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Sommario del 07/08/2010

Il Papa e la Santa Sede

  • Benedetto XVI a sorpresa in Abruzzo, in visita al Santuario della Madonna dei Bisognosi, a Carsoli e a Rocca di Mezzo
  • Riflessioni di Benedetto XVI sulle parole di Gesù: "Se avrete fede, nulla vi sarà impossibile"
  • Nomine
  • Il cardinale Tauran: la fraternità a fondamento di libertà e uguaglianza
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Afghanistan: i talebani uccidono 10 operatori di una Ong cristiana
  • La Russia continua a bruciare: il governo blocca l'export di grano
  • Migliaia di giovani a Santiago de Compostela. Mons. Barrio: Chiesa viva nonostante le difficoltà
  • Al Campus delle Arti di San Gemini una giornata dedicata al binomio musica e scienza
  • Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica
  • Chiesa e Società

  • Alluvioni in India: oltre 130 morti. Drammatica situazione in Pakistan
  • I vescovi boliviani: primato della persona e del bene comune al di sopra delle ideologie
  • Delegazione di vescovi Usa ad Haiti: “Salviamo i bambini!”
  • Sentenza sui matrimoni gay. I vescovi messicani: contraria ai diritti dei bambini
  • Riaperte in Turchia due chiese siro-ortodosse
  • L’Infanzia missionaria tedesca batte il suo record: 40.6 milioni di euro per i poveri
  • Sri Lanka: al via uno speciale anno eucaristico nell’arcidiocesi di Colombo
  • Negli Usa 8 Suore Medico Missionarie festeggiano i 60 anni di professione perpetua

  • 24 Ore nel Mondo

  • Tutto pronto in Colombia per l'insediamento del nuovo presidente Manuel Santos
  • Il Papa e la Santa Sede



    Benedetto XVI a sorpresa in Abruzzo, in visita al Santuario della Madonna dei Bisognosi, a Carsoli e a Rocca di Mezzo

    ◊   A sorpresa, ieri, Benedetto XVI ha lasciato per una giornata Castel Gandolfo ed è tornato in Abruzzo, a poco più di un mese dalla sua visita del 4 luglio a Sulmona. Il pensiero del Pontefice è andato ancora una volta alle popolazioni colpite dal sisma dell’anno scorso. Ce ne parla il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, intervistato da Giada Aquilino:

    R. - Ieri era la Festa della Trasfigurazione, in cui il Vangelo racconta che Gesù va sul monte a pregare. Il Papa ha pensato di fare, anche lui, un piccolo pellegrinaggio, recandosi nel piccolo Santuario della Madonna dei Bisognosi che si trova al confine tra il Lazio e l’Abruzzo. In mattinata ha fatto una preghiera in questo piccolo Santuario. Si è poi recato a Carsoli, dove ha pranzato presso una comunità di religiose e dove è ospite il cardinale Angelini. Nel pomeriggio è andato a Rocca di Mezzo, dove si trova in questo periodo il cardinale Sodano e gli ha reso visita. E’ poi andato nella Chiesa di San Leucio, danneggiata dal terremoto, che è molto cara agli emigranti del luogo, dove ha pregato per gli abitanti e per i terremotati in particolare, perché anche questa zona è stata toccata dal terremoto. In serata è tornato a Castel Gandolfo per la cena.

    D. - Quindi il Papa è tornato in Abruzzo a poco più di un mese dalla sua precedente visita…

    R. - Sì, era stato recentemente a Sulmona. Questa è stata una visita di carattere privato, non è stata una visita pubblica, non è stata annunciata come nel caso di Sulmona, fatta - come dicevo prima – per la Festa della Trasfigurazione, con un suo momento di preghiera e di pellegrinaggio in un piccolo Santuario sui monti.

    D. - Nonostante l’aspetto privato della visita, il pensiero del Papa è andato ancora ai terremotati?

    R. - Sì, certo. Il Papa ha anche incontrato le autorità di Rocca di Mezzo, salutandole in occasione di questa visita e sottolineando la sua partecipazione per tutta la situazione di questa regione che è stata toccata da questo grave problema.

    D. - Ha potuto incontrare anche la popolazione locale?

    R. - No. Di per sé, essendo una visita privata, non è stata organizzata come occasione di incontro con la popolazione. Ciononostante le persone che si trovavano nei luoghi dove il Papa è andato, lo hanno potuto vedere e salutare. Ma non era organizzata come un incontro pubblico.

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    Riflessioni di Benedetto XVI sulle parole di Gesù: "Se avrete fede, nulla vi sarà impossibile"

    ◊   "Se avrete fede, nulla vi sarà impossibile": è l'esortazione di Gesù nel Vangelo di oggi. Il Signore richiama i suoi discepoli che non erano riusciti a guarire un giovane epilettico a motivo della loro poca fede. Benedetto XVI si è più volte soffermato sul tema della debolezza della fede degli uomini e sul nostro bisogno di un affidamento totale all’amore di Dio. Ripercorriamo alcuni pensieri del Papa al riguardo nel servizio di Alessandro Gisotti:

    Avere fiducia in Dio, nel suo amore sconfinato che supera le nostre cadute e debolezze. Benedetto XVI ci invita ad allargare il cuore, a lasciarci amare dal Padre a non rifiutare il suo sostegno. A vivere intensamente la relazione d’amore con il nostro Creatore. “Il cuore umano – rammenta, riecheggiando Sant’Agostino - è sempre inquieto finché non trova un approdo sicuro al suo peregrinare”. Questo approdo, “solida roccia dove fermarsi e riposare” è Gesù:

    “Noi esseri umani abbiamo bisogno di un amico, di un fratello che ci prenda per mano e ci accompagni fino alla 'casa del Padre'; abbiamo bisogno di uno che conosca bene la strada. E Dio, nel suo amore 'sovrabbondante', ha mandato il suo Figlio, non solo a indicarcela, ma a farsi egli stesso 'la via'. (Messa per i cardinali defunti, 11 novembre 2005)

    Per questo, è il suo incoraggiamento, non dobbiamo mai disperare, ma invocare il Signore con insistenza e umiltà. Il Papa rammenta l’episodio della donna cananea che chiede con perseveranza a Gesù di guarire sua figlia:

    “La sua insistenza nell’invocare l’intervento di Cristo è per noi incoraggiamento a non perderci mai d’animo, a non disperare nemmeno in mezzo alle più dure prove della vita. Il Signore non chiude gli occhi dinanzi alle necessità dei suoi figli e, se talora sembra insensibile alle loro richieste, è solo per metterne alla prova e temprarne la fede”. (Angelus, 14 agosto 2005)

    La fede, rileva il Papa, viene oggi da taluni ritenuta stoltezza “perché fa credere in qualcosa che non cade sotto l’esperienza dei sensi”. Ma ciò, avverte, “è un dubbio inconsistente perché l’intelligenza umana è limitata e non può conoscere tutto”. Ecco perché, soggiunge, dobbiamo essere umili, prestare fede a Dio laddove la nostra conoscenza non arriva:

    “E’ bene riconoscere la propria debolezza perché così sappiamo che abbiamo bisogno della grazia del Signore. Il Signore ci consola. Nel collegio degli Apostoli c’era non solo Giuda ma anche i buoni Apostoli. Pietro è caduto e tante volte il Signore rimprovera la lentezza, la chiusura del cuore degli Apostoli, la poca fede che hanno. Quindi, ci dimostra che nessuno di noi è semplicemente sull’altezza di questo grande sì”. (Discorso ai seminaristi diocesi di Roma, 17 febbraio 2007)

    Questa consapevolezza, è l’esortazione del Papa, deve allora spingerci a vivere in un atteggiamento di conversione continua, fiduciosi che il Signore ci indicherà il cammino verso la vera vita:

    “Riconoscere che abbiamo bisogno di una conversione permanente, non siamo mai semplicemente arrivati. (…) Accettare la nostra fragilità ma rimanere in cammino, non arrenderci ma andare avanti e tramite il sacramento della riconciliazione sempre di nuovo convertirci per un nuovo inizio e così crescere, maturare per il Signore, nella nostra Comunione con il Signore”. (Discorso ai seminaristi diocesi di Roma, 17 febbraio 2007)

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    Nomine

    ◊   Benedetto XVI ha nominato il cardinale Jozef Tomko, prefetto emerito della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, Suo Inviato Speciale alla celebrazione del III centenario della consacrazione della Cattedrale di Minsk (Bielorussia), che avrà luogo il 9 ottobre 2010.

    Il Santo Padre ha nominato il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Suo Inviato Speciale alla celebrazione del millenario dell’Abbazia di Saint-Pierre de Solesmes (Francia), che avrà luogo il 12 ottobre 2010.

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    Il cardinale Tauran: la fraternità a fondamento di libertà e uguaglianza

    ◊   “La fraternità non è spontanea: è responsabilità di ogni cristiano lavorare ogni giorno per affermare tale virtù”. Così il cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso nel suo intervento per l’undicesima edizione di Tonalestate, che si chiude oggi nella città di Ponte di Legno in provincia di Brescia. Quest’anno l’associazione, attraverso momenti di dibattito e confronto, relazioni di personalità illustri,ma anche mostre e spettacolo, ha scelto tre parole come guida ai suoi lavori: liberté, egalité, ma soprattutto fraternité, perché - ha spiegato il porporato - non ci sono libertà e uguaglianza senza fraternità. Il servizio di Cecilia Seppia:

    Quest’anno, al Tonalestate, si tocca un punto vitale, cercando di capire se la fraternità – parola che si collega d’istinto alla Rivoluzione francese – possa anche indicare una possibilità di vita diversa per questo secolo, così confuso, spesso disordinato e sempre individualistico. Il cardinale Tauran nel suo intervento ribadisce che fraternità non è utopia, ma certo non dimentica di rivolgere a tutti i cristiani e non solo, l’invito a lavorare con perseveranza per la promozione di un nuovo mondo attraverso quella che è sì una virtù laica, ma anche uno dei valori principali del cristianesimo. Di questo era convinto anche Giovanni Paolo II: la Chiesa stessa – diceva - è una comunità di fratelli: in ognuno c'è la chiamata a essere fratello in umanità. A differenza della libertà che può essere istituita, dell’uguaglianza che può essere imposta, la fraternità invece non si stabilisce con una legge, viene da una esperienza profonda di solidarietà e responsabilità e permette di sopprimere le disuguaglianze. Per questo il cardinale Tauran, propone la fraternità come riferimento etico, per combattere i mali di oggi: un antidoto alle crisi finanziarie, alle malattie, alla fame e alla povertà. D’altra parte Bendetto XVI nell’enciclica Caritas in Veritate, insiste sulla collaborazione della famiglia umana e sul riavvicinamento tra i popoli come base del dialogo interreligioso; ma la fraternità è anche il principio ispiratore della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, sancita dalle Nazioni Unite. Essa dunque non è facoltativa, è una necessità, è un imperativo insito nei valori religiosi o laici più sacri. Riconoscere e accettare che Dio è misteriosamente all’opera in ciascuna creatura, per quanto diversa da noi, è fondamentale per riuscire ad arginare tutte le cause di non-fraternità. I cristiani - ha detto il porporato - hanno la responsabilità di portare questo messaggio al mondo: "saremo forse una minoranza nel mondo di domani - ha concluso - ma saremo sempre una minoranza che conta, una minoranza che agisce".

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   Cent'anni fa Pio X abbassava l'età per la prima comunione: in prima pagina, una riflessione dal titolo “Gesù e i bambini” del cardinale Antonio Canizares Llovera, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

    Nell'informazione internazionale, Pierluigi Natalia sulle presidenziali in Rwanda.

    In cultura, un articolo di Gianpaolo Romanato dal titolo “La rivoluzione eucaristica di Pio X”: cent'anni fa il decreto “Quam singulari” sintetizzava il disegno riformatore di Papa Sarto.

    Benvenuto ebook, ma lunga vita al libro: Giulia Galeotti intervista James H. Billington, direttore della Library of Congress di Washington.

    Un articolo di Inos Biffi dal titolo “Malinconia dell'esilio nel cielo di Mercurio”: l'orgoglio ferito di Dante affiora dalle terzine del "Canto di Giustiniano".

    Nell'informazione vaticana, intervista di Gianluca Biccini allo scalabriniano bergamasco Gabriele Bentoglio, sotto-segretario del dicastero per i migranti.

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    Oggi in Primo Piano



    Afghanistan: i talebani uccidono 10 operatori di una Ong cristiana

    ◊   Sdegno nella comunità internazionale per l’uccisione da parte dei talebani, nel nord dell’Afghanistan, di otto operatori sanitari occidentali e due afghani che lavoravano per un Ong di ispirazione cristiana. Il servizio è di Marco Guerra:

    Sono stati messi in fila in un bosco prima di essere crivellati di colpi. L’esecuzione degli otto operatori della "Missione Internazionale d'Assistenza" (Iam), l'Ong di cui facevano parte tutte le vittime, è avvenuta ieri nel nordest dell’Afghanistan. Sei di loro erano medici dell’ospedale oftalmico Noor di Kabul. In totale il gruppo era composto da sette uomini, di cui cinque americani e due afghani, e tre donne, una statunitense, una tedesca e un'inglese, che formavano un team mobile che portava assistenza nelle zone più remote del Paese. Le salme sono state ritrovate grazie alla testimonianza di un interprete afghano risparmiato dai talebani perché musulmano. L’uomo ha ricostruito gli ultimi spostamenti degli operatori nella turbolenta provincia del Nuristan, dove hanno trascorso diversi giorni per visitare la popolazione locale. Nella rivendicazione, giunta da un portavoce dei talebani, gli esponenti dell'Ong vengono definiti “missionari cristiani” ed accusati di fare proselitismo con l’ausilio di alcune Bibbie in lingua dari. Questa tragedia – affermano i responsabili dell’Ong "Missione Internazionale d'Assistenza" - ha impatto negativo sulla nostra capacità di continuare a lavorare al servizio del popolo afghano. Si spera ora che l'accaduto non fermi il lavoro da cui traggono beneficio 250mila afghani ogni anno.

    Per una testimonianza sull’attuale momento che sta vivendo l’Afghanistan, Giada Aquilino ha raggiunto telefonicamente a Kabul il padre barnabita Giuseppe Moretti, responsabile della comunità cattolica internazionale nella capitale afghana:

    R. – E’ un periodo di preparazione alle importanti elezioni politiche che si svolgeranno il mese prossimo. C’è grande fermento e di conseguenza, da parte dei talebani, mi sembra che ci sia proprio una dimostrazione di opposizione a questo cammino verso la democratizzazione del Paese. Qui a Kabul il clima è apparentemente tranquillo, però si moltiplicano le misure di sicurezza. Si prevede un settembre caldo. In questi nove anni sono morti tanti civili, sono morti tanti militari afghani, sono morti tanti militari della coalizione. C’è un grande sacrificio di vite umane, ma - dal punto di vista dei benefici per la popolazione - dobbiamo dire che la situazione non è rosea. La popolazione ha avuto molto poco da questa pioggia di aiuti che è arrivata: c’è mancanza di scuole, di ospedali, di ristrutturazioni di strade, di fogne, di leggi per la tutela dei lavoratori. Non c’è stato l’aumento dei salari, mentre è cresciuta la disoccupazione.

    D. – Lei è accanto alla gente comune. Come vive la popolazione locale?

    R. – Con la forza che viene dalla fede profonda che ha nell’islam. Ovviamente anche la gente fa gli stessi discorsi: “Quando si arriverà ad avere un po’ di pace, quando avremo un salario dignitoso?” La gente vive sempre con la speranza che un giorno o l’altro l’Afghanistan ritorni ad essere quella che era, in pace.

    D. – Com’è composta la comunità cristiana in Afghanistan?

    R. – Quando si parla di comunità cristiana, si parla esclusivamente di comunità cattolica internazionale: quindi non esiste alcuna comunità cristiana, meno che meno cattolica, afghana. La comunità internazionale cattolica conta 100, 150 persone. Poi c’è una presenza operativa che è fatta dalle due comunità di suore, le Suore di Madre Teresa e l’Associazione pro bambini di Kabul, un’associazione intercongregazionale. Le Suore di Madre Teresa ospitano 24 ore su 24, in maniera fissa, una decina di bambine che vanno da quelle abbandonate dai genitori e portate lì dagli ospedali a quelle con gravi handicap; poi, su mandato dei ministeri sociali, hanno il compito di monitorare circa 200 famiglie tra le più povere, il che significa migliaia di persone. L’altra associazione, quella pro bambini di Kabul, assiste invece una trentina di bambini disabili, in maniera straordinaria, come sanno fare le suore, con grande soddisfazione dei genitori. Tanto che questi bambini, esclusi dalla scuola pubblica, dopo un paio d’anni che sono seguiti da queste suore, riescono ad essere ammessi e a volte anche ad eccellere nell’istruzione. Ho tralasciato di parlare delle Petites Soeurs di Gesù, ma loro sono qui da oltre 50 anni e lavorano negli ospedali, quindi a contatto diretto con la gente. Quello che contraddistingue la nostra presenza è questa discrezione: la testimonianza ‘fatta di fatti’, nel silenzio.

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    La Russia continua a bruciare: il governo blocca l'export di grano

    ◊   Prosegue l’emergenza incendi in Russia, che finora hanno causato almeno 52 morti. Il Cremlino ha chiesto aiuto ai volontari per rafforzare la lotta contro le fiamme, alimentate dalla forte ondata di calore che continuerà anche per i prossimi giorni. Anche oggi il fumo avvolge la città di Mosca. Nel Paese aumenta la concentrazione di sostanze tossiche nell’aria, per questo i cittadini – che da giorni utilizzano le mascherine - sono stati invitati a non uscire dalle proprie abitazioni. La densa coltre, secondo le rilevazioni della Nasa, ha raggiunto 12 chilometri di altitudine. Sono centinaia i roghi ancora attivi, mentre il presidente Medvedev ha destinato l’equivalente di circa 9 mila euro – provenienti dal suo patrimonio personale - al fondo di beneficenza istituito per le persone rimaste senza casa. Intanto c’è preoccupazione sui mercati internazionali per nuovi possibili rincari del prezzo del grano, dopo la decisione della Russia di sospendere momentaneamente le esportazioni. Le quotazioni settimanali si sono chiuse in calo, tuttavia in molti Paesi europei è alto il livello di vigilanza sul fronte dei prezzi di pane e pasta. Eugenio Bonanata ha parlato della misura messa in campo da Mosca con Luigi Campiglio, docente di "Politica economica" presso l'Università Cattolica di Milano:

    R. – Questa decisione anche se improvvisa, ha certamente mandato in fibrillazione il mercato. Non bisogna dimenticare che tra il mese di giugno, luglio e agosto, i prezzi del grano al bushel - come sono quotati a Chicago - sono praticamente raddoppiati. Quindi siamo di nuovo di fronte a una violenta situazione di un mercato, in questo caso delle materie prime.

    D. – Si può parlare di crisi del mercato internazionale del grano?

    R. – L’impatto di questa violenta ondata di siccità ha avuto un effetto limitato. D’altro canto un altro elemento di rassicurazione, soprattutto per le zone meno preparate e più esposte a una crisi di questo genere, è rappresentato dal fatto che gli stock di magazzino di grano nel mondo sono molto elevati. Anzi la diminuzione dei prezzi che si è registrata ieri è sostanzialmente dovuta a questo.

    D. – La Fao ha lanciato l’allarme per il rischio fame nei Paesi in Via di Sviluppo...

    R. – E’ un allarme fondato, perché è una situazione che potrebbe sfuggire di mano. In questo momento ci sono tutte le condizioni per governarla, ma esiste il pericolo rappresentato dalla ricerca di profitti maggiori sulle materie prime.

    D. – Quali sono i Paesi maggiormente esposti..

    R. – Sono indubbiamente quelli più poveri, quindi in primis, sono gran parte dei Paesi africani, ma non solo, molti Paesi del Medio Oriente. C’è il rischio che si ripeta quello che è avvenuto 30 anni fa - se non ricordo male – in Bangladesh, quando la popolazione moriva di fame nonostante che i magazzini di grano fossero pieni. Ora, noi siamo in una situazione in cui le scorte di grano sono ancora molto elevate, quindi, bisogna trovare un equilibrio tra l’uso di queste scorte per calmierare il mercato, da un lato, ma, dall’altro, anche per dare la possibilità a chi ha bisogno fisico di mangiare di poterlo fare.

    D. – Il rischio è dunque rappresentato dalle speculazioni: qualcuno – insomma – potrebbe avere interesse a non attingere alle scorte?

    R. – Questo potrebbe essere un problema, ma l’opera di persuasione, di “moral suasion”, da parte dei Governi e delle grandi organizzazioni internazionali, in questo caso, dovrebbe dimostrare la sua forza.

    D. – Professore, in Europa e in Italia si teme l’aumento dei prezzi di pane e pasta, cosa fare per arginare questo rischio?

    R. – Mantenere un senso di responsabilità da parte della produzione, e soprattutto anche della grande distribuzione, perché non vengano trasferiti sui prezzi finali alcuni di questi aumenti che in questo momento si stanno verificando. Se passa, come io spero, la consapevolezza che, in questo caso, il guadagno di pochi può significare il danno di molti, una soluzione di responsabilità - nel proprio interesse aggiungo – da parte dei produttori, questo può evitare un aumento.

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    Migliaia di giovani a Santiago de Compostela. Mons. Barrio: Chiesa viva nonostante le difficoltà

    ◊   Prosegue il Pellegrinaggio europeo dei giovani a Santiago de Compostela. Circa 12 mila i ragazzi che partecipano al Cammino in occasione del Giubileo Giacobeo: in gran parte sono spagnoli e portoghesi, ma in tanti sono giunti anche dagli altri Paesi del Vecchio continente. La giornata odierna è stata dedicata alle catechesi e al Sacramento della Riconciliazione. Da Santiago de Compostela ci riferisce Marina Tomarro:

    “Se qualcuno di voi durante il cammino o in queste giornate di grazia sente che il Signore lo chiama a donarsi totalmente a lui e ai fratelli non abbiate paura, rispondete alla sua chiamata con un gioioso: 'sì, ti seguo'” E’ con un invito alle vocazioni sacerdotali che si è aperta questa mattina la catechesi del cardinale Antonio Canizares Llovera, prefetto della Congregazione per il culto divino, che ha parlato nella chiesa di San Francesco a pochi metri dalla cattedrale a centinaia di giovani. "Tutti noi abbiamo una chiamata – ha continuato – e dobbiamo capire cosa Dio vuole da noi. San Giacomo lo ha seguito lasciando tutto cio che aveva, ed gli e stato fedele fino alla fine. Prendete esempio da lui, solo cosi sarete felici!” Il cardinale ha chiesto ai ragazzi di diventare testimoni del Vangelo in una società che ha sempre piu bisogno della verità e della luce della parola di Dio. Tra le catechesi, svolte questa mattina, anche quella del cardinale Antonio Maria Ruoco Varela, arcivescovo di Madrid che ha ricordato ai numerosi giovani presenti l’appuntamento per la prossima Giornata mondiale della gioventu. Questa sera allo stadio di San Lazzaro si svolgerà la Veglia di chiusura dell’incontro presieduta dal cardinale Stanislao Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici.

    Sul Pellegrinaggio europeo dei giovani, Marina Tomarro ha raccolto il commento dell’arcivescovo di Santiago de Compostela, mons. Julián Barrio Barrio:

    R. - Vedendo questi giovani, si vede che la Chiesa è giovane, che la Chiesa è viva, che la Chiesa ha veramente tante cose da dire in questi momenti, malgrado le difficoltà e i problemi che tutti noi che formiamo la Chiesa possiamo avere. Anche per i giovani riscoprire questa comunione con la Chiesa, questo sentirsi nella Chiesa e con la Chiesa, è molto importante, in particolare facendolo attraverso la figura dell’Apostolo San Giacomo.

    D. - Molti di questi giovani per arrivare a Santiago hanno percorso un Cammino: cosa vuol dire il Cammino, paragonandolo anche un po’ a quello che è poi la loro vita quotidiana?

    R. - Grazie a Dio, tutti quanti hanno fatto questo Cammino di non pochi chilometri per arrivare a Santiago e questo è stato certamente un bene, proprio perché il Cammino è la metafora della nostra vita. Nel Cammino trovano lo spazio e il tempo per riflettere, per domandarsi cosa sia veramente il Signore per loro e chi sono loro per il Signore. Sono domande, queste, che durante il pellegrinare possono rivolgersi. Il Cammino ci dà l’opportunità di fare una preghiera personale, ma anche di pregare insieme agli altri giovani che compiono lo stesso cammino. Io penso che durante il Cammino si riscopra questa necessità di spiritualità che oggi sentiamo. (Montaggio a cura di Maria Brigini)

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    Al Campus delle Arti di San Gemini una giornata dedicata al binomio musica e scienza

    ◊   Scienza e musica, medicina e armonia, psicologia e melodia: al Campus delle Arti di San Gemini è il giorno delle Sinapsi musicali. Al Centro Mutimediale Santa Maria Maddalena si tiene il tradizionale incontro dedicato ai rapporti, ancora tutti da esplorare, tra la musica e le neuroscienze. Gran finale in serata con un Gala rossiniano, per scoprire gli effetti terapeutici dei suoi capolavori. Il servizio di Luca Pellegrini:

    (musica)

    E’ un piccolo gioiello, il Campus: centinaia di ragazzi dagli otto ai ventitré anni arrivano da tutta Europa accompagnati dai familiari e dai loro strumenti musicali. Studiano e socializzano, frequentando le diverse masterclass e i laboratori, che vanno dal pianoforte alla danza creativa, dal clarinetto all’improvvisazione musicale e alla composizione. Per Angela Chiofalo, che ne è il direttore artistico, i giovani che arrivano a San Gemini studiando e facendo musica imparano prima di tutto a “vivere”:

    “E’ questo il messaggio che noi abbiamo lanciato sei anni fa. Questa è un po’ la sfida: utilizzare – se così si può dire e come noi diciamo sempre – la musica come strumento di formazione per l’individuo. Attraverso tutte le attività collettive, i ragazzi imparano veramente a socializzare, a stare insieme, ad avere un grande senso del rispetto dell’altro e per il più debole, ma anche un senso della gerarchia, perché il ruolo di volta in volta, per esempio nell’orchestra, si impone”.

    Mentre svolgono le loro quotidiane attività, un gruppo selezionato di scienziati osserva i giovani e partecipa alla loro agenda musicale, per approfondire le discipline scientifiche che legano appunto la musica a tutto ciò che può trarne di beneficio, per la ricerca, la prevenzione e l’aiuto. Le relazioni vengono poi riassunte in una giornata in cui, come oggi, si alternano importanti nomi della neuropsichiatria, neuropsicologia, delle neuroscienze, della psichiatria e medicina delle arti per approfondire i meccanismi neurofisiologici e biochimici che stanno alla base della composizione, improvvisazione ed esecuzione musicale. I temi affrontati nel corso dell’incontro vanno dalla “Sinfonia delle Molecole” al “Cervello Musicale”, dal “Corpo che Suona” al “Disagio Mentale e Musica” alla “Specializzazione Cerebrale Precoce per la Musica”. Mario Cacciavillani è il direttore scientifico di questo progetto. A lui abbiamo chiesto le ragioni dell'associare la musica alla scienza?

    “Perché il suono, la musica, prima ancora della parola, fanno parte proprio dell’uomo e della vita dell’uomo. Studiare i rapporti musica-cervello è, quindi, utilissimo per i neuroscienziati per capire i meccanismi più fini delle dinamiche celebrali. Noi vogliamo che lo sia anche per i musicisti e per gli allievi per cogliere certi processi e reimpostare certe strategie e certe metodiche di lavoro”.

    (musica)

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    Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica

    ◊   In questa 19.ma Domenica del Tempo ordinario la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui Gesù invita i discepoli ad avere fiducia in vista del suo ritorno, accumulando tesori sicuri in cielo. “Siate pronti” ci dice il Signore:

    “Se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo”.

    Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:

    Quando i ladri vengono in casa e mettono tutto a soqquadro, noi rientrando ci troviamo non solo derubati delle cose preziose, ma anche feriti e umiliati dal disordine caotico che troviamo. Che desolazione! Ecco in questo Vangelo Gesù parla di sé come di un ladro: audace paragone, ma serve a dire che la sua venuta avverrà nel momento che meno ce l’aspettiamo. E quindi bisogna vigilare con attenzione e dedizione, custodendo il tesoro della grazia e della fede, mettendo a frutto i doni ricevuti. Si può attendere il Signore con paura: perché temiamo il suo giudizio severo. Oppure si può attendere con desiderio e speranza: perché non ci si sente servi, ma amici e da lui amati. Dipende da quello che passa per il cuore: se Lui è il nostro tesoro, il cuore saprà guidarci nell’attesa, e le opere saranno buone. Se invece il cuore ha altre priorità, allora la sua venuta sarà vista con fastidio, e perfino con paura. E non c’è niente di più perverso della paura. “Non temere, piccolo gregge!”, dice Gesù in apertura del brano. L’opposto della paura è la fiducia. Che non manchi mai, e il cuore sarà più sereno.

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    Chiesa e Società



    Alluvioni in India: oltre 130 morti. Drammatica situazione in Pakistan

    ◊   Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime dell’alluvione che ha colpito ieri lo Stato indiano del Kashmir: secondo gli ultimi bilanci i morti sono 137, 400 i feriti e 600 i dispersi, compresi alcuni soldati, mentre almeno 10mila sarebbero le persone rimaste senza casa. È una zona tradizionalmente arida, esterna ai fenomeni monsonici e meta turistica molto frequentata, il distretto di Ladakh, sul quale ieri si è abbattuto il nubifragio senza precedenti che ha messo in ginocchio il Paese. Il bilancio, avvertono le autorità, è assolutamente provvisorio. Nell’area, ancora difficile da raggiungere anche per i soccorritori, si scava a mani nude e c’è una vera e propria corsa contro il tempo per salvare le persone rimaste intrappolate nel fango. La situazione all’aeroporto di Leh, dopo la chiusura di ieri, sta lentamente tornando alla normalità e sono potute così arrivare tre squadre della Forza nazionale di risposta alle catastrofi e un’equipe medica. Le autorità locali parlano di uno stato di devastazione mai visto: edifici crollati, case rase al suolo, collegamenti interrotti e migliaia di persone che cercano rifugio nelle strutture d’emergenza. Circa un migliaio i turisti bloccati. E anche in Pakistan le piogge monsoniche che imperversano da una settimana non accennano a diminuire, ma si stanno spostando verso sud: le previsioni meteo mantengono alto lo stato di allerta per tutto il fine-settimana. Nel Paese le persone coinvolte nell’alluvione, la peggiore degli ultimi 80 anni, sono 12 milioni e si contano ormai 1600 morti. Le piogge si stanno spostando dalle vallate del nord-ovest verso la provincia meridionale del Sindh, dove sono scattati i piani di evacuazione nelle aree più basse del bacino del fiume Indo. Paura anche per il Punjab, considerato il granaio del Paese, e per la diga di Guddu, dove il livello dell’acqua ha raggiunto il limite della capacità del bacino. (A cura di Roberta Barbi)

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    I vescovi boliviani: primato della persona e del bene comune al di sopra delle ideologie

    ◊   “La patria, casa per tutti”, è la riflessione principale con la quale ieri, i cattolici boliviani, sotto la guida dell’episcopato, hanno ricordato i 185 anni dell’indipendenza nazionale. “In occasione di questa ricorrenza - si legge nell’esortazione scritta dai vescovi della Bolivia due giorni prima della festa nazionale - vogliamo fare arrivare a tutti i cittadini di tutte le regioni e delle diverse culture, la nostra voce d’incoraggiamento, di solidarietà e di speranza”. Ricordando che l’indipendenza nazionale “è stato ed è un processo al quale la Chiesa ha sempre partecipato”, i presuli rilevano il compito permanente della nazione: una patria libera basata sui principi democratici, cosa che ha “permesso di superare momenti di conflitto e camminare insieme nella costruzione del bene comune”. “Abbiamo dato un contributo al superamento di momenti di scontro, abbiamo alzato la nostra voce quando le ingiustizie hanno portato sofferenze e dolore ai meno abbienti, e soprattutto, quando regimi dittatoriali e repressivi, che purtroppo non sono mancati lungo questo processo, hanno violato i diritti civili, sociali e politici”, scrivono i vescovi boliviani che chiamano, in quest’ora della storia del Paese, “ad imparare dagli errori del passato (…) guardando il futuro con speranza e in comunione”. D’altra parte i vescovi richiamano l’attenzione del Paese “di fronte ad alcune minacce” che insidiano il destino comune dei boliviani: da un lato il pericolo che il giusto “riconoscimento delle diversità e delle ricchezze culturali dei nostri popoli (…) possa far perdere di vista l’uguaglianza fondamentale di tutti i boliviani” (…) così come l’importanza “dei valori comuni (…) che ci identificano e ci danno unità”. L’altra preoccupazione riguarda “la tensione e lo scontro sociale che si vivono costantemente e che, più di una volta, hanno avuto come conseguenza la violazione del rispetto della persona e dei suoi diritti fondamentali”. In occasione della festa nazionale, i vescovi della Bolivia ribadiscono che “il primato della persona umana e del bene comune sono i principi basici che devono guidare l’azione pubblica e privata e che sono valori al di sopra delle ideologie”. Per i presuli la Bolivia ha di fronte a sé in questo momento delicato due piaghe che deve saper sconfiggere: il narcotraffico e la corruzione, “fenomeni in crescita”, e di fronte ai quali occorre reagire insieme, cittadinanza e autorità pubbliche. Ciò implica però, osserva l’episcopato, che la giustizia sia efficace e indipendente “dagli interessi politici”, cosa che spesso si rischia in molti casi, realtà che semina “sfiducia nella legge”, in particolare tra i poveri, così come quando questa stessa giustizia in passato era “succube del potere economico”. Infine, i vescovi si congedano augurandosi che le feste nazionali siano un’occasione per riflettere sul come si costruiscono le fondamenta dello Stato plurinazionale, e come ogni boliviano risponde alla sfida “di agire al di sopra d’interessi di partito e ideologici per contribuire alla ricerca dei sentieri della speranza, del progresso, della convivenza civile, dell’uguaglianza, della libertà e della giustizia”. (A cura di Luis Badilla)

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    Delegazione di vescovi Usa ad Haiti: “Salviamo i bambini!”

    ◊   Una delegazione di vescovi della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, guidata da mons. Thomas Gerard Wenski, vescovo di Orlando, e da mons. Nicholas DiMarzio, vescovo di Brooklyn, si è recata in visita ad Haiti per verificare la difficile situazione che vivono ancora migliaia di persone, soprattutto bambini, dopo il terremoto del 12 gennaio scorso. Si è trattato di una tappa all’interno di un viaggio che li ha condotti anche alle Bahamas e nella Repubblica dominicana per valutare i problemi di quei Paesi. “La comunità internazionale deve continuare a lavorare con il governo di Haiti per ricostruire il Paese e rafforzare le istituzioni – sono le parole dei vescovi riportate dall’Osservatore Romano – continuare a proteggere e sostenere la gente, specialmente i bambini che sono i più vulnerabili”. I presuli, che si sono soffermati a lungo negli orfanotrofi e nei campi di Port-au-Prince e di altre città haitiane, hanno espresso chiaramente la loro preoccupazione per i più piccoli, che sono “gli eredi del futuro di Haiti”: se loro sono in pericolo, significa che “è in gioco la sopravvivenza e il futuro a lungo termine del popolo haitiano”. La delegazione ha incontrato anche alcuni rappresentanti del governo, per riflettere insieme sulle prospettive della ricostruzione e dello sviluppo a lungo termine e per incitarli a moltiplicare gli sforzi, evitando immobilismo e deresponsabilizzazioni. Nell’isola il Catholic Relief Service (Crs), presente ad Haiti da 55 anni, si occupa anche della ricerca dei familiari che risultano dispersi e dell’individuare per gli orfani le soluzioni migliori. A più di sei mesi dal sisma che ha causato 230mila morti, infatti, ad Haiti ci sono ancora due milioni di persone che vivono per strada e 1300 tendopoli che per molti sono diventate l’abitazione fissa. I bambini sono malnutriti, richiedono assistenza medica specifica; sull’isola spesso mancano elettricità e acqua potabile. I vescovi hanno portato anche gli 80 milioni di dollari raccolti dai cattolici statunitensi: “Semi di speranza della missione della Chiesa protesa verso i fratelli sofferenti, vicina concretamente alla Chiesa sorella e alla gente di Haiti”. (R.B.)

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    Sentenza sui matrimoni gay. I vescovi messicani: contraria ai diritti dei bambini

    ◊   La norma che consente il matrimonio tra persone dello stesso sesso, approvata dal Congresso nel dicembre 2009 ed entrata in vigore nel marzo scorso, è stata giudicata coerente con la Costituzione da parte della Corte Suprema del Messico. La Chiesa cattolica, riferisce L’Osservatore Romano, ha reagito a questa sentenza definendola “contraria alla morale e ai diritti dei bambini”. La legge, infatti, porta con sé alcune implicazioni, come la possibilità, per i minori, di essere adottati da coppie gay. Sulla materia è stata così respinta anche un’istanza di illegittimità avanzata dal governo federale, attraverso il procuratore di Città del Messico, che aveva bollato la legge come “lesiva dei diritti del bambino che, secondo quanto prevede la norma, può essere dato in adozione alla coppia”. Già nel 2007 a Città del Messico era stato depenalizzato l’aborto e il Congresso sta esaminando una proposta sulla “maternità surrogata” da donne per altre coppie che intendono avere figli, e ha trovato sempre l’opposizione dei vescovi messicani: “La Chiesa non viola la laicità quando si oppone alle unioni omosessuali – ha spesso ribadito la Conferenza episcopale locale – piuttosto offre il proprio contributo a uno Stato laico e democratico”. “Il magistero della Chiesa – aggiungono i presuli – ha l’intenzione di offrire il proprio contributo alla formazione della coscienza, non solo dei credenti, ma di coloro che cercano la verità e vogliono ascoltare argomentazioni che provengono dalla fede e dalla ragione”. “La fede non è un ostacolo alla libertà e alla scienza né un insieme di pregiudizi che viziano la comprensione oggettiva della realtà – concludono – la Chiesa vuole uno Stato laico che garantisca le condizioni di libertà per tutti, indipendentemente dalle caratteristiche di ogni persona”. (R.B.)

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    Riaperte in Turchia due chiese siro-ortodosse

    ◊   È stata celebrata giovedì scorso la Messa inaugurale delle due chiese siro-ortodosse di Mor Eşayo e Mor Kuryakuş, nel villaggio turco di Midyat’s Yemişli, riaperte dopo 30 anni. Le due strutture, risalenti rispettivamente al quarto e al sesto secolo, sono state restaurate con i fondi raccolti da 72 famiglie siriache residenti nell’area, precisa AsiaNews, che hanno speso 600mila lire turche: circa 300mila euro. Alla celebrazione officiata dal vescovo metropolita di Tur Abdin, Mor Timetheos Samuel Aktaş, hanno partecipato centinaia di fedeli della comunità provenienti da tutto il mondo. “I siriaci che vivono lontani dalla loro terra, in realtà vivono qui con la mente e con lo spirito - è la testimonianza del vicepresidente dell’Associazione siriaci europei, Tuma Celik – l’esistenza dei siriaci in Turchia non è riconosciuta dalla Costituzione, invece dovrebbe esserlo”. (R.B.)

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    L’Infanzia missionaria tedesca batte il suo record: 40.6 milioni di euro per i poveri

    ◊   Incredibile successo per i bambini dell’Infanzia missionaria tedesca che nella raccolta annuale di fondi del 2010 hanno raggiunto il risultato più alto della loro storia: 40.6 milioni di euro, destinati ai 2400 progetti per l’infanzia in Africa, America Latina, Asia, Oceania ed Europa orientale. Da 52 anni a questa parte, spiega l’agenzia Fides, nei giorni immediatamente precedenti e in quelli immediatamente successivi all’Epifania, i “Cantori della Stella” dell’Infanzia missionaria sfilano per le strade della Germania. Quest’anno circa mezzo milione di ragazzi in tutte le diocesi della Germania si sono vestiti da Re Magi e hanno dato vita alla raccolta porta a porta, parte di una campagna di solidarietà il cui motto era “I bambini trovano nuove vie”. Il direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie della Germania, e ora anche capo dell’Opera dell’Infanzia missionaria, ha lodato il loro operato e ha ringraziato la generosità della popolazione nonostante la crisi economica. Nel 2009, grazie ai “Cantori della Stella”, si sono potuti promuovere 2383 progetti in 110 Paesi diversi. (R.B.)

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    Sri Lanka: al via uno speciale anno eucaristico nell’arcidiocesi di Colombo

    ◊   Il 29 agosto prossimo l’arcidiocesi di Colombo, nello Sri Lanka, inaugurerà uno speciale anno eucaristico che si concluderà il 28 agosto 2011. Ad annunciarlo è stato l’arcivescovo della capitale, mons. Malcom Ranjith con un messaggio inviato il mese scorso a tutte le parrocchie della città e riportato da AsiaNews. Nel messaggio il presule citava un passo dell’esortazione apostolica “Sacramentum caritatis” di Benedetto XVI: “Proprio in forza del Mistero che celebriamo, occorre denunciare le circostanze che sono in contrasto con la dignità dell’uomo, per il quale Cristo ha versato il suo sangue, affermando così l’alto valore di ogni singola persona”. L’arcivescovo invita i sacerdoti a visitare i fedeli del nord e dell’est del Paese, piegati da molte sofferenze, dallo tsunami alla guerra civile, mostrando nei loro confronti molto rispetto per la dignità con cui stanno affrontando le difficoltà e per la loro identità culturale: “In queste aree c’è bisogno di ricostruire le chiese e ristabilire le comunità originarie”, ha scritto. Un gesto che sarebbe in sé “una bella espressione di una spiritualità incentrata con forza sull’Eucarestia che, nel pieno senso della parola, è la nostra vera identità. Per questo la missione cui siamo chiamati è credere, celebrare e vivere l’Eucarestia tutti i giorni”. (R.B.)

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    Negli Usa 8 Suore Medico Missionarie festeggiano i 60 anni di professione perpetua

    ◊   Il 15 agosto, festa dell’Assunta, otto Suore Medico Missionarie del Nord America celebreranno a Philadelphia il 60esimo anniversario della propria professione dei voti. Le Suore Medico Missionarie, ricorda la Fides, appartengono a una congregazione fondata a Washington dal medico austriaco Anna Dengel, con l’aiuto del sacerdote Michael Mathis, e si occupava di fornire assistenza sanitaria ai poveri nei Paesi in via di sviluppo. La prima comunità fu approvata il 10 giugno 1925 dall’arcivescovo di Baltimora: oggi è presente con 625 religiose in 23 Paesi dei cinque continenti e si occupa di sanità, istruzione, programmi di salute e benessere, sviluppo delle donne, impegno per la giustizia, preghiera e spiritualità, musica e canzoni. Le suore protagoniste della celebrazione sono: suor Julia Burkart, suor Jane Burns, suor Anna Mae Doran, suor Pat Edelen, suor Jean Murray, suor Andrea Serafini, suor Mary Conahan e suor Catherine Shean. (R.B.)

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    24 Ore nel Mondo



    Tutto pronto in Colombia per l'insediamento del nuovo presidente Manuel Santos

    ◊   Un nuovo capitolo della storia della Colombia si apre oggi con l’insediamento a Bogotà del presidente Juan Manuel Santos, che succede ad Alvaro Uribe. L’appuntamento giunge nel pieno della crisi col Venezuela. Il servizio di Francesca Ambrogetti:

    Dal nuovo presidente si attende un colpo di timone nel campo dei rapporti con l’America Latina, pur mantenendo l’alleanza strategica con gli Stati Uniti. In particolare, quelli con il Venezuela, con il quale sono interrotte le relazioni diplomatiche. Protagonisti dell’impegno diplomatico per tentare di risolvere il conflitto ed evitare il pericolo di una guerra, l’ex presidente argentino Nestor Kirchner, segretario generale dell’Unasur e il capo di Stato brasiliano Lula da Silva. Il presidente venezuelano Hugo Chavez, dopo un incontro a Caracas, si è detto ottimista e ha affermato di avere affidato al suo collega una missione a Bogotà. Nonostante l’interruzione dei rapporti, provocata dalla denuncia della Colombia sulla presenza di guerriglieri in Venezuela, il ministro degli Esteri rappresenta Chavez all’insediamento. Juan Manuel Santos ha iniziato il suo mandato con la presentazione di un inedito codice di etica pubblica. Sull’altro grave problema del Paese, quello della guerriglia si è espresso il presidente della Conferenza Episcopale, mons. Ruben Salazar. In un’intervista a Radio Kerakoll, si è detto convinto delle intenzioni del nuovo presidente in favore di un dialogo che porti la pace in Colombia.

    Polonia: Komorowski giura come presidente
    Bronislaw Komorowski ha prestato giuramento ieri come nuovo presidente della Polonia. Durante il discorso di insediamento, il capo di Stato ha promesso di sviluppare i legami del Paese all’interno dell’Unione europea e nella Nato, così come con gli Stati Uniti e la Russia. Le elezioni erano state indette prima della scadenza del mandato, in seguito al disastroso incidente aereo del 10 aprile scorso, in cui hanno perso la vita il presidente Lech Kaczynski e oltre 90 persone.

    Iraq
    Ancora violenza in Iraq. Sei poliziotti sono rimasti uccisi e 27 feriti in un'ondata di attentati che hanno preso di mira le forze di sicurezza a Baghdad e Fallujah. Gli attacchi si sono verificati tra ieri sera e questa mattina. Al momento è in corso un'operazione per rintracciare gli autori degli attentati.

    Iran: donna condannata alla lapidazione
    “Le accuse di omicidio nei miei confronti sono false. Le autorità iraniane mentono perché vogliono uccidermi in segreto”. E’ la disperata difesa di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna di 43 anni condannata a essere lapidata da un tribunale iraniano per adulterio, che in un’intervista, denuncia il tentativo di Teheran di nascondere il caso ai media per poter procedere con l’esecuzione in silenzio. Nei giorni scorsi le autorità iraniane avevano risposto agli appelli in favore della donna affermando che era stata accusata di concorso nell’omicidio del marito. “Sono stata giudicata colpevole di adulterio e prosciolta per omicidio, ma l’uomo che in realtà ha assassinato mio marito non è stato condannato a morte anche se è stato identificato e incarcerato”, ha dichiarato la donna madre di due figli.

    Cina - disastro in miniera
    È di 16 morti e 39 feriti il bilancio finale dell’incendio che nelle scorse ore ha bloccato nel fondo di una miniera nella Cina orientale oltre 300 minatori. Secondo una prima indagine, l'incendio è divampato a causa di un cavo sotterraneo difettoso. Il proprietario della miniera è stato fermato, ha riferito un portavoce delle forze di soccorso. Gli incidenti in miniera sono molto frequenti in Cina. Secondo stime ufficiali, l’anno scorso 2.631 persone sono decedute in 1616 diversi episodi avvenuti nelle miniere di carbone.

    Myanmar - attentato
    Attentato ieri in Myanmar. Una bomba è esplosa ieri in un mercato nel sud-est del Paese asiatico, causando la morte di almeno due persone. Nella regione, vicino alla frontiera con la Thailandia, da decenni operano i ribelli dell’Unione nazionale Karen.

    Nepal - crisi politica
    Persiste la crisi politica in Nepal. Per la quarta volta, ieri, il parlamento non è riuscito a eleggere un primo ministro. Lo stallo è stato causato, per l’ennesima volta, dall’astensione in blocco del partito comunista e dei partiti minori che rappresentano l’etnia madhesi. La prossima votazione è fissata per il 18 agosto.

    Somalia – pirati
    Ennesimo sequestro dei pirati che seminano il terrore al largo della Somalia. Una nave cargo battente bandiera delle isole Saint-Vincent e Grenadine, è stata catturata giovedì nel Golfo di Aden. Paura per i 24 membri dell’equipaggio.

    Costa d’Avorio – elezioni
    La Costa d’Avorio avrà un capo di Stato. Sono state indette per il prossimo 31 ottobre le elezioni presidenziali nel Paese africano, una tornata elettorale ripetutamente rinviata dal 2005, in coincidenza con la fine del mandato di Laurent Gbagbo. Soddisfazione e ottimismo sono stati espressi dal primo ministro Guillaume Soro.

    Economia - Italia
    Si rafforzano i segnali positivi per l'economia italiana. Il prodotto interno lordo nel secondo trimestre ha registrato un aumento dello 0,4% sul primo e dell'1,1% sullo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta del secondo trimestre positivo consecutivo, e su base annua del maggiore rialzo dal terzo trimestre del 2007, ovvero dall'inizio della crisi. A trainare la crescita è soprattutto l'industria, che a giugno ha registrato un altro record, un balzo dell'8,2% che non si registrava da 10 anni. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Elisa Castellucci)

    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 219

    E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.va/italiano.

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