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Sommario del 30/04/2010
Benedetto XVI: fallimentare un'economia senza etica né rispetto della persona. La solidarietà metro di valutazione di un sistema sociale
◊ Il crollo della finanza mondiale ha dimostrato che un sistema economico senza regole etiche, che promuovano uno sviluppo integrale della persona e non solo il profitto, è destinato a fallire. E’ stata questa una delle considerazioni principali di Benedetto XVI all’udienza concessa stamattina ai partecipanti alla plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Agli esperti riuniti in Vaticano fino al 4 maggio per discutere sul tema “La crisi in un’economia globale. Riprogettare il nostro cammino”, il Papa ha detto che la solidarietà fra le generazioni deve essere riconosciuta “come un criterio etico fondamentale per giudicare qualsiasi sistema sociale”. Il servizio di Alessandro De Carolis:
E’ tra le macerie di una città crollata che è possibile ricercare il tracciato delle nuove vie lungo le quali ricomincerà a scorrere la vita. E’ in sostanza questo che il Papa dice alla cinquantina di accademici vaticani, guidati dal loro presidente, la prof.ssa Mary Ann Glendon che nella tarda mattinata si sono riuniti per ascoltarlo nella Sala del Concistoro in Vaticano. La città distrutta è in questo caso quella della finanza, rivelatasi, spesso con esiti drammatici, un colosso globale dai piedi d’argilla. Una debolezza stigmatizzata da Benedetto XVI sin dalle prime parole del suo intervento:
“The worldwide financial break down…
Il crollo finanziario mondiale, come sappiamo, ha dimostrato la fragilità del sistema economico attuale e le istituzioni ad essa collegate. Esso ha inoltre dimostrato l'errore del presupposto in base al quale il mercato è in grado di regolare se stesso, al di là dell'intervento pubblico e dell’apporto di norme etiche interne”.
Contro questa visione che, ha osservato il Papa, deriva da un concetto “impoverito” della vita economica – considerata “una sorta di meccanismo di auto-calibrazione guidato da interessi personali e di profitto” – Benedetto XVI ha opposto i valori della Dottrina sociale della Chiesa, condensati nel magistero della Caritas in veritate:
“Rather than a spiral of production…
Piuttosto che una spirale di produzione e di consumo mirata a bisogni umani definiti, la vita economica deve essere correttamente vista come un esercizio di responsabilità umana, intrinsecamente orientata verso la promozione della dignità della persona, il perseguimento del bene comune e lo sviluppo integrale - politico, culturale e spirituale - di individui, famiglie e società”.
“Riprogettare il cammino”, ha proseguito il Pontefice, vuol dire dunque ripensare quegli “standard globali” e gli obiettivi “che guidano e orientano la vita economica”. La Chiesa, ha ribadito, “afferma l'esistenza di una legge naturale universale”, i cui principi sono stati inscritti da Dio nella creazione. Principi, ha aggiunto, che sono “accessibili alla ragione umana e, come tali, devono essere adottati come base per le scelte pratiche”:
“As a part of the great heritage of human wisdom…
Come parte del grande patrimonio della sapienza umana, la legge morale naturale, di cui la Chiesa si è appropriata, purificandola e sviluppandola alla luce della Rivelazione cristiana, serve come un faro guida gli sforzi degli individui e delle comunità a perseguire il bene ed evitare il male, mentre orienta il loro impegno a costruire una società autenticamente giusta e umana”.
Tra i principi “indispensabili a plasmare un simile approccio integrale etico per la vita economica” devono esserci – ha affermato Benedetto XVI – la “promozione del bene comune, radicata nel rispetto della dignità della persona umana” in tutti i settori di produzione e di commercio, e nelle istituzioni politiche e sociali”, con una “comune” responsabilità “verso le nuove generazioni”:
“Intergenerational solidarity must henceforth…
La solidarietà fra le generazioni d’ora in poi deve essere riconosciuta come un criterio etico fondamentale per giudicare qualsiasi sistema sociale. Queste realtà indicano l'urgenza di rafforzare le procedure di governance dell'economia globale, anche se nel rispetto del principio di sussidiarietà. Alla fine, però, tutte le decisioni economiche e politiche devono essere dirette verso la ‘carità nella verità’, in quanto custodisce la verità e incanala la potenza liberatrice della carità in mezzo alle vicende umane contingente e alle strutture”.
Sento l'affetto del popolo italiano: così il Papa al concerto offerto dal presidente Napolitano
◊ “In questo atto premuroso vedo un ulteriore segno dell’affetto del popolo italiano”: sono state le parole di ringraziamento del Papa rivolte al presidente italiano Giorgio Napolitano per il concerto offerto in suo onore, ieri pomeriggio nell'Aula Paolo VI, in Vaticano, nel quinto anniversario del Pontificato. Poco prima, Benedetto XVI e Napolitano si erano ritrovati a colloquio per poco più di venti minuti, durante i quali, ha poi riferito il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, sono stati toccati i temi dell’attualità internazionale, come la situazione nel Medio Oriente. Il Papa ha parlato del prossimo Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, in programma ad ottobre, ed ha rinnovato la sua preghiera per l’Italia. In occasione del concerto, Napolitano ha offerto in dono al Pontefice un'edizione anastatica con la prima traduzione italiana del 'De Europa' di Enea Silvio Piccolomini, Papa Pio II. Servizio di Francesca Sabatinelli.
(musica)
“Lo studio della musica riveste un alto valore nel processo educativo della persona, in quanto produce effetti positivi sullo sviluppo dell’individuo, favorendone l’armonica crescita umana e spirituale”: Benedetto XVI ha accolto così il concerto dell’Orchestra giovanile italiana della Scuola musicale di Fiesole, diretti dal maestro Nicola Paszkowski, che ha eseguito brani del XVII e XIX secolo di Sammartini, Mozart e Beethoven. Una Scuola che, in oltre 30 anni, ha percorso un cammino formativo importante di fronte alla realtà quotidiana che dimostra, ha spiegato il Papa, come “non sia facile educare”:
“Nell’odierno contesto sociale ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e problematica: spesso tra genitori ed insegnanti si parla delle difficoltà che s’incontrano nel trasmettere alle nuove generazioni i valori basilari dell’esistenza e di un retto comportamento. Tale situazione problematica coinvolge sia la scuola sia la famiglia, come pure le varie agenzie che operano nel campo formativo”.
Le nuove generazioni, ha aggiunto il Papa, chiedono uno straordinario impegno educativo. I ragazzi oggi incontrano molte difficoltà nel vivere i grandi ideali della vita. I loro bisogni, le loro attese, così come gli ostacoli e le minacce che si trovano davanti, non possono essere ignorati:
“Essi sentono l'esigenza di accostarsi ai valori autentici quali la centralità della persona, la dignità umana, la pace e la giustizia, la tolleranza e la solidarietà. Ricercano anche, in modi a volte confusi e contraddittori, la spiritualità e la trascendenza, per trovare equilibrio e armonia”.
Ed è qui che il Papa ha sottolineato l’importanza della musica, “capace di aprire le menti e i cuori alla dimensione dello spirito…”
“…e conduce le persone ad alzare lo sguardo verso l’Alto, ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la sorgente ultima in Dio. La festosità del canto e della musica sono altresì un costante invito per i credenti e per gli uomini di buona volontà ad impegnarsi per dare all’umanità un avvenire ricco di speranza”.
Prima del concerto era stato il presidente Napolitano ad indirizzarsi con il suo saluto al Papa. Viviamo in tempi non facili, aveva detto, e la scelta dell’omaggio musicale è di per sé un’offerta di serenità:
''Sono certo che nella discrezione e nel rispetto con cui seguiamo il quotidiano svolgersi della sua alta missione, ella possa ben cogliere l’intensa, affettuosa vicinanza nostra e del popolo italiano''.
Napolitano non aveva mancato di sottolineare l’importante apporto al conseguimento del bene e della concordia da parte dei molti sacerdoti che operano in Italia. Parlando poi dei problemi di un mondo che cambia, e citando la profonda crisi del Medio Oriente, aveva augurato che allo sforzo per il raggiungimento di una soluzione non manchi l'apporto di quell'Europa solidale prefigurata proprio da Pio II.
(musica)
Cordoglio del Papa per la morte del cardinale Mayer: una vita spesa con mitezza e rettitudine per il Vangelo e la Chiesa
◊ Il cardinale Paul Augustin Mayer “lascia il ricordo indelebile di una operosa esistenza spesa con mitezza e rettitudine nell’adesione coerente alla propria vocazione di monaco e di pastore pieno di zelo per il Vangelo e sempre fedele alla Chiesa”. Benedetto XVI ricorda con queste parole commosse il porporato benedettino tedesco, morto stamani all’età di 98 anni. In un telegramma all’Abate primate dei Benedettini confederati, Dom Notker Wolf, il Papa rammenta il qualificato impegno del cardinale Mayer “nell’ambito liturgico e in quello delle università e dei seminari e specialmente l’apprezzato servizio alla Santa Sede”.
Il Pontefice ricorda gli incarichi del porporato bavarese “prima nella commissione preparatoria del Concilio Vaticano II” e “poi in diversi dicasteri della Curia Romana”. Il Papa assicura le sue preghiere per il porporato e i suoi confratelli che “piangono la scomparsa di un così generoso discepolo di Cristo”. Le esequie del cardinale Mayer si terranno lunedì prossimo, alle ore 11.30, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana. Il rito sarà celebrato dal cardinale decano Angelo Sodano. Al termine della Celebrazione eucaristica, Benedetto XVI rivolgerà la Sua parola ai presenti e presiederà il rito dell'Ultima Commendatio e della Valedictio.
Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e presidente emerito della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", il cardinale Mayer avrebbe compiuto 99 anni il prossimo 23 maggio. Dopo il Concilio Vaticano II al quale aveva partecipato come segretario della Commissione preparatoria, aveva ricevuto l’ordinazione episcopale da Paolo VI nel 1972. Nel 1988 era stato creato cardinale da Giovanni Paolo II. Con la scomparsa del porporato tedesco, il Collegio cardinalizio risulta composto da 180 cardinali, dei quali 108 elettori e 72 non elettori.
Messaggio del Papa al “Rinnovamento nello Spirito”: promuovere un laicato educato alla fede e formato all’evangelizzazione
◊ “Una felice e fruttuosa esperienza” per la promozione del laicato in comunione con la Chiesa. E’ l’auspicio che Benedetto XVI rivolge alla XXXIII Convocazione del “Rinnovamento nello Spirito Santo”, apertasi ieri a Rimini. In un messaggio, a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, il Pontefice esprime la sua vicinanza spirituale alla famiglia del Movimento presieduto da Salvatore Martinez. L'assise, che si conclude domenica prossima, è incentrata sul tema, tratto dalla prima Lettera di Giovanni: "E' lo Spirito che dà testimonianza, perché è la verità". Il servizio di Alessandro Gisotti:
Promuovere un “laicato educato alla fede, formato all’evangelizzazione e disponibile ad assumere responsabilità ecclesiali e sociali”: è quanto esorta Benedetto XVI, che sottolinea la collaborazione di “Rinnovamento nello Spirito” con il Papa e i vescovi su tale terreno. “Assai opportuna, in questo Anno Sacerdotale”, si legge ancora nel Messaggio, “è la scelta di dedicare una giornata ai sacerdoti per riproporre a tutti la bellezza e l’alta dignità del ministero del prete, così come lo ha vissuto il Santo Curato d’Ars e come lo vivono tanti sacerdoti anche ai nostri giorni, in Italia e nel mondo intero”. Il Papa incoraggia inoltre la riflessione sulla “Cultura della Pentecoste” che mira “ad aiutare adulti e giovani a pensare ed agire sempre alla luce della ricca tradizione spirituale e culturale cattolica”. Il Papa non manca poi di lodare l’impegno del Movimento “per l’inserimento nel lavoro di detenuti, ex detenuti e loro familiari”. Questo progetto, si legge nel messaggio, “è quanto mai prezioso nell’attuale momento di difficoltà del mondo penitenziario, che ha tanto bisogno di speranza e quindi del Vangelo”. Benedetto XVI esprime infine vivo apprezzamento per la volontà di "Rinnovamento nello Spirito" di collaborare alla costruzione del Centro Internazionale per la Famiglia a Nazareth.
Sulla prima giornata di Convocazione di "Rinnovamento nello Spirito Santo" e sul modo in cui è stato accolto il messaggio del Papa, ci riferisce da Rimini Luciano Castro:
Le parole di Benedetto XVI sono state accolte con grande gioia e un lungo applauso dai 20mila partecipanti alla Convocazione del Rinnovamento. Del progetto della Casa a Nazareth, ha parlato ieri sera nell’omelia anche il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali: “Come una lampada ardente”, ha detto il porporato, “questa provvidenziale iniziativa dovrà in tutto il mondo annunciare la famiglia secondo il pensiero di Cristo”. Al Movimento riunito a Rimini, sono giunti diversi altri messaggi. Il presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, cardinale Stanislaw Rylko, ha sottolineato il dono che i ministri ordinati rappresentano per il Rinnovamento nello Spirito e la “grazia che sono oggi i movimenti e le nuove comunità – ha scritto – per la scoperta, o la riscoperta, della vocazione al sacerdozio ministeriale”. Da parte sua, il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Angelo Bagnasco, riecheggiando il tema della Convocazione, ha sottolineato che “è lo Spirito che, nelle avversità del presente, custodisce la Chiesa forte e coraggiosa, capace di essere lei stessa segno e strumento di riconciliazione”. Oggi, qui a Rimini, giornata dedicata al perdono e alla riconciliazione, con l’intervento del Predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa. Stasera, la concelebrazione eucaristica sarà presiduta dal cardinale Julian Herrànz, presidente della Commissione Disciplinare della Curia Romana.
Altre udienze e nomine
◊ Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina i visitatori dei Legionari di Cristo e il cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney.
Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale del vicariato apostolico di Kontagora (Nigeria), presentata da mons. Timothy Joseph Carrol, in conformità al can. 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico.
Il Papa ha nominato arcivescovo metropolita di Southwark (Inghilterra) mons. Peter Smith, finora arcivescovo metropolita di Cardiff. Mons. Peter Smith è nato a Londra, nell'arcidiocesi di Southwark, il 20 ottobre 1943. Eletto vescovo di East Anglia il 21 marzo 1995, è stato consacrato il 27 maggio seguente. Il 26 ottobre 2001 è stato promosso arcivescovo metropolita di Cardiff. Attualmente è vicepresidente della Conferenza episcopale d'Inghilterra e Galles e presidente del Department of Christian Responsability and Citizenship all'interno della stessa Conferenza.
Il Santo Padre ha nominato vescovo di Atlacomulco (Messico) il rev. Odilón Martínez García, del clero della diocesi di Toluca, finora rettore del Seminario Maggiore di Toluca. Il rev.do Odilón Martínez García è nato il 29 aprile 1949 a Santa Ana, Tenancingo, nello Stato di México. E’ stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1974 per la diocesi di Toluca.
Il Papa ha nominato vescovo della diocesi di Same (Tanzania) padre Rogatus Kimaryo, della Congregazione dello Spirito Santo, attuale amministratore apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" della medesima. Padre Rogatus Kimaryo è nato il 30 ottobre 1956 a Mkuu, parrocchia di Rombo, nella diocesi di Moshi. E’ stato ordinato sacerdote il 30 maggio 1987, ad Arusha.
Visita del Papa alla Congregazione per la Dottrina della Fede
◊ Alle ore 18 di questo pomeriggio, Benedetto XVI si reca in visita alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Al suo arrivo nel cortile interno del Palazzo del Santo Uffizio, il Papa è accolto dal cardinale William Joseph Levada, prefetto della Congregazione, da mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer, segretario, e da mons. Damiano Marzotto Caotorta, sotto-segretario. Quindi il Santo Padre raggiunge la Cappella, dove sosta in adorazione del Santissimo Sacramento. Dopo le parole di benvenuto del cardinale Levada, presiede la Liturgia di Benedizione della Cappella, al termine dei lavori di restauro. Accompagnato dai superiori della Congregazione, il Papa visita poi i nuovi locali dell’Archivio e della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei". Infine, raggiunta la Sala delle Conferenze, incontra gli officiali della Congregazione e rivolge loro alcune parole di saluto.
Torino in attesa del Papa: intervista col sindaco Chiamparino
◊ La città di Torino si appresta ad accogliere Benedetto XVI per l’Ostensione della Sindone: il Papa sarà nel capoluogo piemontese domenica prossima 2 maggio. Su questi due eventi, la visita del Pontefice e l’Ostensione, ascoltiamo il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, al microfono del nostro inviato Massimiliano Menichetti:
R. – Sono due eventi che obbligano tutta la città, credenti e non credenti, ad una riflessione, come conto di dire anche nell’indirizzo di saluto a Sua Santità, che è una riflessione insieme sulla sofferenza e sul rispetto: la sofferenza che c’è nel mondo, che c’è nella società, e il rispetto dell’altro, che credo sia la grande sfida, che abbiamo davanti a noi ovunque, in particolare forse in questa parte di mondo più secolarizzata e in cui le tendenze egoistiche sono più forti.
D. – Torino si presenta come una società mutata, in evoluzione, dal punto di vista sociale. Sono presenti grandi sfide sul piano del lavoro, ma anche delle difficoltà. Che città presenta al Papa?
R. – Una città che sta cambiando, che è immersa nel pieno di una metamorfosi economica e sociale, resa più difficile dalla sferza di una crisi che non è certo finita, soprattutto dal punto di vista sociale, e che forse è nel pieno dei suoi effetti più laceranti, e che però, tuttavia, è una città che ha saputo e sa reagire, sia sul piano economico che sul piano sociale, cercando di non lasciare nessuno solo. Io credo che da questo punto di vista, ecco cosa mi aspetto da Benedetto XVI: mi aspetto che nel suo messaggio incoraggi questo lavoro. Vorrei anche ricordare, perché no, che Torino è una città che ha una storia, com’è noto, di santi "sociali", che forse facilita rispetto ad altri luoghi l’individuazione di quello che io considero il necessario riconoscimento del valore pubblico della religiosità. E’ abbastanza facile intravederlo attraverso la storia di don Bosco, ma bisogna vederlo, però, anche attraverso tutto ciò che la religiosità suggerisce dal punto di vista del comportamento pubblico. Secondo me, questo è molto importante, perché è la premessa per poter trovare soluzioni che sul piano dei diritti ed anche dei doveri consentano ad una comunità di essere effettivamente tale.
Il cardinale Tauran di ritorno dal Vertice interreligioso di Baku: promuovere la fraternità tra credenti nel tempo della globalizzazione
◊ I credenti siano testimoni di speranza nel mondo: è l’esortazione del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del dicastero per il Dialogo Interreligioso, intervenuto nei giorni scorsi al Summit mondiale dei leader religiosi a Baku, in Azerbaigian. A margine dell’evento si è tenuto un importante incontro azero-armeno per la pace nella regione caucasica con la mediazione del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill. Al microfono di Thomas Chabolle, il cardinale Tauran traccia un bilancio del Summit di Baku:
R. – J’ai eu l’occasion, dans mon discours, de mettre en relief le fait que …Nel mio discorso, ho avuto l’occasione di mettere in rilievo il fatto che la globalizzazione non significa, automaticamente, la fratellanza: al contrario! Per questo, è necessario parlarsi tra credenti, per conoscersi, per esaminare quel che si può fare insieme per condurre un dialogo interreligioso che sia al servizio dei valori e della società, evitando due mali che sono il relativismo e l’intolleranza. Nel mio intervento ho cercato di illustrare l’apporto specifico dei credenti all’edificazione di questo mondo.
D. – In queste regioni del Caucaso i musulmani sono numerosi …
R. – Les musulmans en Azerbaijian sont des musulmans tolérants …
In Azerbaigian, i musulmani sono tolleranti; il capo religioso musulmano, che è anche stato co-presidente dell’incontro, è un uomo di grande benevolenza, ben disposto nei riguardi dei cattolici e dei credenti in generale e in particolare nei riguardi della Santa Sede: più volte egli mi ha parlato del Papa, mi ha detto della sua ammirazione per il Papa; nei miei riguardi ha sempre avuto un atteggiamento di grande delicatezza, sono sempre stato al suo fianco nelle occasioni ufficiali … Credo che sia un esempio di armonia …
D. – Avete affrontato anche la questione del fondamentalismo religioso, o anche la questione del terrorismo, in considerazione del fatto che vi sono regioni instabili nel Caucaso?
R. – Dans le document final, il y a effectivement une allusion au terrorisme...
In realtà, nel documento finale c’è un riferimento al terrorismo. Abbiamo ribadito che i capi religiosi devono evitare che la religione sia strumentalizzata a vantaggio della violenza.
Oggi su "L'Osservatore Romano"
◊ Senza interventi pubblici e criteri morali il mercato non può autoregolarsi: il Papa alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.
Quante mani su quel Lenzuolo: in prima pagina, Ferdinando Cancelli sulla Sindone agli occhi di un bambino.
A un passo dall'accordo per salvare Atene: in rilievo, nell'informazione internazionale, la crisi finanziaria in Grecia.
Una nota sulla visita dell'arcivescovo Dominique Mamberti in Montenegro (15-20 aprile).
Le pietre e le idee: in cultura, Inos Biffi sulle cattedrali della teologia.
Lavoro quotidiano con gli angioletti in bottega: Stefania Colafranceschi sull'iconografia di san Giuseppe Artigiano.
Una domenica a Camaldoli: Giulio Alfano ricorda padre Mariano Cordovani, primo teologo della Casa pontificia.
Macché Gog e Magog! Sono solo gli Unni: la relazione di Luigi F. Pizzolato al convegno "Ambrogio e i barbari".
La città si trasforma e turba l'architetto: l'articolo di Mario Botta nel numero in uscita di "Vita e Pensiero", il bimestrale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il coraggio della speranza: Gaetano Vallini recensisce un libro fotografico sul terremoto che ha sconvolto L'Aquila e l'Abruzzo.
La croce del Mojave e la laicità dello Stato: nell'informazione religiosa, Marco Bellizi in merito alla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti sul monumento ai caduti di guerra.
Farmacisti cattolici: garantire l'obiezione di coscienza
◊ Possibilità per i farmacisti di non dispensare contraccettivi di emergenza, ma nello stesso tempo obbligo di garantirne la dispensazione anche attraverso farmacisti non obiettori presenti nell'organico: sono alcuni dei punti del ddl presentato dalla senatrice del Pdl Spadoni Urbani. Soddisfazione a metà dall’Unione Cattolica Farmacisti Italiani: “Bene la tutela del diritto all’obiezione di coscienza come previsto dalla legge 194 – spiega il presidente Piero Uroda – ma le farmacie obiettrici non devono essere obbligate ad assumere personale non obiettore”. Paolo Ondarza lo ha intervistato.
R. – Questo è quello che noi abbiamo desiderato o chiesto dall’inizio, da quando è uscita la pillola del giorno dopo. Noi abbiamo fatto un convegno, cui ha partecipato il presidente emerito della Corte Costituzionale, Baldassarre, che ha dato il suo parere che il diritto già c’è, in quanto è riconosciuto dalla legge 194. Quindi, noi riteniamo di avere lo stesso diritto del medico chirurgo di rifiutarci di partecipare.
D. – Ma oggi che cosa accade ad un farmacista che decidesse di rifiutarsi?
R. – Ci sono molti colleghi, che hanno paura di andare contro l’opinione pubblica. Io invece ritengo che, se una cosa è sbagliata, bisogna avere il coraggio di dire che il “re è nudo”.
D. – Eppure oggi chi esercita il diritto all’obiezione di coscienza rischia di essere denunciato...
R. – Rischia di essere denunciato, rischia di essere licenziato - perché ci sono anche questi episodi – rischia di non essere assunto. Io ne ho fatto le spese come titolare e sono stato denunciato per avere rifiutato di procurare questo prodotto e sono in attesa di giudizio. Quindi, aspetterò che il mio caso venga affrontato davanti all’autorità giudiziaria nei vari gradi. In certe farmacie, sia pubbliche che private, se c’è un’ideologia imperante, logicamente non si accetta volentieri il dissenso. Conosco persone che sono state costrette a cambiare farmacia.
D. – Vietare ad un farmacista di esercitare l’obiezione di coscienza equivale a dire: “Il farmacista è solo un dispensatore di farmaci”...
R. – Il farmacista non è un distributore automatico, non è un robot, perché qualcuno poi fa delle battute come se noi ci rifiutassimo di consegnare alcuni prodotti. L’unico motivo che abbiamo per opporci è quello del rispetto della vita: oggi, sul piano della nascita e in un futuro, forse - temo - non troppo lontano, sul piano dell’eutanasia. Perché in Belgio e in Olanda già oggi al prezzo di 51, 52 euro ci sono i kit che vengono venduti ai medici per praticare il “fine vita” a qualcuno.
D. – Lei ritiene che in un futuro prossimo potrebbe anche accadere ad un farmacista di vendere la pillola abortiva RU486?
R. – Certo, perché oggi stiamo partendo con certe garanzie all’interno degli ospedali, ma certamente la strada è quella di privatizzare la cosa.
D. – Qualora si affermasse invece il principio dell’obiezione di coscienza dei farmacisti, lei ritiene che sarebbe opportuno che riguardasse la struttura, quindi la farmacia o il singolo farmacista?
R. – Il singolo farmacista va tutelato e dentro una struttura vale l’indicazione di chi è responsabile naturalmente, perché il diritto di chi non vuole darla è maggiore di quello che la vuole prendere.
Convegno scientifico a Roma sulle mielodisplasie
◊ Fare il punto sulle nuove armi terapeutiche nella lotta alle mielodisplasie, malattie del sangue che colpiscono il midollo osseo: questo l’obiettivo del Convegno scientifico ospitato a Roma ieri e oggi a cui partecipano, per la prima volta in Italia, oltre 300 ematologi. L’iniziativa è stata promossa dall’Ail, l’associazione italiana contro le leucemie e i linfomi, che ha fatto precedere al Convegno un incontro tra medici, familiari e pazienti per uno scambio di informazioni ed esperienze volte a migliorare la qualità della vita degli ammalati. Ma che cosa significa avere una sindrome mielodisplastica? Adriana Masotti lo ha chiesto al prof. Sante Tura, direttore dell’Istituto di ematologia all’Università di Bologna, presenta il convegno:
R. - Significa avere una condizione pre-leucemica, cioè un’anticipazione di una leucemia acuta, e poiché colpisce prevalentemente le persone anziane, questo costituisce un problema clinico molto importante.
D. – Che cosa comporta in più il fatto che questa malattia, questa sindrome, colpisca persone di età avanzata?
R. – Il problema è che la leucemia acuta per essere curata richiede una terapia aggressiva molto tossica, che ovviamente non possiamo utilizzare nelle persone anziane, pena delle complicanze estremamente temibili e gravi.
D. – Durante il convegno di questi giorni, s’illustreranno le più recenti novità in termini di strategie terapeutiche nelle mielodisplasie, che cosa ci può dire in merito?
R. – Questa patologia relativamente frequente in Italia, si registrano circa cinque mila casi ogni anno, questa patologia era estremamente trascurata perché non avevamo farmaci che fossero in grado di modificare la storia naturale, quindi la prognosi di questi pazienti. Dal 2005 sono stati messi a disposizione vecchi farmaci con nuova indicazione e nuovi farmaci, che hanno e stanno modificando radicalmente la prognosi di questi pazienti. Sono farmaci con poca tossicità e molta efficacia. In altri termini, prima del 2005 un paziente con una mielodisplasia, veniva curato solo con delle trasfusioni, cioè con una terapia incapace di modificare il decorso clinico. Oggi questo non è più cosi, e c’è un fervore notevole d’incontri mirati alla discussione, mirati alla formazione dei medici… Questo interesse è esploso.
D. – Dal punto di vista sociale l’accesso a questi farmaci, alle cure, è alla portata di tutti?
R. – Si. Pensi che un paziente che vive di trasfusioni è un paziente che ha una qualità di vita pessima. Oggi questi farmaci elevano il livello di emoglobina nel sangue e il paziente non ha più bisogno delle trasfusioni e vive bene, ovviamente. L’Ail ha organizzato qui a Roma in questi giorni un seminario insieme a medici a pazienti e ai loro familiari, proprio per informarli di questi progressi e quindi di quello che può essere un futuro migliore.
D. – E anche l’informazione è un’attività che va a beneficio dei malati?
R. – Esatto, esatto.
Venezuela: ucciso un prete statunitense, lavorava al fianco degli ultimi
◊ Dopo il barbaro assassinio ieri in India di un sacerdote che svolgeva la sua opera al fianco dei più poveri, un altro prete è stato ucciso, questa volta in Venezuela. Si tratta di don Esteban Woods, statunitense, 68 anni, dal 2004 nel Paese latinoamericano. L’omicidio è avvenuto a Puerto Ordaz, nel sud del Venezuela, nella notte tra il 27 e 28 aprile. Il corpo del sacerdote è stato trovato solo ieri mattina, nella residenza parrocchiale. Don Esteban era amato e apprezzato da tutti, anche se forse poteva dare fastidio a qualcuno. Aveva dedicato tutta la sua vita agli ultimi, in particolare a braccianti agricoli e a badanti; né taceva quando era il momento di difendere i loro diritti. E’ morto accoltellato – due colpi di arma da taglio inferti con precisione - e gli è stata tappata la bocca con un nastro. Il sacerdote in passato era stato già vittima di altre aggressioni e soprattutto, scrive la stampa locale, nella parrocchia si erano registrati diversi furti. Ma, considerate le modalità dell’assassinio, la polizia sta seguendo tutte le piste. Due magistrati – rende noto l’autorità giudiziaria di Caracas - sono stati incaricati di “fare luce il più presto possibile su un fatto così odioso". (L.B.)
La “marea nera” arriva in Louisiana. Obama: massimo impegno
◊ È già stata definita “la peggiore catastrofe ambientale degli ultimi 10 anni” e rischia di eguagliare quella creata dalla "Exxon Valdes", in Alaska, nel 1989. Non sono bastate, infatti, le barriere gonfiabili poste ieri al largo delle coste sud-orientali degli Stati Uniti nel tentativo di arginare il petrolio: dopo il tramonto la macchia di greggio è arrivata a toccare le coste della Louisiana, mettendo a rischio il delicato ecosistema di una regione già sottoposta al trauma del passaggio dell’uragano "Katrina" nel 2005. Secondo gli esperti, infatti, l'80 per cento del greggio si riverserà sulla costa, tanto che la Casa Bianca ha deciso di interrompere oggi le trivellazioni fino a una più chiara valutazione della situazione. Proprio per una migliore valutazione, infatti, il presidente Usa ha inviato in Louisiana i ministri della Sicurezza nazionale e dell’Ambiente. La fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma Deepwater Horizon situata nel Golfo del Messico, di proprietà della British Petroleum, è iniziata il 20 aprile scorso, in seguito a un incendio che l’ha fatta sprofondare, causando la perdita di greggio dal pozzo sottomarino. È la prima volta, tra l’altro, che lo sversamento di petrolio avviene a una profondità così alta: 1500 metri. Il presidente Obama ha promesso tutto l’aiuto possibile al governatore della Louisiana che ha chiesto l’invio di seimila uomini della Guardia Nazionale, ma anche al Texas, all’Alabama, al Mississippi e alla Florida, tutti Stati a rischio disastro ambientale. I pescatori del Delta del fiume hanno passato l’intera nottata a raccogliere i gamberi, risorsa ittica importantissima per l’economia dell’area, prima che l’onda li intrappolasse e li uccidesse tutti. L’amministrazione Obama ha comunicato che i costi per ripulire la marea nera saranno a carico della Bp, le cui azioni hanno già perso ieri l’8 per cento sui mercati, ma probabilmente le sole risorse private non saranno sufficienti. L’impegno sul fronte dei soccorsi, finora, sta costando alla compagnia inglese circa sei milioni di dollari al giorno. (A cura di Roberta Barbi)
Mons. Crociata: affrontare la vicenda degli abusi con coraggio e verità
◊ Una condanna a qualunque tipo di generalizzazione in tema di abusi sessuali è arrivata dal segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons. Mariano Crociata, nel suo intervento alla riunione della Commissione presbiterale italiana, pubblicato dall’Osservatore Romano. Il presule ha esordito comparando l’educazione umana con quella cristiana, tra loro in stretto rapporto, ma che non vanno confuse, così che “un percorso educativo esemplare dà forma indivisibilmente a un buon cittadino e a un vero cristiano”. La questione educativa è interpellata dai gravi episodi di pedofilia che hanno coinvolto alcuni sacerdoti e hanno suscitato vasta eco nei media. Mons. Crociata, in proposito, invita a una riflessione pacata e il più possibile oggettiva, scevra da estremizzazioni. Il primo punto da chiarire è il luogo comune che vorrebbe la Chiesa tollerante verso certe pratiche, mentre la condanna esplicita della pedofilia si trova già in documenti ecclesiastici datati 1922 e 1962. “Chi ha favorito atteggiamenti di indulgenza – ha detto il presule – non ha mai applicato direttive di Chiesa, semmai le ha tradite”. Ovviamente c’è stata un’evoluzione della sensibilità sociale su questi temi, che la Chiesa ha prontamente seguito con l’emanazione di alcuni documenti sotto il Pontificato di Giovanni Paolo II e, più recentemente, con la Lettera pastorale ai cattolici d’Irlanda di Benedetto XVI e con la Guida alla comprensione della Congregazione per la Dottrina della fede riguardo le accuse di abusi sessuali, pubblicata il 12 aprile scorso. Il pensiero di mons. Crociata va immediatamente alle vittime di tali abusi, “nostri fratelli e sorelle nella fede e nella Chiesa. Persone da tutelare e accompagnare: qui sta la sfida e la difficoltà di una condizione umana che interpella la responsabilità di tutti”; ma si riferisce anche agli autori degli abusi, che “vanno accompagnati, senza falsa pietà, in un percorso di correzione e di contenimento che impedisca la reiterazione del male e ne favorisca, invece, il processo di redenzione”. Il segretario della Cei, inoltre, indica la “cultura pansessualistica ed edonistica diffusa” come un ostacolo allo sviluppo del “senso del rispetto per le persone, soprattutto le più fragili e indifese, ridotte a oggetto di piacere”. Tali comportamenti risultano doppiamente condannabili quando sono attuati da uomini di Chiesa, persone consacrate, perché da un sacerdote ci si aspetta un comportamento diverso, per questo “la reazione di fronte ad abusi commessi da ecclesiastici è stata così forte”. Da qui, però non si deve incorrere nell’errore di considerare ogni prete pedofilo, ammonisce mons. Crociata, né, all’opposto, “credere che le accuse di pedofilia siano soltanto frutto di un complotto architettato contro la Chiesa”. Questo momento, secondo il presule, “va affrontato con coraggio e verità”, perché “la Chiesa scopre nella prova di essere depositaria di una grazia, di una forza, di un’integrità che non vengono dai suoi membri, ma dall’alto, cioè dal Signore”. La vicenda della pedofilia, dunque, come indicato dal Papa, deve "costituire l’avvio di un percorso di purificazione e di rinnovamento profondo all’interno della Chiesa, che implica particolare diligenza nel discernimento vocazionale dei ministri; elevata qualità umana, spirituale, intellettuale e pastorale di chi esercita un ministero e la fuga dalla tentazione dell’individualismo e della chiusura nel privato, per vivere, invece, la fraternità ministeriale, religiosa ed ecclesiale". (R.B.)
Bolivia: dal 10 al 13 maggio l'Assemblea della Pastorale sociale della Caritas
◊ Una visione cristiana condivisa della situazione della Bolivia, la definizione dell’applicabilità della Pastorale sociale nel contesto delle nuove strutture e un chiarimento sui ruoli a livello locale e nazionale, oltre a comuni linee d’azione: sono questi gli obiettivi della decima assemblea nazionale della Pastorale sociale della Caritas boliviana che si svolgerà dal 10 al 13 maggio prossimi. Un evento, ricorda l'agenzia Fides, che si configura come un atto simbolico, a partire dalla scelta della stessa sede a Trinidad della prima assemblea, quella di 10 anni fa: con la riunione, infatti, si vuole intraprendere quasi una “nuova fondazione” alla luce del documento della Conferenza episcopale boliviana (Ceb), “Rinnovare le strutture di servizio della Ceb”. Il programma si prefigge di sviluppare quattro temi: la visione cristiana della realtà boliviana; gli orientamenti del documento suddetto per la Pastorale sociale della Caritas; i ruoli e le funzioni dell’assemblea nazionale, del Consiglio consultivo e della Sepas Caritas e della Pastorale sociale regionale della Caritas; le linee comuni di azione della Pastorale sociale di Caritas Bolivia con le numerose personalità presenti. (R.B)
Sostegno a distanza, risorsa fondamentale per i bambini di Congo e Rwanda
◊ Garantire a tutti un futuro fatto di istruzione, cibo, assistenza medica, supporto psicologico e soprattutto tanto amore: è l’obiettivo che si prefigge il Movimento per la lotta contro la fame nel mondo che promuove la formula del sostegno a distanza per i bambini della Repubblica democratica del Congo e del Rwanda. Come riporta l’agenzia Fides, in questi giorni sono una quarantina le nuove richieste pervenute dalle suore di due dei maggiori centri d’accoglienza: ‘Ek’Abana’, la casa fondata da Suor Natalina Isella a Bukavu, in Congo, dove vengono ospitate le bambine accusate di stregoneria, e la ‘Casa di San Giuseppe’ delle Suore angeliche di San Paolo a Muhura, in Rwanda. (R.B.)
Sydney: dal 10 al 14 maggio la riunione dei vescovi dell'Oceania
◊ La Federazione delle Conferenze episcopali dell’Oceania (Fcbco), riunirà dal 10 al 14 maggio prossimi a Sydney i vescovi di tutto il continente. Alla riunione, che si svolge ogni quattro anni, sono attesi presuli dall’Australia, la Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Isole Salomone e altre isole del Pacifico come Tonga, Fiji, Samoa e Tahiti. Il tema dell’assemblea, ricorda il Sir, riguarda “I problemi reali dell’Oceania alla luce della Parola di Dio e dei Sacramenti”. L’occasione è utile ai vescovi per stabilire contatti personali, di dialogo e condivisione pastorale ed è "un’opportunità per imparare, confrontarsi, e condividere il lavoro" nelle diocesi, spiega il presidente dell’Fcbco. In apertura dei lavori, una Messa celebrata dal cardinale George Pell nella cattedrale di St. Mary; quindi interventi sulla Scrittura, sui Sacramenti, sulle comunicazioni sociali e aggiornamenti sulla canonizzazione di Mary MacKillop, sulla cui tomba i presuli si recheranno in pellegrinaggio. In chiusura sono previste la relazione di Malcom Hart, della Pastorale giovanile australiana, che parlerà dei frutti della Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney 2008 e l’intervento del vescovo neozelandese, Denis Browne. (R.B.)
Tanti i messaggi augurali per i 95 anni del rabbino Toaff
◊ Oggi il rabbino capo emerito di Roma Elio Toaff compie 95 anni. Tanti gli auguri che gli sono giunti per questa occasione. Lo storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, sulle colonne del Corriere della Sera, ne ripercorre la vita. Nato nel 1915, e cresciuto nella cosmopolita Livorno, dovette subire l’umiliazione delle leggi razziali. Dopo la laurea in giurisprudenza, raggiunta a fatica perché nessun docente voleva concedere la tesi a un ebreo, desiderava tornare in Palestina dai fratelli, ma il padre gli ricordò che un rabbino doveva rimanere con la sua gente. Nel 1943, mentre era in fuga con la moglie Lia, venne catturato dalle SS e condannato alla fucilazione, dalla quale lo salvò la preghiera: un capitano, infatti, lo vide pregare, ne ebbe pietà e lo fece scappare. Da allora, anche come capo della più grande comunità ebraica d’Europa, si adoperò per fare dell’ebraismo una componente rilevante, anche se minoritaria, della società italiana, mostrando come la “diversità” dell’essere ebreo fosse una ricchezza per il Paese. Dopo aver lottato contro l’antisemitismo di destra, dovette lottare anche contro quello di sinistra, tanto che negli anni Ottanta denunciò il cosiddetto “vento dell’odio”, imponendo, di fatto, la realtà ebraica all’attenzione di milioni di italiani. Nel 1986, ricevette Giovanni Paolo II: era la prima volta che un Successore di Pietro metteva piede in Sinagoga, un avvenimento storico. Ne scaturì una lunga amicizia. Quando Giovanni Paolo II morì, nel 2005, Toaff fu l’unico a essere ricordato nel suo testamento e il rabbino era presente in Piazza San Pietro ai funerali del Papa. Quasi cent’anni di storia, dunque, condensati nella vita di un uomo per il quale la cosa più importante, come ha spesso dichiarato, “è far felici gli altri, perché se sono felici gli altri anch’io sono felice”. (R.B.)
Alla Lateranense un'opera teatrale su San Giovanni Maria Vianney
◊ Giovedì 6 maggio sarà messo in scena presso l’Aula magna della Pontificia Università Lateranense, la piéce “Ars amoris. L’amore che viene da Ars”, un ‘ConcerTheatre’, parole e musica, dedicato a San Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars, in occasione dell’Anno Sacerdotale. Lo spettacolo, ricorda l'agenzia Sir, ha debuttato il 14 gennaio 2010, quando è stato rappresentato a Castelgandolfo alla presenza di centinaia di sacerdoti, tra i quali anche il segretario della Congregazione per il clero, mons. Mauro Piacenza. “Siamo convinti che la figura del Curato d’Ars, ampiamente riproposta in ogni Pontificato, da Pio X a Benedetto XVI – ha affermato il regista dell’opera, Maffino Redi Maghenzani – abbia molto da dire a sacerdoti e laici e possa offrire impensati spunti vitali anche a chi non si riconoscesse in un preciso riferimento religioso”. (R.B.)
Partito il giro d’Italia del "Giffoni" film festival per ragazzi
◊ È partito il 28 aprile e si concluderà il 30 maggio prossimo, il “Giffoni experience celebration tour” per celebrare i 40 anni del prestigioso festival cinematografico per ragazzi. Come riferisce l’agenzia Sir, un pullman a due piani decorato con la grafica dell’edizione 2010, è partito da Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, per portare l’esperienza del festival, l’amore per il cinema, la cultura e l’infanzia in quattro città italiane, attraversando con la sua atmosfera festosa, tutta l’Italia. Fino al 2 maggio il bus sarà a Bergamo ospite del villaggio creativo Lilliput, manifestazione annuale dedicata all’infanzia; dal 7 al 9 maggio all’Acquario di Genova; dal 14 al 16 tappa al Bioparco di Roma, e infine a Napoli, dove sosterà dal 26 al 30 all’interno della Città della Scienza. (R.B.)
Grecia: in arrivo l'intesa con Ue e Fmi per il via libera agli aiuti
◊ E' sempre in primo piano la crisi in Grecia. Battute finali per l’intesa sul piano di austerità che il governo di Atene dovrà varare a fronte del prestito da parte di Unione Europea e Fondo monetario internazionale (Fmi). Il servizio di Eugenio Bonanata:
Garantire la “sopravvivenza del Paese”. E’ stato chiaro il premier greco, Papandreou, intervenuto in parlamento per spiegare le misure economiche allo studio dell’esecutivo. Ha parlato di una “responsabilità patriottica” che bisogna perseguire “senza pensare ai costi politici”. Secondo indiscrezioni il piano, che potrebbe essere annunciato ufficialmente entro domenica prossima, contiene drastici tagli e risparmi per un ammontare complessivo di 20 miliardi, nell’ambito dei prossimi due anni. Si va dall’aumento di due punti percentuali dell’Iva fino al rialzo del 10 per cento delle tasse su carburanti, alcol e tabacco. Previsto anche il taglio di tredicesima e quattordicesima per gli statali e per i pensionati più ricchi e il congelamento dei salari dei dipendenti privati. Il problema è che il Paese ellenico rischia di scivolare verso la rivolta. Ieri sera, ad Atene, la polizia ha dovuto usare i lacrimogeni per disperdere un gruppo di 500 persone che aveva forzato il cordone schierato a protezione della sede del ministero dell'Economia. Da Bruxelles, intanto, arrivano voci che danno per imminente la chiusura della trattativa con la Grecia che, dal canto suo, pensa allo sblocco dei fondi e quindi alla possibilità di pagare in tempo i debiti in scadenza il prossimo 19 maggio. I ministri finanziari della zona euro potrebbero riunirsi in video conferenza nel fine settimana, mentre l’argomento continua ad occupare un posto centrale nell’agenda di tutte le cancellerie del Vecchio Continente. La Francia farà il punto domani, la Germania ha garantito che non ci saranno conseguenze sul proprio bilancio. L’Italia, invece, attraverso il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha fatto sapere di essere pronta a discturere un decreto contenente aiuti alla Grecia.
Thailandia
Prosegue la tensione in Thailandia. Parzialmente riprese le attività in un grande ospedale pubblico di Bangkok, invaso ieri da un centinaio di “camice rosse”, sostenitori dell’ex premier, Taksin, che cercavano soldati presumibilmente nascosti nella struttura. Il primo ministro, Vejjajiva, ha nuovamente condannato le manifestazioni che da giorni paralizzano la capitale e avvertito che il governo non tollererà al lungo la situazione.
Belgio
Vietato il velo islamico integrale nei luoghi pubblici in Belgio. E’ quanto prevede il provvedimento approvato dalla Camera. Il testo passa ora all’esame del Senato. Il Paese si avvia a diventare il primo nel mondo occidentale ad adottare una misura del genere. Il servizio è di Laura Serassio:
Non fa riferimento al burqa né al niqab, la legge che è passata ieri al vaglio della Camera bassa del Belgio. Il provvedimento dichiara punibile chi si presenta in pubblico con il volto coperto o mascherato in parte o del tutto. Ma il riferimento è chiaro e la quasi unanimità con cui si è espressa la Camera – due sole le astensioni – ha reso il voto altamente simbolico. I liberali promotori della legge non hanno d’altronde mai nascosto l’intento del provvedimento. Da una parte, la sicurezza pubblica, dall’altra, e soprattutto, il rispetto della dignità femminile. Se anche il Senato dovesse esprimersi favorevolmente, il Belgio sarebbe il primo Paese occidentale ad evitare il burqa in strade, parchi, scuole ed ospedali, battendo sul tempo anche la Francia, dove è previsto in maggio l’esame di una simile proposta. Un ostacolo potrebbe però bloccare l’iter legislativo, la crisi politica in cui è precipitato il Paese dopo le dimissioni del premier Leterme. Si fa sempre più probabile, infatti, l’ipotesi di elezioni anticipate in giugno, con conseguente scioglimento delle Camere.
Libano
Le armi del movimento sciita Hezbollah ''rappresentano una capacità positiva'' per il Libano, che sarà compatto di fronte a un’eventuale aggressione israeliana. Lo ha affermato oggi il presidente libanese, Michel Suleiman, dopo che ieri gli Stati Uniti hanno accusato la Siria di fornire armi a quelli che ha definito ''terroristi'' sciiti libanesi.
Medio Oriente - Clinton
Un appello ai Paesi arabi perché sostengano il processo di pace in Medio Oriente è arrivato ieri dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton. Particolare riguardo è stato rivolto alla Siria perché “qualsiasi trasferimento d'armi a Hezbollah o ad Hamas – ha detto la Clinton – fa arretrare la causa di pace”.
Usa - immigrazione
Una proposta importante. Così il presidente americano Obama ha definito la nuova riforma della legge sull’immigrazione presentata in senato dai democratici. Tre le linee guida: rafforzamento delle misure di sicurezza al confine con il Messico, varo di una carta d’identità apposita per i lavoratori immigrati, nuove procedure per coloro che hanno un impiego ma sono senza visto. Critiche sono arrivate dai repubblicani per il mancato confronto su un tema così delicato.
Italia - immigrazione
L’Organizzazione mondiale per le migrazioni ha chiesto all’Italia di aprire un’inchiesta sulla situazione “assolutamente deplorabile” dei lavoratori immigrati impiegati nel settore dell’agricoltura nella cittadina meridionale di Castel Volturno. L’organizzazione con sede a Ginevra, inoltre, ha invocato misure nei confronti dei datori di lavoro in contatto con la criminalità organizzata, sottolineando che la paga degli immigrati si aggira intorno a 20-25 euro per 12 ore di lavoro al giorno.
Gran Bretagna
In Gran Bretagna, ultimo confronto televisivo tra i leader dei partiti conservatore, laburista e liberaldemocratico in vista delle elezioni legislative del 6 maggio prossimo. Secondo i sondaggi ad aggiudicarsi il dibattito, centrato sull’economia, è stato Cameron che ha ingaggiato un serrato botta e risposta con il premier uscente, Brown. Per gli osservatori, Cleg è rimasto invece un po’ più defilato.
Spagna - Eta
Scarcerato l’ex capo del gruppo indipendentista dell’Eta, Ignacio Gracia Arregui, accusato di aver ordinato di uccidere il re di Spagna Juan Carlos di Borbone a Maiorca nel 1995. L’uomo era stato arrestato in Francia nel 2000 ed estradato in Spagna nel 2008. Le autorità locali lo hanno rimesso in libertà mercoledì scorso.
Serbia
La Serbia è pronta a condannare i crimini commessi contro i serbi durante la guerra nell’ex Jugoslavia negli anni Novanta. Il parlamento di Belgrado ha definito una prima bozza di una risoluzione che sarà votata nelle prossime settimane. Nel documento si chiede agli altri Paesi balcanici di fare altrettanto e di garantire il massimo impegno per la cattura dei ricercati. L’esecutivo ribadisce, infine, la volontà di proseguire il processo di riconciliazione con i Paesi vicini.
Shangai - Expo
Cerimonia di inaugurazione stasera a Shangai, in Cina, per l’Esposizione universale che ufficialmente sarà aperta al pubblico a partire domani. Sono 189 i Paesi che prendono parte al grande evento, ispirato alla qualità della vita nelle metropoli.(Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 120
E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.va/italiano.