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Sommario del 28/03/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • L’eredità dei martiri e il 40.mo della Comunità di Sant’Egidio al centro della prossima visita del Papa alla Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina: con noi, il prof. Andrea Riccardi
  • Nomina e Rinuncia
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Almeno 150 mila pellegrini hanno visitato in questi giorni Gerusalemme, "alveare" di fede e preghiera. Ai nostri microfoni, il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa
  • Aiutare l’Europa a ritrovare le sue radici cristiane: se ne parla in un convegno in Olanda, organizzato dal Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa
  • Il presidente della Caritas brasiliana, mons. Valentini, ricorda il martirio del vescovo Romero e dell’avvocata dei poveri, Marianella Garcia
  • A cento anni dalla nascita, una conferenza ricorda la figura di padre Riccardo Lombardi, fondatore del Movimento per un Mondo Migliore
  • "Il Corriere dei piccoli in un secolo di riviste per ragazzi": è il tema del convegno odierno all'Università Cattolica di Milano, nel centenario del giornale
  • Da oggi nei cinema italiani, "Il cacciatore di aquiloni", film ispirato all'omonimo romanzo che racconta l'Afghanistan attraverso una commovente amicizia
  • Chiesa e Società

  • "La cultura della vita faccia presa nella coscienza di ognuno": le parole dei vescovi colombiani in occasione della settimana del "Bambino non ancora nato"
  • Un convegno in Galilea, promosso dal Cammino neocatecumenale, per riflettere sulla nuova evangelizzazione dell'Europa
  • Dopo aver visitato l'Europa, l'Oceania e gli Stati Uniti, le reliquie di Santa Magherita Alacoque giungeranno lunedì in Uruguay per un pellegrinaggio di tre mesi
  • Leader di diverse religioni accolgono con favore l'appello al dialogo lanciato dal re saudita Abdallah
  • Vietnam: migliaia di giovani insieme per riflettere sulla compassione divina
  • Al di là dei tradizionali canoni di bellezza: l'Angola sceglie miss Landmine 2008 tra le giovani donne rimaste vittime di una mina
  • Canada: compie 350 anni il Santuario del Quebèc intitolato a Sant'Anna, meta ogni anno di un milione e mezzo di pellegrini
  • Si intensificano i preparativi per la Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney. Sono attesi circa 125 mila pellegrini
  • Al via, mercoledì prossimo, la 46. ma Assemblea generale dei vescovi del Brasile
  • India: nel Kerala, la Chiesa educa i giovani alla purezza di spirito e alla castità
  • Solidarietà: sono aperte le iscrizioni ai campi di lavoro estivi organizzati da Emmaus Italia
  • Tra sabato e domenica prossimi torna l’ora legale
  • 24 Ore nel Mondo

  • Tibet: nuovo appello del Dalai Lama alla Cina per riprendere il dialogo. A Lhasa la missione dei diplomatici stranieri invitati da Pechino
  • Il Papa e la Santa Sede



    L’eredità dei martiri e il 40.mo della Comunità di Sant’Egidio al centro della prossima visita del Papa alla Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina: con noi, il prof. Andrea Riccardi

    ◊   All’indomani dell’annuncio, la Comunità di Sant’Egidio attende con trepidazione l’incontro con Benedetto XVI, che il 7 aprile prossimo si recherà nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, in occasione del 40.mo anniversario della nascita della Comunità. Per volere di Giovanni Paolo II, sull’Isola Tiberina sorge il primo Santuario Memoriale dei Martiri del Nostro Tempo, voluto e affidato, per la sua realizzazione e la preghiera, alla Comunità di Sant’Egidio. Le aspettative di questo incontro con il Papa nelle parole del fondatore di Sant’Egidio, il prof. Andrea Riccardi, intervistato da Alessandro Gisotti:


    R. – Noi ci prepariamo a ricevere il Santo Padre con un grande sentimento di gratitudine per due motivi. Primo, perchè il Santo Padre ci porta la sua parola e la sua presenza nel 40.mo anno della nostra fondazione. Per noi figli della Chiesa di Roma il Santo Padre è anche il nostro vescovo e la sua parola ha sempre indirizzato il nostro cammino. Questo avveniva ai tempi di Giovanni Paolo II e avviene oggi con Benedetto XVI. Poi c’è la visita alla Chiesa di San Bartolomeo. La Chiesa di San Bartolomeo ha una sua storia particolare per la Comunità di Sant’Egidio. Ci fu donata da Giovanni Paolo II per i 25 anni della comunità, quando venne a celebrare in Santa Maria in Trastevere. Appoggiò l’idea che fosse dedicata ai nuovi martiri e da quel momento è una Chiesa dove c’è una memoria ecumenica dei nuovi martiri. E’ stato un luogo di pellegrinaggio che ha visto il patriarca Bartolomeo, che ha visto il patriarca armeno, tante figure cattoliche e non cattoliche, venire lì, proprio per questa memoria dei nuovi martiri che unisce e che è un’eredità preziosa per il nostro tempo. La Comunità di Sant’Egidio si è interpellata tante volte su quali fossero le risorse del cristianesimo in questo nostro mondo contemporaneo e l’eredità dei martiri, che è un’eredità di fede, di fedeltà nella fede e di perseveranza nell’amore, forse l’eredità più preziosa.

     
    D. – Quindi, anche una dimensione ecumenica del martirio, della testimonianza che accompagna sempre la vita della Chiesa?

     
    R. – E’ la dimensione che Giovanni Paolo II suscitò appunto nel 2000 quando disse: “Il sangue dei martiri parla più forte delle nostre divisioni”. E il sangue dei martiri parla di un cristianesimo vissuto come amore fino all’estremo segno della morte. I martiri non sono degli eroi, ma sono gente come noi che hanno avuto la forza e la disponibilità di essere fedeli. E noi dobbiamo cercare di imitarli.

     
    D. – La Comunità di Sant’Egidio celebra 40 anni di vita. Con quale spirito guarda al futuro? Cosa si aspetta anche da Benedetto XVI per dare nuova linfa, nuovo slancio alla comunità?

     
    R. – La Comunità di Sant’Egidio guarda con riconoscenza, per la sua storia, al Signore, con molta umiltà e con disponibilità a seguire il Signore, il servizio al Vangelo e il servizio ai poveri nelle strade di domani. In questo senso, la visita del Papa per noi, soprattutto, sarà un momento di preghiera. Pregare con il Papa, pregare con i nuovi martiri, il Signore risorto, perché ci aiuti in questo mondo a testimoniarlo e perché questo mondo possa risorgere con Lui.

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    Nomina e Rinuncia

    ◊   In Messico, Benedetto XVI ha nominato vescovo di Tlaxcala mons. Francisco Moreno Barrón, finora vescovo titolare di Gaguari ed ausiliare di Morelia. Nato nel 1954, è stato ordinato nel 1979. In seno alla Conferenza episcopale messicana, mons. Moreno collabora attualmente nella commissione episcopale per la famiglia, gioventù e laici come responsabile dell’area giovanile.

    In Germania, il Papa ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Münster, presentata da mons. Reinhard Lettmann, per sopraggiunti limiti d’età.

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   In prima pagina un articolo di Ettore Gotti Tedeschi dal titolo "Spiritualità dello sviluppo economico".

    Ogni sentenza di morte non eseguita è una vittoria dell'uomo: intervistato da Gianluca Biccini, il cardinale Renato Raffale Martino commenta la vicenda del giornalista afroamericano Abu Jamal, dopo l'annullamento della pena capitale inflittagli.

    Francesco Citterich sulle elezioni presidenziali, domani, nello Zimbabwe.

    Ampi stralci, in cultura, della relazione di Arnold Esch, dell'Istituto storico germanico, sulla testimonianza di santa Francesca Romana nel quarto centenario della canonizzazione. 

    Padri di carta, uomini dai mille volti: Giulia Galeotti analizza la figura del genitore nella narrativa del 2007.

    Lilian Lan-Ying Tseng illustra una mostra a Palazzo Strozzi, a Firenze, sull'antica Cina.

    Coordinate tecniche e morali per il difficile mestiere del leggere: Claudio Toscani su Geno Pampaloni critico letterario e non solo.

    Nell'informazione religiosa, Nicola Gori intervista il cardinale Giovanni Coppa, che racconta la sua esperienza di nunzio apostolico nella Repubblica Ceca e Slovacca.

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    Oggi in Primo Piano



    Almeno 150 mila pellegrini hanno visitato in questi giorni Gerusalemme, "alveare" di fede e preghiera. Ai nostri microfoni, il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa

    ◊   C’è un luogo dove incontrare Gesù significa anche condividerne i passi: è la Terra Santa, meta in questi giorni di numerosi pellegrinaggi. Nel periodo di Pasqua, in particolare, sono stati tantissimi i pellegrini che hanno visitato i Luoghi Santi e incontrato le comunità cristiane locali. Quest’anno si è perfino superato il numero di presenze raggiunte nel Giubileo del 2000. Si stima che siano stati più di 150 mila i fedeli che hanno visitato Gerusalemme in questi giorni. Al microfono di Amedeo Lomonaco, il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa:


    R. – Sono stati tantissimi i pellegrini. Bisogna dire che quest’anno la Pasqua cattolica è stata molto lontana da quella orientale; tutti i pellegrini erano cattolici occidentali ed il numero era altissimo. Non ho mai visto un numero così alto.

     
    D. – La Pasqua è anche un segno di speranza per tutti i problemi irrisolti in Terra Santa. Questi problemi, anche grazie al flusso di pellegrini, possono essere meno gravi…

     
    R. – Sì, la presenza dei pellegrini non risolve i problemi, però porta più lavoro e nuove prospettive. E’ un elemento di grande incoraggiamento.

     
    D. – La presenza dei pellegrini, non solo nelle feste pasquali, ma durante tutto l’anno, fa dunque sentire la profonda partecipazione ed anche il sostegno che le altre comunità cristiane del mondo rivolgono verso i fedeli della Terra Santa...

     
    R. – Credo che questo sia uno degli aspetti più salienti di questo importante ritorno dei pellegrini: è proprio l’incoraggiamento, la solidarietà, oltre che con i Luoghi Santi, soprattutto con le comunità cristiane a far sperare. Molti si fermano nelle parrocchie, partecipano alla vita liturgica delle comunità parrocchiali. Si percepisce chiaramente questo desiderio di incontrare la comunità cristiana di Terra Santa.

     
    D. – Che atmosfera si respira in questo momento in Terra Santa, nonostante l’incertezza sul futuro, le divisioni, il muro, la mancanza di lavoro?

     
    R. – In Terra Santa c’è di tutto e siamo abituati a tutto. Nonostante le grandi difficoltà, la vita va avanti, non si ferma. Gerusalemme, in particolare, in questi giorni sembra un po’ isolata dal resto della vita del Paese, proprio per questo pullulare di pellegrini, per questo alveare di preghiera che si crea continuamente ovunque.

     
    D. – Un segnale di speranza è stato anche quello dei battesimi che si sono celebrati la notte di Pasqua…

     
    R. – Anche in Terra Santa ci sono battesimi di adulti. Non sono mai tantissimi in verità; quest’anno sono stati un po’ meno del solito. Mi pare, siano stati sei. E’ un segno che, anche qui, nonostante tutto, il Vangelo ancora parla non solo ai cristiani, ma anche a coloro che vivono insieme con i cristiani. Siamo una Chiesa piccola, con tanti problemi, ma che ancora riesce a dare la propria piccola testimonianza di fede.

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    Aiutare l’Europa a ritrovare le sue radici cristiane: se ne parla in un convegno in Olanda, organizzato dal Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa

    ◊   Aiutare l’Europa a ritrovare le sue radici cristiane attraverso la fede e la ragione. E' una delle finalità del convegno organizzato dal Comitato di coordinamento della sezione Università del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa, che si apre oggi a Roermond in Olanda. L’incontro, che si concluderà domenica, vede la partecipazione di tutti i delegati delle pastorali universitarie europee. Marina Tomarro ha intervistato su questo evento mons. Lorenzo Leuzzi, segretario della sezione Università della CCEE e direttore dell’ufficio per la Pastorale universitaria del Vicariato di Roma:


    R. - Attraverso la pastorale universitaria, la Chiesa che è in Europa intende riannodare i legami non soltanto con l’università ma soprattutto con la cultura europea. Cultura che oggi è chiamata ad affrontare le grandi sfide e a progettare il proprio futuro che sia sempre a servizio della persona umana per testimoniare come i valori e l’ispirazione cristiana rappresentino anche per noi la via maestra. La società europea può dare un contributo importante in questo processo di globalizzazione che interessa e coinvolge tutti i continenti.

     
    D. – Nello scorso incontro di Zagabria si parlò di una possibile rete di collegamento tra le pastorali universitarie europee. A che punto è questo progetto?

     
    R. - Il progetto prosegue nel senso che tutte le conferenze episcopali europee hanno un delegato nazionale. Credo che stia maturando sempre di più la consapevolezza che la pastorale universitaria rappresenti un punto importante per la vita di ogni conferenza episcopale. Penso che il lavoro che si è fatto a livello europeo possa contare su una rete abbastanza consolidata di referenti nazionali e può permettere il rafforzamento e soprattutto una maggiore intensificazione delle prospettive di pastorale universitaria in tutte le Chiese locali.

     
    D. - In che modo le cappellanie universitarie interagiscono con le università e soprattutto con gli studenti?

     
    R. - Le cappellanie universitarie rappresentano oggi uno dei punti di riferimento e di accoglienza che i giovani hanno lasciato la Chiesa per tanto tempo e quindi c’è una maggiore consapevolezza dell’importanza di creare nelle realtà universitarie, o almeno attorno ad esse, luoghi di presenza cristiana perchè questo costituisce uno dei luoghi privilegiati per incontrare i giovani che hanno lasciato la Chiesa. Poi bisogna maturare di più la consapevolezza che la presenza cristiana in università deve qualificarsi anche come presenza culturale e questo comporta il coinvolgimento diretto dei docenti universitari che evidentemente nelle università hanno una grande responsabilità perchè sono loro che in qualche modo determinano il clima culturale che si realizza nell’università.

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    Il presidente della Caritas brasiliana, mons. Valentini, ricorda il martirio del vescovo Romero e dell’avvocata dei poveri, Marianella Garcia

    ◊   Proseguono a Roma le celebrazioni per il 28.mo anniversario del martirio dell’arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero. Stasera, alle ore 19, nella chiesa di San Marcello al Corso, si terrà una celebrazione ecumenica in memoria di mons. Romero e di Marianella Garcia, avvocata dei poveri, uccisa 25 anni fa. Domani, poi, mons. Demetrio Valentini, presidente della Caritas brasiliana, terrà un incontro sul cammino della Chiesa in America Latina. Proprio a mons. Valentini, Bianca Fraccalvieri, del programma brasiliano, ha chiesto il significato di queste commemorazioni:
     
    R. – I martiri non devono essere dimenticati e quest’anno, insieme alla memoria di mons. Romero, ricordiamo anche Marianella Garcia, anche lei avvocato dei diritti umani, uccisa tre anni dopo mons. Romero. Questo per dire che non c’è solo il vescovo Romero, che ha evidentemente un significato più profondo perché testimonia una Chiesa posta al servizio della giustizia sociale, dei diritti umani. Sfortunatamente, questa realtà è stata vissuta in maniera tragica da tantissime persone che sono morte in America Latina e in Salvador, il più piccolo dei Paesi dell’America Centrale, che ha vissuto anni pesanti. Questo popolo sofferente ha vissuto più di dieci anni di guerra civile e adesso continua a vivere una situazione molto difficile. Più di 2 milioni di persone, in una popolazione di 5 milioni e mezzo, sono fuori del Salvador. Questo mostra come la situazione ancora non si sia risolta bene. E' un problema che si pone e su cui si dovrebbe mostrare un cammino di solidarietà con gli altri Paesi, perché possano svilupparsi meglio e per evitare le tensioni che adesso le migrazioni presentano al mondo di oggi.

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    A cento anni dalla nascita, una conferenza ricorda la figura di padre Riccardo Lombardi, fondatore del Movimento per un Mondo Migliore

    ◊   “Padre Lombardi ieri e oggi”: è il titolo di una conferenza organizzata dal “Movimento per un Mondo Migliore” nel centenario della nascita del suo fondatore, il gesuita padre Riccardo Lombardi. L’evento si terrà - oggi pomeriggio alle ore 16.30 - nella sala della parrocchia di Santa Maria in Trastevere. Al termine dell’incontro, il nunzio apostolico in Italia, l’arcivescovo Giuseppe Bertello, presiederà una celebrazione eucaristica. Sulla figura e l’eredità spirituale di padre Lombardi, il servizio di Massimiliano Menichetti:


    “Permetti amico che io risponda servendomi della Radio. Nessuno, infatti, saprà chi tu sei, mentre la mia risposta giungerà così a tanti altri”.

     
    “Il microfono di Dio”: così lo chiamavano le masse che ascoltavano le tante riflessioni spirituali e gli inviti di padre Riccardo Lombardi diffuse nell’etere. Nasce a Napoli nel 1908, a Roma compie gli studi classici, appassionandosi alla filosofia. Entrerà poi nella Compagnia di Gesù e nel ’39 porta il Vangelo nelle università di Padova, Bologna, Torino, Pisa, Venezia. La sfida è la conversione comunitaria attraverso l’animazione spirituale. Instancabile nella testimonianza durante gli anni della II Guerra Mondiale, a conflitto finito è seguito da migliaia di italiani che lo ascoltano annunciare la necessità di costruire un mondo migliore. Quindi, l’incontro, la sintonia con Papa Pio XII, che il 10 febbraio del 1952 dai microfoni della Radio Vaticana sottolinea:

     
    “Come accettammo, perchè a Dio così piacque, la pesante croce del Pontificato, così ora ci sottomettiamo all’arduo officio di essere – per quanto lo permettono le nostre deboli forze – araldi di un mondo migliore da Dio voluto, il cui vessillo bramiamo in primo luogo di consegnare a voi, diretti figli di Roma”.

     
    Nel 1956, Pio XII dona a padre Lombardi il centro di Rocca di Papa. Don Enzo Caruso, direttore italiano del "Movimento per un Mondo Migliore":

     
    R. – Nel nostro linguaggio interno, soprattutto a partire dalla predicazione di padre Lombardi, la parola “movimento” non fece mai riferimento all’associazione delle persone, ma piuttosto ad un fermento storico, ad un dinamismo storico che, soprattutto negli anni dopo la guerra, cominciava ad essere più evidente nei segni di una ricerca di una pace universale, di una ricerca di un mondo che fosse più abitabile, che fosse più a portata di mano dell’uomo. Quando noi intendiamo "Movimento per un Mondo Migliore", noi fondamentalmente ci stiamo riferendo a quel dinamismo storico che lo Spirito Santo ha immesso nella storia degli uomini e che spinge i cuori degli uomini verso la pace, verso la convergenza di questi valori universali”.
    Padre Lombardi muore il 14 dicembre del 1979, proprio a Rocca di Papa. Quattro i pilastri del Movimento da lui avviato: la fraternità, il rinnovamento, la comunità, la missione. Sfida e testimonianza cristiana presente ancora oggi in 40 Paesi del mondo.

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    "Il Corriere dei piccoli in un secolo di riviste per ragazzi": è il tema del convegno odierno all'Università Cattolica di Milano, nel centenario del giornale

    ◊   Ricorre quest'anno a Milano il centenario del "Corriere dei piccoli", voluto dall'allora direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini. Per ripercorrere la storia del noto giornalino, l'Università "Cattolica" ha promosso il convegno, cominciato questa mattina ed intitolato "Il Corriere dei piccoli in un secolo di riviste per ragazzi". L'iniziativa intende ridare luce al patrimonio della pubblicistica per l'infanzia come settore fondamentale per cogliere importanti sviluppi storico-letterari. Il servizio di Fabio Brenna:

     
    Il 27 dicembre 1908 usciva il primo numero del “Corriere dei Piccoli”, supplemento voluto dall’allora direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini. Il convegno all’Università Cattolica ha ripercorso la storia del settimanale che, fino al 1995, quando cessò le pubblicazioni, formò intere generazioni di lettori, introducendo personaggi come “Il Signor Bonaventura” di Tofano o la “Pimpa” disegnata da Altan. Il Corrierino creò una vera e propria linea editoriale cui si ispirarono anche altre testate per ragazzi, sorte in ambito cattolico, come il "Vittorioso" nato nel 1937 e vissuto una ventina d’anni, o ancora “Giovani Amici” edito dalla stessa Università Cattolica e le cui vicende sono state approfondite nel corso del convegno. Il Corrierino visse anni difficili e di cambiamenti impetuosi che fronteggiò proponendo una linea di moderazione e di attenzione ai valori e che lo portò ad esempio, a mantenersi autonomo rispetto al fascismo. Renata Lollo, docente di Letteratura per l’infanzia alla Cattolica:

    “Il Corriere dei Piccoli ha introdotto - prima con La Domenica del Corriere, che era il festivo, e poi nel 1908, aprendo all’infanzia settimanalmente con un vero giornale, che era un supplemento del Corriere della Sera - elementi di innovazione. Prima di tutto, i personaggi, le figure. Le prime pagine sono pagine a colori, poi nell’interno ci sono racconti un poco più tradizionali, ma anche giochi, c’è la palestra dei lettori, c’è la posta dei lettori. Quindi, un giornale come dire abbastanza vario, perchè sicuramente i figli della borghesia, ma mano mano anche di classi sociali che arrivavano alla cultura, si potessero riconoscere e potessero trovare non solo di che essere educati, ma anche di che divertirsi”.

    Strumento innovativo, il Corrierino ospitò in anteprima nel 1945 l’”Invasione degli orsi in Sicilia” di Dino Buzzati, mentre personaggi come “Valentina Melaverde” o la “Stefi” disegnate da Grazia Nidasio - presente al convegno - hanno anticipato il movimento della contestazione senza cedere agli eccessi; così come Gian Anguissola disegnava le sue ragazze che nel secondo dopoguerra chiedevano di lavorare e di avere una famiglia. L’intreccio culturale che emerge tra il Corriere dei Piccoli e le altre riviste ha permesso di mettere in luce un patrimonio della pubblicista per ragazzi, attraverso cui si è espressa una preoccupazione educativa oggi messa a dura prova dall’invadenza del video e di cartoons veicoli spesso di contenuti perlomeno discutibili.

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    Da oggi nei cinema italiani, "Il cacciatore di aquiloni", film ispirato all'omonimo romanzo che racconta l'Afghanistan attraverso una commovente amicizia

    ◊   La commovente amicizia tra due bambini intrecciata con la storia drammatica dell'Afghanistan: è lo straordinario binomio raccontato nel bestseller "Il cacciatore di aquiloni" di Khaled Hosseini. Un romanzo a cui si ispira l'omonimo film di Marc Forster, da oggi nelle sale italiane. Il servizio di Luca Pellegrini:

    (musica)

    Amir, vado a cacciare quell’aquilone azzurro per te. Hassan, portalo qui! Per te, un milione di volte!

    Nell’euforia della vittoria, l’ombra del dramma: svolazzano gli aquiloni nel cielo azzurro di Kabul, precipita l’amicizia tra Amir e Hassan. Otto milioni di copie vendute in 49 Paesi, temi universali come la colpa, il rimorso, il perdono, la redenzione e l’amore. Lo sfondo, quello dell’Afghanistan ridente degli anni ’70, poi invaso e calpestato dalle truppe sovietiche, infine sfigurato dal regime talebano. "Il cacciatore di aquiloni" è stato un successo editoriale planetario. Il rapporto tra i giovanissimi protagonisti, fatto di sguardi, complicità, dubbi ed esploso nella più gratuita ed umiliante delle violenze, cui segue il più inaspettato dei tradimenti, è riuscito ad avvincere ed intenerire i cuori di tutti, perché la storia ha un’attrattiva, a livello emotivo, molto potente. Adattare però questo romanzo agli schermi ha rivelato tutta la difficoltà e la fragilità di un’operazione assai attesa che ha dato frutti cinematografici piuttosto alterni. Il regista Marc Forster è riuscito, però, a calibrare l’enorme massa di riferimenti, personaggi, flashback, stati d’animo, insieme allo sceneggiatore David Benioff, curando molto le diverse location situate in una regione della Cina occidentale certamente più sicura e affidabile dell’Afghanistan odierno e cercando di salvare i momenti salienti e più accattivanti della storia. E’ stato affiancato per questo dallo stesso autore, Khaled Hosseini, e da un’ottima schiera di attori, a cominciare dal piccolo che interpreta Hassan – dall’aspetto puro e forte – e da quello che presta il volto al tormentato Amir giovane, entrambi ragazzini afghani alla loro prima esperienza cinematografica, cui sono seguiti non pochi timori di ritorsioni. Così, la vita del romanzo si è addensata tra le pieghe di quella reale, rendendo ancor più partecipi gli spettatori sul dramma infinito di una nazione e del suo popolo.

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    Chiesa e Società



    "La cultura della vita faccia presa nella coscienza di ognuno": le parole dei vescovi colombiani in occasione della settimana del "Bambino non ancora nato"

    ◊   “La vita è un dono di Dio e la sua difesa è un compito degli uomini”: così, i vescovi della Colombia a proposito della Settimana pro-vita, in corso dal 4 marzo scorso, e che si concluderà il 31 con la celebrazione della Giornata del “Bambino non ancora nato”. Queste le tematiche principali scelte quest’anno per l’occasione dall’episcopato: “La proposta di Dio: vita piena per tutti”, “il bambino che sta per nascere, una chiamata alla vita”, “la Chiesa voce di coloro che non hanno voce” e, infine, “riconoscere e proteggere i diritti di alcuni non significa violare quelli degli altri”. Seguendo questi suggerimenti, in tutte le diocesi e in ogni parrocchia, i cattolici colombiani, con diverse iniziative in cui spesso sono stati coinvolti anche scienziati, politici e uomini di cultura, riflettono sul valore della vita in tutte le sue dimensioni, dalla sua sacralità fino al suo valore sociale. Per i vescovi, come si legge in uno dei documenti per la Settimana, “la cosa fondamentale è far si che la cultura della vita faccia presa sulla coscienza di ogni cittadino” e, in questa prospettiva ritengono che il ruolo dei mezzi di comunicazione sia essenziale. Solo i mass-media possono “veicolare con rapidità il senso vero e profondo della vita”, sottolineano i vescovi pensando all’urgenza di questo compito. La strada più certa e sicura, aggiungono poi i presuli, è quella della scuola e dell’educazione ma si tratta di “un processo più lento e graduale nel tempo”. Il significato di queste riflessioni è chiaro: per difendere la vita dal suo concepimento fino alla sua fine naturale occorre anche agire con una certa rapidità poiché il “deterioramento del valore della vita” è, a volte, vertiginoso. Più cresce il disprezzo per la vita più risulta difficile investire culturalmente nella sua difesa e protezione. Per i presuli colombiani, dunque, oltre al lavoro dell’evangelizzazione che si progetta nel tempo con la gradualità e le priorità della pastorale, esiste anche il compito dell’agire immediato affrontando i disvalori che fanno della vita una merce, un oggetto di manipolazione biologica o una verità relativa. (A cura di Luis Badilla)

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    Un convegno in Galilea, promosso dal Cammino neocatecumenale, per riflettere sulla nuova evangelizzazione dell'Europa

    ◊   Si sta concludendo in questi giorni in Galilea il convegno promosso dai responsabili del Cammino neocatecumenale Kiko Argüello, Carmen Hernandez e padre Mario Pezzi, per riflettere sulla nuova evangelizzazione dell’Europa. Al convegno, apertosi lunedì scorso presso la Domus Galilaeae (il centro internazionale che sorge sul monte delle Beatitudini) hanno partecipato 170 vescovi tra cui oltre 40 italiani, 25 provenienti dalla Polonia, 15 dalla Spagna ma anche da molti altri Paesi dell’Europa, orientale e occidentale. I partecipanti al raduno – tra cui nove cardinali - sono stati salutati da un telegramma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, recante i saluti e la benedizione di Benedetto XVI. Tra i presenti l’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schoenborn, e il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, che hanno sottolineato la grave situazione dell’Europa, in cui famiglia e moralità si stanno sgretolando: occorre, quindi, promuovere l’evangelizzazione, che significa rinnovare la famiglia e rinnovare l’Europa. Al convegno sono intervenuti anche il cardinale Paul Josef Cordes, presidente del pontificio consiglio "Cor Unum", e il presidente del pontificio consiglio dei Laici, cardinale Stanislaw Rylko, che sabato presiederà l’Eucaristia conclusiva. Presenti, inoltre, il primate di Francia e arcivescovo di Lione, cardinale Philippe Barbarin; l’arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza episcopale spagnola, cardinale Antonio Maria Varela Rouco; l’arcivescovo di Colonia, cardinale Joachim Meisner; il primate di Polonia, cardinale Józef Glemp e l’arcivescovo di Sarajevo, cardinal Vinko Puljić. Il raduno sulla nuova evangelizzazione si concluderà domattina con l’inaugurazione di una scultura in bronzo realizzata da Kiko Argüello, che rappresenta il Sermone della montagna - il Cristo che ammaestra gli apostoli - e che è posto come copertura di una nuovissima cappella dedicata all’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento. Questo piccolo monastero, che sorge al centro della Domus Galilaeae e di fronte al lago di Tiberiade, sul monte dove il Signore pronunciò il discorso che è cuore del Cristianesimo, sarà luogo di preghiera a sostegno dell’evangelizzazione, del dialogo ecumenico e – secondo l’auspicio espresso per questo centro da Papa Giovanni Paolo II - a sostegno del dialogo con l’Ebraismo. L’inaugurazione del complesso architettonico e scultoreo sarà presenziata dal Patriarca Latino di Gerusalemme, dal Custode di Terra Santa e dal nunzio apostolico, oltre che dalle autorità civili della regione. (A cura di Sara Fornari)

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    Dopo aver visitato l'Europa, l'Oceania e gli Stati Uniti, le reliquie di Santa Magherita Alacoque giungeranno lunedì in Uruguay per un pellegrinaggio di tre mesi

    ◊   Porteranno un messaggio di amore e speranza attraverso tutto l’Uruguay le reliquie di Santa Margherita Maria Alacoque, che giungeranno nel Paese lunedì prossimo e vi rimarranno fino a fine giugno. La Chiesa uruguayana, informa l'agenzia Fides, si sta preparando da mesi a questo grande avvenimento, contando sulla collaborazione delle suore dell’Ordine della Visitazione di Santa Maria (Salesiane), a cui apparteneva la Santa. Le reliquie verranno portate dal superiore dei Cappellani dei Santuari di Paray-le-Monial, padre Edouard Marot e dalla collaboratrice e organizzatrice di queste visite, Alicia Beauvisage. Dall'anno 2002, stanno percorrendo il mondo, “annunciando ai popoli che l’amore di Dio è presente tra noi e ci interpella nel profondo del nostro essere”. Da allora, le reliquie hanno visitato vari Paesi in Europa (Italia, Spagna, Germania, Belgio, Polonia, Irlanda e Francia), in Oceania e in America. Santa Margherita Maria Alacoque fu religiosa di clausura nel monastero di Santa Maria a Paray-le-Monial (Francia), nel XVII secolo. Ricevette alcune rivelazioni dal Signore, che le affidò la missione di estendere il culto per il Sacro Cuore nella Chiesa universale. Dopo una vita dedita senza riserve a compiere ciò che Gesù gli chiedeva, tornò alla Casa del Padre il 17 ottobre 1690, a 43 anni. Fu beatificata dal Beato Pio IX il 18 settembre del 1864 e canonizzata da Benedetto XV il 13 maggio 1920. La sua Festa liturgica si celebra il 16 ottobre. (S.G.)

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    Leader di diverse religioni accolgono con favore l'appello al dialogo lanciato dal re saudita Abdallah

    ◊   La Conferenza mondiale delle “Religioni per la pace” plaude all’appello al dialogo interreligioso, lanciato nei giorni scorsi dal re dell’Arabia Saudita Abdallah Bin Abdul Aziz. In una nota, riporta l’agenzia SIR, "Religions for peace" ricorda che nella sua leadership la componente saudita è “significativa” e comprende tra l’altro i due segretari generali della Lega musulmana mondiale Ahmed Mohammed Ali e Abdullah bin Omar Nasseef. Nel comunicato intervengono leader di diverse religioni. Il rabbino capo David Rosen, presidente del Comitato internazionale ebraico per le consultazioni interreligiose, sottolinea l’importanza dell’appello perché “un simile dialogo potrebbe avere un ampio impatto nella regione mediorientale, favorendo l’impegno delle religioni alla costruzione della pace”. Mustafa Ceric, Gran Mufti di Bosnia-Herzegovina aggiunge: “Molti di noi conoscono bene la pena, la sofferenza e la devastazione che la guerra e i conflitti causano sugli innocenti. Cooperiamo come credenti per la pace”. E il reverendo Leonid Kishkovsky (ortodosso), moderatore di "Religions for peace", conclude: “Un’autentica cooperazione richiede un riconoscimento onesto delle differenze religiose e un impegno a cooperare sul valori morali condivisi”. (S.G.)

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    Vietnam: migliaia di giovani insieme per riflettere sulla compassione divina

    ◊   Oltre 7 mila giovani cattolici riuniti in preghiera per ricordare che “Dio è ricco di compassione”. È accaduto in Vietnam, nel Centro pastorale dell'arcidiocesi di Ho Chi Minh City, dove alle due veglie organizzate nei giorni scorsi, ha preso parte anche il vescovo di Phù Cuong e presidente della commissione episcopale per il Culto divino, mons. Pierre Tran Dinh Tu. Fra i presenti, riferisce l’agenzia AsiaNews, molti cattolici di diverse diocesi del Paese, che si trovano a Ho Chi Minh City per studio o lavoro. Questo il commento di Thanh, un giovane proveniente da Thanh Hoa: “Venire qui è come stare insieme ad una seconda famiglia, ed è un’opportunità per la mia vita spirituale: mi sono confessato ed ho ricevuto la comunione durante la Settimana santa”. Cuong, una ragazza della parrocchia di Binh An, aggiunge: “Mi sono preparata per cantare le 14 stazioni della Via Crucis nella musica tradizionale vietnamita. Mio padre mi ha insegnato la tecnica che ci aiuta a farci conoscere e ad unirci sempre di più”. Suor Maria Tran Thi Nga, missionaria della Carità di Cristo, racconta: “Siamo tre sorelle, e lavoriamo con i poveri di Ho Chi Minh City. Li aiutiamo a risolvere i tanti problemi quotidiani, ed allo stesso tempo invitiamo tutti alla preghiera ed alla compassione. In questo senso, condividiamo le attività spirituali”. (S.G.)

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    Al di là dei tradizionali canoni di bellezza: l'Angola sceglie miss Landmine 2008 tra le giovani donne rimaste vittime di una mina

    ◊   Un concorso di bellezza per giovani donne mutilate dalle mine. A promuoverlo il governo dell’Angola e della Norvegia, in occasione, il prossimo 4 aprile, della Giornata mondiale contro le mine antiuomo. L’evento che vedrà l’incoronazione di "Miss Landmine 2008" a Luanda, capitale del Paese africano, è nato con una pluralità di fini, tra cui l’informazione e la sensibilizzazione sulla presenza di ordigni inesplosi, la crescita della consapevolezza dei propri diritti da parte delle donne e dei disabili, la promozione di un nuovo concetto di bellezza al di là di canoni precostituiti relativi alla razza, alla cultura e all’aspetto fisico. Le finaliste del concorso provengono da dieci diverse province e sono tutte giovani dai 19 ai 33 anni colpite da mine mentre lavoravano nei campi, tornavano da scuola o sfuggivano ai combattimenti nella guerra che ha insanguinato l’Angola dal 1975 al 2002. Molte le mine che anche oggi, in tempo di pace, continuano a esplodere. Saranno i voti espressi dai cibernauti di tutto il mondo sul sito www.miss-landmine.org a decidere la vincitrice. Nel numero di aprile, "Popoli", mensile internazionale dei gesuiti italiani, dedica un servizio al concorso di Luanda e al problema delle mine in Angola. Secondo i dati pubblicati dal Landmine monitor 2007, nel Paese africano ancora oggi vivono in zone a rischio 2,4 milioni di persone. (S.G.)

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    Canada: compie 350 anni il Santuario del Quebèc intitolato a Sant'Anna, meta ogni anno di un milione e mezzo di pellegrini

    ◊   Il più antico santuario dell’America francofona, festeggia quest’anno il suo 350.mo anniversario. Si tratta del Santuario di Sainte-Anne-de-Beaupré, lungo il fiume di San Lorenzo nel cuore del Québec, in Canada. Le celebrazioni dell’anno giubilare, il cui motto è “350 anni di luce nelle nostre vite”, sono iniziate il Giorno di Pasqua con una solenne cerimonia presieduta da mons. Maurice Couture, arcivescovo emerito di Québec, alla presenza di migliaia di fedeli. La prima cappella del santuario, affidato ai padri redentoristi, fu eretta nel 1658 su un terreno donato da un colono francese, Etienne Lessard, che la volle dedicare a Sant’Anna, particolarmente venerata nella Nuova Francia. L’attuale basilica, in stile neo-romanico, è stata consacrata dal cardinale Maurice Roy nel 1976. Ogni anno accoglie più di un milione e mezzo i pellegrini. La devozione a Sant’Anna è molto sentita anche dalle popolazioni autoctone, in particolare dagli indiani Uroni. Proprio a loro sarà dedicata una speciale cerimonia, il 29 giugno, per ricordare il primo pellegrinaggio della Nazione Urona nel 1671. Le numerose iniziative celebrative culmineranno con la tradizionale novena di metà luglio. (Apic - L.Z.)

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    Si intensificano i preparativi per la Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney. Sono attesi circa 125 mila pellegrini

    ◊   Mancano meno di quattro mesi alla Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Sydney dal 15 al 20 luglio prossimi, e le ultime stime - informa l’agenzia Fides - prevedono l’arrivo in Australia di circa 125 mila pellegrini. Trascorsa la Domenica delle Palme - in cui i giovani di tutte le diocesi del mondo hanno sensibilizzato i loro coetanei sull’evento internazionale alle porte, gli organizzatori stanno mettendo a punto le strutture di accoglienza, le celebrazioni e tutto il necessario per rendere l’appuntamento un’esperienza straordinaria. Secondo Danny Casey, direttore esecutivo dell’organizzazione, ci si aspetta “un’alta domanda da parte dei giovani cattolici di tutto il mondo”. Oltre 168 mila le registrazioni on-line dall'estero, 21 mila solo dagli Stati Uniti, ma, spiega Casey, una parte di loro probabilmente rinuncerà “per una serie di fattori, come la distanza o il costo del viaggio”. Intanto, proseguono le iniziative di gemellaggio da parte dei giovani delle diocesi australiane con realtà più povere, attraverso il “Pilgrim Partnership Support Program”. La Giornata Mondiale della Gioventù sarà anche l'occasione per la prima visita di Benedetto XVI in Australia e giovani cattolici australiani stanno compiendo uno sforzo di evangelizzazione per far sì che quanti più ragazzi possibile possano vivere questo straordinario momento di comunione con Dio e condivisione nella Chiesa. (S.G.)

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    Al via, mercoledì prossimo, la 46. ma Assemblea generale dei vescovi del Brasile

    ◊   Famiglia e questioni di bioetica; Pastorale Afro-brasiliana; Progetto nazionale di evangelizzazione; Missione Continentale; l’Anno Paolino. Questi alcuni dei temi che verranno affrontati, dal 2 all’11 aprile, a Itaci, nell’ambito della 46.ma Assemblea Generale della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile. Obiettivo principale dell’incontro, informa l’agenzia Fides, l’elaborazione delle nuove linee guida dell’azione evangelizzatrice della Chiesa. La Commissione incaricata della redazione ha già inviato ai vescovi una prima versione del documento. Il testo, integrato con vari contributi e suggerimenti, verrà ora presentato all’Assemblea. Le linee guida tengono conto degli orientamenti per la “Nuova Evangelizzazione” che la Chiesa del Brasile ha elaborato a partire dal Concilio Vaticano II in comunione con tutta la Chiesa e, al contempo, considerando la sua specifica realtà pastorale e sociale. Dal 1975, le linee guida vengono rinnovate ogni quattro anni. Secondo il calendario, si sarebbero dovute aggiornare nel 2007, ma i vescovi hanno deciso di posticipare la revisione a quest’anno. Lo scorso maggio, infatti, si è svolta la V Conferenza Generale dell’Episcopato Latino-Americano, delle cui conclusioni si avvarrà adesso la Conferenza. Durante l’Assemblea, inoltre, i vescovi pubblicheranno una dichiarazione sulle elezioni municipali di quest’anno e sceglieranno la rappresentanza della Chiesa del Brasile al Sinodo che avrà luogo dal 5 al 26 ottobre 2008 a Roma. (S.G.)

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    India: nel Kerala, la Chiesa educa i giovani alla purezza di spirito e alla castità

    ◊   Insegnare ai ragazzi il rispetto del proprio corpo. Con questo obiettivo, la Chiesa cattolica del Kerala (lo Stato indiano a maggior presenza cattolica) si appresta a pubblicare un testo indirizzato ai giovani, in contrapposizione con la cultura dilagante che ha fra i suoi assi portanti il “commercio” e la banalizzazione della sessualità. Si tratta, informa l’agenzia Fides, di un’iniziativa che fa parte di una campagna più vasta che parte da una constatazione: “Gesù Cristo non ha disprezzato la natura umana, scegliendo di incarnarsi e farsi vicino all’umanità e santificando il corpo, tempio dello Spirito Santo”. Urge dunque cercare di diffondere questa consapevolezza soprattutto nelle scuole, fra gli studenti, aiutandoli a vivere la sessualità come parte integrante della vita umana, sottolineando il grande valore della purezza, della castità e dell’astinenza, ha spiegato padre Jose Kottayil, segretario della commissione per la Famiglia e il Laicato, in seno al consiglio dei vescovi del Kerala. Il testo sarà disponibile a giugno 2008. E' stato realizzato grazie al contributo di sacerdoti, psicologi e sociologi e verrà diffuso e studiato nelle scuole secondarie. In Kerala, infatti, la Chiesa cattolica gestisce oltre 700 istituti di istruzione, frequentati da oltre 700 mila studenti. La Chiesa cerca così di combattere la tendenza a dare per scontata l’abitudine dei rapporti sessuali fra gli adolescenti, legittimando “il bisogno fisiologico e psicologico di avere rapporti sessuali” e proponendo il condom e i contraccettivi come mezzi per evitare gravidanze indesiderate. (S.G.)

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    Solidarietà: sono aperte le iscrizioni ai campi di lavoro estivi organizzati da Emmaus Italia

    ◊   Formazione, lavoro, svago. Sono i diversi momenti che anche quest’anno caratterizzeranno i campi estivi organizzati da Emmaus, il movimento fondato dall’Abbé Pierre. L'attività principale, riporta l'agenzia SIR, sarà quella classica di raccolta, selezione e vendita di materiale usato per sostenere iniziative di solidarietà a livello locale o nei Paesi del Sud del mondo. Sono previsti inoltre momenti di formazione e di informazione sui temi legati all'attività e all'impegno sociale del movimento e momenti di animazione. Per partecipare occorre avere almeno 18 anni ed è richiesta una permanenza minima di una settimana. E’ prevista anche la possibilità di accogliere interi gruppi. Queste le date dei campi di lavoro 2008: Piadina (Cremona-Lombardia) dal 6 al 20 luglio; Fiesso Umbertino (Rovigo-Veneto) dal 20 luglio al 3 agosto; Prato (Toscana) dal 20 luglio al 3 agosto. Boves (Cuneo-Piemonte) dal 27 luglio al 10 agosto e dal 17 al 31 agosto; Quarrata (Pistoia – Toscana): dal 3 al 17 agosto (in questo campo si darà preferenza ai volontari che parlano italiano). Maggiori informazioni, compresi campi ed esperienze per i giovani in Europa, sul sito www.emmaus.it o www.emmaus-international2.org. (S.G.)

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    Tra sabato e domenica prossimi torna l’ora legale

    ◊   Avvisiamo i nostri ascoltatori che alle ore 2.00 di domenica 30 marzo, entrerà in vigore l'ora estiva europea, con conseguente spostamento delle lancette degli orologi in avanti di un'ora. L'ora legale resterà in vigore fino alla notte tra il 25 e il 26 ottobre. Non vi saranno cambiamenti di rilievo per il nostro Radiogiornale, che andrà in onda alle stesse ore.

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    24 Ore nel Mondo



    Tibet: nuovo appello del Dalai Lama alla Cina per riprendere il dialogo. A Lhasa la missione dei diplomatici stranieri invitati da Pechino

    ◊   Far ripartire il dialogo con la Cina per risolvere la crisi in Tibet. E’ il contenuto dell’appello del Dalai Lama rivolto a Pechino nel giorno in cui a Lhasa ha preso il via la visita di alcuni diplomatici stranieri convocati dalla stessa Cina. Quest’ultima ha fatto sapere che non saranno puniti i monaci buddisti che ieri avevano protestato davanti ad alcuni giornalisti. Il nostro servizio:
     
    “Un dialogo significativo” è quanto chiede il Dalai Lama alla Cina nel nuovo appello lanciato oggi dall’India allo scopo di risolvere la crisi in atto in Tibet. Il leader spirituale buddista ha respinto le accuse di Pechino che lo considera il vero organizzatore delle proteste costate la vita ad un numero imprecisato di persone. Ha invitato le autorità a compiere “sforzi sinceri” per contribuire alla stabilità della Repubblica Popolare Cinese. Intanto oggi, a Lhasa, è iniziata la missione di un gruppo di delegati di Paesi terzi ai quali la Cina ha dato l’autorizzazione per entrare nella regione himalayana. Si tratta di rappresentanti di una quindicina di Stati, tra cui USA, Gran Bretagna, Francia, Italia, Giappone, Australia e Slovenia, presidente di turno dell’Unione Europea. Una visita che Washington ha accolto con favore pur definendo l’iniziativa “non sufficiente”. Il gruppo, secondo fonti non ufficiali, avrebbe chiesto anche di vedere i monaci che ieri hanno protestato davanti a 26 giornalisti stranieri autorizzati da Pechino a visitare il Tibet. I religiosi, forzando gli sbarramenti, avevano contestato il governo cinese per aver mentito su quanto accaduto nei giorni scorsi. “Menzogne” le ha definite oggi il vice presidente della Regione autonoma del Tibet annunciando che nei confronti dei religiosi non saranno presi provvedimenti punitivi. I monaci, sostengono però alcune associazioni, sarebbero confinati nei loro monasteri dall’inizio dei disordini e avrebbero difficoltà nel procurarsi il cibo. Annunciati maggiori controlli perché “i separatisti – ha detto il vicepresidente della Regione Autonoma del Tibet - stavano progettando di impedire la staffetta della fiaccola olimpica nel Tibet”. Lunedì prossimo è previsto a Pechino l’arrivo della fiamma mentre alcuni Paesi europei stanno maturando l’ipotesi di boicottare la cerimonia di apertura dei giochi. Dopo i dubbi della Francia il fronte si allarga: la Repubblica Ceca, la Polonia e anche l’Estonia hanno già detto che diserteranno. Il tema sarà al centro del consiglio informale dei ministri degli Esteri dell’UE vicino a Ljubljana. Intanto, però, la protesta si allarga; a Kathmandu un gruppo di manifestanti ha fatto irruzione in un edificio che ospita uffici delle Nazioni Unite per chiedere un intervento dell’ONU. Sessanta le persone arrestate.

    Iraq
    Con la proroga dell’ultimatum per resa militanti sciiti, il premier iracheno Nouri al-Maliki prende tempo e apre un canale politico per risolvere il conflitto con le milizie fedeli all'imam radicale sciita Moqtada al-Sadr. In tutto il sud del Paese proseguono però gli scontri tra l’esercito regolare e i ribelli. Il nostro servizio:

    "Tutti coloro che possiedono armi devono consegnarle e saranno ricompensati in denaro. Le operazioni cominceranno oggi e termineranno l'8 aprile". Così recita la nota del primo ministro iracheno Al-Maliki che annuncia la proroga all’ultimatum impartito due giorni fa ai miliziani sciiti, dopo i violenti scontri con le forze di sicurezza governative in tutto il sud del Paese. La nuova scadenza estende ampiamente il termine originario di 72 ore, che sarebbe dovuto scattare alla mezzanotte di domani. In questi giorni l’esecutivo cercherà di aprire un canale politico per risolvere il nuovo fronte apertosi nel complicato mosaico iracheno. Si lavorerà in questo senso fin da oggi con l’attesa sessione di emergenza del parlamento cui hanno accettato di partecipare i rappresentanti dei partiti sciiti e sunniti, inclusi i deputati fedeli al leader sciita Moqtada Sadr. Intanto sul terreno si continuano a registrare violenze. A Nassiriya, almeno quattro poliziotti hanno perso la vita in nuovi combattimenti con i militanti sciiti. Mentre nella notte, alcuni aerei della coalizione sotto il comando USa sono intervenuti per la prima volta contro le milizie dell’esercito del Mahdi, bombardando delle postazioni a Bassora, dove l’ultimo bilancio dell’esercito iracheno parla di 120 insorti uccisi. Infine il comando statunitense ha reso noto che in scontri a fuoco a Baghdad, le forze americane hanno ucciso 34 miliziani ribelli. Sempre nella capitale, si segnalano colpi di mortaio contro l'ufficio del vice presidente sunnita iracheno, Tareqal-Hashemi. Cinque razzi hanno colpito la sede nella “zona verde” ed hanno causato il ferimento di due delle guardie del corpo di Hashemi, rimasto illeso.

    Medio Oriente
    Il conflitto israelo-palestinese, le crisi libanese, irachena e africane saranno al centro del vertice della Lega Araba, previsto a Damasco domani e domenica. Il summit si preannuncia, però, inquieto: il Libano ha deciso di boicottarlo, in segno di protesta contro la Siria accusata di sostenere - con l’Iran - l'azione di Hezbollah nel tentativo di rovesciare il governo di Beirut. L'Arabia Saudita, invece, manderà soltanto il proprio ambasciatore presso la Lega Araba. La delegazione egiziana non sarà guidata dal presidente Hosni Mubarak ma dal ministro degli Esteri Ahmed Aboul Gheit. Intanto, resta alta la tensione nella Striscia di Gaza, dove un miliziano di Hamas è rimasto ucciso presso Khan Yunes e altri due sono stati feriti in uno scontro a fuoco ingaggiato con reparti dell'esercito israeliano in perlustrazione.
     
    Afghanistan
    In Afghanistan, i talebani annunciano una nuova offensiva contro le forze internazionali presenti sul territorio. In un comunicato, diffuso sul web e datato 25 marzo, i militanti incitano alla lotta e proclamano la prossima caduta del governo di Kabul, guidato da Hamid Karzai. Intanto, si è riaperto il dibattito sulla possibilità di potenziare la presenza militare nel Paese asiatico. Nicolas Sarkozy, durante la sua la prima visita di Stato in Gran Bretagna, ha annunciato che la Francia è pronta ad inviare nuove truppe. Mosca si è invece detta pronta ad approfondire la sua cooperazione con la NATO a patto che l'Alleanza tenga presenti gli interessi nazionali della sicurezza russa. Tutti i riflettori sono ora puntati al prossimo vertice atlantico ai primi di aprile a Bucarest, al centro del quale ci sarà proprio la delicata situazione afgana.
     
    Italia-mozzarella
    La Commissione Europea si è detta soddisfatta delle misure prese dall’Italia dopo il caso dell’eventuale contaminazione di mozzarelle di bufala con diossina, sprigionata dai roghi di immondizia in Campania. Bruxelles ha anche precisato che la Francia non ha imposto alcun blocco degli alimenti ma ha solo raccomandato maggiori controlli. Intanto, il Giappone ha fatto riprendere la distribuzione delle mozzarelle dopo aver fermato numerosi carichi nei porti del Paese.

    Italia-Alitalia
    2.120 esuberi, la riduzione della flotta di 37 aeromobili, e la completa cessazione dell'attività cargo a partire dal marzo 2010. Questi, in sintesi, i punti principali del nuovo piano industriale di Air France – KLM per Alitalia, presentato ai sindacati nella notte. Il servizio è di Salvatore Sabatino:

     
    Il documento sottolinea la necessità, per la compagnia di bandiera italiana, di “disporre di una flotta moderna ed efficiente dal punto di vista dei consumi del carburante”. “Un fattore chiave di successo nell'industria dell'aviazione” si legge nel documento; concetto sottolineato dalle previsioni di investimenti per nuovi aeromobili per lungo raggio tra il 2010 e 2018. Durissima la reazione delle varie sigle sindacali; i piloti dell’ANPAC si dicono pronti anche ad accettare il fallimento della compagnia. Gli assistenti di volo, invece, parlano di “richieste irrealistiche”. Ma il presidente della compagnia franco-olandese, Spinetta, è chiaro: “Non possiamo fare di più”, ha scritto nella lettera che accompagna il piano. E mentre si affievoliscono le possibilità di un accordo, resta in piedi, la seconda ipotesi: quella della cordata italiana, annunciata nei giorni scorsi dal leader del Popolo delle Libertà, Berlusconi. Intanto, tutti gli occhi sono puntati sul CDA di Alitalia, che nella riunione di oggi pomeriggio dovrebbe decidere l'estensione dei tempi della trattativa ben oltre il limite del 31 marzo. Si punta a guadagnare almeno una settimana, con una condizione essenziale: reperire i fondi necessari per superare aprile senza portare i libri in tribunale. Per il momento un’unica certezza: il titolo Alitalia è stato sospeso in Borsa per eccesso di ribasso, dopo aver perso il 18,75%.
     
    Nepal
    Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha lanciato un appello perché le prossime elezioni in Nepal, fissate per il 10 aprile, si svolgano in un clima sereno. Le consultazioni erano state rimandate già due volte nel 2007 per il timore di nuove violenze, come era accaduto due anni fa quando scoppiarono gli scontri tra esercito e ribelli maoisti. Il voto di aprile sancirà la fine della monarchia nel Paese asiatico ed il passaggio alla repubblica del Nepal.

    Corea del Nord – Lancio missili
    La Corea del Nord ha lanciato oggi diversi missili a corto raggio al largo della costa occidentale del Paese. La notizia è stata confermata da Seul, che ha comunque tenuto un basso profilo, spiegando che il lancio rientra nell'ambito di esercitazioni militari. “Crediamo che Pyongyang non voglia deteriorare le relazioni con Seul”, ha poi aggiunto un portavoce. Critiche, invece, sono giunte dalla Casa Bianca.

    Zimbabwe – elezioni
    Lo Zimbabwe domani al voto per rinnovare il Parlamento ed eleggere il nuovo presidente. 6 milioni di cittadini sono chiamati alle urne. Quattro i candidati alla guida del Paese, tra cui ancora una volta Robert Mugabe, 84 anni, presidente in carica da 28 anni. Per le elezioni è stato vietato l’ingresso agli osservatori internazionali e ad alcune prestigiose agenzie di stampa internazionali.

    Comore
    E’ ancora stato di tensione alle isole Comore. E’ da ieri a Reunion il presidente secessionista deposto dell'isola di Anjouan, Mohamed Bacar. Poco prima del trasferimento si erano verificate manifestazioni, a tratti violente, contro la presenza del colonnello in particolare a Mayotte, dove si era rifugiato.

    Colombia – accordo
    Speranze di liberazione per Ingrid Betancourt, l'ex candidata alla presidenziali colombiane rapita dai guerriglieri delle Forze Armate Rivoluzionarie nel 2002. Il governo di Bogotà si è detto disponibile ad uno scambio di prigionieri per il rilascio della donna, per la quale si è mossa la diplomazia internazionale.

    Russia-Politovskaia
    Svolta nelle indagini sull’assassinio della giornalista russa Anna Politkovskaia, uccisa il 7 novembre del 2006 nei pressi della sua casa di Mosca. Le forze dell’ordine avrebbero individuato il sicario che al momento risulta latitante. Sono oltre una decina le persone arrestate dopo l’omicidio, tra questi il funzionario dei servizi segreti russi, Pavel Riagusov, che avrebbe fornito ai killer informazioni sulla reporter nota per le sue inchieste sulla Cecenia.

    Kosovo
    Torna la tensione in Kosovo. Un posto di blocco controllato da poliziotti di etnia serba, a nord di Mitrovica, è stato attaccato ieri sera a colpi d’arma da fuoco, senza provocare vittime. Alcuni testimoni hanno riferito che gli spari sarebbero partiti da un vicino villaggio, abitato in prevalenza da albanesi. Intanto, la Norvegia ha fatto sapere di aver riconosciuto formalmente l'indipendenza del Kosovo.

    Yemen-clandestini
    Tragedia dell’immigrazione a largo delle coste dello Yemen. Almeno 75 somali hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere a nuoto il Paese arabo. Secondo alcune testimonianze, l’equipaggio dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano oltre 250 persone ha imposto di abbandonare la nave quando ancora si trovava al largo. Solo 180 di loro sono sopravvissuti.(Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Benedetta Capelli)


    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 88

     
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