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Sommario del 14/03/2009

Il Papa e la Santa Sede

  • Africa e Medio Oriente in primo piano nell’udienza del Papa al presidente di Malta, Adami
  • Benedetto XVI ai presuli argentini in visita ad Limina: nessun vescovo è solo perché è sempre intimamente unito a Cristo
  • Altre udienze e nomine
  • Creazione di Prelatura territoriale in Argentina
  • Il Papa nomina i cardinali Saraiva Martins e Zen Ze-Kiun suoi inviati speciali in Portagallo e Thailandia
  • Il Papa alla Penitenzieria Apostolica: nel mondo che non comprende il peccato, urge formare rettamente le coscienze dei credenti
  • La lettera del Papa ai vescovi riporta all'essenza del Vangelo: le riflessioni del cardinale Péter Erdö e di padre Federico Lombardi
  • Il cardinale Poupard presiede in Santa Maria Maggiore la Messa di suffragio a un anno dalla scomparsa di Chiara Lubich
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Le nuove prospettive per la comunicazione al centro di un Seminario per i vescovi responsabili dei media
  • La soluzione della povertà in Africa passa per un'ecologia dei consumi nei Paesi ricchi: lo afferma il Rapporto sulla fame 2008
  • Tavola rotonda all'Onu di New York sul ruolo delle donne nell'ambito familiare
  • Le donne protagoniste nella Bibbia e nelle vie della santità oggetto degli incontri del venerdì alla Libreria internazionale Paolo VI
  • Il commento del teologo, don Massimo Serretti, al Vangelo della terza domenica di Quaresima
  • Chiesa e Società

  • Il Camerun si prepara alla visita di Benedetto XVI
  • Plenaria del Comece dal 18 marzo a Bruxelles
  • Terzo Seminario nazionale di formazione per cattolici impegnati in politica nella Rdc
  • Domani elezioni presidenziali in Salvador. La Chiesa chiede di accettare lealmente i risultati delle urne
  • “Giovane, a te dico: la missione è adesso!”: ecco il tema della Pasqua Missionaria in Perù
  • Al via il secondo Incontro di Azione mondiale di parlamentari e governanti per la Vita e la famiglia
  • La Chiesa della Corea del Sud apre le “Scuole per i papà”, ispirate a San Giuseppe
  • Il cardinale Poupard consegna il Premio Henri de Lubac 2008 il 18 marzo
  • 24 Ore nel Mondo

  • Sempre più grave la crisi politica in Madagascar. L’opposizione ha annunciato di aver destituito il presidente Ravalomanana
  • Il Papa e la Santa Sede



    Africa e Medio Oriente in primo piano nell’udienza del Papa al presidente di Malta, Adami

    ◊   Benedetto XVI ha ricevuto stamani in udienza in Vaticano il presidente della Repubblica di Malta, Edward Fenech Adami, che ha successivamente incontrato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. Durante i cordiali colloqui, informa una nota della Sala Stampa Vaticana, “sono stati affrontati alcuni temi riguardanti la situazione del Paese e il contributo che esso può offrire alla comunità internazionale, in considerazione della sua posizione nel Mediterraneo, soprattutto per quanto riguarda l’Africa e il Medio Oriente”. Nei colloqui è stato “riconosciuto il ruolo fondamentale svolto dalla Chiesa Cattolica nell’ambito della società maltese”. Infine, sono stati “riaffermati i vincoli di amicizia e di collaborazione tra la Santa Sede e la Repubblica di Malta”.

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    Benedetto XVI ai presuli argentini in visita ad Limina: nessun vescovo è solo perché è sempre intimamente unito a Cristo

    ◊   I vescovi difendano l'integrità della fede e la dottrina comune di tutta la Chiesa. E' l'esortazione rivolta stamani dal Papa ai vescovi ai vescovi argentini, in visita ad Limina. Le Parole di Nostro Signore "Che tutti siano uno" - ha aggiunto il Papa - devono essere una costante fonte di ispirazione. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

     
    Rivolgendosi ai vescovi argentini, Benedetto XVI si è soffermato sulla missione evangelizzatrice della Chiesa e sul ministero episcopale. Il Signore - ha detto il Papa - ha fondato la Chiesa per essere come un “sacramento, segno o strumento” dell'intima unione con Dio e dell’unità di tutti gli uomini.

    La Iglesia es…
    “La Chiesa è un mistero di comunione, un Popolo adunato dall'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

     
    Il ministero episcopale – ha aggiunto il Santo Padre – è al servizio dell’unità e della comunione di tutto il Corpo mistico di Cristo:

    El Obispo, que es el principio…
    Il vescovo, che è principio e fondamento visibile dell’unità nella sua Chiesa particolare, è chiamato a promuovere e a difendere l'integrità della fede e la dottrina comune di tutta la Chiesa, oltre ad insegnare ai fedeli ad amare i loro fratelli”.

    Il Papa ha anche espresso apprezzamento per la ferma volontà dei presuli argentini a mantenere e rafforzare l'unità all'interno della Conferenza Episcopale e delle comunità diocesane:

    Las Palabras de Nuestro Señor…
    "Le parole di Nostro Signore ‘Che tutti siano uno’ devono essere una costante fonte di ispirazione per il vostro ministero pastorale… Grazie a questa collegialità affettiva ed effettiva, nessun vescovo è solo perché è sempre ed intimamente unito a Cristo, il Buon Pastore, e anche, in virtù della sua ordinazione episcopale e la comunione gerarchica, ai fratelli nell'episcopato”.

    Dopo aver sottolineato che lo spirito di comunione è l’ambito privilegiato nelle relazioni tra vescovi e sacerdoti, il Papa ha aggiunto:

    Os exhorto a estremar la caridad…
    "Vi esorto ad esercitare carità e prudenza quando dovete correggere insegnamenti, atteggiamenti o comportamenti che disdicono lo stato sacerdotale dei vostri più stretti collaboratori che possono danneggiare e confondere la fede e la vita cristiana dei fedeli”.

     
    Sarebbe opportuno – ha poi auspicato il Santo Padre - progettare “una pastorale matrimoniale e familiare più incisiva” che tenga conto della dimensione della vocazione cristiana. Sarebbe opportuna – ha aggiunto il Papa – anche una “pastorale giovanile più audace”, che aiuti i giovani a rispondere con generosità quando sono chiamati dal Signore. E’ necessario inoltre intensificare la formazione dei seminaristi promuovendo una più efficace opera di discernimento dei candidati al sacerdozio. Anche i laici sono chiamati a collaborare nell’edificazione del Corpo di Cristo:

    El trato permanente con el Señor…
    "Il rapporto permanente con il Signore mediante un’intensa vita di preghiera e un’adeguata formazione spirituale e dottrinale aumenterà in tutti i cristiani la gioia di credere e celebrare la propria fede e di appartenere alla Chiesa, portandoli così a partecipare attivamente alla missione di proclamare la Buona Novella a tutti gli uomini”.

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    Altre udienze e nomine

    ◊   Benedetto XVI ha ricevuto nel corso della mattinata il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi.

    Il Papa ha nominato nunzio apostolico in Lituania ed Estonia l’arcivescovo Luigi Bonazzi, finora nunzio apostolico in Cuba.

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    Creazione di Prelatura territoriale in Argentina

    ◊   In Argentina, Benedetto XVI ha eretto la prelatura territoriale di Esquel, rendendola suffraganea della Chiesa Metropolitana di Bahía Blanca. Come primo vescovo di Esquel, il Papa ha nominato mons. José Slaby, finora superiore e parroco della comunità dei Redentoristi della medesima città. Il neo presule, 51 anni, ha frequentato il Seminario dei Missionari Redentoristi di Tuchow e dopo gli studi filosofici e teologici è stato ordinato sacerdote nel 1984. Ha ricoperto, fra gli altri, gli incarichi di formatore dello Studentato, parroco, superiore della comunità di Quilmes. E’ stato anche superiore della Viceprovincia di Resistencia.

    La superficie della nuova prelatura di Esquel è di 78 Kmq. e conta una popolazione di oltre 68 mila abitanti, dei quali 56.500 cattolici. Le parrocchie sono 8, con 4 sacerdoti diocesani e 10 sacerdoti religiosi. Come Cattedrale è stata designata la chiesa del “Sagrado Corazón de Jesús”, nella città di Esquel. Con la creazione della nuova Prelatura di Esquel, le circoscrizioni ecclesiastiche in Argentina sono 73.

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    Il Papa nomina i cardinali Saraiva Martins e Zen Ze-Kiun suoi inviati speciali in Portagallo e Thailandia

    ◊   Benedetto XVI ha nominato il cardinale José Saraiva Martins, prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi, come suo inviato speciale alla celebrazione del 50.mo anniversario del Santuario di Cristo Re ad Almada, che si svolgerà in Portogallo il 17 maggio 2009.

    Il Papa ha nominato il cardinale Joseph Zen Ze-kiun, vescovo di Hong Kong, come suo inviato speciale alle celebrazioni del 25.mo anniversario della visita pastorale del Servo di Dio Giovanni Paolo II in Thailandia, che avranno luogo a Bangkok il 10 e l’11 maggio 2009.

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    Il Papa alla Penitenzieria Apostolica: nel mondo che non comprende il peccato, urge formare rettamente le coscienze dei credenti

    ◊   Valorizzare gli strumenti spirituali e pastorali come la catechesi e l’Eucaristia per formare le coscienze dei credenti: è quanto sottolinea Benedetto XVI in un messaggio ai partecipanti al XX Corso per il Foro Interno, promosso dalla Penitenzieria Apostolica. Nel documento indirizzato al Penitenziere maggiore, il cardinale James Francis Stafford, il Papa esorta i sacerdoti ad alimentare la propria vita spirituale per compiere il loro indispensabile ministero. Il servizio di Alessandro Gisotti:

    “Formare rettamente la coscienza dei credenti”, scrive Benedetto XVI, è una priorità pastorale perché “nella misura in cui si perde il senso del peccato, aumentano purtroppo i sensi di colpa, che si vorrebbero eliminare con insufficienti rimedi palliativi”. Nel suo Messaggio alla Penitenzieria Apostolica il Papa enumera quei preziosi strumenti spirituali e pastorali che vanno valorizzati sempre più: “la catechesi, la predicazione, l’omelia, la direzione spirituale, il sacramento della Riconciliazione e la celebrazione dell’Eucaristia”. Una adeguata catechesi, è la riflessione del Pontefice, “offre un contributo concreto all’educazione delle coscienze stimolandole a percepire sempre meglio il senso del peccato, oggi in parte sbiadito o peggio obnubilato da un modo di pensare e di vivere 'come se Dio non esistesse', secondo la nota espressione di Grozio, tornata di grande attualità, e che denota un relativismo chiuso al vero senso della vita”. Alla catechesi, prosegue il Messaggio, “va unito un sapiente utilizzo della predicazione, che nella storia della Chiesa ha conosciuto forme diverse secondo la mentalità e le necessità pastorali dei fedeli”.

     
    Anche oggi, rileva Benedetto XVI, “nelle nostre comunità si praticano vari stili di comunicazione che utilizzano sempre più i moderni strumenti telematici a nostra disposizione”. Gli attuali media, aggiunge, “offrono provvidenziali opportunità per annunciare in modo nuovo e più vicino alle sensibilità contemporanee” la Parola di verità affidata da Cristo alla sua Chiesa. Ribadisce dunque l’importanza dell’omelia, evidenziata anche dal recente Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio. Il Papa rivolge poi il pensiero alla “direzione spirituale”. Oggi più di ieri, è il suo monito, “c’è bisogno di maestri di spirito saggi e santi”. Ogni sacerdote, sottolinea, “è chiamato ad amministrare la misericordia divina nel sacramento della Penitenza”, aiutando il penitente “a percorrere il cammino esigente della santità con retta ed informata coscienza”. Per poter compiere tale indispensabile ministero, esorta il Papa, “ogni presbitero deve alimentare la propria vita spirituale e curare un permanente aggiornamento teologico e spirituale”. E invita i fedeli ad una “devota e consapevole partecipazione alla Santa Messa” per affinare la propria coscienza. Per essere “ministri della misericordia divina e responsabili educatori delle coscienze”, il Papa invita infine i sacerdoti a seguire l’esempio di santi confessori e maestri di spirito come il Curato d’Ars, di cui quest’anno si celebra il 150.mo anniversario della morte.

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    La lettera del Papa ai vescovi riporta all'essenza del Vangelo: le riflessioni del cardinale Péter Erdö e di padre Federico Lombardi

    ◊   Una lettera intima, intensa e diretta, che ha colpito il cuore dei vescovi. Dicono questo le molte reazioni, improntate alla gratitudine, registrate nell'espicopato mondiale, dopo la pubblicazione della Lettera del Papa sulla revoca della scomunica ai quattro presuli della Fraternità San Pio X. Parole che invitano alla riconciliazione che nasce dai sentimenti del Vangelo e ribadiscono i capisaldi di spiritualità e di magistero che da quattro anni guidano il Pontificato di Benedetto XVI. Lo conferma, al microfono di Agnes Gedo, della nostra redazione ungherese, il cardinale Péter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest, primate dell'Ungheria e presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee):

    La lettera per noi è un grande regalo, un regalo di luce e di forza dello Spirito, perché oltre al chiarimento di un caso concreto abbiamo ricevuto un grande insegnamento tra i segni dei tempi, tempi che sono non facili per il mondo, per l’umanità e anche per la Chiesa. Il Santo Padre ha sottolineato con forza e con passione la missione fondamentale della Chiesa e l’unità della Chiesa deve essere un gran segno per l’uomo, perché possa trovare Dio. Questo impegno appassionato per l’unità della Chiesa è un grande insegnamento per noi, un incoraggiamento per tutti quelli che lavorano nel campo dell’ecumenismo.

     
    Poi abbiamo ricevuto anche un grande incoraggiamento e una grande consolazione, perché il Santo Padre ha parlato anche di quelli che sono vittime di ingiustizia, di quelli che possono essere esposti all’odio, che non godono del bene della tolleranza che è un bene molto stimato nelle nostre società. Posso dire che questa gratitudine è condivisa da moltissimi vescovi. Già prima di questa lettera, ho avuto occasione di firmare per tre volte lettere collettive di grandi gruppi di vescovi che confermano la loro vicinanza al Santo Padre e il loro affetto verso di lui. Abbiamo fatto questo a Zagabria, con i presidenti della Conferenze episcopali e i cardinali dei Paesi ex comunisti. Un’altra volta in Slovacchia, in occasione di una festa. La terza volta in Turchia, con i vescovi del Sudest europeo. Sono rimasto impressionato dalla grande unità di tutti i vescovi intorno al Papa. Questo è il giusto atteggiamento e questo esprimeremo anche noi altri vescovi ungheresi. Siamo molto solidali a tutti i vescovi che fanno la stessa cosa. Ho visto con gioia che l’episcopato italiano ha già fatto pubblicare una dichiarazione in questo senso.

     
    Sul contenuto della lettera, la riflessione del nostro direttore generale, padre Federico Lombardi:

    La nuova lettera del Papa ai vescovi è un documento originale, di stile schietto e personale. L’occasione - com’è noto - sono le discussioni suscitate dalla decisione di togliere la scomunica ai quattro vescovi che erano stati ordinati da mons. Lefebvre, provvedimento di cui il Papa spiega chiaramente la natura, i limiti e l’intenzione, cioè la ricerca dell’unità anche quando è difficile. Ma il documento ha un significato molto più ampio, perché diventa una testimonianza forte delle priorità e dei criteri di Benedetto XVI nel suo servizio di governo della Chiesa.

     
    Il Papa ribadisce infatti le grandi priorità del suo Pontificato: portare le persone a Dio, al Dio che si è rivelato nella Bibbia e in Cristo; l’unità dei cristiani e l’ecumenismo; il dialogo fra i credenti in Dio, cioè il dialogo interreligioso per la pace del mondo; la dimensione sociale della carità cristiana. Sono le priorità che ci sono ben note fin dal primo discorso di Benedetto XVI nella Cappella Sistina, priorità che ha fedelmente tradotto in pratica ogni giorno con le sue parole e i suoi atti. Ma il Papa mette anche in luce con forza qual è il criterio che guida il suo governo e lo spirito che lo anima. E’ il Vangelo, la legge nuova di Cristo.

     
    Se egli si impegna e si espone per un cammino di riconciliazione che suscita tante resistenze, è perché il Signore ci ha detto che se il nostro “fratello ha qualcosa contro di noi” dobbiamo lasciare l’offerta davanti all’altare e andare prima a riconciliarci con lui. E il Vangelo va preso sul serio, senza annacquarlo. Il comandamento dell’amore è esigente. Ringraziamo il Papa di aver testimoniato ancora una volta con tanta efficacia alla Chiesa e al mondo che al primo posto è Dio, e la via migliore per andare a lui è il Vangelo di Gesù.

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    Il cardinale Poupard presiede in Santa Maria Maggiore la Messa di suffragio a un anno dalla scomparsa di Chiara Lubich

    ◊   “Ad un anno dalla sua dipartita, Chiara e il suo ideale sono davvero eredità dell’umanità intera. Lo attesta la vostra presenza qui e le numerose celebrazioni nel mondo”. Con queste parole il cardinale Paul Poupard, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura e del dicastero per il Dialogo Interreligioso, si è rivolto questa mattina alle centinaia di focolarini che hanno gremito la Basilica romana di Santa Maria Maggiore per la Messa in suffragio della fondatrice del Movimento, Chiara Lubich. Insieme con le sue prime compagne, tra i banchi della Chiesa anche molti rappresentanti di religioni e Chiese diverse e personalità politiche d’Italia e del mondo. Il servizio di Gabriella Ceraso:

    Si sente forte la presenza di Chiara tra la sua famiglia che gremisce la Basilica, ed è forte perchè vivo è l’ideale evangelico da lei incarnato e donato a tutti i presenti: l’amore scambievole che supera ogni confine di età, religione e provenienza e che se vissuto genera la presenza di Gesù nel mondo, speranza assoluta per l’umanità. Lo ribadisce anche il cardinale Poupard nell’omelia.

    “L’eredità di Chiara è quanto mai viva nel cuore del mondo, e la forza dell’Amore di Gesù per noi abbatte i muri e costruisce ponti nel nostro mondo lacerato dalle divisioni e insieme assetato di unità”.

    Non senza commozione il cardinale ripercorre gli scritti di Chiara, “la nostra Chiara - dice - che ha benedetto il Signore in ogni tempo della sua vita e oramai lo benedice nella sua eternità”. Si parte dall’origine del carisma, quel “Padre, che tutti siano uno” letto nel Vangelo a Trento nel ’43, durante la guerra:

    “'Parole difficili e forti che ci è sembrato di capire almeno un po’. Non solo, nasce dal nostro cuore la convinzione che proprio per tale pagina eravamo nati, per contribuire cioè all’unità degli uomini con Dio e fra loro, e realizzare così il disegno di Dio sull’umanità'”.

    “E’ lì, continua Chiara, che siamo state abbagliate dalla verità che Dio è amore per noi” e, quindi, la scelta:

    “'Amiamo tutti, amiamo per primi, amiamo concretamente, amiamoci a vicenda'”.

    E’ questo amore che ha anche mosso Chiara, ricorda il cardinale Poupard, verso una Chiesa che sia comunione fra tutti ed è anche questa la sua eredità. Così scriveva nel ‘69:

    “'Non è che Dio mi ha dato il carisma di una virtù, Dio mi ha dato il carisma della presenza di Gesù. Ora, morta io, cosa resta? Resta Gesù in mezzo, basta mettercelo. E’ lui che vi guida, è lui che guida l’opera'”.
     
    Finché ci sarà Lui in ogni angolo della terra, prosegue il cardinale, citando uno scritto del ’75, siamo sicuri che tutto proseguirà per il meglio.

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   Il discorso di Benedetto XVI ai vescovi argentini in visita ad limina.

    In prima pagina, un articolo dell’arcivescovo Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, intitolato “Dalla parte della bambina brasiliana”.

    Un documento del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace: l’acqua, un elemento essenziale per la vita.

    Nell’informazione internazionale, in rilievo la situazione economica: secondo il Fondo monetario internazionale, per risollevare l’Africa dalla crisi servono venticinque miliardi di dollari.

    In cultura, un articolo di Manuel Nin sulla terza domenica di Quaresima nella tradizione bizantina dal titolo “E il ladrone divenne teologo”.

    “Michelangelo e l’enigma di un’umanità malata e salvata”: Antonio Paolucci sui restauri pittorici della cappella Paolina giunti ormai alla fase finale.

    Continua a Milano l’itinerario culturale di “Imago Veritatis”: sul tema un articolo di Franco Giulio Brambilla, vescovo vicario per la cultura.

    “Una scarna cronaca del dolore”: Marko Jačov sulle sofferenze dei popoli balcanici nei dipinti di Vladimir Veličković.

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    Oggi in Primo Piano



    Le nuove prospettive per la comunicazione al centro di un Seminario per i vescovi responsabili dei media

    ◊   I cambiamenti nelle tecnologie e nella cultura delle comunicazioni: questo il tema del seminario che ha raccolto a Roma, da lunedì fino a ieri, i vescovi responsabili delle comunicazioni sociali nelle Conferenze episcopali. L’incontro, promosso dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha preso spunto dal messaggio del Papa per la 43.ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, del 24 maggio, sul tema “Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia”. La comunicazione globale, che può presentare insidie, distorsioni o superficialità, è comunque una sfida dalla quale non si può prescindere. Quanto è importante conoscere l’arte della comunicazione, il suo potenziale di “bomba mediatica”? Fausta Speranza lo ha chiesto a mons. Béchara Raï, vescovo di Jbeil dei Maroniti in Libano, che ha partecipato al seminario:

    R. - E’ importantissimo perché è uno strumento che oggi raggiunge il mondo intero, per questo si parla di villaggio mediatico. Quindi, bisogna conoscere bene la tecnica, l’aspetto tecnico di questi strumenti, meravigliosi, che sono veramente dono di Dio. Ma questa "bomba" può essere costruttiva o distruttiva allo stesso tempo, per cui si ha grande bisogno di contenuto e della formazione in modo particolare. E’ necessario anche formare i giornalisti e gli operatori mediatici su come presentare gli eventi, come valutare gli avvenimenti della vita, come leggerli, ma come farlo se non c’è una formazione, se non c’è un contenuto teologico, antropologico e etico? E’ la prima volta per tutti noi vescovi che si fa questo incontro da quando è uscito il decreto Inter Mirifica del Vaticano II, per la prima volta i vescovi si incontrano per riflettere insieme su questo grande mezzo mediatico per la pastorale della Chiesa. Si è anche pensato se fosse possibile far uscire un nuovo documento e se fosse possibile che una sessione ordinaria del Sinodo dei vescovi possa essere dedicata alle comunicazioni sociali: con questo aspetto pastorale, con le dimensioni cui ho riferito - teologia, antropologia e etica - oltre alla tecnica che è sempre necessaria. Ci sono stati molti documenti da parte della Santa Sede e dal Pontificio Consiglio che riguardano i mass media. Abbiamo sentito l’esigenza di un nuovo documento, che abbia un volto più pastorale più teologico più formativo e più antropologico.

     
    D. - Eccellenza, questo seminario è caduto proprio nei giorni in cui il Papa presentava questa lettera inconsueta di grandissimo coraggio. Questa lettera rimarrà un esempio di coraggio e di comunicazione?

     
    R. – Certamente. Abbiamo fatto un gesto meraviglioso: su proposta di mons. Celli, presidente del Pontificio Consiglio, abbiamo firmato tutti una lettera di appoggio al Santo Padre e sarà anche per noi un ottimo esempio di comunicazione. Io sono tra quelli che dicono che i conflitti tra gli uomini e le nazioni sono dovuti alla mancanza di comunicazione e alla mancanza di comprensione.

     
    D. - Il rischio è di scoraggiarsi e di ripiegarsi in una comunicazione che si limita. E, invece, la scommessa è quella di voler stare in questo villaggio globale e starci col coraggio del Vangelo…

     
    R. - Questo è vero, abbiamo bisogno dei mezzi e questi mezzi sono quelli della comunicazione sociale. E’ molto importante che la Chiesa in generale e le C hiese particolari dispongano anche di mezzi propri.

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    La soluzione della povertà in Africa passa per un'ecologia dei consumi nei Paesi ricchi: lo afferma il Rapporto sulla fame 2008

    ◊   Un problema essenzialmente africano, che può essere risolto anche attraverso nuove strategie di consumo nei Paesi più ricchi. E’ quanto evidenzia il Rapporto “Anni di povertà: l’indice globale della fame 2008”, realizzato da tre organizzazioni non governative di Stati Uniti, Germania e Irlanda, pubblicato per la prima volta in Italia da “Link 2007”, una rete composta da 11 Ong che lavorano a favore dello sviluppo. Il servizio di Benedetta Capelli:

    Conflitti violenti, povertà e mancanza di diritti sono i parenti stretti della fame. In questi contesti, l’indice calcolato dal rapporto sulla base di tre indicatori - malnutrizione, mortalità infantile e accesso al cibo - assume dimensioni sempre più vaste. La situazione peggiore nell’Africa subsahariana e la "maglia nera" va alla Repubblica Democratica del Congo seguita dall’Eritrea, dal Burundi e dal Niger. Un’emergenza sulla quale è possibile intervenire soprattutto nell’ambito della sicurezza alimentare, come evidenzia Stefano Piziali, curatore della pubblicazione:

     
    “Pur avendo tantissime cause, il problema della fame ha sicuramente alcune soluzioni: la più importante di tutte è che bisogna riportare all’attenzione dei donatori l’investimento in agricoltura nei Paesi in via di sviluppo. Negli ultimi 10 anni, si è insistito troppo su investimenti di natura infrastrutturale che hanno dimenticato invece lo sviluppo economico delle aree rurali”.

     
    Nel Rapporto, sottolinea poi l’importanza del lavoro delle Ong sul cosiddetto “ultimo miglio” della cooperazione, ovvero il contatto diretto con le situazioni più problematiche dei Paesi in via di sviluppo. Le organizzazioni esprimono timore per le inevitabili e drammatiche ricadute della crisi economica globale, che potranno complicare ancora di più il quadro, disegnato dalla relazione, e riferito ai dati del 2006. i motivi dalla voce di Stefano Piziali:

     
    “Perché comunque abbiamo avuto un 2008 con una crescita per alcuni prodotti alimentari del 700 per cento, rientrata parzialmente alla fine del 2008, ma a tutt’oggi il riso costa il 30 per cento in più in quasi tutti i Paesi del mondo di quanto costava un paio di anni fa. Accanto a questi prezzi alimentari - che rimangono stabilmente alti - ci sono adesso le conseguenze della perdita del lavoro, della crisi economica, della disoccupazione che sta crescendo in tutto il mondo.

     
    Segnali positivi arrivano dalla Commissione europea, che ha deciso di stanziare un miliardo di euro per programmi volti a stimolare la produzione agricola in 50 Paesi per ben tre anni. Ma quali sono le misure messe a punto? Risponde Simona Mari, responsabile della sicurezza alimentare presso l’Ufficio di cooperazione della Commissione europea:

     
    “Per esempio, programmi di distribuzione di sementi certificate, di fertilizzanti. Ma ci sono anche misure per sostenere il reddito dei più poveri, persone che vivono con meno di un dollaro al giorno, soprattutto nel mondo rurale. Ed esistono anche programmi di piccola irrigazione, di formazione professionale ai contadini. Queste sono le misure. Quello che stiamo cercando di lanciare con vari partner, le organizzazioni internazionali ma anche la società civile”.

     
    Tante iniziative che in qualche modo intendono sopperire al taglio dei fondi destinati alla solidarietà, operato in molti Paesi. Si tratta di un ambito sul quale è necessario intervenire e per questo l’appuntamento del prossimo G8 a guida italiana è un’occasione da cogliere soprattutto per rilanciare l’impegno dei Grandi. Quale il contributo della coalizione italiana contro la povertà? Ci risponde il presidente Sergio Marelli:

     
    “Abbiamo un documento di proposte concrete, ricordando ai grandi della Terra che impegnarsi per una maggiore giustizia sociale nel mondo vuol dire impegnarsi anche per la ripresa economica dei Paesi ricchi. Se non ci si convince di questo, andremo di incontro a una maggiore instabilità e probabilmente - come denuncia anche questo rapporto - anche a delle situazioni di insicurezza proprio causate dalla fame, dalle situazioni di miseria che nel Sud sono all’ordine del giorno ma che è una realtà sempre più è presente qui dentro i confini dell’Italia.

     
    Fissare così una nuova scadenza per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio diventa non solo una speranza ma una drammatica necessità.

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    Tavola rotonda all'Onu di New York sul ruolo delle donne nell'ambito familiare

    ◊   L’importante ruolo delle donne nell’ambito familiare, in particolare nei compiti di assistenza: se ne è parlato, questa settimana nel Palazzo di Vetro a New York, in un tavola rotonda promossa dalla Missione permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, in concomitanza con la riunione della Commissione Onu sulla condizione delle donne. Roberta Gisotti ha intervistato l’arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede:

    D. - Eccellenza, ritiene che i diritti delle donne siano in primo piano nell’agenda dell’Onu, o piuttosto le polemiche insorte - specie dopo la Conferenza di Pechino - in tema di salute riproduttiva e di diversità di genere, hanno nuociuto infine alla causa delle donne?

     
    R. - Senz’altro, i diritti delle donne sono in primo piano, anche perché metà del genere umano è composto di donne ed esse sono le madri dell’altra metà. Ma le rispondo con un fatto. Negli ultimi giorni, abbiamo negoziato un testo sulle pari responsabilità tra uomini e donne nella cura per la famiglia, i bambini, gli anziani, gli ammalati. Un blocco di Paesi ha tentato in tutti i modi di far passare una lettura unica del tema, variandolo su tre principi: la salute riproduttiva, i diritti sessuali ed il genere. Molte altre delegazioni hanno fermamente fatto presente che questa impostazione interessa per lo più l’Occidente, o parte di esso, mentre non tiene affatto conto delle culture, delle tradizioni e convinzioni religiose di altre parti del mondo, ed hanno fortemente chiesto che la loro sovranità sia rispettata.

     
    D. - Si ha però l’impressione che la condanna di tante violazioni, che poi restano sovente impunite in numerosi Paesi, specie islamici, si sia affievolita…

     
    R. - Anche qui, le rispondo con un fatto. Negli ultimi due anni, durante la sessione sullo Statuto della donna è stata proposta una risoluzione di condanna della selezione prenatale dei feti, laddove essa è usata per limitare la nascita delle donne: testo che, in fondo, va in favore del diritto delle donne ad esistere e ad essere considerate non da meno dei maschi. Ebbene, la risoluzione non è mai passata. E questo certamente per l’opposizione di alcuni Paesi maggiormente interessati, ma soprattutto per il timore non espresso, ma palpabile, che la condanna si potesse estendere anche all’aborto come tale.

     
    D. - Eccellenza, quali conclusioni sono emerse dalla tavola rotonda sul ruolo delle donne nel campo dell’assistenza, soprattutto in ambito familiare?

     
    R. - Per quanto attiene alla cura che la donna offre verso bambini, ammalati o anziani, questa si rivela altamente produttiva per una società più coesa e florida e pertanto occorre che le istituzioni locali e nazionali riconoscano questa attività, anche in termini professionali e salariali. Se poi pensiamo al massiccio ricordo all’immigrazione femminile per assicurare queste tipologie della cura, occorre pensare anche a quelle donne e al loro bisogno di regolarizzare la propria posizione, acquistare un minimo di formazione professionale che assicuri loro un sostentamento equo e le metta al riparo dallo sfruttamento di ogni genere.

     
    D. - Eccellenza, ma perché ancora oggi, all’inizio del terzo millennio, si deve faticare così tanto per affermare i giusti diritti della donna e anche il riconoscimento, appunto, dell’importante ruolo in ogni ambito in cui si esprime?

     
    R. - Forse perché da tante parti ancora si pensa che i diritti basici, fondamentali della persona - quelli dell’uomo e della donna - siano qualcosa di “concesso” o “determinato”, per esempio dallo Stato o da una maggioranza, mentre invece deve crescere ancora molto questo senso che i diritti sono qualcosa di innato nelle persone, e quindi questo è semplicemente da riconoscere e da implementare!

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    Le donne protagoniste nella Bibbia e nelle vie della santità oggetto degli incontri del venerdì alla Libreria internazionale Paolo VI

    ◊   “Donne, Bibbia e Santità” è il primo di una serie di incontri culturali organizzati dalla Libreria Editrice Vaticana nell’ambito dell’iniziativa intitolata “I venerdì di propaganda” presso la Libreria internazionale Paolo VI. Si tratta di appuntamenti mensili su tematiche religiose e interviste con gli autori di recenti pubblicazioni. Il prossimo incontro, fissato per il 20 marzo, sarà dedicato all’“Incontro con l’autore”, Alessandra Borghese, in occasione della nuova edizione di “Lourdes. I miei giorni al servizio di Maria”. Il servizio di Alessandra De Gaetano.

     
    “Donne capaci di raccoglimento e di servizio generoso e discreto; donne che sanno obbedire ai Pastori, ma anche stimolarli con i loro suggerimenti”. Sono state le parole di Benedetto XVI in occasione della sua recente visita al Monastero di Santa Francesca Romana. La scrittura femminile, le donne protagoniste della Bibbia e le figure di Sante sono state al centro dell’incontro-dibattito che ha aperto le porte agli appuntamenti culturali della Libreria internazionale Paolo VI. Quali sono le particolarità della letteratura femminile? Ascoltiamo Neria De Giovanni, presidente dell’Associazione internazionale critici letterari e curatrice dell’iniziativa:

    “E’ una scrittura che è fatta per il sociale, per la gente. Scrivono storie o poesie o saggi su problemi collegati alla gente, collegati alla loro famiglia, al loro vissuto. Ecco perché molta scrittura femminile usa l’'io' anziché il 'tu' o il 'noi', ma usa un 'io' che si allarga alla società”.

    Una vocazione al sociale e alla condivisione che trae le sue origini dall’Antico Testamento. Ascoltiamo Silvia Giacomoni, giornalista, esperta di studi biblici:

    “Le donne dell’Antico Testamento sono raccontate a tutto tondo. Si racconta le vicende della loro vita, si vede per quale motivo il Signore si occupa di loro e chiede loro di compiere una missione. Le donne del Nuovo Testamento sono delle apparizioni più fugaci. Il Signore ha scelto come testimoni della sua passione e della sua resurrezione persone che non avrebbero potuto testimoniare in tribunale. Quindi, c’è la scelta sempre della persona più debole, più emarginata”.

    Donne scelte da Dio e testimoni del suo Mistero, ma anche persone che hanno accolto la chiamata alla santità nel loro cuore e durante il loro percorso di vita. Lo testimonia la figura di Armida Barelli, fondatrice della gioventù femminile di Azione Cattolica, ricordata anche per la realizzazione, insieme a Padre Agostino Gemelli, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Qual è il messaggio della Barelli per le generazioni delle donne di oggi? Ascoltiamo Maria Rosaria Del Genio, esperta di Storia della mistica:

    “Il suo messaggio oggi è: 'Voi donne, prendete coscienza di quello che siete. Siete delle persone che, come in Maria, in voi il Signore fa grandi cose. Mettetele in atto, nella famiglia, nella professione, nel divertimento, nella gioia'. La prima cosa che lei voleva era l’accoglienza. La donna è quella che accoglie e partorisce, è la dinamica che è propria di Dio”.

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    Il commento del teologo, don Massimo Serretti, al Vangelo della terza domenica di Quaresima

    ◊   In questa terza Domenica del Tempo di Quaresima, la Liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui Gesù, avvicinandosi la Pasqua ebraica, si reca a Gerusalemme. Qui, scaccia i mercanti dal Tempio. Quando gli chiedono quale segno mostri per fare queste cose, Gesù risponde:

    "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere".

    Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia all'Università Lateranense:

    Il Tempio di Gerusalemme era essenzialmente il luogo della Presenza del Signore e il luogo del sacrificio inteso sia come sacrificio di espiazione, sia di comunione, sia di lode.
    Dopo aver dimostrato quale importanza Gesù attribuisse a quel luogo, Egli chiama 'Tempio' il Suo corpo. Nel Suo corpo tutte le realtà e i significati che erano nel Tempio di pietre di Gerusalemme vengono salvati e ulteriormente impreziositi.
    Mediante il Suo corpo la presenza di Dio in mezzo agli uomini si rinnova in modo inedito. Mediante il Suo corpo Egli offrirà se stesso "in sacrificio di soave odore" al Padre.
    In Gesù Cristo la gloria di Dio abita in un corpo. "In Lui - scriverà San Paolo - abita corporalmente tutta la pienezza della divinità" (Col 2, 9).
    Ed è mediante l'offerta sacrificale di quel Corpo che noi siamo stati salvati.
    Questo Corpo di Cristo, che è abitazione graziosa di Dio in mezzo a noi, ha modificato completamente il senso del corpo, del nostro stesso corpo. Infatti, nel Battesimo, noi siamo divenuti «Corpo di Cristo» essendo stati incorporati a Lui e quindi al Corpo di Cristo che è la Chiesa.
    Ora, i nostri corpi servono, come quello di Cristo, per la presenza di Dio nel mondo e per essere offerti in sacrificio. Perciò tutta la Chiesa dice: «Fa di noi [Signore] un sacrificio perenne a Te gradito» (Prece Euc., III).

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    Chiesa e Società



    Il Camerun si prepara alla visita di Benedetto XVI

    ◊   “La dimensione organizzativa non deve offuscare il carattere pastorale e spirituale del viaggio di Sua Santità Papa Benedetto XVI nel Camerun”. È ciò che ha dichiarato il presidente del Comitato organizzatore nazionale, mons. Simon-Victor Tonyè Bakot, arcivescovo di Yaoundè, esortando i fedeli cristiani e gli uomini di buona volontà a “essere più attenti al messaggio che il Santo Padre ha indirizzato all’Africa e alla parola che sarà portata la settimana prossima”. “Il Papa Benedetto XVI viene infatti a consegnare un messaggio di giustizia, di pace e di riconciliazione, valori di cui le nostre famiglie ed i nostri popoli hanno bisogno oggi”, ha aggiunto l'arcivescovo. Nello slancio di questa preparazione pastorale e spirituale, importanti iniziative sono state organizzate a Yaoundé. Mons. Jean Mbarga, vescovo di Ebolowa ha pubblicato un compendio dei discorsi che Papa Benedetto XVI ha fatto durante le conferenze episcopali africane nelle varie visite ad Limina. Questo documento, intitolato “Papa Benedetto XVI: Pastore dell'Africa”, aiuta a riconoscere che il Santo Padre che viene a visitare l'Africa non è un estraneo e che conosce da tempo questo continente. Il secondo lavoro, la cui presentazione l'11 marzo scorso ha attirato una folla numerosa, tra cui alcuni vescovi, riguarda “La vita, il pensiero teologico ed il ministero ecclesiale di Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, il suo messaggio per l'Africa”. L'autore è l'abate Joseph-Marie Ndi Okala. Oggi, la gioventù missionaria del Camerun, ha organizzato una marcia per il Papa. “Poiché - dice ancora mons Jean Mbarga - il Papa che viene in Africa è un uomo profondamente missionario nel suo cuore, che ha fatto della sua vita intera un regalo per la Chiesa”. (V.V.)

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    Plenaria del Comece dal 18 marzo a Bruxelles

    ◊   I conflitti in Medio Oriente e nel sud dell’Asia, il ruolo dell’Ue al riguardo, e le elezioni europee di giugno saranno i principali temi dell’assemblea plenaria di primavera della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece), che si terrà a Bruxelles dal 18 al 20 marzo, inaugurando per l’occasione la nuova sede di Square de Meeûs. Lo rende noto il Sir. A presentare la situazione dei cristiani in Medio Oriente e nel sud dell’Asia saranno, il 19 marzo, mons. Klaus Krämer, presidente di Missio/Aachen, e Otmar Oehring, direttore del servizio “Diritti dell’uomo”, Missio/Aachen. I lavori proseguiranno con l’intervento di Jaap de Hoop Scheffer, segretario generale della Nato, su “La guerra in Afghanistan - quali prospettive?”, mentre Marc Otte, rappresentante speciale dell’Ue per il processo di pace in Medio Oriente, si soffermerà su “Il ruolo dell’Ue nei conflitti in Medio Oriente”. Le elezioni europee di giugno e le relative poste in gioco saranno affrontare da Niall O’Neill, capo del protocollo del parlamento europeo. Il 20 marzo, avrà luogo un incontro con la presidenza ceca dell’Unione nella persona di Alexandr Vondra, vice primo ministro ceco incaricato per gli Affari europei. (V.V.)

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    Terzo Seminario nazionale di formazione per cattolici impegnati in politica nella Rdc

    ◊   La Commissione per l’apostolato dei laici della Conferenza episcopale nazionale del Congo (CENCO) organizza dal 20 al 23 marzo nella capitale Kinshasa il terzo Seminario nazionale di formazione per cattolici impegnati in politica. “Promuovere una buona governance e lottare contro la corruzione: la responsabilità dell’attore politico cattolico” è il titolo della sessione cui - riferisce l’agenzia cattolica africana Dia - interverranno vari esponenti politici e del mondo economico congolese. Il seminario sarà inaugurato con una Messa presieduta nella Chiesa del Sacro Cuore da mons. Nicolas Djomo Lola, vescovo di Tshumbe e presidente della CENCO. A dare il benvenuto ai partecipanti sarà padre Donatien Nshole, primo segretario generale aggiunto della CENCO, mentre il tema sarà presentato da padre Ambrosie Mushembe, segretario della Commissione per l’apostolato dei laici. Vari gli argomenti affrontati nella quattro giorni: il ministro della Giustizia congolese, Luzolo Bambi, farà il punto dell’attuale stato della governance e della corruzione nella Repubblica Democratica del Congo a tre anni dalle prime elezioni democratiche nel Paese, mentre due parlamentari parleranno del rapporto tra corruzione e povertà e tra legge e corruzione. Al presidente della Confindustria congolese, Albert Yuma, sarà affidata una relazione sul tema “Prosperità economica e corruzione: le sfide del buon governo nell’iniziativa privata”. Altri argomenti riguarderanno le responsabilità dei cittadini nella promozione del buon governo, la responsabilità dei cristiani nella lotta contro la corruzione e l’etica politica cristiana per una società equa e giusta. (L. Z.)

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    Domani elezioni presidenziali in Salvador. La Chiesa chiede di accettare lealmente i risultati delle urne

    ◊   In Salvador, a due mesi dalle elezioni politiche e amministrative, domani oltre 4 milioni di persone saranno chiamate al voto per eleggere il presidente della Repubblica. Tra i vari candidati in realtà solo due, Rodrigo Ávila dell’Alleanza repubblica nazionalista di destra, e Mauricio Funes del Fronte “Farabundo Martí” di centrosinistra, hanno reali probabilità di vincere. Da diversi mesi i sondaggi danno come possibile vincitore l’ex Movimento della guerriglia guidato da Funes, oggi partito costituzionale dopo gli Accordi di pace del 1992. Nelle elezioni del 15 gennaio questa organizzazione ottenne la maggioranza relativa dei parlamentari, senza però riuscire a strappare la maggioranza dei sindaci all’Arena. Da allora, le rilevazioni demoscopiche rilevano una riduzione delle distanze da parte di Ávila e quindi, alla vigilia del voto, tutto è possibile. Nonostante alcuni gravi episodi di violenza che hanno lasciato più di una vittima, la campagna è stata abbastanza corretta, anche se c’è stata molta violenza verbale. Lasciati da parte i fucili con cui in passato questi due schieramenti si sono combattuti, oggi si confrontano con il voto. Ciò ha molto contribuito allo sviluppo di un dibattito sul futuro del Paese, sulla sua gravissima situazione economica, sulle misure da prendere per attutire le conseguenze negative su una popolazione in gran parte al di sotto della soglia della povertà. Sulla serietà delle proposte per uscire dalla crisi hanno molto insistito i vescovi salvadoregni, ricordando agli elettori che “sarebbe un’irresponsabilità non andare a votare”. In recenti documenti, la Conferenza episcopale ha sottolineato “l’importanza del discernimento al momento di decidere” poiché i valori cristiani e le grandi questioni della vita, della famiglia, dell’equità sociale, della giustizia e della solidarietà “sono responsabilità di tutti”. “Dobbiamo vedere, alla presenza di Dio, quello che è conveniente per il Paese ed esprimere la nostra opinione", hanno scritto i presuli lo scorso 14 gennaio, aggiungendo: "Votare significa assumersi responsabilmente il ruolo di cittadini perché tutti siano protagonisti e destinatari della politica”. Domenica scorsa, mons. José Luis Escobar Alas, arcivescovo di San Salvador, ha chiesto “a tutti gli elettori, partiti e candidati, di accettare lealmente i risultati delle urne. Il nostro appello si rivolge a tutti i cittadini. Così è possibile evitare qualsiasi tipo di violenza”. “La Chiesa non è in grado di dare opinioni tecniche anche perché non è la sua missione. Le nostre sono considerazioni pastorali” e dunque “non aspettatevi da noi valutazioni positive o negative. Sono in gioco molti interessi - ha concluso il presule - e ciascuno ha la propria ottica. La Chiesa salvadoregna non desidera apparire in favore di alcuni e contro altri”. In questo momento, ha osservato l’arcivescovo, la cosa più importante è che ciascuno “sappia fare discernimento con serietà e in un clima di preghiera. Questo lo aiuterà a votare”. (A cura di Luis Badilla)

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    “Giovane, a te dico: la missione è adesso!”: ecco il tema della Pasqua Missionaria in Perù

    ◊   Ferme nel loro impegno di risvegliare lo spirito missionario giovanile, le Pontificie Opere Missionarie del Perù (Pom), attraverso la Pastorale Giovanile Missionaria “Giovani Senza Frontiere”, stanno organizzando la XXVIII Edizione della Pasqua Giovanile Missionaria, che si svolgerà dal 9 all’11 aprile. Lo comunica una nota inviata all’Agenzia Fides. Il tema di quest’anno è “Giovane, a te dico: la missione è adesso!”, in linea con gli obiettivi della Missione continentale nel Perù, “la quale ci invita a vivere in uno stato permanente di missione, e ci spinge a dare vita a nuove forme di evangelizzazione mediante la creatività e con una testimonianza reale di Gesù Cristo nella nostra vita, offrendo anche parte della nostra povertà”. I “Giovani senza frontiere”, Pastorale giovanile missionaria delle POM, realizzano questa iniziativa dal 1981, al fine di proporre ai giovani delle diverse parrocchie, scuole ed Università di Lima un modo di vivere in pienezza la Pasqua di Resurrezione. La Pasqua Giovanile Missionaria offre uno spazio di incontro personale con Cristo, come lo scambio di esperienze attraverso i lavori di gruppo, mediante il quale si fa conoscere al partecipante il contesto reale della Chiesa universale. Vengono presentate ai partecipanti anche le realtà che riguardano attualmente ogni continente, “affinché ognuno conosca la grande necessità che vive il nostro mondo, così da poter prendere coscienza che la missione di ciascuno va oltre le nostre frontiere”. Giovedì 9 aprile, verrà presentato lo slogan “Mi hai chiamato… eccomi per servire!”, con il quale si inviteranno i partecipanti a riflettere sul dono del servizio che ognuno deve vivere, avendo piena coscienza delle necessità della società e del mondo. “La Croce: prova e sfida di amore” è invece lo slogan di venerdì 10 aprile, con l’obiettivo di interiorizzare profondamente questo grande sacrificio di amore fatto da nostro Signore Gesù Cristo. “Come viviamo oggi questa sfida? Come l’affrontiamo? Siamo preparati per caricare la nostra croce e seguire Cristo?” Infine, sabato 11 aprile, lo slogan sarà: “È l’ora della missione. Giovane alza la tua voce!”. (V.V.)

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    Al via il secondo Incontro di Azione mondiale di parlamentari e governanti per la Vita e la famiglia

    ◊   Si svolgerà dal 26 al 27 marzo, a Madrid, in Spagna, il secondo Incontro di “Azione Mondiale di parlamentari e governanti per la Vita e la famiglia”. Il comitato organizzatore ha diffuso un messaggio nel quale invita a partecipare a questo forum, “che vuole essere un punto di incontro tra legislatori e governanti di tutto il mondo”. Nel messaggio, viene sottolineata la necessità di partecipare all’iniziativa, poiché con l’apporto di tutti, “oltre ad arricchirci con le nostre esperienze ed idee, potremo consolidare questa rete di collaborazione offerta dall’Azione mondiale di parlamentari e governanti per la Vita e la famiglia”. “Siamo convinti - continua la lettera - che tra tutti potremo arrivare ad alcune conclusioni in linea con la necessità di affrontare i problemi che attraversano la nostra società”. Questo ente, presieduto dalla senatrice argentina Liliana Negre de Alonso, è un movimento di legislatori e governanti di vari Paesi che si sono impegnati, nell’ambito delle loro responsabilità, a lavorare in difesa della vita umana e della famiglia. Ha come obiettivi “la ricerca del rispetto e la protezione della vita dal concepimento fino alla morte naturale della persona; la promozione di politiche di sostegno alla famiglia, come garanzia di crescita e stabilità della nostra società”. Ad aprire l’Incontro sarà la stessa senatrice Alonso, insieme al Vicepresidente dell’organismo, il deputato spagnolo Angelo Dipinto Barbanoj. A seguire ci saranno quattro sessioni di lavoro. In particolare, durante la prima sessione verrà elaborato un piano di lavoro e gli obiettivi futuri di “Azione Mondiale”. “In difesa della vita umana” sarà il tema centrale della seconda sessione, dove verrà presenterà una relazione sulla famiglia in Europa e si affronteranno questioni come “le reti di madri” e “la vita umana al crocevia”, la “situazione del diritto alla vita in Messico”, oltre ad un panel con interventi di leader politici di tutto il mondo. La terza sessione sarà dedicata alle diverse “esperienze ed iniziative” e si sintetizzerà in una relazione sulla situazione offerta dai rappresentanti di ciascun Paese presente. Nella quarta sessione verranno presentate le “proposte di azione”, conclusioni, raccomandazioni, obiettivi, organizzazione e strategie di azione. (V.V.)

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    La Chiesa della Corea del Sud apre le “Scuole per i papà”, ispirate a San Giuseppe

    ◊   Il “mestiere di padre” è sempre più difficile, esposto alle spinte della società dei consumi e alla perdita dei valori, in questi tempi in cui si vive una autentica “emergenza educativa”: per questo la Chiesa della Corea ha lanciato la singolare iniziativa di aprire le “Scuola per i papà”, con l’esplicito obiettivo di aiutare le famiglie coreane a diventare più sane, più felici e armoniose. In particolare, riferisce l'agenzia Fides, la scuola è rivolta ai padri che tendono a trascurare i propri cari per il lavoro e le occupazioni quotidiane, aiutandoli a restituire alla famiglia un ruolo centrale nella loro vita e aiutando le famiglie a recuperare l’indispensabile presenza e figura paterna. Il progetto interessa per ora le diocesi di Wonju e Daejeon. A Wonju la “Scuola per i papà”, intitolata a San Giuseppe, aprirà i battenti il 28 marzo e gli iscritti sono genitori di ragazzi delle scuole medie e superiori della regione. La figura di San Giuseppe sarà il punto di partenza per riesaminare il ruolo del padre nella società attuale, nella famiglia del XXI secolo, e per riconsiderare le implicazioni psicologiche, sociali e spirituali che l’assenza del padre dalle mura domestiche comporta, accanto alle possibili deviazioni educative che riguardano i figli destinati a “crescere senza padre”. A Daejeon la “Scuola per i papà”, che inizierà il 21 marzo, è curata dalla Commissione per la cura pastorale delle famiglie. E’ aperta ai padri che hanno meno di 60 anni e rivolta in modo speciale a coloro che hanno figli adolescenti. Nelle lezioni si affronteranno temi come “L’influenza paterna nella crescita dei figli”, “Sentimenti ed esigenze dei papà a 40 e 50 anni”, “La missione e il ruolo del padre”, “La spiritualità del padre”. (V.V.)

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    Il cardinale Poupard consegna il Premio Henri de Lubac 2008 il 18 marzo

    ◊   Verrà consegnato il 18 marzo a Roma dal cardinale Paul Poupard, all’Ambasciata di Francia presso la santa Sede, il “Premio Henri de Lubac 2008”. Creato nel 2004 dalla suddetta ambasciata - e destinato alla migliore tesi di dottorato in Scienze ecclesiastiche redatta in lingua francese e sostenuta in una delle università pontificie di Roma - il Premio è giunto alla quinta edizione. Con il riconoscimento intitolato al grande teologo francese, che ha segnato con i suoi scritti la storia recente della teologia, l’Ambasciata “intende incoraggiare la pubblicazione e la diffusione delle opere in francese nelle istituzioni universitarie pontificie romane”, si legge in una nota riportata dal Sir. Per questo, vengono versati tremila euro alla casa editrice che si propone di pubblicare la tesi e di assicurarne la diffusione. Otto le Università pontificie concorrenti: Gregoriana, Santa Croce, Urbaniana, Angelicum, Ateneo Sant’Anselmo, Ateneo Regina Apostolorum, Accademia di Teologia Marianum e Istituto Giovanni Paolo II. Della giuria, presieduta dal cardinale Poupard, fanno parte rappresentanti della Santa Sede, il presidente dell’Associazione Henri de Lubac e il direttore delle “Editions du Cerf”, che pubblicano le opere del grande teologo francese. (V.V.)

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    24 Ore nel Mondo



    Sempre più grave la crisi politica in Madagascar. L’opposizione ha annunciato di aver destituito il presidente Ravalomanana

    ◊   È sempre più grave la crisi politica in Madagascar. Dopo mesi di preteste e tensioni, questa mattina l’opposizione ha annunciato di aver destituito il presidente Ravalomanana e di aver assunto l’impegno per lo svolgimento delle elezioni presidenziali e legislative entro due anni. Nella capitale Antananarivo, controllata dai militari dissidenti che appoggiano il colpo di stato, è poi riapparso il leader dell’opposizione Rajoelina che davanti a migliaia di sostenitori ha dato un ultimatum di quattro ore al presidente Ravalomanana per lasciare il potere. Tuttavia, dal canto suo la presidenza malgascia ha sminuito la portata degli accadimenti liquidandoli come semplici tumulti di piazza. Per un commento sulla situazione nel Paese africano Annarita Mariani ha sentito Padre Elio Ciucchetti, sacerdote di una parrocchia alla periferia di Antananarivo:

    R. – Chi si è assunto adesso l’incarico di ricondurre l’esercito è un gruppo di colonnelli che si sono ribellati alle direzioni dei loro generali. Si sono messi d’accordo i tre corpi - esercito, polizia e gendarmeria - per tenere una specie di neutralità che in realtà, però, tende verso l’opposizione.

     
    D. – Dal punto di vista sociale la gente come sta vivendo questi momenti?

     
    R. - Purtroppo da 15 giorni ci sono i grandi saccheggi sia di industrie sia di supermercati sia anche di case private. Ci sarà un aggravarsi della povertà. Questo è evidente.

     
    D . – Cosa sta facendo la Chiesa e cosa può fare?

     
    R. - Attualmente l’intermediario, il gruppo che favorisce l’incontro tra l’opposizione e il potere, è il Consiglio cristiano delle Chiese del Madagascar di cui è a capo l’arcivescovo di Antananarivo, mons. Odon Marie Arsène Razanakolona, che attualmente si espone molto per cercare di calmare le acque e di far incontrare le due parti.

     
    D. - Quali sono le aspettative?

     
    R. - L’opposizione ha detto: noi torneremo alla tavola di negoziazione se il presidente lascia il potere.

     
    Darfur, sequestro operatori Mfs
    Il governo sudanese è convinto che il rilascio dei quattro cooperanti di Medici Senza Frontiere rapiti in Darfur è ormai questione di ore. Dopo la notizia della loro liberazione di ieri sera, il ministero degli Esteri italiano ha confermato in una nota che non c’è stato alcun contatto con gli ostaggi. Cautela anche da parte di Medici Senza Frontiere, secondo cui la liberazione sarà annunciata solo dopo che verrà stabilito un contatto diretto con i colleghi. Il rapimento degli operatori di Medici Senza Frontiere in Darfur indica che l’area sudanese è fortemente instabile. Sulle ragioni di tale situazione, Giada Aquilino ha intervistato il prof. Angelo Turco, docente di Geografia politica e culturale all’Università dell’Aquila, appena rientrato dalla Repubblica Centrafricana, confinante proprio col Sudan:

    R. – L’area sudanese è fortemente instabile ormai da tempo e precisamente dal 2003, quando gli abitanti hanno deciso di prendere le armi contro i gruppi che, più o meno chiaramente, istigati dal governo di Karthoum, operavano nella zone in maniera violenta e non controllata. Questo rapimento va messo in relazione ad un fatto molto più specifico, all’emissione del mandato di arresto internazionale da parte del tribunale penale internazionale nei confronti di Omar al Bashir. Voglio dire che c’è una concatenazione perché tutte queste imputazioni nei confronti di Bashir hanno a che fare con qualcosa che è interno al Sudan.

     
    D. – La Corte penale internazionale ha accusato il presidente al Bashir di crimini di guerra e contro l’umanità. Ora un giudice dell’Aja ha fatto appello contro l’esclusione dell’accusa di genocidio. Come si evolverà la vicenda?

     
    R. – La vicenda dell’inclusione o dell’esclusione del genocidio è una vicenda che ha due risvolti: uno è di carattere politico e morale. L’altro è un risvolto di carattere giuridico. Su questo secondo aspetto aspetteremo l’evolversi delle valutazioni e del ricorso. Il genocidio stato ipotizzato perché una sequenza di violenze è stata messa in atto. Secondo l’Onu queste violenze nel Darfur hanno provocato finora 300 mila morti e quasi 3 milioni di trasferimenti, di ‘displaced’.

     
    Gaza-Israele
    Due razzi Qassam sono stati lanciati nel corso della notte dalla Striscia di Gaza contro il territorio di Israele, senza tuttavia provocare vittime o danni. Intanto, nello Stato ebraico, a più di un mese dalle elezioni, continuano le trattative per la formazione di un governo di coalizione. Dopo i nuovi contatti avviati ieri fra il Likud e Kadima, la stampa israeliana ha rilanciato l’ipotesi di una staffetta alla premiership fra premier incaricato Netanyahu e Tzipi Livni. Il leader del Likud continua, comunque, a lavorare parallelamente sull'opzione alternativa di una maggioranza di sole forze di destra.

    Pakistan
    Sempre più delicata la situazione in Pakistan. Il ministro dell’informazione si è dimesso in seguito alla decisione del presidente Zardari di oscurare i canali televisivi che mostravano le immagini delle manifestazioni anti-governative in corso in diverse città. Si tratta delle cosiddetta ‘lunga marcia’, che dovrebbe terminare lunedì, organizzata in favore del partito dell'ex primo ministro Sharif. Centinaia gli arresti negli ultimi due giorni.

    Afghanistan
    Il 2009 sarà un anno critico dal punto di vista della sicurezza in Afghanistan. E’ l’allarme lanciato dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che in un rapporto sostiene che gli aiuti internazionali sono stati inadeguati rispetto alle necessità della popolazione. Per questo il numero uno del palazzo di Vetro ha chiesto la proroga di un anno della missione delle Nazioni Unite nel Paese, anche in vista delle elezioni presidenziali che si terranno il prossimo agosto. Intanto, sul terreno, si registrano ancora violenze. Un uomo e quattro dei suoi figli sono stati uccisi nel corso di una operazione condotta dalle truppe della coalizione a guida statunitense nel distretto di Charkh. A riferirlo è un comandante della polizia afgana. Il comando statunitense definisce invece "militanti" le vittime dell’attacco.

    Tibet anniversario rivolte
    Un anno fa il Tibet era stato teatro delle proteste dei monaci buddisti a Lhasa, poi represse con la forza dalle autorità cinesi. Le manifestazioni del 14 marzo 2008, che chiedevano maggiore libertà religiosa e che hanno provocato ufficialmente 19 morti, sono state indette nell’anniversario della rivolta tibetana del ’59 contro l’invasione delle forze di Pechino, che ha portato all’esilio del Dalai Lama in India. In occasione della ricorrenza, la stampa cinese è tornata ad accusare l’occidente di strumentalizzare la questione e di “ignorare la reale situazione del Tibet”.

    Venezuela
    Il presidente venezuelano, Hugo Chavez, ha offerto il proprio territorio a Mosca come base temporanea per i bombardieri strategici russi. Il Cremlino – secondo un annuncio dei vertici militari – pensa adesso anche di utilizzare Cuba.

    Stati Uniti: New Messico abolisce pena di morte
    Lo Stato americano del New Mexico ha abolito la pena di morte sostituendola con l'ergastolo. La legge è passata nel locale Congresso e ora dovrà essere promulgata dal governatore, il democratico Bill Richardson, che a parole ha già dato il benestare. La pena capitale rimane in vigore in 37 dei 50 Stati dell'Unione.

    Petrolio
    Alla vigilia della riunione dei Paesi dell'Opec, in programma domani a Vienna, l’Iran ha fatto sapere che sul mercato c’è troppo petrolio. Teheran ha inoltre lamentato che la discesa delle quotazioni del greggio pesa negativamente sull’economia iraniana. Ieri, invece, l’Agenzia internazionale dell’Energia - abbassando di nuovo le previsioni della domanda mondiale nel 2009 – ha constatato che i tagli di produzione praticati dai Paesi produttori hanno provocato l’aumento dei prezzi del petrolio.

    Messaggio Bin Laden
    Con un nastro audio trasmesso da al Jazeera torna a farsi sentire il leader di al Qaeda Osama Bin Laden. Il numero uno della rete del terrore internazionale accusa alcuni dirigenti arabi di essere stati complici di Israele nell’offensiva contro il popolo palestinese. “Sono dirigenti che l'America definisce moderati”, ha affermato Bin Laden.

    Incontro dei ministri delle Finanze del G20
    I ministri delle Finanze e i banchieri centrali del G20 riuniti a Horsham, in Gran Bretagna, avrebbero trovato un accordo per un aumento "significativo" delle risorse del Fondo Monetario Internazionale. In occasione dei lavori del G20 dei ministri finanziari si è tenuto anche l’incontro bilaterale tra il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il premier britannico, Gordon Brown. I due leader europei hanno di nuovo posto l’accento sulla necessità di dare più regole e una supervisione ai mercati globali. Si sono detti fiduciosi sulla possibilità di un accordo con gli Stati Uniti e i Paesi in via di sviluppo al prossimo vertice del G20 del 2 aprile in programma a Londra. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
     

     
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 73

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