanni Gargano che lavora in Bangladesh, in contatto con i giovani di religioni diverse, padre Claudio Marano che da anni dirige il centro giovani Kamenge in Burundi, padre Stefano Raschietti a fianco dei giovani nel sud del Brasile porteranno le loro testimonianze, riferisce l'Agenzia Misna, da tre diversi continenti nell’appuntamento intitolato “Volti e storie al crocevia della missione”. Il Movimento giovanile missionario promuove invece due campi estivi, uno per adolescenti e uno per giovani, sul tema “la missione è servizio”, dal 30 giugno al 4 luglio a Villa della Speranza, Ostuni (Brindisi) e dal 27 luglio al 1° agosto presso Casa Faci, a Marina di Massa (Massa). Chi vorrà, infine, vivere un’esperienza unica fuori dai confini italiani potrà partecipare ai campi di lavoro organizzati in Burundi presso il centro giovani “Kamenge”, diretto da padre Marano, aperti anche a ragazzi dei Paesi vicini (R.d.Congo e Rwanda) o di comunità religiose diverse (cattolici, protestanti, musulmani). (R.R.)
Parte il “Gaza World Cup” il football della solidarietà per i palestinesi
◊ Prende il via oggi, in un noto stadio della Striscia, la “Gaza World Cup” un confronto fra la Palestina e l'Italia concepita come un’iniziativa volta ad offrire due settimane di calcio internazionale per il milione e mezzo di palestinesi che, per la complessa situazione politica in cui vivono, non potranno recarsi a giugno in Sudafrica per assistere ai mondiali di calcio 2010. Gli organizzatori hanno dunque raccolto l'adesione di 200 giocatori di calcio palestinesi e di altrettanti stranieri residenti nella Striscia, per lo più dilettanti. Sono state così composte 16 squadre nazionali che si contenderanno il trofeo, che sarà assegnato il 15 maggio nello stadio al-Yarmuk (Gaza) davanti a decine di migliaia di spettatori. La manifestazione è stata organizzata dalla Federazione calcistica palestinese con la Undp, un’agenzia delle Nazioni Unite. (R.R.)
Ciclo di incontri a Roma sulla Sindone
◊ “L’Uomo della Sindone” è il tema di un ciclo di incontri che si svolgeranno il 7, il 12, il 19 e il 31 maggio, con inizio alle 17.30, nella Chiesa di Santa Marta (piazza del Collegio Romano) a Roma. Quattro appuntamenti promossi dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e dall’Associazione culturale del Caravita Sindonis Cultores, con il patrocinio del Centro internazionale di Sindonologia, in concomitanza con l’ostensione della Sindone a Torino che, grazie all’intervento di scienziati ed esperti di fama internazionale, offriranno l’occasione di conoscere e indagare a fondo il Sacro Lino. Storici, medici, giornalisti, fisici, biblisti, grazie anche alla proiezione di film e documentari, accompagneranno il pubblico alla scoperta di un telo che rappresenta, come sostenne Giovanni Paolo II nel 1998, «una provocazione per l’intelligenza». L’esposizione di una copia fotografica dell’immagine ufficiale della Sindone, a dimensione naturale, permetterà di ricreare la suggestione che si vive durante la visita all’originale. (R.R.)
Accordo sugli aiuti alla Grecia. Papandreou: l'austerità salverà il Paese
◊ Il premier greco Papandreou promette ai suoi connazionali che in cambio dei “grandi sacrifici” che dovranno fare, il Paese sarà “salvato dalla bancarotta” entro i 4 anni del suo mandato. Così il premier annuncia l’accordo raggiunto ieri sera fra il governo greco, il Fondo monetario internazionale e l'Unione Europea sull'aiuto finanziario ad Atene. Il servizio di Fausta Speranza:
L'ammontare degli aiuti alla Grecia sarà annunciato oggi pomeriggio a Bruxelles, dopo la riunione straordinaria dei ministri dell'Economia di Eurolandia. Si dovrebbe trattare di 120-130 mld in tre anni. Al momento è stata fissata solo la quota per il 2010: per l’anno in corso il sostegno finanziario ammonterà a 45 miliardi di euro, 30 in prestiti bilaterali degli Stati membri della zona euro (ad un tasso del 5%) e 15 dell'Fmi (ad un tasso di poco superiore al 3%). Dunque la svolta c’è: la Commissione Ue ha accolto con favore” il programma pluriennale di consolidamento delle finanze greche, che considera “solido e credibile”. Il presidente della Commissione, Barroso, spiega che “l'assistenza alla Grecia sarà decisiva per riportare l'economia di Atene sui giusti binari e - aggiunge - per preservare la stabilità della zona euro”. Barroso sottolinea che emerge “la determinazione comune dei membri della zona euro e delle nostre istituzioni ad agire con spirito di solidarietà e responsabilità”. Stamane parlando alla popolazione, il premier greco ha fatto una promessa precisa: “al termine dei 4 anni del mio mandato, il Paese sarà salvato dalla bancarotta. Sarà il ministro delle finanze Papaconstantinou a fornire i dettagli del pacchetto di misure di rigore accettate da Atene in cambio dei maxi-aiuti Ue-Fmi. Il premier ha detto che le nuove misure non riguarderanno il settore privato.
Marea Nera: Obama arriva in Louisiana
Il presidente Usa, Barak Obama, è atteso oggi in Louisiana, minacciata dalla marea di petrolio dopo l'esplosione di una piattaforma nel Golfo del Messico, per un blitz deciso all'ultimo momento, mentre crescono le polemiche sulla lentezza della reazione della British Petroleum ma anche del governo federale. I pescatori della zona si sentono abbandonati, intanto il petrolio continua a sgorgare incontrollato: l’onda nera potrebbe raggiungere l'Atlantico. Il servizio di Roberta Rizzo:
Dal governatore della Louisiana, Bobby Jindal, ai pescatori del delta del Mississipi, il Golfo del Messico investito dalla marea nera aspetta oggi al varco il presidente Barack Obama mentre la macchia di greggio continua a crescere: ha già superato i 10mila chilometri quadrati. La catastrofe sembra inevitabile. Gli sforzi per contenere il flusso di greggio hanno prodotto risultati limitati. Le fragili barriere naturali delle paludi del delta, il brutto tempo e le onde marine rendono tutto più difficile mentre cresce la rabbia della gente contro la British Petroleum, il colosso britannico responsabile del disastro, e contro la Casa Bianca accusata di essersi mossa troppo tardi. Per i pescatori del delta l'incubo è quello della bancarotta totale e della perdita del lavoro per anni. C’è chi ipotizza un disastro peggiore di quello dell'uragano che distrusse New Orleans 5 anni fa. Per questo la Casa Bianca ha deciso di dare un segnale forte con l’arrivo del presidente sui luoghi della sciagura e scongiurare il pericolo che l’onda nera si trasformi nella “Katrina” di Obama. Ieri sera la Guardia Costiera ha ammesso che è "praticamente impossibile" quantificare le migliaia di barili di greggio che fuoriescono dalla piattaforma affondata. Se, come previsto, dovesse essere intercettata dalla corrente del Golfo, l’onda nera non si fermerà fino all'Oceano Atlantico.
Disinnescata autobomba a New York: poteva essere una strage
È stato un venditore ambulante di magliette a segnalare alla polizia l'auto sospetta nei pressi di Times Square nella quale ieri pomeriggio è stata trovata una bomba artigianale. Lo ha rivelato il sindaco di New York, Michael Bloomberg, in una conferenza stampa. L'ambulante alle 18.30 ora locale (mezzanotte e mezzo in Italia) ha notato sulla 45.ma Strada, all'incrocio con la 7.ma, “un veicolo sospetto senza nessuno a bordo” e ha allertato un poliziotto a cavallo. Era un "Suv" Nissan Pathfinder verde scuro, con il motore accesso e le quattro frecce inserite. Nel bagagliaio gli artificieri hanno trovato e disinnescato tre bombole di gas propano, fuochi d'artificio a combustione graduale, due taniche di benzina e due orologi usati apparentemente come timer. Il sindaco Bloomberg ha detto che la bomba sembrava realizzata in modo amatoriale ma avrebbe potuto avere conseguenze molto cruente.
Ahmadinejad, in volo per New York, promette proposte concrete sugli armamenti
Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato che farà “proposte molto concrete” sugli armamenti atomici nel mondo alla conferenza dell'Onu che si svolgerà a New York sul Trattato di non Proliferazione Nucleare (Tnp), ed ha sostenuto che l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha fallito la propria missione in fatto di disarmo. La conferenza si aprirà domani al Palazzo di Vetro.
Pakistan
Nove sospetti militanti integralisti islamici sono stati uccisi in bombardamenti avvenuti nel nord ovest del Pakistan. Secondo fonti locali, aerei da combattimento hanno colpito alcune basi ribelli nelle aree di Kasha, Sheikhan e Saif Darra della regione tribale di Orakzai. In oltre un mese nella zona, vicino al confine afghano, sono stati uccisi oltre 500 militanti, secondo quanto affermano fonti militari. Intanto un piccolo incendio si è verificato all'ambasciata americana di Islamabad. Non ci sono state vittime. Le cause sono finora sconosciute. I ribelli islamici pakistani legati ad Al Qaida e ai talebani afghani cercano di rovesciare il governo sostenuto dagli Stati Uniti ed in passato avevano già preso di mira diplomatici e strutture americane.
Intellettuali ebrei europei rivolgono a Tel Aviv un “Appello alla ragione”
Desta le prime reazioni in Israele un “appello alla ragione” elaborato da intellettuali ebrei europei in cui viene espressa dissociazione dalla politica di Benyamin Netanyahu, in particolare per quanto concerne l'espansione della presenza ebraica in Cisgiordania e a Gerusalemme est. Sottoscritto anche da personalità schierate solitamente in prima linea nella difesa di Israele - come Bernard-Henry Levy e Alain Finkielkraut - il contenuto dell'appello è riferito con grande evidenza in prima pagina dal quotidiano liberal Haaretz. In una intervista alla radio militare, Finkielkraut ha affermato: “Non credo che Netanyahu sia serio quando dice: 'Due Stati per i due popoli. Penso che lui non si fidi dei palestinesi, che voglia garantire la stabilità della sua coalizione di governo”. Quando pronuncia quella formula, ha aggiunto, "non c'è dietro un contenuto, non c'è un significato reale”. Finkielkraut ha aggiunto ancora di aver apposto la propria firma al documento “con grande sofferenza, e nella preoccupazione per il futuro di Israele”. Finora nessun esponente del governo israeliano ha espresso commenti.
L’ambasciata Usa in Yemen chiede prudenza ai connazionali
Gli Stati Uniti si sono appellati ai propri cittadini affinché siano prudenti in Yemen e hanno chiesto al personale della propria ambasciata a Sana'a di evitare un hotel frequentato da occidentali. L'appello è contenuto in un comunicato posto sul sito internet dell'ambasciata americana in Yemen, mentre la sede diplomatica britannica nella capitale yemenita ha reso noto che resterà chiusa anche oggi. Nei pressi di quell'hotel, lunedì scorso, vi era stato un fallito attentato kamikaze di Al Qaida al convoglio dell'ambasciatore britannico a Sana'a, Timothy Torlot. Dopo l'episodio è stata chiusa la cancelleria della sede diplomatica britannica.
Riunione d’urgenza del governo in Thailandia: è crisi politica da sette settimane
Il governo thailandese si è riunito d'urgenza questa mattina per parlare della crisi politica in atto da sette settimane e che, secondo un gruppo di osservatori internazionali, rischia di degenerare in una sorta di guerra civile latente. La riunione è avvenuta in una base militare, dove l'esecutivo si è stabilito dalla metà di marzo, quando le 'camicie rosse' hanno cominciato a manifestare chiedendo le sue dimissioni. Il primo ministro, Abhisit Vejjajiva, ha affermato in una trasmissione televisiva che il Consiglio dei ministri emanerà “nuove leggi e regole per le forze di sicurezza”, promettendo misure severe ed efficaci ma con “meno conseguenze negative possibili”. “Quando avrò fatto tutto questo – ha aggiunto - annuncerò la mia decisione su cosa conviene fare con il Parlamento”. Vejjajiva ha intanto messo in guardia i manifestanti anti-governativi da possibili “perdite” se non porranno fine alla protesta in atto da un mese nel distretto commerciale di Bangkok. Poco prima, un portavoce dell'esercito aveva riferito che la polizia è stata invitata a riprendere il controllo dell'area vicino al distretto commerciale di Silom, ora in mano alle 'camicie rosse'. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 122
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