Logo 50Radiogiornale Radio Vaticana
Redazione +390669883674 | +390669883998 | e-mail: sicsegre@vatiradio.va

Sommario del 16/03/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • Domenica delle Palme. Il Papa: per riconoscere Dio dobbiamo abbandonare la superbia. Appello per l'Iraq: basta con le violenze e l'odio! Ai giovani: "Arrivederci a Sydney"
  • Oggi in Primo Piano

  • Trent'anni fa la strage di via Fani e il rapimento di Aldo Moro
  • Nel cuore del Congo, un gruppo di suore missionarie di Santa Gemma di Lucca aiuta i ragazzi di strada a riappropriarsi della propria vita
  • Prima edizione di "Divinamente Roma" festival internazionale della spiritualità
  • Chiesa e Società

  • Il cardinale Dias inaugura la prima chiesa cattolica del Qatar
  • Guatemala. Il presidente Colom blocca la legge sulla pena capitale
  • Il vescovo di San Sebastián prega per la pace nei Paesi Baschi
  • Negli Stati Uniti, la notte della Veglia pasquale vedrà il Battesimo di migliaia di adulti
  • Argentina: a giugno il Congresso latino-americano sulla famiglia
  • A novembre arrivano in Camerun le reliquie di Santa Teresa del Bambin Gesù
  • Le Pontificie Opere Missionarie lanciano un nuovo sito web per coinvolgere i giovani nella missione
  • Concerto di Roma il 30 marzo in favore dei bambini down
  • Sacra rappresentazione della Via Crucis questa sera al Santuario romano del Divino Amore
  • 24 Ore nel Mondo

  • Tibet: il Dalai Lama denuncia il "genocidio culturale" in atto nella regione. Assaltata l'ambasciata cinese in Olanda
  • Il Papa e la Santa Sede



    Domenica delle Palme. Il Papa: per riconoscere Dio dobbiamo abbandonare la superbia. Appello per l'Iraq: basta con le violenze e l'odio! Ai giovani: "Arrivederci a Sydney"

    ◊   Con la processione e la benedizione delle palme e degli ulivi il Papa ha dato il via questa mattina in Piazza San Pietro ai riti di apertura della Settimana Santa, culmine di tutto l’anno liturgico. L’evento coincide con la Giornata Mondiale della Gioventù celebrata a livello diocesano sul tema “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni” con lo sguardo rivolto alla GMG di Sydney il prossimo luglio. Nell’omelia della Messa per la Domenica delle Palme e della Passione del Signore Benedetto XVI ha rievocato il cammino di Gesù verso la Croce dal suo ingresso in Gerusalemme in mezzo alla folla osannante. Ha esortato ad abbandonare la superbia per riconoscere Dio. Gesù - ha detto - non viene con la spada del rivoluzionario ma come colui che ama fino a dare la sua vita. Infine, prima dell'Angelus, il Papa, ricordando la tragica scomparsa dell'arcivescovo caldeo di Mossul, mons. Rahho, ha lanciato un forte appello per l'Iraq: basta con le violenze e l'odio! Il servizio di Sergio Centofanti:


    Il Papa commenta l’ingresso di Gesù in Gerusalemme tra la folla che lo acclama come figlio di Davide. Il Signore arriva al Tempio: “ma là dove doveva esservi lo spazio dell’incontro tra Dio e l’uomo, Egli trova commercianti di bestiame e cambiavalute che occupano con i loro affari il luogo di preghiera”. E’ l’atrio destinato ai pagani. “Il Dio d’Israele, il Dio di tutti gli uomini – afferma il Papa - era in attesa sempre anche della loro preghiera, della loro ricerca, della loro invocazione. Ora, invece, vi dominavano gli affari – affari legalizzati dall’autorità competente che, a sua volta, era partecipe del guadagno dei mercanti. I mercanti agivano in modo corretto secondo l’ordinamento vigente, ma l’ordinamento stesso era corrotto”. Qui il Papa pone alcune domande:

     
    “Tutto ciò deve oggi far pensare anche noi come cristiani: è la nostra fede abbastanza pura ed aperta, così che a partire da essa anche i ‘pagani’, le persone che oggi sono in ricerca e hanno le loro domande, possano intuire la luce dell’unico Dio, associarsi negli atri della fede alla nostra preghiera e con il loro domandare diventare forse adoratori pure loro? La consapevolezza che l’avidità è idolatria raggiunge anche il nostro cuore e la nostra prassi di vita? Non lasciamo forse in vari modi entrare gli idoli anche nel mondo della nostra fede? Siamo disposti a lasciarci sempre di nuovo purificare dal Signore, permettendoGli di cacciare da noi e dalla Chiesa tutto ciò che Gli è contrario?”

     
    Nella purificazione del tempio, Gesù annuncia che è giunto il momento “in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità”. “È finito il tempo in cui venivano immolati a Dio degli animali”:

     
    “Al posto dei sacrifici cruenti e delle offerte di vivande subentra il corpo di Cristo, subentra Lui stesso. Solo ‘l’amore sino alla fine’, solo l’amore che per gli uomini si dona totalmente a Dio, è il vero culto, il vero sacrificio. Adorare in spirito e verità significa adorare in comunione con Colui che è la verità; adorare nella comunione col suo Corpo, nel quale lo Spirito Santo ci riunisce”.

     
    Gli uomini hanno trasformato il Tempio in una spelonca di ladri. “Ma, come sempre a partire dalla caduta di Adamo – sottolinea il Papa - il fallimento degli uomini diventa l’occasione per un impegno ancora più grande dell’amore di Dio nei nostri confronti”. Così Gesù, accusato di voler distruggere il Tempio, in quello stesso luogo guarisce ciechi e storpi:

     
    “Egli non viene come distruttore; non viene con la spada del rivoluzionario. Viene col dono della guarigione. Si dedica a coloro che a causa della loro infermità vengono spinti agli estremi della loro vita e al margine della società. Gesù mostra Dio come Colui che ama, e il suo potere come il potere dell’amore. E così dice a noi che cosa per sempre farà parte del giusto culto di Dio: il guarire, il servire, la bontà che risana”.

     
    Tra quanti acclamano Gesù come figlio di Davide ci sono anche dei fanciulli. E Gesù aveva detto ai suoi discepoli che, per entrare nel Regno di Dio, avrebbero dovuto ridiventare come i bambini. “Egli stesso, che abbraccia il mondo intero, si è fatto piccolo per venirci incontro, per avviarci verso Dio”:

    “Per riconoscere Dio dobbiamo abbandonare la superbia che ci abbaglia, che vuole spingerci lontani da Dio, come se Dio fosse nostro concorrente. Per incontrare Dio bisogna divenire capaci di vedere col cuore. Dobbiamo imparare a vedere con un cuore giovane, che non è ostacolato da pregiudizi e non è abbagliato da interessi. Così, nei piccoli che con un simile cuore libero ed aperto riconoscono Lui, la Chiesa ha visto l’immagine dei credenti di tutti i tempi, la propria immagine”.

     
    Il Papa eleva quindi la sua preghiera a Dio:

     
    “Insieme ai giovani di tutto il mondo andiamo incontro a Gesù. Da Lui lasciamoci guidare verso Dio, per imparare da Dio stesso il retto modo di essere uomini. Con Lui ringraziamo Dio, perché con Gesù, il Figlio di Davide, ci ha donato uno spazio di pace e di riconciliazione che abbraccia il mondo. PreghiamoLo, affinché diventiamo anche noi con Lui e a partire da Lui messaggeri della sua pace, affinché in noi ed intorno a noi cresca il suo Regno”.
     
    Al termine della Celebrazione, prima della preghiera dell’Angelus, il Papa ha voluto ricordare l’arcivescovo di Mossul dei Caldei, Paulos Faraj Rahho, “tragicamente scomparso” alcuni giorni fa, dopo il suo rapimento il 29 febbraio scorso:

     
    “La sua bella testimonianza di fedeltà a Cristo, alla Chiesa e alla sua gente, che nonostante numerose minacce non aveva voluto abbandonare, mi spinge ad alzare un forte e accorato grido: basta con le stragi, basta con le violenze, basta con l’odio in Iraq! (Applausi) Ed elevo in pari tempo un appello al Popolo iracheno, che da cinque anni porta le conseguenze di una guerra che ha provocato lo scompaginamento della sua vita civile e sociale: amato Popolo iracheno, solleva la tua testa e sii tu stesso, in primo luogo, ricostruttore della tua vita nazionale! Siano la riconciliazione, il perdono, la giustizia e il rispetto della convivenza civile tra tribù, etnie, gruppi religiosi, la solidale via alla pace nel nome di Dio!”
    Infine il Papa ha salutato i tanti giovani venuti da molti Paesi in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, ed esortandoli ad essere “testimoni di Cristo” in tutto il mondo ha dato loro appuntamento a Sydney per la GMG del prossimo luglio:

     
    "Arrivederci a Sydney!"

     
    (Applausi)
     
    E oggi San Pietro era gremita di fedeli arrivati da ogni parte del mondo per celebrare col Papa la Domenica delle Palme. Sull’importanza di questa celebrazione ascoltiamo alcune voci dei presenti raccolte da Marina Tomarro:

     
    R. – E’ importante perché vivere la Passione nelle ferite di ogni giorno aiuta soprattutto a incontrare i fratelli che soffrono e penso che dopo la Sacra Scrittura, il libro delle nostre ferite, sia il libro più alto e più importante per soccorrere i piccoli, i deboli e i dimenticati dalla società.

     
    R. – La Settimana Santa, è un periodo mi sento chiamata a ritrovare la fede autentica, a ritrovare me stessa e a vincere le ansie, le paure e l’egoismo.

     
    R. – E’ importante pensare a questa Passione che oggi continua sulla terra per tanti popoli, per tante Nazioni e che questo dolore dell’uomo è redento nel dolore di Cristo. Per cui tutto quello che noi viviamo ha un senso perché Cristo ci ha salvati.

     
    R. – Cristo ha vissuto questo per noi e ha sofferto molto per noi e poi è risuscitato: questo per me è veramente il centro della vita cristiana.

     
    D. – Lo Spirito Santo è al centro della Giornata Mondiale della Gioventù, quanto è importante nella tua vita?

     
    R. – L’esperienza di Dio e dello Spirito consiste soprattutto nel permettergli di entrare nel nostro vissuto, quindi ascoltarlo e dirgli di sì e poi automaticamente lo si porta agli altri stando in mezzo a loro.

     
    R. – Lo Spirito Santo è tutto nella mia vita!

    inizio pagina

    Oggi in Primo Piano



    Trent'anni fa la strage di via Fani e il rapimento di Aldo Moro

    ◊   “I 55 giorni più lunghi della Repubblica” sono in molti a definire così il tragico rapimento a Roma del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, avvenuto il 16 marzo del 1978 e costato la vita ai 5 uomini della scorta: Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Oggi nel 30esimo anniversario, molte le forze politiche che hanno espresso vicinanza ai familiari delle vittime e rinnovato l’impegno a far luce sui punti ancora oscuri della vicenda, conclusasi 55 giorni dopo il sequestro con la morte di Moro. Ma ripercorriamo quei tragici momenti del sequestro nel servizio di Massimiliano Menichetti:
     
    “Il presidente della Democrazia Cristiana, l’onorevole Aldo Moro, è stato rapito poco fa a Roma, da un commando di terroristi. I terroristi avrebbero sparato contro la scorta composta da cinque agenti; sarebbero tutti morti”.


    E’ l’edizione straordinaria del GR2 della RAI a dare il primo l’annuncio del rapimento del presidente della Democrazia Cristiana, onorevole Aldo Moro, e dell’uccisione dei cinque uomini della scorta, avvenutao alle 9.15. E’ il 16 marzo del 1978: l’Italia rimane attonita, confusa; è il giorno del dibattito sulla fiducia al nuovo governo Andreotti, che per la prima volta avrebbe avuto l’appoggio, da Moro ampiamente favorito, del Partito Comunista Italiano. L’auto che trasporta lo statista della DC in Parlamento viene bloccata in via Fani da un commando delle Brigate Rosse. Pochi istanti: cinque vite vengono spezzate e inizia la prigionia dell’onorevole Moro che si concluderà 55 giorni dopo, con il ritrovamento del suo cadavere nel cofano di una Renault 4, in via Caetani; emblematicamente a poca distanza da Piazza del Gesù, sede nazionale della Democrazia Cristiana, e via delle Botteghe Oscure, quartier generale del Partito Comunista Italiano. Il presidente Giulio Andreotti:

     
    “C’erano convergenze a volersi opporre a Moro tanto in un senso politico quanto nel senso opposto. Perché Moro? Moro era il più intelligente e anche il più abile di tutti noi, quindi è chiaro che per obiettivo era stato scelto lui perché sapevano che mettere fuori gioco Moro significava mettere in crisi il sistema”.


    Moro nasce a Maglie in Puglia nel 1919. A 24 anni, all’Università di Bari, è professore incaricato di Filosofia del diritto, poi ordinario in Diritto penale; presidente della FUCI (Federazione Università Cattolica Italiana), membro della Costituente, nell’ottobre del 1976 è eletto presidente della Democrazia Cristiana. Fu uno dei principali artefici della politica di centro-sinistra. Più volte ministro, cinque volte presidente del Consiglio, Moro, auspicò la collaborazione organica fra tutti i partiti con la maggior rappresentatività popolare ovvero la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista Italiano, il Partito Socialista Italiano. Il giorno del rapimento, CGIL, CISL e UIL proclamano lo sciopero generale. Il 18 marzo, una telefonata al quotidiano il Messaggero indica come trovare il “Comunicato n.1” delle BR, che annuncia che Moro è in una cosiddetta “prigione del popolo”. Ancora il presidente Giulio Andreotti:


    “Le Brigate trattavano con lo Stato da pari a pari: questo era il primo ostacolo che venne e causò veramente angoscia”.


    Il 19 marzo all’Angelus in Piazza San Pietro, Papa Paolo VI lancia il suo primo appello per lo statista italiano, ma prima di tutto si stringe in preghiera con le famiglie degli uomini della scorta uccisi dalle BR:


    “Preghiamo insieme per quanti, in questi giorni, soffrono, portando più viva in se stessi l’impronta della Passione di Gesù: per le famiglie che piangono i loro cari, stroncati nel compimento del loro dovere da un insensato odio omicida che ancora una volta ha voluto minare la pacifica convivenza sociale; preghiamo per l’onorevole Aldo Moro, a noi caro, sequestrato in vile agguato, con l’accorato appello affinché sia restituito ai suoi cari”.


    Seguirono altri appelli: due del Papa, di leader politici mondiali; l’intelligence a livello internazionale cercò di scovare la tana dei terroristi. Mentre la politica e l’opinione pubblica iniziavano a dividersi: da una parte chi voleva mediare con i brigatisti, dall’altra chi affermava la linea della “fermezza”. Aldo Moro incessantemente invocava, tramite numerose lettere, una trattativa che non arrivò mai.


    In questi 30 anni spesso sono state dimenticate le famiglie dei cinque uomini della scorta. Fabio Colagrande ha sentito in proposito Maria Laura Rocchetti vedova dell’appuntato dei Carabinieri, Domenico Ricci, ucciso nella strage di via Fani:


    R. - Mi ricordo benissimo come se fosse oggi perché è una piaga che purtroppo è rimasta sempre aperta. Verso le 9.30, accendendo la radio ho sentito il GR speciale in cui si annunciava il rapimento dell'onorevole Moro. Io in quel momento non capii nulla, era come mi fosse caduto il mondo addosso, mentre casa si riempiva di persone. Alle ore 13.00 un ufficiale dei carabinieri venne e mi confermò la morte di mio marito. Sono stati giorni di pianto, continuamente, ancora tutt'oggi.

     
    D. - Con che stato d'animo suo marito svolgeva un servizio così rischioso?

    R. – Mio marito amava la divisa come la famiglia. Per lui era un lavoro di grande gioia. Ma un giorno mi disse: “Sotto al bar mi hanno detto ‘ecco, arriva il servo dello Stato. Che ci fai con quel pezzo di ferro?’”

     
    D. – Signora Maria Laura, crede che lo Stato italiano abbia fatto abbastanza per i familiari delle vittime del terrorismo?

     R. – Posso dire che l’Arma dei Carabinieri ci è stata sempre vicino. Per quanto riguarda lo Stato, per 20 anni abbiamo dovuto lottare, poi, nel 2001-2002, abbiamo avuto il riconoscimento dei nostri diritti.

    inizio pagina

    Nel cuore del Congo, un gruppo di suore missionarie di Santa Gemma di Lucca aiuta i ragazzi di strada a riappropriarsi della propria vita

    ◊   Offrire la speranza di una vita dignitosa ai ragazzi di strada: è l’impegno portato avanti a Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo, dalle sorelle missionarie di Santa Gemma di Lucca. Cuore del progetto di recupero di questi giovani è il Centro “Amici di Gesù”, fondato 15 anni fa dai padri saveriani ai quali sono succedute le suore di Santa Gemma. Per una testimonianza su questa esperienza, Alessandro Gisotti ha intervistato suor Elisabetta Giussani:

    (Musica)

     
    R. – Questi ragazzi sono abbandonati a loro stessi, alla ricerca però della sopravvivenza. Quindi, in qualche modo, sono anche costretti a rubare per poter mangiare, costretti a dormire all’aperto, anche accanto ai mercati, perché non hanno altro riferimento nella città.

     
    D. – Qual è l’impegno per questi bambini delle suore di Santa Gemma?

     
    R. – L’impegno è nella direzione, innanzitutto, della ricerca di questi ragazzi, perché ci sono degli operatori di strada che si fanno presenti negli angoli di qualche piazza o di qualche mercato, per individuare questi ragazzi e poterli avvicinare. E a loro viene fatta innanzitutto la proposta di venire al centro per un pasto, perché il centro offre anche questa possibilità. Quindi, diventerebbe un’opportunità per loro di evitare di rubare. Se accettano di entrare a far parte del centro, a loro viene offerto un ciclo di alfabetizzazione. Normalmente coloro che sono sulla strada non hanno neanche completato il ciclo di studi ed essendo già in un’età in cui non è possibile iscriverli alle scuole normali, allora viene offerta questa possibilità. Al termine di questo ciclo di alfabetizzazione, si dà loro l’opportunità di una formazione professionale. Per cui negli anni sono state fatte proposte differenti, per avviare le persone ad un mestiere.

     
    D. – Si può dire che grazie al centro “Amici di Gesù” delle suore di Santa Gemma, questi bambini, questi ragazzi riscoprono il valore della vita e in un certo senso si riappropriano della propria vita, che non è più solo sopravvivenza...

     
    R. – Sicuramente, tanto che anche il nome dato al progetto di recupero, “Amici di Gesù”, era stato scelto inizialmente dai padri saveriani, che iniziarono l’attività negli anni ’90, per la quale poi è stata chiesta la nostra collaborazione. Era proprio il desiderio di far riscoprire loro una nuova identità e la loro vera dignità: non più i ragazzi della strada, ma gli amici di Gesù. Ci accorgiamo per esempio che anche crescendo tornano e nel momento per esempio in cui fanno delle scelte particolari, immediatamente si sentono di dover informare le suore che li hanno aiutati a crescere. Si sposano e vengono dalle suore. Cercando la casa, chiedono alle suore se possono individuare anche loro qualcosa. E’ un legame, comunque, che continua.

     (musica)

    inizio pagina

    Prima edizione di "Divinamente Roma" festival internazionale della spiritualità

    ◊   Si è inaugurato ieri sera, nella Chiesa dell’Ara Coeli di Roma, la prima edizione di Divinamente Roma, un festival interamente dedicato alla spiritualità che fino al 24 marzo si affianca ai riti della Settimana Santa offrendo proposte originali legate a diverse culture e forme di spettacolo. Un articolato programma nel quale si esprimono la gioia e il dolore dei giorni che ci apprestiamo a vivere e celebrare. Il servizio di Luca Pellegrini.

    (Musica)

     
    Stendono i mantelli per strada, tagliano le fronde degli alberi per farne stendardi di festa: la vediamo, la sentiamo la folla di Gerusalemme preparare con entusiasmo l’ingresso di Gesù, il re mite, il principe della pace. Nel momento agitato e gioioso che quasi avvolge, pervade un’intera città, tra stupore e domande, non s’odono ancora i pianti della Passione, le lacrime non hanno ancora cacciato il sorriso dai volti di coloro che inneggiano al profeta Gesù. Ma il suo cammino, imperscrutabile disegno divino per amore dell’umanità, è segnato. Da qui, da questa allegria che tra poco sarà drammaticamente interrotta, inizia il cammino doloroso verso il Calvario. E’ una domenica, questa delle Palme, che risponde pienamente all’universalità del popolo di Dio in festa, senza barriere e divisioni. Tutti esprimono la loro felicità, tutti innalzano il loro Osanna: un’espressione di multiculturalità che molti artisti hanno cercato nei secoli di interpretare, perché la festa di oggi e la Passione del Cristo appartengono a tutti i popoli. Pamela Villoresi, attrice sensibile, ha voluto accreditare questa fusione delle arti e delle voci organizzando la prima edizione di Divinamente Roma, un Festival internazionale della spiritualità che, attraverso numerosi spettacoli disseminati in alcuni tra i luoghi più suggestivi della Città Eterna, ha come finalità quella di sondare il rapporto tra l’uomo e lo spirito proprio nel corso della Settimana Santa. La musica di Luis Bacalov, i canti del deserto, la voce di Antonella Ruggero per una serata di Sacrarmonia, le coreografie di Misha van Hoecke, un concerto sacro con rare musiche di Duke Ellington e la stessa Villoresi che reciterà, Venerdì Santo a Palazzo Altemps, La Passione, un vero e proprio cantico scritto da Mario Luzi su espressa volontà di Giovanni Paolo II in occasione della Via Crucis del 1999, un monologo intensissimo nel quale l’umano e il divino di Cristo si confrontano dinanzi al mistero della sofferenza di Dio. Non c’è miglior modo di accompagnare i giorni delle celebrazioni pasquali, nei quali raggiunge l’apice quella meravigliosa sintonia tra arte e preghiera.

     (Musica)

    inizio pagina

    Chiesa e Società



    Il cardinale Dias inaugura la prima chiesa cattolica del Qatar

    ◊   Oltre 6 mila fedeli hanno salutato ieri l’inaugurazione della prima chiesa cattolica nell’emirato arabo del Qatar. Un evento di portata storica che nel Paese del Golfo vede sorgere un luogo di culto per i cattolici dopo circa 14 secoli di divieti. La chiesa di “Nostra Signora del Rosario”, priva di croci e campanili, sorge alla periferia di Doha, capitale del Paese, su un terreno donato alla Chiesa, sette anni fa, dall’emiro Hamad bin Khalifa Al Thani, favorevole al dialogo interreligioso. Alla celebrazione, presieduta dal cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che ai presenti ha portato il saluto di Papa Benedetto XVI, erano presenti tra gli altri il vicario Apostolico d’Arabia mons. Paul Hinder, il suo predecessore, mons. Bernardo Gremoli, il nunzio apostolico in Kuwait, Mounged El-Hachem, e il vicario apostolico in Kuwait, mons. Camillo Ballin. "Finalmente i cattolici a Doha hanno la loro casa dove possono riunirsi in libertà e sicurezza" ha commentato mons. Hinder, precisando che i 150 mila cristiani presenti in Qatar “provengono soprattutto dalle Filippine, dall'India e da circa altri 100 Paesi del mondo”. Una comunità multietnica che dal prossimo sabato, nella nuova chiesa, potrà seguire la Santa Messa celebrata in 14 lingue diverse. A testimoniare l’apertura del governo, che ha autorizzato nel Paese la costruzione di altre cinque chiese cristiane, è intervenuto il vice primo ministro del Qatar che ha sottolineato come la chiesa sia portatrice di “un messaggio positivo” per il mondo. Un’apertura che tuttavia non ha scongiurato il pericolo di attacchi alla comunità cristiana locale. A seguito delle minacce lanciate da gruppi estremisti islamici le ambasciate dei Paesi occidentali presenti in Qatar invitano i loro cittadini alla prudenza. (a cura di Claudia Di Lorenzi)

    inizio pagina

    Guatemala. Il presidente Colom blocca la legge sulla pena capitale

    ◊   A circa un mese dall’approvazione del Parlamento, il presidente guatemalteco, Alvaro Colom, blocca la legge che conferisce al primo cittadino del Paese la facoltà di bloccare o al contrario prescrivere la pena di morte. Un provvedimento legislativo riguardante la grazia presidenziale - riferiscono le agenzie - rimasto in sospeso da diversi anni e reso oggetto di forti polemiche tra i difensori dei diritti umani, e fra questi la Chiesa Cattolica e quella evangelica, e i fautori della pena capitale. ''Farei male a promulgare una legge che ha ancora vizi di costituzionalità'' ha spiegato Colom, mentre il provvedimento viene di nuovo affidato al giudizio del Parlamento. Per superare il veto presidenziale la normativa sul ripristino della pena capitale dovrà raccogliere 105 dei 158 voti disponibili. Nel Paese del centroamericano l’alto tasso di violenza vede crescere il consenso verso l’applicazione di questo tipo di pena. Secondo il programma ONU per lo Sviluppo, il Guatemala è il terzo Paese più violento dell'America Latina e la capitale ha il triste primato per numero di omicidi tra tutti i centri urbani dell'area. (C.D.L.)

    inizio pagina

    Il vescovo di San Sebastián prega per la pace nei Paesi Baschi

    ◊   Erano oltre 7.000 i pellegrini che ieri hanno percorso a piedi i 9 chilometri in salita che portano al santuario della Madonna di Aranzazu nei Paesi Baschi. Per tutta la durata della marcia, di circa due ore e mezzo, i pellegrini sono stati sempre acompagnati da letture sacre, testi poetici e canti religiosi, alternati a momenti di silenzio, in modo da rendere il pellegrinaggio occasione di preghiera e meditazione. Il motto di quest’anno era: “Rimanete in me. Non abbiate paura”, due i temi fondamentali: il rinnovamento della fede, e la speranza per una pace che ancora si fa aspettare. Al termine della marcia, nel santuario della Madonna di Aranzazu, il vescovo di San Sebastián, mons. Juan María Uriarte, ha affermato che questo pellegrinaggio “diventa una boccata di ossigeno per noi che siamo preoccupati per il presente e il futuro della fede e della nostra comunità cristiana”. Riferendosi poi alla pace, e all’ancor recente assassinio di un uomo, padre di famiglia nella città di Mondragón, ha dichiarato: “Certe tragedie come quella di Isaias Carrasco (questo il nome della vittima) sono sempre piú intollerabili ed esecrabili per la nostra società. Ma ciò non ci scoraggia nel nostro impegno in favore della pace”. Piú avanti il presule ha precisato che benché talvolta le soluzioni non siano ancora possibili, sono invece sempre possibili gli accordi "basati sulla giustizia e il mutuo intendimento”. I pellegrinaggi diocesani sono iniziati nel 2000 e si tengono sempre alla vigilia della Domenica delle Palme. In questa occasione sono stati particolarmente numerosi i fedeli provenienti in particolare dall’America Latina e dall’Angola. (A cura di Ignacio Arregui)

    inizio pagina

    Negli Stati Uniti, la notte della Veglia pasquale vedrà il Battesimo di migliaia di adulti

    ◊   Nella notte che precede la Pasqua migliaia di adulti negli Stati Uniti riceveranno il Battesimo. Uomini e donne di età e provenienza diverse - riferisce il SIR - attraverso il rito dell’iniziazione cristiana avranno poi accesso ai sacramenti della Comunione e della Cresima. Lo rende noto la Conferenza episcopale degli Stati Uniti d’America (USCCB) che precisa che “650 catecumeni saranno accolti nella diocesi di Orange (California), 314 ad Austin e 390 a Fort Worth (Texas), 589 a Detroit, 437 a Cincinnati (Ohio), 327 a Cleveland, 339 a Lansing (Michigan), 396 a Portland (Oregon)”. Adesioni numerose che si registrano anche nelle diocesi più piccole, come Birmingham, in Alabama, dove entreranno nella Chiesa cattolica 97 catecumeni, Charleston, nel South Carolina, dove saranno battezzate 120 persone, e Colorado Springs dove in 119 saranno accolti in diocesi. Secondo l’ufficio della USCCB a questi numeri vanno aggiunti i dati sui battesimi dei neonati e sulle migliaia di cattolici già battezzati che nella notte della Veglia Pasquale “saranno ammessi alla piena comunione con la Chiesa”. Secondo le statistiche della Chiesa cattolica USA nel 2007 sono stati battezzati circa 64.500 adulti e 93 mila sono “entrati in piena comunione”. (C.D.L.)

    inizio pagina

    Argentina: a giugno il Congresso latino-americano sulla famiglia

    ◊   Il tema della famiglia è al centro del Congresso latino-americano che si terrà in Argentina dal 5 al 7 giugno prossimi. Organizzato dall’Istituto per il Matrimonio e la Famiglia dell’Università Cattolica Argentina (UCA) e dal Consiglio episcopale latino-americano (CELAM), l’appuntamento anticipa il VI Incontro Mondiale delle Famiglie, che avrà luogo in Messico il 18 e 19 gennaio 2009. Dal titolo “Possibilità e sfide della famiglia Latino-americana” il congresso - riferisce l'agenzia Fides - è aperto a tutti ed è indirizzato in particolare ai responsabili delle Commissioni per la Famiglia delle Conferenze episcopali dell’America Latina, ai dirigenti degli Istituti per la Famiglia delle Università latino-americane di ispirazione cristiana, ai membri dei movimenti e delle istituzioni che promuovono la famiglia, e infine a genitori e docenti. Ospitato dal Campus Universitario dell'UCA, il Congresso si dedicherà all’analisi della situazione della famiglia a partire da dati statistici, per approfondire temi quali “Identità e missione della famiglia in una società secolarizzata”; “Presenza dell’uomo nella famiglia, le sfide alla paternità”; “Le politiche di salute riproduttiva e di educazione sessuale ed i diritti e i doveri dei genitori”. Anticiperanno i lavori alcune giornate su temi che interessano la famiglia. (C.D.L.)

    inizio pagina

    A novembre arrivano in Camerun le reliquie di Santa Teresa del Bambin Gesù

    ◊   Durerà più di un anno, dal primo novembre 2008 al 15 novembre 2009, il pellegrinaggio in Camerun delle reliquie di Santa Teresa di Lisieux, nota anche come Santa Teresa del Bambin Gesù. A dare l’annuncio è stata la Conferenza episcopale del Camerun, dopo una riunione preparatoria tenutasi nella Basilica minore di Mvolyè, a Yaoundé, capitale del Paese africano. Secondo l’abbé Valère Francis Baliaba, coordinatore nazionale della visita, “le reliquie di Santa Teresa del Bambin Gesù arriveranno in Camerun in un contesto del tutto particolare, segnato dalla corruzione, dal degrado dei costumi, dalla proliferazione delle sette e dalle contestazioni politiche”. A fine febbraio, infatti, il Paese è stato sconvolto da violente manifestazioni contro il caro-vita che hanno lasciato sul terreno più di venti morti. Proprio per questo, il pellegrinaggio delle sacre reliquie della religiosa sarà all’insegna dell’amore. Nata ad Alençon, in Francia, il 2 gennaio 1873, Santa Teresa di Lisieux divenne carmelitana all’età di 15 anni. Colpita da tubercolosi, morì nel 1897. Un secolo più tardi, nel 1997, fu proclamata “Dottore della Chiesa” da Giovanni Paolo II. (I.P.)

    inizio pagina

    Le Pontificie Opere Missionarie lanciano un nuovo sito web per coinvolgere i giovani nella missione

    ◊   Le Pontificie Opere Missionarie lanceranno il prossimo 7 aprile un nuovo sito Internet: www.catholicmission.org.au. L’obiettivo è di sensibilizzare i giovani alla missione, utilizzando le nuove tecnologie informatiche. All’interno dello spazio web verranno presentati in modo dinamico, con filmati e musiche, alcuni dei progetti che le Pontificie Opere Missionarie sostengono in oltre 160 Paesi del mondo. “Questa iniziativa – sottolinea Patrick Fox, responsabile dell’Ufficio per l’istruzione - rappresenta, per gli studenti e per le loro famiglie, un modo stimolante di imparare qualcosa sul contributo che le Pontificie Opere Missionarie offrono a tutto il mondo”. Il sito – riferisce l’agenzia Fides - permetterà, in alcuni casi, di compiere un viaggio virtuale, fornendo tutte le informazioni necessarie per conoscere in modo più dettagliato i vari progetti. Il sito intende anche diventare una fonte di dati con statistiche sulle condizioni sociali, economiche e religiose dei diversi Paesi. (A.L.)

    inizio pagina

    Concerto di Roma il 30 marzo in favore dei bambini down

    ◊   Domenica 30 marzo, alle 21, presso l’Auditorium Parco della Musica, appuntamento con “Il Concerto di Roma” in favore dei bambini affetti con sindrome di Down. Sarà una serata di gala con finalità benefica. Canto e danza si ritroveranno di nuovo insieme sul palcoscenico della Sala Petrassi per richiamare gli appassionati e chiedere loro di compiere un gesto di autentica solidarietà. L’intero ricavato dell’iniziativa sarà devoluto in favore dell’Associazione Italiana Persone Down (AIPD). Domenica 30 marzo sarà la giornata conclusiva di una serie di eventi per la ricorrenza della giornata Mondiale delle persone affette con sindrome di Down. Nella serata conclusiva all’Auditorium si esibiranno quest’anno cinque grandi cantanti lirici, accompagnati da due giovani danzatori. Verrà proposta una ricca antologia delle più belle arie e dei più famosi duetti tratti da alcuni capolavori di Puccini, Verdi, Bellini, Rossini, Mascagni. Ai cantanti lirici si affiancherà il Coro di Voci Bianche Arcobaleno dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretto da Carmela Ansalone e l’arpista Augusta Giraldi. Non mancherà anche per questa edizione la danza, con i solisti dell’Aterballetto Vincenzo Capezzuto e Anne Laure Seillan. L’AIPD fin dalla sua nascita, fine anni ’70, si è impegnata e battuta per favorire il pieno sviluppo sociale, mentale ed espressivo, dei ragazzi affetti con la sindrome di Down. (A.L.)

    inizio pagina

    Sacra rappresentazione della Via Crucis questa sera al Santuario romano del Divino Amore

    ◊   I ruderi romani di Castel di Leva e l’agro romano su cui si affaccia il Santuario della Madonna del Divino Amore in Roma faranno da palcoscenico, questa sera, alla sacra rappresentazione della Via Crucis. Circa 200 persone, abitanti del luogo e volontari del Santuario, vestite di costumi dell’epoca, daranno vita, ad oltre 2000 anni di distanza, al mistero della Passione di Cristo. Una ricostruzione della vita di Gesù, “ripresentata come emerge esclusivamente dai Vangeli e dalla storia”, dalla sua nascita e giovinezza, passando per l’ingresso trionfale a Gerusalemme, fino alla sua morte e l’Ascensione gloriosa al cielo. Il tutto accompagnato da note musicali e dalla lettura di brani tratti dalla Bibbia e di note estratte dagli studi sulla Sacra Sindone. “Sono stati ricostruiti tutti gli ambienti principali – si legge in un comunicato a firma del Rettore del Santuario - come il Cenacolo, dove si rivive l’ultima cena con la lavanda dei piedi e l’istituzione dell’Eucaristia, il Sinedrio, dove Gesù viene condannato dai Sommi sacerdoti, il maestoso palazzo di Pilato con la flagellazione, la prigione di Barabba e dei ladroni, l’orto degli ulivi, il sepolcro”. La prima parte della rappresentazione si terrà dietro al Santuario, all’interno delle mura di Castel di Leva, mentre la seconda parte avrà luogo all’esterno, verso la campagna. (C.D.L.)

    inizio pagina

    24 Ore nel Mondo



    Tibet: il Dalai Lama denuncia il "genocidio culturale" in atto nella regione. Assaltata l'ambasciata cinese in Olanda

    ◊   In Tibet non si placa la protesta, che, oltre alla capitale Lhasa, ha interessato anche altre province. Intanto, mentre dimostranti hanno assaltato l’ambasciata cinese a l’Aja in Olanda, il Dalai Lama è tornato a chiedere l’intervento della comunità internazionale per far luce su quanto sta avvenendo. Il nostro servizio:


    Serve un inchiesta internazionale sugli scontri di questi giorni che avrebbero provocato un’ottantina di vittime secondo il governo tibetano in esilio. Il Dalai Lama dall’India ha denunciato che è in atto un "genocidio culturale" ad opera della Cina. Nella regione - afferma - vige uno “stato di terrore” verso i tibetani che - secondo il premio Nobel per la pace – sono costretti a subire una “discriminazione sistematica”. Sono trattati come cittadini di seconda classe, dice ancora e ribadisce che non c’è alcuna intenzione di chiedere l’indipendenza ma solo l’autonomia del Tibet. Il Dalai Lama si è poi dichiarato contrario al boicottaggio delle Olimpiadi, che viene invece invocato da alcune organizzazioni umanitarie. Intanto le notizie che arrivano dalla regione Himalayana sono confuse, anche perché le comunicazioni via internet sono state bloccate. In queste ore la protesta si è estesa anche in altre zone. L’ultima è la provincia di Sichuan, dove almeno 7 tibetani sarebbero rimasti uccisi in una manifestazione repressa dalla polizia. Sempre tesa la situazione anche a Lhasa, dove vige il coprifuoco imposto dalle autorità. Immagini trasmesse da una tv di Hong Kong mostrano agenti impegnati in rastrellamenti, mentre testimoni riferiscono di spari e di centinaia di veicoli militari per il trasporto di truppe in arrivo verso la capitale. In questo quadro gli Stati Uniti - attraverso un comunicato firmato dal segretario di Stato, Condoleezza Rice - hanno chiesto una prova di moderazione alla Cina esortando le autorità di Pechino ad evitare il ricorso alla violenza. Intanto anche in Europa si moltiplicano i segnali di solidarietà al popolo tibetano. Stamani in Olanda circa 400 persone, durante una manifestazione, hanno tentato di assaltare l'ambasciata cinese all’Aja, distruggendo parte della recinzione della sede diplomatica, prima di essere bloccati dalla polizia.

    L'UE boccia le elezioni in Iran
    L’Unione Europea ha espresso “profonda preoccupazione” per le elezioni legislative di venerdì scorso in Iran. Non sono state “né libere né eque”, afferma infatti un comunicato diffuso dalla presidenza di turno slovena. Intanto nessuna sorpresa arriva dallo spoglio delle schede. I conservatori vicini al presidente Ahmadinejad hanno ottenuto l’elezione di 14 candidati su 30. A livello nazionale, quando i seggi scrutinati sono oltre la metà, i conservatori sono in vantaggio con 67 seggi sui 190 già assegnati, contro i 30 andati a candidati riformisti. Altri 46 sono andati ad esponenti conservatori ma critici nei confronti della presidenza, mentre gli indipendenti sono 45.
     
    Esplosione in Albania
    E' salito a nove morti il bilancio della violenta esplosone di ieri in un deposito di armi dell’esercito albanese alle porte di Tirana. Secondo il premier Sali Berisha altre 9 persone al momento risultano disperse. Sono 243, invece, i feriti: una decina di loro sono stati trasportati in Italia e anche la Grecia ha messo a disposizione le proprie strutture. Intanto, mentre continuano le operazioni di ricerca, si sta provvedendo a bonificare la zona da proiettili di grosso calibro, sparsi in un raggio di almeno 4 chilometri. Testimoni hanno riferito che le esplosioni sono continuate per diverse ore. C’erano numerosi artificieri dell’esercito, che, assistiti da esperti di una società americana, si occupavano del disinnesco e dello smaltimento di vecchi ordigni. Si tratta di una delle condizioni che l’Albania si è impegnata a rispettare per essere ammessa in futuro nella NATO.

    Crollo a Manhattan
    A New York, in un cantiere edile di Manhattan, una gru alta 15 piani è crollata su un isolato di palazzine residenziali, provocando la distruzione di un edificio e il danneggiamento di altri. Il bilancio è di 4 morti e di una decina di feriti. L’area è stata chiusa immediatamente al traffico per consentire le operazioni di soccorso. Ancora da stabilire la causa dell’incidente.

    Elezioni in Francia
    Al via in Francia il secondo turno delle elezioni amministrative. I seggi, apertisi alle otto di questa mattina, chiuderanno alle 18 con l’eccezione di alcuni grandi centri e di tutta la regione di Parigi, dove lo scrutinio si conclude alle 20. La tornata è considerata una prova importante per la destra del presidente Nicolas Sarkozy, che al primo turno ha perso contro i socialisti in diverse città. I ballottaggi più significativi riguardano i municipi di Strasburgo, Tolosa e Marsiglia. Dopo la perdita di Lione, la sinistra mira a conquistare una trentina di centri con più di 30 mila abitanti. In molti contesti si ritiene decisivo il voto centrista.

    Attacchi in Pakistan
    Almeno 16 persone sono morte e sette altre sono rimaste ferite, in un attacco con diversi missili contro l’abitazione di un leader tribale in Waziristan, l’area al confine tra Pakistan e Afghanistan popolata dalla guerriglia filo-talebana. Lo ha riferito la televisione pachistana. Ieri invece ha provocato la morte di una donna turca l’esplosione che ha distrutto un ristorante italiano nel pieno centro di Islamabad. Secondo la polizia la deflagrazione è stata causata da una bomba piazzata all’interno del locale, molto frequentato da cittadini stranieri.
     
    Violenze in Iraq
    In Iraq, quattrocento detenuti, arrestati con l’accusa di “attivita' terroristica”, sono stati rilasciati nelle ultime 24 ore a Baghdad e Falluja nel quadro dell’amnistia generale approvata dal Parlamento iracheno. Sul terreno in mattinata almeno cinque persone sono morte in tre diversi episodi di violenza avvenuti a Baghadad e a Mossul. Intanto c’è da registrare la visita a sorpresa del candidato repubblicano alla Casa Bianca, John McCain, che è giunto nel Paese del Golfo per incontrare i vertici politici e le truppe statunitensi.

    Alitalia
    Il consiglio di amministrazione di Alitalia ha accettato l’offerta di acquisto presentata nelle scorse settimana dalla francese Air France Klm. Il via libera al provvedimento, votato all’unanimità, è arrivato questa notte al termine di una lunga riunione iniziata ieri mattina. Secondo il piano, Alitalia resterà compagnia aerea di bandiera, conservando cioè l’autonomia del proprio ruolo, il marchio e dunque l’identità italiana. Gli aspetti occupazionali e industriali saranno discussi mercoledì prossimo dai leader delle due compagnie assieme alle nove sigle sindacali che rappresentano i lavoratori del comparto.

    Incidente Iran
    In Iran 22 persone sono morte in un incidente stradale. L’autobus sul quale viaggiavano si è scontrato con un’autocisterna carica di benzina, che ha preso fuoco. Secondo l’agenzia Irna, altri sette passeggeri sono rimasti feriti. E’ avvenuto questa notte nella zona sud occidentale del Paese. Tutti avevano preso parte ad una gita organizzata dall’università di Mashhad nei luoghi della guerra con l’Iraq.


    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 76

     

     
    E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.va/italiano.

    inizio pagina