Logo 50Radiogiornale Radio Vaticana
Redazione +390669883674 | +390669883998 | e-mail: sicsegre@vatiradio.va

Sommario del 30/03/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • La Misericordia, nucleo del Vangelo: Benedetto XVI al Regina Caeli ricorda Giovanni Paolo II e annuncia il Primo Congresso Apostolico Mondiale della Divina Misericordia
  • La Beatificazione di Celestina della Madre di Dio: la ricorda suor Germana Filippi Farmar
  • Nella domenica della Divina Misericordia Messa del cardinale Tarcisio Bertone presso la chiesa di Santo Spirito in Sassia
  • Smentita dal direttore della Sala Stampa vaticana l’ipotesi di traslazione della salma di Giovanni Paolo II nella Basilica di San Pietro
  • Oggi in Primo Piano

  • Testimoni della speranza e della carità all’ombra della Basilica di San Pietro: l’esperienza del Dispensario pediatrico Santa Marta in Vaticano
  • Concerto questa sera a Roma in favore dell'Associazione Persone Down
  • Scoperte all’Università di Erfurt, in Germania, sei omelie inedite di Sant’Agostino. la presentazione, il 15 aprile
  • Chiesa e Società

  • Grande partecipazione di fedeli alla Santa Messa dell’Annunciazione nella Basilica superiore di Nazareth e alla seguente processione con l’evangeliario
  • Ad Arezzo il raduno nazionale delle Misericordie in occasione della Giornata della Divina Misericordia
  • Oggi la dedica del lungolago di Dongo allo storico cattolico Giorgio Rumi scomparso due anni fa
  • Festa in Molise per i 120 anni dall’apparizione della Vergine a Castelpetroso
  • In tutta Italia apertura straordinaria delle Cappelle di famiglia delle dimore storiche
  • 48.ma edizione della Rassegna Internazionale di Musica sacra Virgo-Lauretana
  • 24 Ore nel Mondo

  • Arresti in un monastero in Tibet, per le manifestazioni dei giorni scorsi
  • Il Papa e la Santa Sede



    La Misericordia, nucleo del Vangelo: Benedetto XVI al Regina Caeli ricorda Giovanni Paolo II e annuncia il Primo Congresso Apostolico Mondiale della Divina Misericordia

    ◊   La Misericordia di Dio compia ciò che è impossibile alle sole forze umane: è l’invocazione di Benedetto XVI al Regina Caeli, recitato nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. Benedetto XVI ha ricordato che “durante il Giubileo del 2000, l’amato Servo di Dio Giovanni Paolo II stabilì che in tutta la Chiesa la Domenica dopo Pasqua, oltre che Domenica in Albis, fosse denominata anche Domenica della Divina Misericordia”. Avvenne in concomitanza con la canonizzazione di Faustina Kowalska, umile Suora polacca, nata nel 1905 e morta nel 1938, definita “zelante messaggera di Gesù Misericordioso”. Il servizio di Fausta Speranza.

     

     
    “La Misericordia è il nucleo centrale del messaggio evangelico”: afferma Benedetto XVI.

    “Quando la Chiesa deve richiamare una verità misconosciuta, o un bene tradito, lo fa sempre spinta dall’amore misericordioso, perché gli uomini abbiano vita e l’abbiano in abbondanza”.

    La misericordia – spiega - è il nome stesso di Dio, il volto con il quale Egli si è rivelato nell’antica Alleanza e pienamente in Gesù Cristo, incarnazione dell’Amore creatore e redentore.

     
    “Questo amore di misericordia illumina anche il volto della Chiesa, e si manifesta sia mediante i Sacramenti, in particolare quello della Riconciliazione, sia con le opere di carità, comunitarie e individuali”.

     
    Tutto ciò che la Chiesa dice e compie, manifesta la misericordia che Dio nutre per l’uomo, spiega il Papa, ricordando che “dalla misericordia divina, che pacifica i cuori, scaturisce poi l’autentica pace nel mondo, la pace tra popoli, culture e religioni diverse”. Cita Suor Faustina, dicendo che come lei Giovanni Paolo II si è fatto a sua volta apostolo della Divina Misericordia.

    “La sera dell’indimenticabile sabato 2 aprile 2005, quando chiuse gli occhi a questo mondo, era proprio la vigilia della seconda Domenica di Pasqua, e molti notarono la singolare coincidenza, che univa in sé la dimensione mariana – il primo sabato del mese – e quella della Divina Misericordia”.

    Benedetto XVI ricorda il pontificato di Giovanni Paolo II definendolo “lungo e multiforme” e sottolineando come “tutta la sua missione a servizio della verità su Dio e sull’uomo e della pace nel mondo si riassume nelle sue parole pronunciate a Cracovia-Łagiewniki nel 2002, inaugurando il grande Santuario della Divina Misericordia: “Al di fuori della misericordia di Dio non c’è nessun’altra fonte di speranza per gli esseri umani”.

     
    “Il suo messaggio, come quello di Santa Faustina, - afferma Benedetto XVI - riconduce dunque al volto di Cristo, suprema rivelazione della misericordia di Dio”. E poi il Papa annuncia il primo Congresso Apostolico Mondiale della Divina Misericordia, che avrà luogo a Roma e si aprirà con la Santa Messa presieduta da Benedetto XVI la mattina di mercoledì 2 aprile, terzo anniversario della morte del servo di Dio Giovanni Paolo II. Poi l’invocazione a Maria:

    “A Lei affidiamo la grande causa della pace nel mondo, perché la misericordia di Dio compia ciò che è impossibile alle sole forze umane, e infonda nei cuori il coraggio del dialogo e della riconciliazione”.
     
    Dopo la recita del Regina Caeli, un saluto speciale per “quanti hanno preso parte alla Santa Messa celebrata nella chiesa di Santo Spirito in Sassia dal Cardinale Tarcisio Bertone, in occasione della festa della Divina Misericordia”. Con un esempio da imitare: Madre Celestina Donati, fondatrice della Congregazione delle Figlie Povere di San Giuseppe Calasanzio, proclamata Beata nel pomeriggio a Firenze.

    In francese, l’incoraggiamento a contemplare la Risurrezione, che  “ci porta la pace profonda e ci rivela il volto misericordioso del nostro Padre nei Cieli”. In inglese, l’invito a rafforzare in noi la volontà di essere testimoni di Gesù, che ci chiama ad una vita di pace e gioia vera. In polacco, un pensiero particolare ai pellegrini radunati nel santuario di Cracovia-Lagiewniki, con una preghiera: “Affido alla Misericordia di Dio – dice il papa - le nostre vicende personali e gli avvenimenti di tutta la Chiesa”. Parole in italiano di particolare saluto alle Figlie di Maria Ausiliatrice venute dall’India per un corso di formazione, i missionari e volontari laici dell’associazione “Italia Solidale” e i partecipanti al Congresso su sport e fraternità del Movimento dei Focolari. Al gruppo di fidanzati di Altamura, gli alunni degli Istituti “Mons. Gagliano” di Altavilla Milicia, “Santa Caterina di Alessandria” di Pavia e “Scaglioni” di Lodi e i fedeli di Azzano – Pordenone, e ai “cari amici di Castel Gandolfo”.

     
    Infine, c’è da dire che il Papa, alle ore 18:30, lascerà in elicottero le Ville Pontificie di Castel Gandolfo, per fare rientro in Vaticano.

    inizio pagina

    La Beatificazione di Celestina della Madre di Dio: la ricorda suor Germana Filippi Farmar

    ◊   Come ha ricordato il Papa, oggi a Firenze, verrà proclamata Beata Celestina della Madre di Dio, al secolo Maria Anna Donati, fondatrice della Congregazione delle Povere Figlie di San Giuseppe Calasanzio, morta nel 1925. In rappresentanza del Santo Padre, presiederà la cerimonia, che si svolgerà nella splendida cattedrale di Santa Maria del Fiore, sotto la cupola del Brunelleschi, alle 15:30, il cardinale José Saraiva Martìns, prefetto della Congregazione per le cause dei santi. Presente anche l’arcivescovo del capoluogo toscano, il cardinale Ennio Antonelli.

    La nuova Beata era nata il 26 Ottobre 1848 – 160 anni or sono - a San Lorenzo di Marrani, in provincia di Firenze, ultima di sei figli. Fu battezzata il giorno dopo nella chiesa arcipretale di San Lorenzo con il nome di Maria Anna. Viveva in un ambiente spiritualmente, culturalmente e socialmente adeguato. Ma giovinezza, salute, intelligenza, simpatia, e un patrimonio economico non trascurabile, a lei non bastavano. Cercava in se stessa, attorno a sé, finché ad innamorarla totalmente di Dio incontrò a Firenze mons. Celestino Zini, eminente religioso scolopio, valido direttore spirituale di anime, che le indicò il volto umano e appassionato di Gesù.

    Tuttavia, fu solo quando aveva 41 anni che, superate le difficoltà che le venivano dal padre, nel 1889 con altre quattro sue compagne poté realizzare il progetto a cui si sentiva chiamata da Dio: consacrarsi totalmente al Signore e dedicarsi al servizio delle bambine più povere e bisognose di cure. Seguendo gli ideali educativi e la spiritualità di San Giuseppe Calasanzio, chiamò la nuova aggregazione di donne che si erano unite attorno a lei ‘Figlie povere di San Giuseppe Calasanzio’, che oggi tutti chiamano semplicemente ‘Calasanziane’, con il compito di prendersi cura delle figlie e poi anche dei figli dei detenuti.

    Da allora il cammino di Celestina Donati è stato lungo: partito da Firenze, dopo scambi di consigli con i Padri Scolopi e con l’avvocato Bartolo Longo, oggi Beato, che già si occupava dei figli dei detenuti a Pompei, varie case furono aperte in Italia e una anche a Roma, dopo un'udienza incoraggiante con Papa Pio XI. Eminenti personalità religiose e laiche aiutarono suor Celestina ovunque era una casa delle Suore calasanziane. La Fondatrice non vide nascere personalmente le nuove missioni di Salvador Bahia in Brasile, di Carei in Romania, di Tola in Nicaragua, dove si è poi esteso l’Istituto.

    Celestina Donati morì a Firenze il 18 marzo 1925; una decina d’anni dopo si cominciò ad istruire la Causa per la sua Beatificazione e il 6 aprile 1998 venne proclamata l’eroicità delle virtù. Oggi la sua elevazione all’onore degli altari.

    Giovanni Peduto ha chiesto alla superiora generale dell’Istituto, suor Germana Filippi Farmar, di presentarci un profilo della Beata e il suo carisma …


    R. - La sua infanzia e giovinezza trascorsero in un ambiente familiare sereno, benestante, virtuoso. Qui ebbe i primi esempi di solidarietà verso i più bisognosi. Per gli impegni lavorativi del padre si trasferì da Marrani a Cortona, a Montepulciano e poi definitivamente a Firenze dove, giovanetta, avendo come suo direttore spirituale padre Celestino Zini, seguì sempre più seriamente le vie dello Spirito: nei momenti di silenzio e preghiera avvertì ogni giorno di più la chiamata a seguire Gesù consacrando la sua vita al suo servizio. Nella sua spiritualità tipicamente calasanziana seppe unire contemplazione e azione. Volle che noi sue figlie, vivessimo “…attendate all’ombra del tabernacolo” testimoniando nell’azione educativa, con gioia, amore e tenerezza, il gesto evangelico di Gesù che accoglie, abbraccia e benedice i bambini. Così Lei ha speso la sua vita, facendo del bene e occupandosi specialmente delle figlie dei detenuti e dell’infanzia sofferente per carenza di calore domestico: riconoscendo nei poveri l’immagine di Gesù, s’effondeva in atti di benevolenza e carità con spirito di filiale abbandono alla Provvidenza.

     
    D. - Quale messaggio lascia al mondo di oggi suor Celestina?

     
    R. - Un invito a vivere ogni giorno di più le significative esigenze della società odierna e della Chiesa. Le nuove povertà che si avvertono nelle famiglie disadattate, per cui emerge l’urgenza di una educazione sana ed equilibrata, autenticamente cristiana, ci sono di sprone per vivere come Lei nello spirito di fede, nella passione per i poveri, nella ricerca di un dialogo costruttivo con i ragazzi, con i giovani, con la gente, per una vita personale, familiare, sociale sempre più rispondente al bene comune.

     
    D. - Dove siete presenti e quale contributo offrite alla Chiesa e al mondo?

     
    R. – Oggi siamo circa un centinaio. Ricche del nostro passato, viviamo il presente nella speranza di costruire un nuovo futuro. Oltre che in Italia, la nostra missione educativa si svolge dove avvertiamo forte il bisogno: nell’America Latina (Brasile e Nicaragua); nell’Est Europeo (Romania); e con lo sguardo e il desiderio volto all’Africa, poiché ci sono religiose congolesi che hanno raggiunto una buona preparazione e formazione per iniziare una nuova missione, ovunque imitando la nostra Fondatrice nel suo ardente amore a Dio e ai fratelli.

    inizio pagina

    Nella domenica della Divina Misericordia Messa del cardinale Tarcisio Bertone presso la chiesa di Santo Spirito in Sassia

    ◊   Come ha detto il Papa rivolgendo un saluto ai partecipanti, nella domenica della Divina Misericordia il cardinale Tarcisio Bertone ha celebrato stamane la Messa presso la chiesa di Santo Spirito in Sassia, dove opera il centro di spiritualità che si ispira al carisma di santa Fautina Kowalska. Contemporaneamente l’arcivescovo, Stanislaw Dziwisz, ha celebrato nel santuario della Divina Msericordia di Cracovia. Sull’omelia del cardinale Bertone ascoltiamo il servizio di Marco Guerra.

    “Per desiderio dell’amato pontefice Giovanni Paolo II, questa domenica è stata chiamata anche Domenica della Divina Misericordia. In questi anni, da quando questa bella chiesa di S. Spirito in Sassia è diventata centro di irradiazione del culto alla Divina Misericordia legato a Santa Faustina Kowalska, qui si è andato sviluppando sempre più un vasto e intenso movimento di preghiera e di animazione spirituale”.

    Nell'omelia dedicata alla Divina Misericordia e alla mistica contemporanea polacca come uno dei suoi strumenti più nobili, il cardinale Tarcisio Bertone ha subito voluto rendere omaggio allo straordinario impegno apostolico della comunità legata alla Chiesa di S. Spirito in Sassia. Il porporato ha poi ricordato che quest’oggi si chiude l’Ottava di Pasqua, con la Domenica in Albis, che ricorda l’antica tradizione di coloro che nella solenne Veglia Pasquale ricevevano il dono del Battesimo rivestendo una tunica bianca che indossavano per l’intera settimana. Bertone quindi ha sottolienato che il messaggio di misericordia chiama tutti a vita nuova grazie a Colui che risorge. E messaggera di questa potenza rinnovatrice è stata suor Faustina Kowalska. Una vicenda umana che il Segretario di Stato vaticano ricorda con le parole usate da Giovanni Paolo II in occasione della canonizzazione dell'umile suora polacca:

    “La luce della Divina Misericordia che il Signore ha voluto quasi riconsegnare al mondo attraverso il carisma di suor Faustina, illuminerà il cammino degli uomini del terzo millennio”.

    Ella amava ripetere che “l’umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla divina misericordia”. Una Tensione spirituale universale che Bertone descrive citando i diari della religiosa, dove si esprime tutto il dolore per le sofferenze del prossimo. Un amore oltre i confini della storia personale che secondo il porporato indica la via della salvezza:

    “In questa ricerca dell’amore più grande sta la nostra salvezza. L’incontro con la Divina Misericordia ci apra gli occhi del cuore perché possiamo riconoscere il volto di un Dio che attraverso il sacrificio del suo Figlio, ricapitola, attrae a sé l’intera umanità. Solo l’amore di Dio salverà il mondo! E questa vostra chiesa, che sorge nel cuore stesso della cattolicità, possa essere un’oasi di speranza per tanti uomini e donne alla ricerca della pace, alla ricerca di Dio”.

    Il cardinale Bertone ha concluso rivolgendo la propria preghiera a Maria, madre di Misericordia.

    “Il suo Spirito Santo rinnova e trasforma anche le umane esistenze più compromesse e deviate. Questo è il dono della Divina Misericordia! La pace, che Gesù dona agli Apostoli apparendo loro, è dunque frutto del perdono divino, è dono della misericordia divina”.

    inizio pagina

    Smentita dal direttore della Sala Stampa vaticana l’ipotesi di traslazione della salma di Giovanni Paolo II nella Basilica di San Pietro

    ◊   Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana ha smentito decisamente, con una nota, “quanto riferito nell’articolo pubblicato questa mattina da un quotidiano torinese circa la traslazione della salma di Giovanni Paolo II dalle Grotte Vaticane alla Basilica di San Pietro”. “Posso smentire decisamente – dice padre Lombardi - che vi sia stata una qualsiasi Commissione presieduta dal card. Comastri e che sia stata presa qualsiasi decisione sull’argomento”. Padre Lombardi definisce anche “infondato parlare di un coinvolgimento della gendarmeria vaticana” e spiega che “ogni decisione in merito non si avrà prima della Beatificazione”. “Perciò, - precisa il portavoce vaticano - quanto affermato nell’articolo non va aldilà delle semplici ipotesi, la cui discussione è assolutamente prematura”.

    inizio pagina

    Oggi in Primo Piano



    Testimoni della speranza e della carità all’ombra della Basilica di San Pietro: l’esperienza del Dispensario pediatrico Santa Marta in Vaticano

    ◊   Testimoniare la speranza cristiana a pochi passi dalla Basilica di San Pietro: da oltre 80 anni, il Dispensario pediatrico “Santa Marta” in Vaticano – voluto da Benedetto XV e affidato alle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli – offre aiuto e sostegno ai bambini e alle famiglie povere di Roma, senza distinzione di nazionalità o religione. Sono almeno 700 i bambini assistiti, ogni anno, dalla struttura che si avvale del sostegno di medici specialisti e volontari. Per una testimonianza sulla vita al Dispensario, Alessandro Gisotti ha intervistato la responsabile suor Chiara Pfister:


    R. - Il Dispensario è un centro di accoglienza per le famiglie. E’ un centro pediatrico perché la condizione per essere ammessi è di avere un bambino piccolo. Vogliamo accompagnare la famiglia durante questo tempo bello, ma anche a volte di difficoltà che emerge con l’arrivo di un bambino piccolo. Permettiamo ai genitori di affrontare questo tempo con più serenità e più fiducia nell’avvenire.

     
    D. - Al Dispensario è molto importante l’attività dei medici, però c’è anche la vicinanza dei volontari, delle suore, ai problemi non solo di salute di queste famiglie e dei bambini…

     
    R. - Abbiamo 23 medici volontari che ci aiutano, però anche una buona squadra di volontari. Siamo in tutto 50 volontari che aiutano queste famiglie affinché anche le mamme possano gioire della loro maternità. Infatti, qualche bambino lo conosciamo prima che nasca, perchè per fortuna queste famiglie fanno un passa-parola e le mamme vengono quando sono in gravidanza. Allora possiamo dare loro più fiducia nell’avvenire e anche aiutare queste mamme a non prendere strade sbagliate. Poi c’è una grande squadra di volontari che non sono medici, ma che vogliono essere proprio qui, in Vaticano, la Chiesa che accoglie il prossimo, il prossimo che ha bisogno e che dice: “Io sono tuo fratello, io sono qui per te”. Questi volontari danno una, due giornate, alcuni tre giornate nella settimana, del loro tempo libero e sono a disposizione di queste famiglie.

     
    D. – Come si vive la carità cristiana al Dispensario Santa Marta?

     
    R. - Io direi che siamo una grande famiglia multietnica perché si sente questo spirito di famiglia e anche questa gioia di incontrarci. Le famiglie vengono regolarmente ogni due settimane e mi sembra una cosa bella che questo scambio di cultura e di modo di vivere avvenga attraverso il dialogo e momenti di vero scambio, da tutti i punti di vista.

    inizio pagina

    Concerto questa sera a Roma in favore dell'Associazione Persone Down

    ◊   Si terrà questa sera alle ore 21 presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma il ‘Concerto di Roma’ in favore dei bambini con sindrome di down. Il ricavato del concerto, organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Persone Down (AIPD), sarà devoluto all’Associazione stessa per progetti di sviluppo. Al microfono di Chiara Calace, il dott. Giuseppe Scarlati, vicepresidente dell’AIPD, ci parla della loro attività per l’inserimento dei down nel mondo del lavoro:


    R. – C’è tutto un lavoro a monte di educazione all’autonomia e a sapersi gestire in maniera autonoma dal punto di vista personale, dopo di che facciamo tutta una serie di attività per renderli capaci di muoversi autonomamente sul territorio. Gli parliamo di inserimento sia nel mondo dell’amministrazione pubblica che nel mondo più imprenditoriale.

     
    Ma vediamo quale dovrebbe essere la preparazione dei ragazzi per poter essere inseriti nel mondo del lavoro e svolgere la loro attività nel migliore dei modi...

     
    R. – Non c’è una specifica preparazione per la singola attività. Portare i ragazzi ad un livello di autosufficienza tale che li faccia espletare quei lavori che gli vengono assegnati nella maniera migliore possibile e con un pieno inserimento.

     
    Dal punto di vista legislativo, i ragazzi down dovrebbero essere tutelati. Vediamo se ci sono delle leggi che prevedono un inserimento dei down nelle aziende o nelle strutture pubbliche...

     
    R. – Ci sono delle leggi che prevedono l’inserimento delle varie tipologie di handicap. Quindi, c’è una legge per l’handicap fisico e poi c’è quella per l’handicap psichico, che, però, è molto più restrittiva.

     
    L’Associazione italiana persone down è nata non solo per promuovere progetti per le persone down, ma anche per dare assistenza alle loro famiglie, assistenza sia dal punto di vista morale e psicologico, sia dal punto di vista sociale...

     
    R. – Siamo nati come associazione di famiglie. La nostra attività consiste nel seguire le famiglie da prima della nascita del bambino con sindrome di down e poi accompagnarli per tutto il ciclo evolutivo del ragazzo stesso. Alla sindrome di down possono associarsi altre problematiche, che rendono più duro il percorso. Si raggiungono risultati più o meno buoni.

     
    All’Auditorium parco della Musica di Roma c’è il concerto di Roma a favore dell’Associazione italiana persone down. Sentiamo sempre dalle parole del vice presidente Scarlati il perché di un concerto per promuovere la sua associazione:

     
    R. – Il concerto è nato tre anni fa, quando è stata istituita la Giornata mondiale della sindrome di down. Un concerto per dare visibilità a quello che facciamo, far capire chi siamo e, da questo punto di vista, serve come attività di autofinanziamento.

     
    In occasione del concerto di Roma nella terza Giornata mondiale sulla sindrome di down ascoltiamo il soprano Francesca Patanè:

     
    R. – Questa è la terza volta, ma non sono stata presente alle altre due. Ho già partecipato, però, ad altre 20 giornate di questo genere e sono sempre disponibile a dare un contributo per questi problemi. Io e mio marito veniamo per cantare arie d’opera, duetti... Io canterò Verdi e Puccini e il resto della serata sarà dedicato anche ad altre cose.

     
    E ancora sentiamo il commento della dott.ssa Patanè a proposito dell’arte a servizio del sociale:

     
    R. – Ho sempre cercato di promuoverla e trovo che sia una cosa bellissima, perchè non solo è educativa ma aiuta chi ha più bisogno di noi.

    inizio pagina

    Scoperte all’Università di Erfurt, in Germania, sei omelie inedite di Sant’Agostino. la presentazione, il 15 aprile

    ◊   Importante scoperta all’Università di Erfurt, in Germania, dove sono stati rinvenuti, in un antichissimo Codice, sei sermoni inediti di Sant’Agostino. Contenuti in un manoscritto del XII secolo, riguardano diversi argomenti e permettono di conoscere ancora meglio l’attività pastorale del vescovo di Ippona, vissuto fra il IV e V secolo e considerato fra i più grandi Padri della Chiesa. Il servizio di Tiziana Campisi:


    Sei omelie di Sant’Agostino, finora sconosciute, arricchiranno il già vasto patrimonio di scritti a tutt’oggi pubblicati del vescovo di Ippona. I sermoni, scoperti l’estate scorsa nella Biblioteca Amploniana dell’Università di Erfurt, in Germania, saranno illustrati in una conferenza stampa il 15 aprile, all’Auditoriun Coelicum della stessa Università. A leggerli in un manoscritto della seconda metà del XII secolo, che conserva 70 omelie di vari autori, sono stati tre ricercatori austriaci: Dorothea Weber, Clemens Weidmann ed Isabella Schiller, secondo la quale i testi del grande Padre della Chiesa africano proverrebbero dall’Italia meridionale. La studiosa ritiene che il Codice sia stato copiato in Inghilterra da dove poi, nel XV secolo, avrebbe raggiunto la Germania. I sei nuovi sermoni di Sant’Agostino trattano temi diversi.

     
    Tre prediche riguardano l’amore verso il prossimo nella forma delle elemosine (Sermo Erfurt 2, 3, 4) e la relazione tra l’aiuto materiale che una comunità dona al proprio vescovo ed il sostegno spirituale offerto da quest’ultimo ai fedeli nel suo ministero pastorale. Altre due omelie riguardano festività liturgiche legate ai martiri. Si tratta di una predica sulle Sante Perpetua e Felicita (Erfurt 1) - della quale si conosceva solo un riassunto - e di un sermone su Cipriano - noto solo in parte - che critica l’usanza di festeggiare le ricorrenze dei martiri con libagioni “interminabili” (Sermo Erfurt 6). Un altro sermone (Sermo Erfurt 5), infine, affronta il tema della risurrezione dei morti ed invita a credere alla verità biblica della profezia. Le sei omelie inedite di Sant’Agostino saranno pubblicate sulla rivista “Wiener Studien. Zeitschrift für Klassische Philologie und Patristik und lateinische Tradition″. Nel volume 121 saranno raccolti i Sermones Erfurt 1, 5, e 6, mentre l’anno prossimo potranno essere letti i Sermones Erfurt 2, 3 e 4. La facoltà teologica dell’Università di Erfurt ha reso nota la scoperta dei tre studiosi austriaci anche sul suo sito www.uni-erfurt.de/amploniana.(A cura di Tiziana Campisi)

    inizio pagina

    Chiesa e Società



    Grande partecipazione di fedeli alla Santa Messa dell’Annunciazione nella Basilica superiore di Nazareth e alla seguente processione con l’evangeliario

    ◊   Una straordinaria quantità di fedeli ha preso parte stamattina alla Santa Messa dell’Annunciazione nella Basilica superiore di Nazareth, Messa presieduta dal Patriarca Michel Sabbah, amato cittadino di Nazareth, che ha celebrato per l’ultima volta come patriarca di Gerusalemme. La solenne eucaristia è stata concelebrata tra gli altri anche dal futuro patriarca Fouad Twal, dal vicario per Israele, mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, e dal vescovo melchita, mons. Boutros Mouallem. A chiudere la celebrazione si è svolta una suggestiva processione con l’evangeliario e la rosa d’oro, che fu regalata da Papa Paolo VI e posta proprio intorno all’apertura che si affaccia sulla Chiesa inferiore, sopra la Grotta, dove secondo la tradizione, la Vergine Maria ricevette l’annuncio dall’Angelo. Durante la processione è stato proclamato il Vangelo in tre lingue e al termine della Messa poi i cittadini di Nazareth e i fedeli venuti dalle parrocchie latine di Galilea hanno offerto i loro omaggi a mons. Michel Sabbah. Domattina invece sarà il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, a celebrare in Basilica la solennità dell’Annunciazione. (A cura di Sara Fornari)

    inizio pagina

    Ad Arezzo il raduno nazionale delle Misericordie in occasione della Giornata della Divina Misericordia

    ◊   Si prevede una grande partecipazione ad Arezzo all’incontro della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia che cade nella domenica della Divina Misericordia, la prima dopo la Santa Pasqua. Un momento celebrativo, voluto da Papa Giovanni Paolo II. Le Misericordie d'Italia, con i labari e le vesti storiche, vivranno con intensità la giornata che “va alle radici dell’impegno che ha generato quasi otto secoli fa le Misericordie – si legge in una nota della Confederazione - e le mantiene vive e vitali anche oggi”. Il programma prevede nel pomeriggio la celebrazione della Santa Messa presieduta da mons. Andrea Manto, direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Sanità e della Salute della Conferenza Episcopale Italiana. Al termine verrà poi consegnato un mandato spirituale a tutti coloro che parteciperanno al Cammino Internazionale delle Confraternite a Lourdes dal 3 al 6 aprile prossimi. (B.C.)

    inizio pagina

    Oggi la dedica del lungolago di Dongo allo storico cattolico Giorgio Rumi scomparso due anni fa

    ◊   Ricordato ieri sera nella parrocchia di Santo Stefano a Dongo, nel comasco, nel nord Italia, oggi i concittadini di Giorgio Rumi, scomparso due anni fa, gli dedicheranno il lungolago. Un segno di riconoscimento per lo storico cattolico, classe 1938, scomparso dopo una lunga malattia. Aveva conseguito la laurea in scienze politiche presso l’Università Cattolica di Milano. Libero docente dal 1971, nel 1977 venne nominato ordinario di “Storia Contemporanea” alla Statale. Editorialista de “L’Osservatore Romano”, Giorgio Rumi nel 2003 aveva fatto parte del Consiglio di Amministrazione della RAI. Vasta la sua produzione letteraria dedicata in particolare all’Italia contemporanea e al ruolo della Chiesa Cattolica nelle relazioni internazionali. (B.C.)

    inizio pagina

    Festa in Molise per i 120 anni dall’apparizione della Vergine a Castelpetroso

    ◊   E’ denso di appuntamenti il calendario delle celebrazioni per i 120 anni dalla prima apparizione della Madonna e del Cristo morto ai suoi piedi a Castelpetroso, in provincia di Isernia. A presiedere la Santa Messa, nel pomeriggio di oggi, sarà mons. Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano che in un’intervista a “Avvenire” ha definito il Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso “il segno dell’unità spirituale del Molise, che raccoglie le lacrime dei tanti, specialmente emigrati, che hanno voluto la sua edificazione dopo l’apparizione”. La Vergine apparve il 22 marzo 1888 a Bibiana Cicchino e Giovanna Valentino, recatesi a coltivare un appezzamento di terreno in località 'Cesa tra i santi', dopo aver smarrito una pecorella. Quest’anno la celebrazione è stata spostata per la coincidenza con il Sabato Santo, “una felice coincidenza – ha detto mons. Bregantini- che cade nella festa della Divina Misericordia. L’atteggiamento della Madonna Addolorata che offre a Dio Padre il Figlio morto per la salvezza dell’uomo – ha aggiunto il presule - rivela la misericordia infinita con la quale Gesù guarda ad ognuno di noi”. Forte il legame del Santuario con la gente del Molise, suggellato ancora di più il 6 dicembre 1973, quando Papa Giovanni Paolo VI, con un proprio decreto, proclamò la Madonna dell’Addolorata di Castelpetroso, Patrona della regione. Meta di numerosi pellegrini, il Santuario venne visitato il 19 marzo 1995 da Papa Giovanni Paolo II che pronunciò in questo luogo un forte messaggio parlando della sofferenza, dimensione cruciale della vita, che diventa offerta attraverso la partecipazione convinta dell’uomo al disegno divino. (B.C.)

    inizio pagina

    In tutta Italia apertura straordinaria delle Cappelle di famiglia delle dimore storiche

    ◊   La Cappella di San Leucio a Lecce, quella Santini della Villa Torrigiani in provincia di Lucca e infine la Cappella Thiene Colleoni vicino Vicenza. Sono solo alcuni dei luoghi oggi eccezionalmente aperti al pubblico; si tratta di ventidue cappelle gentilizie situate all’interno di fabbricati storici in tutto il territorio nazionale. A promuovere l’iniziativa l’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI) che intende portare l’attenzione su questi rari esempi di architettura, spesso affidati soltanto alla cura dei proprietari. All’interno delle cappelle sono conservati capolavori artistici di grandi maestri del passato, ed è interessante scoprire la storia di questi luoghi a volte palcoscenico dei matrimoni di personaggi famosi. Nelle città, l’utilizzo delle cappelle era riservato alle funzioni religiose delle famiglie nobiliari titolari del palazzo, mentre, nelle campagne le cappelle rappresentavano il luogo d’incontro delle comunità locali per le feste religiose e svolgevano quindi una funzione sociale fondamentale, specialmente in quelle zone dove le varie famiglie vivevano in luoghi isolati e spesso distanti gli uni dagli altri. (B.C.)

    inizio pagina

    48.ma edizione della Rassegna Internazionale di Musica sacra Virgo-Lauretana

    ◊   Una Messa per 200 cantori di sette nazionalità, una Messa dedicata alla Madonna. E non poteva essere diversamente, dato che è stata eseguita per la prima volta nel Santuario della Santa Casa di Loreto, durante la celebrazione eucaristica presieduta stamani dall’arcivescovo, mons. Giovanni Tonucci. Si è conclusa così con le melodie e le armonie scritte dalla compositrice italiana, Bianca Maria Furgeri, la 48.ma edizione della Rassegna Internazionale di Musica sacra Virgo-Lauretana, che ha visto quest’anno la partecipazione di dieci cori provenienti da Irlanda, Polonia, Ucraina, Bulgaria, Russia, Grecia e naturalmente dall’Italia. Bilancio ampiamente positivo, anche grazie a due eventi di grande livello artistico, come il Messia di Haendel, eseguito giovedì sera, e Le Ultime Sette Parole di Cristo di Dubois, offerto al pubblico venerdì. Eventi spirituali, oltre che musicali, opportunamente accompagnati dalla lettura di passi dell’Antico e Nuovo Testamento, che hanno consentito agli spettatori di entrare nel mistero della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo. “Vogliamo evangelizzare anche attraverso la cultura”, ha detto al termine l’arcivescovo mons. Tonucci, e Loreto, città di arte e di fede, è il luogo adatto per farlo. (A cura di Mimmo Muolo)

    inizio pagina

    24 Ore nel Mondo



    Arresti in un monastero in Tibet, per le manifestazioni dei giorni scorsi

    ◊   Ondata di arresti in un monastero in Tibet in relazione alle manifestazioni dei giorni scorsi. Intanto il Dalai Lama parla di nuove proteste a Lhasa, con la polizia cinese intervenuta per isolare uno dei luoghi di culto buddisti. Il nostro servizio:

     
    Almeno 26 persone sono state fermate dalla polizia di Pechino in un monastero della provincia del Sichuan. La notizia è stata diffusa dall’agenzia Nuova Cina che tuttavia non precisa se i fermati siano monaci. L’operazione avrebbe portato anche al sequestro di armi, telefoni satellitari, computer e decoder per ricevere televisioni straniere. Proprio religiosi di questo monastero, due giorni dopo gli incidenti di Lhasa, parteciparono alle violente manifestazioni contro gli edifici governativi. Intanto secondo fonti del governo tibetano in esilio in India, a Lhasa sono riprese le manifestazioni di protesta. Sarebbero avvenute ieri raccogliendo rapidamente migliaia di persone. Anche il Dalai Lama ha in qualche modo confermato la notizia parlando di una folla che ha approfittato della presenza di una delegazione di osservatori internazionali. Testimoni oculari affermano inoltre che gli agenti cinesi hanno circondato uno dei monasteri da cui nei giorni scorsi ha preso le mosse la protesta, per impedire il contatto fra religiosi e manifestanti. Oggi, intanto, 200 tra monaci ed esuli tibetani si sono radunati davanti all’ufficio visti dell’ambasciata cinese a Katmandu, in Nepal. Le forze dell’ordine hanno usato le maniere forti per disperderli: più di un centinaio gli arresti, con il governo nepalese che ha minacciato di stroncare in questo modo ogni protesta contro "nazioni amiche" come la Cina. A Nuova Deli invece decine di tibetani hanno acceso ‘la fiaccola dell’indipendenza’ in riferimento polemico a quella olimpica che, arrivata ieri ad Atene, domani giungerà a Pechino da dove inizierà il suo giro del mondo.
     
    Iraq: coprifuoco a Baghdad
    In Iraq esito positivo ai colloqui iniziati sera fra il governo e il movimento del leader radicale sciita Moqtada al-Sadr che ha ordinato ai suoi miliziani di ritirarsi dalle strade di Bassora e delle altre province dove nei giorni scorsi sono stati impegnati in sanguinosi scontri con l'esercito regolare. Intanto a Baghdad le autorità militari hanno prorogato a tempo indeterminato il coprifuoco imposto giovedì scorso. Sul terreno, infine, a nordest della capitale, è stata rinvenuta una fossa comune con 14 corpi. A Tikrit invece sei poliziotti hanno perso la vita in un’imboscata.

    Condoleeza Rice in missione in Medio Oriente
    Prosegue la missione diplomatica in Medio Oriente del segretario di Stato americano, Condoleeza Rice, che è giunta ieri sera in Israele. Dopo un colloquio con il premier israeliano Ehud Olmert, la Rice ha incontrato il ministro degli Esteri Tzipi Livni, ricevendo rassicurazioni circa un piano per lo sgombero di una cinquantina di insediamenti in Cisgiordania. Nelle prossime ore il capo della diplomazia americana si recherà in Giordania dove è attesa da re Abdallah. Probabile un incontro con il presidente palestinese Abu Mazen. Domani a Gerusalemme è in programma una nuova riunione con i vertici israeliani e palestinesi. Sul terreno intanto è di ieri la notizia di un nuovo raid aereo israeliano nel nord della Striscia di Gaza. Quattro i miliziani palestinesi rimasti feriti. Obiettivo dell’attacco un gruppo di uomini armati in procinto di lanciare razzi verso il territorio israeliano.

    Vertice Lega Araba
    Si è concluso con una dichiarazione finale oggi a Damasco il vertice della Lega Araba, segnato dall’assenza di molti dei Paesi dell’area alleati degli Stati Uniti. Il testo propone la revisione dell’iniziativa araba di pace con Israele del 2002, se lo Stato ebraico non rispetterà le risoluzioni dell’ONU. Nel documento si afferma inoltre che Israele deve ritirarsi da tutti i territori arabi occupati dal 1967. In primo piano anche le dispute inter-arabe, in particolare quella tra Siria e Libano. Proprio su questo versante c’è da registrare la dichiarazione del presidente siriano al-Assad che in apertura del summit ha rifiutato le accuse di ingerenza nella crisi politica di Beirut precisando che Damasco è attaccato alla “stabilità, alla sovranità e all’indipendenza” del Libano.
     
    Elezioni in Zimbabwe
    In Zimbabwe l’opposizione ha rivendicato la vittoria nelle elezioni generali di ieri. I primi risultati, secondo gli esponenti del principale partito di opposizione, il Movimento per il cambiamento democratico, guidato da Morgan Tsvangirai, segnerebbero la sconfitta del presidente Robert Mugabe da 28 anni al potere nel Paese africano. La commissione elettorale ha tuttavia precisato che i risultati sono ancora in fase di scrutinio, mentre gli osservatori hanno aggiunto che il conteggio dei voti potrebbe richiedere alcuni giorni. Mugabe si è detto comunque certo della vittoria e ha respinto le accuse di brogli avanzate dai rivali che continuano a parlare di “tentativi del regime di sovvertire la volontà popolare”.

    Allagamento miniera in Tanzania
    Si affievoliscono le speranze di salvare le decine di minatori che lavoravano in una miniera di pietre preziose in Tanzania, inondata ieri dopo giorni di piogge torrenziali. Finora, secondo le autorità locali, sono stati recuperati i corpi di sei lavoratori, ma sono 59 quelli che mancano ancora all’appello. Trentacinque persone sono state tratte in salvo.

    Nepal
    Due morti e due feriti. Questo il bilancio dell’attacco ad una moschea nel Nepal meridionale. E’ avvenuto nella località Biratnagar, ad opera di due uomini in moto che hanno lanciato degli ordigni contro la struttura. Le autorità locali hanno imposto il coprifuoco. Un piccolo gruppo conosciuto con il nome di Difesa Armata del Nepal, in una dichiarazione ai media locali, ha rivendicato la responsabilità del gesto. Il sud del Paese – ricordano gli esperti - è teatro di violenze sporadiche, nonostante l'accordo di pace tra il governo e i ribelli maoisti che nel 2006 ha posto fine a dieci anni di guerra civile. Gli indù che rappresentano la maggioranza non hanno storicamente alcun conflitto con i musulmani che sono, invece, la minoranza.

    Francia: Aereo-ambulanza per Betancourt
    Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha predisposto da venerdì un aereo-ambulanza presso la base militare di Cayenne, in Guyana Francese, per prestare soccorso nel caso Ingrid Betancourt fosse liberata dalla guerriglia colombiana delle FARC. E’ quanto scrive il Journal du Dimanche. Fonti dell’Eliseo hanno tuttavia precisato che non ci sono notizie di un rilascio imminente. La Betancourt è prigioniera da sei anni e secondo fonti ufficiali è “molto malata” e le sue “condizioni di salute sono estremamente precarie”. Le FARC chiedono la liberazione di 500 guerriglieri in cambio del rilascio di 39 ostaggi politici, tra cui la Betancourt.

     Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 90

     
    E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.va/italiano.

    inizio pagina